30 settembre 2007
Messa tridentina: il Papa potrebbe dare il buon esempio il 2 dicembre
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Lo storico Giovanni Maria Vian alla guida dell'«Osservatore Romano». Ravasi consacrato vescovo. Il «maestro delle cerimonie» verso l'addio
Il Papa si prepara a celebrare messa in latino
Un Pontefice non usa il vecchio messale da 40 anni: potrebbe avvenire il 2 dicembre
Luigi Accattoli
CITTÀ DEL VATICANO— Nuovo corso della cultura e dei riti in Vaticano: ieri il Papa ha nominato Giovanni Maria Vian direttore dell'Osservatore Romano e ha ordinato vescovo il prete milanese Gianfranco Ravasi che avrà il ruolo di «ministro della cultura »; per i prossimi giorni è attesa la nomina del nuovo «Maestro delle celebrazioni» in sostituzione dell'arcivescovo Piero Marini. Dopo l'arrivo del nuovo cerimoniere è «probabile » che il Papa celebri una messa con il vecchio rito, in San Pietro, ovviamente tutta in latino: potrebbe avvenire il due dicembre, prima domenica di Avvento.
Se davvero quella celebrazione ci sarà, il passaggio delle consegne tra l'attuale e il futuro «maestro delle cerimonie » acquisterà una rilevanza generazionale e simbolica, perché sono più di quarant'anni che un Papa non celebra con il vecchio messale: per una «messa papale» secondo tradizione bisogna risalire a prima del 1965, anno di chiusura del Concilio Vaticano II, quando Paolo VI introdusse i primi cambiamenti.
Il nuovo «maestro» si dice che sia un altro Marini quanto al cognome, Guido di nome, prete genovese finora sconosciuto a Roma. Si dice che sia stato presentato al Papa dal cardinale Bertone, che lo stima avendolo avuto come cerimoniere a Genova. Nulla si sa del suo orientamento quanto al vecchio messale, ma si suppone che sia a esso più favorevole del Marini ancora in carica, che è un appassionato sostenitore della riforma liturgica.
Sull'intenzione del Papa di dare ai vescovi un «esempio» di uso spontaneo del vecchio rito, oltre l'accettazione delle richieste dei fedeli (come prevede il Motu proprio che ha pubblicato in luglio), non si sa nulla di preciso. La voce circola sia sulle bocche di chi spera in quel gesto e dice che «sdoganerebbe» definitivamente il vecchio messale che ancora incontra resistenze nonostante la recente «liberalizzazione »; sia tra chi teme che il Papa compia quel gesto, perché sarebbe «un altro passo di allontanamento dal Concilio».
«Per ora è solo una voce — dice un monsignore che non è né favorevole né contrario — ma qui ne parlano tutti e io credo che lo farà anche se rischia di sollevare polemiche, perché i cattolici che hanno meno di cinquant'anni non hanno mai visto un Papa che celebra dando le spalle al popolo e pronunciando sottovoce la "preghiera eucaristica". Nel frattempo è stata abolita la "corte" che accompagnava il Pontefice nelle celebrazioni e voglio proprio vedere come si svolge oggi la vecchia messa papale!».
Gli addetti ai lavori ricordano che in più di un'occasione il cardinale Ratzinger ebbe a celebrare secondo il vecchio rito, per esempio presso il seminario della Fraternità sacerdotale San Pietro, a Wigratzbad, in Baviera, nell'aprile 1990.
La celebrazione di ieri in San Pietro — per l'ordinazione di cinque nuovi vescovi tra i quali Gianfranco Ravasi — potrebbe essere l'ultima «in sede» diretta dall'attuale cerimoniere Piero Marini che tiene quell'ufficio da vent'anni. Il nuovo Marini e Vian entreranno in funzione dopo il 21 ottobre: quel giorno il Papa sarà in visita a Napoli e quella sarà l'ultima occasione pubblica per Mario Agnes — direttore del quotidiano vaticano da 23 anni, gran sostenitore della predicazione di pace di Papa Wojtyla — e per Marini senior. Quest'uso di annunciare le nomine con anticipo sull'assunzione delle funzioni ha avuto il precedente più illustre l'anno scorso con la successione del cardinale Bertone al cardinale Sodano in Segreteria di Stato: l'annuncio arrivò il 21 giugno ma il passaggio delle consegne si ebbe soltanto il 15 settembre.
