2 ottobre 2007

ALESSIO II AL PAPA: DIFENDIAMO INSIEME I VALORI CRISTIANI (intervista esclusiva a Le Figaro)


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Pubblichiamo la traduzione dell'intervista esclusiva concessa dal Patriarca di tutte le Russie, Alessio II, a "Le Figaro" in occasione della storica visita del capo della Chiesa Ortodossa Russa in Francia.
Raffaella

Alessio II: "Difendiamo insieme i valori cristiani"

Da Mosca LAURE MANDEVILLE

Il patriarca ortodosso russo, che giunge domani (oggi) per una visita storica in Francia, afferma di condividire la preoccupazione di Papa Benedetto XVI per una Europa "che interpreta la liberta' come la possibilita' di fare qualunque cosa".

LE FIGARO. Lei arriva in Francia su invito della Chiesa Cattolica per la prima volta da quando Lei e' diventato capo della Chiesa ortodossa russa diciassette anni fa. E' un segnale che l'incontro fra Lei ed il Papa si avvicina?

ALESSIO II. In diciassette anni al servizio della Chiesa, ho visitato 83 diocesi della Chiesa ortodossa russa. Ho dunque sempre avuto intenzione di visitare la diocesi di Chersonèse, che si trova in Francia. Questa visita e' stata accelerata dall'invito del presidente dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa , che mi ha proposto di parlare all'aula. Nel visitare Strasburgo, non potevo ignorare Parigi. Ho quindi accettato con piacere l'invito della Conferenza episcopale francese. Sono felice di potere chiarire il nostro punto di vista ed ascoltare quello della Chiesa Cattolica. La questione essenziale e' l'uomo. Noi viviamo in un mondo secolarizzato, che cerca di marginalizzare la religione.
Occorre difendere i valori spirituali.

LE FIGARO. Anche Benedetto XVI ha espresso la sua preoccupazione di fronte al "vuoto spirituale" dell'Europa. Questa preoccupazione comune puo' essere la base di un riavvicinamento di fondo?

ALESSIO II. Noi abbiamo lo stesso approccio. E' necessario difendere i valori cristiani di fronte ad una liberta' che e' intesa come la possibilita' di fare tutto. Dobbiamo cooperare per impedire la ridefizione dei valori morali europei, la legislazione sulle unioni omosessuali, la propaganda a favore dell'eutanasia e dell'aborto. Sono convinto che la Chiesa Cattolica e la Chiesa Ortodossa debbano agire insieme per difendere i valori cristiani contro un materialismo aggressivo. La visione personale del Papa contribuisce a questo riavvicinamento.

Per quanto riguarda la possibilita' di un incontro con Benedetto XVI, non lo escludo del tutto. Forse non fra un mese, ma fra un anno o due. Tuttavia occorre prepararsi accuratamente, eliminare tutte le difficolta'.

LE FIGARO. Lei pensa alle attivita' della Chiesa Cattolica in Russia?

ALESSIO II. Nel contesto della liberta' religiosa che si e' affermata nel nostro Paese, certi esponenti della Chiesa Cattolica hanno affermato che la Russia era un deserto religioso che occorreva coltivare. Io non sono d'accordo. La Russia e' un territorio canonico della Chiesa ortodossa russa. L'attivita' di certi ordini missionari cattolici e' percepita dal nostro popolo come proselitismo. L'altra questione in sospeso concerne l'attivita' della Chiesa greco-cattolica (Chiesa cattolica di rito bizantino, n.d.r.) nell'Ucraina occidentale e il suo desiderio di estendersi nelle regioni dove essa non ha mai avuto proseliti, come l'Ucraina orientale, la Russia ed il Kazakhstan.

Io mi sono categoricamente opposto al fatto che il mio incontro con il Papa, che avra' un carattere storico, non sia altro che un evento mediatico. Esso deve permettere di superare veramente i contrasti.

LE FIGARO. Che cosa dira' agli Europei a Strasburgo?

ALESSIO II. La mia visita mirera' a ricordare la necessita' di rimettere la morale al centro dei diritti dell'uomo che il Consiglio d'Europa difende. La societa', che e' educata fuori dai valori religiosi, perde sempre piu' di vista questa esigenza. La discussione sui diritti dell'uomo non puo' escludere, non piu', i diritti degli Europei, soprattutto religiosi. Nessuna visione del mondo, compresa quella che si dice secolare, puo' pretendere di avere un monopolio.