Giovanni Maria Vian, 55 anni, storico e collaboratore di giornali, cultore della figura di Paolo VI, è stato scelto per rilanciare l'Osservatore Romano e trovargli una funzione nuova nell'epoca della comunicazione globale: quella — ha detto una volta il cardinale Bertone — di «laboratorio culturale della cattolicità mondiale». Avrà come vicedirettore Carlo Di Cicco, vaticanista tra i più stimati (Agenzia Asca), 63 anni, già alunno dei salesiani e obiettore di coscienza.
© Copyright Corriere della sera, 30 settembre 2007
Ah! E quel Monsignorucolo dalla bocca larga non sarebbe ne' favorevole ne' contrario all'antico Messale con quella battutaccia sulla corte pontificia? Ma dai! :-)
Auspico che il Papa dia in prima persona il "buon esempio" ai vescovi, soprattutto a quelli ostili al motu proprio. Inoltre per molti di noi la Messa papale (se trasmessa in tv e non e' scontato...) potrebbe essere la sola occasione per poter assistere ad una celebrazione secondo l'antico rito. Che cosa c'e' di male se il Papa celebra secondo il Messale rieditato da Giovanni XXIII?
Polemiche? Beh, i giornali hanno gia' preparato gli articoli del 3 dicembre, su questo potrei scommettere senza bisogno di interpellare Maga Maghella e Mago Merlino :-)
Raffaella
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14 commenti:
Cara Raffaella se veramente il Papa celebrasse la messa tridentina il 2 dicembre, sarebbe veramente una svolta epocale ma, per me che sono sostenitrice del Summorum Pontificum, sarebbe veramente l'inizio del ritorno non al passato ma, alla dignità della chiesa e delle celebrazioni. Sò che scrivendo queste parole mi attirerò ancora di più gli anatemi di Francesco e di tutti coloro che a torto considerano non solo inutile ma, un'allontamento dal Conciliio Vaticano II un gesto del genere. Per quanto mi riguarda non è così ed ormai lo sappiamo tutti benissimo all'infuori di chi nella chiesa dovrebbe ormai averlo compreso. Spero vivamente e con tutto il cuore che Benedetto XVI arrivi a questa decisione che sappiamo tutti è per il bene dell'unità della chiesa.
Vorrei segnalarti, ora uscirò un pò dal seminato, che sul portale di Affari Italiani viene pubblicizzato un nuovo slogan che viene dagli Stati Uniti questo è il suo contenuto: " Sei stanco della Chisa invadente? Prendila a calci " non sò se ci sia dell'altro dietro comunque si può fare qualcosa??????????
Grazie Eugenia
Eugenia, anch'io sono sostenitore del motu proprio, sia perché sono sempre sostenitore del Papa, sia perché il motu proprio restituisce la libertà di celebrare la Messa di san Pio V, che ha validità permanente.
Ciò detto, sono certo che il Papa ritiene che si possa e si debba celebrare con dignità anche la Messa di Paolo VI.
Ma, ormai, dovrebbe essere chiaro che il Papa pensa che si possa celebrare con dignità anche con il Messale di Paolo VI è questo che molti non riescono a capire!!!!!!!
E comunque hai centrato il problema Luca la dignità con cui si celebra con il Messale di Paolo VI che secondo il mio modestissimo parere, viene sistematicamente ignorata o stravolta; è sempre la solita storia l'adeguamento alla modernità in barba alla dignità ed alla tradizione liturgica.
Eugenia
Scusami Claudio ma, chissà perchè ti ho chiamato Luca!!!!????
Scusami ancora e grazie per il tuo post. Anzi aggiungo un'altra cosa che reputo giustissimo la liberalizzazione del Messale di Pio V, visto che come hai ben sottolineato, ha validità permanente.
Eugenia
Penso che ,se realmente il Santo Padre celebrerà con il rito tridentino , sarà la migliore maniera in perfetta coerenza con il suo carattere e stile pastorale , di fare passare un messaggio a tutti i recalcitranti e anche fare opera pedagogica presso tutti coloro che non conoscono il rito tridentino.
Come per dire ai suoi fratelli nell`episcopato: " io applico il Motu proprio ,gli do la visibilità e tutta la dignità che merita, ho fiducia che saprete seguire il mio esempio" .
E ai fedeli : " ecco il rito che è stato quello della Chiesa durante tanti secoli ", non quel rito obsoleto e quasi ridicolo che in tanti si sono scalmanati a descrivere ma un rito con una forma diversa,ma altrettanto sacro e bello,
Una piccola osservazione, ieri ascoltando i vescovi dire ad alta ed intelligibile voce i loro "volo"...fra i quali quello che concerne l`ubbidienza al Papa, non ho potuto non domandarmi, se tutti i vescovi refrattari al Motu proprio se lo ricordano ancora quel " volo" che hanno pronunciato !
O il "volo" dell`ubbidienza ha una durata limitata una data di scadenza? A me non sembra.
Anche Accattoli dimostra una certa approssimazione parlando di liturgia papale tradizionale, dicendo: "non hanno mai visto un Papa che celebra dando le spalle al popolo". Il Papa in S.Pietro non ha mai dato le spalle al popolo, perché la Basilica è orientata con l'ingresso ad est, quindi il Papa celebrava verso oriente. Tuttavia non vedeva il popolo, dato che in mezzo all'altare c'era un enorme crocifisso, con altrettanto grandi candelieri e lo sguardo del Papa come dei fedeli era verso la croce.
I luoghi comuni (vedi spalle al popolo e messa in latino) sono duri a morire. La messa tradizionale non era spalle al popolo, ma privilegiava l'atteggiamento interiore (rivolti al Signore) con il segno anche fisico di essere rivolti, nella parte sacrificale, a oriente, simbolo della salvezza e al crocifisso.
La messa in latino è un altra inesattezza, perché si può celebrare la messa nuova in latino, ma non è la stessa cosa dell'antica.
Speriamo che il Papa celebri la liturgia tradizionale, darà così un segnale della necessità di una nuova riforma.
sebbene il Papa non ha bisogno di sottostare alle norme del Summorum (però dovrebbe sennò il "buon esempio" non si darebbe---) mi chiedo... celebrerà una Messa privata a cui ammetterà qualche persona? o celebrerà una Messa perché richiesta? e da chi?
;-)
Non ti preoccupare Francesco!!!!!! vedrai che saremo in tanti a chiedere i biglietti alla Prefettura. Questo tuo continuo disfattismo comincia a stancarmi e sinceramente mi fa fortemente dubitare della tuo rispetto verso il Santo Padre. Comunque ben venga la celebrazione della messa con rito tridentino da parte di Sua Santità che sicuramente ha a cuore l'unità vera della chiesa molto più di quanto la tua mentalità da sessantottino clericale, ti permette di comprendere.
Eugenia
Il commento di francesco è l'ennesima prova che oltre al rito antico il Summorum Pontificum ci ha dato un altro regalo: uno strumento per riconoscere chi ama il Papa -chiunque sia, qualunque cosa faccia- e chi si crede "adulto", dimenticando che ubi Petrus ibi Ecclesia.
Ignazio
Immagino Francesco che il :-) alla fine del tuo commento sta per un sorriso......un sorriso amichevole? Nevvero?
Sono sicura che non oseresti insegnare al Santo Padre il suo "mestiere"!
Non ci conterei troppo Luisa Francesco sarebbe capace anche di questo!!!!!!!!!!!!!!!!!!! :-)
Eugenia
Oh... mi rendo conto rileggendomi che le ho dato del tu Francesco! Forse perchè la immagino giovane e con l`impertinenza tipica dei giovani che sanno tutto meglio degli altri....lei mi fa pensare a mio figlio...preparatissimo nel suo campo e che ama dare lezioni ...non ha sempre torto...ma quando si sbaglia si ravvede e lo ammette . E non penso che si permetterebbe di dare lezioni o immaginare saperne di più del suo "boss" ,persona competente e con qualche anno d`esperienza in più!
E poi sovente lei ha testimoniato la sua ammirazione per Benedetto XVI e il suo Magistero, certo sempre in funzione delle sue opinioni personali che sono il metro con cui misurare anche le decisioni o parole del Papa , ma oramai la conosciamo un pò e sappiamo che dobbiamo talvolta leggerla al secondo se non terzo grado!
Vecchio vizio del peggior clericalismo: cercare con sarcasmo il "cavillo nell'uovo". Don Francesco, ringiovanisca un po', prenda esempio da Papa Benedetto.
Prima di costruire castelli in aria, consultate il calendario liturgico del papa!
DICEMBRE 2007
2 I Domenica di Avvento
Visita pastorale all'Ospedale Romano
"San Giovanni Battista" dello S.M.O.M.
ore 9.00
Santa Messa
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