LE FIGARO. Molti osservato che questi riferimenti oscurano le altre religioni in Europa, in particolare l'islam. Lei condivide la preoccupazione del Papa riguardo ad uno scontro di civilta' fra musulmani e cristiani?

ALESSIO II. Noi Russi abbiamo vissuto insieme, musulmani e ortodossi, per secoli. Quando emergevano dei conflitti con la scusa di divergenze religiose, essi erano sempre importati dall'estero. Questa integrazione di culture diverse si e' imposta con il tempo. In Europa occidentale, questa comunanza e' piu' recente. Ho presieduto la conferenza delle Chiese europee.
Noi riceviamo delle informazioni sul numero delle moschee costuite, delle scuole coraniche e dei centri culturali islamici. Non sono solamente degli edifici religiosi ma delle enclavi che non si integreranno mani se non sono in armonia con le comunita' locali. Occorre portare avanti un dialogo di civilta', affinche' questi apporti culturali diventino una ricchezza per la cultura nazionale. Altrimenti, i conflitti arriveranno.

LE FIGARO. La Chiesa all'estero ha ristabilito la sua unita' con la sua Chiesa. Che cosa impedisce un processo simile fra Lei e le parrocchie ortodosse francesi rimaste sotto la giurisdizione di Costantinopoli?

ALESSIO II. Personamente non ho disaccordi con nessuno! E il mio dovere sara' dunque di appellarmi al superamento di questi problemi. Quando, negli anni 30, le parrocchie ortodosse dell'Europa occidentale hanno rotto con l'autorita' centrale di Mosca, si trattava di evitare la pressione del potere ateo. Queste ragioni sono venute meno.
Eppure alcuni credenti rimangono attaccati alle ombre del passato. Ma queste incomprensioni si spengono quando essi scoprono la vita della Chiesa in Russia. Certi fedeli hanno forse anche paura che il funzionamento delle parrocchie ortodosse in Europa sia molto diverso di quello che si ha in Russia. Si tratta di timori senza fondamento perche' l'unita' canonica non presuppone l'uniformazione di tutte le pratiche di vita religiosa.

LE FIGARO. Che cosa dira' ai vescovi ortodossi di Francia?

ALESSIO II. Questa riunione mi permettera' di esprimere la mia gioia per questo incontro e il mio desiderio di unita'. Il compito di ogni responsabile della Chiesa Ortodossa e' di rinforzare l'unita' dell'ortodossia in Europa. Prima, solo la Grecia rappresentava l'ortodossia nell'Unione Europea. Oggi, l'ortodossia e' ugualmente rappresentata dalla Romania e dalla Bulgaria. Ecco perche' non dobbiamo esibire i nostri conflitti di fronte al mondo, ma tentare di risolverli.

LE FIGARO. Pero' esiste una grande tensione dimostrata dalla disputa intorno alle chiese si Nizza e di Biarritz?

ALESSIO II. I media esagerano. La cattedrale di Nizza, per esempio, e' di proprieta' dello Stato russo. La locazione e' al termine. Ma per quanto ne so, la Federazione della Russia e' pronta a discutere il suo prolungamento. Non drammatizziamo.

LE FIGARO. Che cosa si aspetta dall'incontro con Nicolas Sarkozy?

ALESSIO II. Sarei contento di felicitarmi per la sua elezione e dirgli di difendere i valori cristiani dell'Europa. Ne ha parlato durante la sua campagna elettorale, ne sono contento.

LE FIGARO. Come sono i rapporti fra Chiesa e Stato in Russia?

ALESSIO II. I cambiamenti politici dopo il 1990 hanno permesso alla nostra Chiesa di assolvere apertamente la sua missione nella societa', nonostante alcune difficolta' nel nostro dialogo con lo Stato. Cio' riguarda l'opposizione di alcuni funzionari all'insegnamento della religione nelle scuole. La questione della restituzione alla Chiesa di numerosi beni confiscati non ha ancora trovato una soluzione.

© Copyright Le Figaro, 1° ottobre 2007

L'intervista originale, in francese, e' reperibile qui.
Prego i nostri esperti di francese :-)) di correggere i miei errori di traduzione
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Raffaella

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