Card. Tonini a Petrus: non giudico nè condanno Stenico ma è stato superficiale

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Il Cardinale Tonini e gli scandali nella Chiesa – “Non giudico nè condanno Stenico, ma è stato superficiale”

di Bruno Volpe

CITTA’ DEL VATICANO - “Francamente, la scienza e la tecnologia del giorno d’oggi mi fanno paura. L’uomo ha perso il senso di se stesso, segue la religione pagana dell’onnipotenza”: il Cardinale Ersilio Tonini (nella foto), Arcivescovo emerito di Ravenna-Cervia, è come sempre lucidissimo nelle sue analisi e parla a 360 gradi.

Eminenza, iniziamo con un tasto dolente: gli scandali nella Chiesa…

“Il Vangelo dice che è inevitabile che accadano gli scandali. Se commessi da sacerdoti, però, non sono semplici scandali, chiamiamoli con il loro nome: si tratta di un abominio, di un tradimento, una ferita al Sacro Verbo incarnato. Ma la Chiesa, che è fatta di Santi e di peccatori, sa reagire a queste miserie. Ricordi: non può esistere un Te Deum senza un Miserere“.

A proposito, è di questi giorni la vicenda di Monsignor Tommaso Stenico…

“Sì, sono al corrente dell’episodio. Non giudico quel sacerdote, non lo condanno. Prego per lui, ma mi ha colpito la sua superficialità: la vita del sacerdozio sacramentale è responsabilità, amore, carità, non un gioco, non un esperimento“.

Monsignor Stenico ha conosciuto il ragazzo-esca di ‘Exit’ in Internet. Cosa pensa Lei della tecnologia: fa davvero così paura?

“Ultimamente il Papa Benedetto XVI ha lanciato un giudizioso grido d’allarme. Visioni razionaliste figlie dell’illuminismo hanno trasformato la tecnologia, che pur è in sè una cosa buona, in strumento di morte e non di vita”.

Vostra Eminenza è stata molto severa anche con la scienza in più di un’occasione…

“Se il progresso viene utilizzato a fin di bene, tanto di cappello. Ma sempre più spesso le ricerche, soprattutto in campo di bioetica, mi fanno inorridire. Regna il più totale disprezzo per la vita umana, a cominciare dalle legislazioni sull’aborto e l’eutanasia. Ma esiste qualcosa di ancora peggiore, l’idolatria della ragione onnipotente; bisogna recuperare il senso dello stupore, della meraviglia. Penso ad un esperimento in Inghilterra dove hanno voluto creare l’uomo–bestia: un abominio. Tant’è vero che gli stessi scienziati inglesi hanno avuto paura della mostruosità dell’esperimento e vogliono fare marcia indietro”

Esiste dunque il serio rischio di creare un uomo-automa…

“Esatto. Ha ragione il Santo Padre quando predica la necessità, o meglio l’urgenza, di creare un nuovo umanesimo contro una razionalità fittizia che pensa di poter dominare tutto e tutti e fare a meno anche di Dio. Ma Dio non lo si può espellere dalla nostra vita”.

Lei parla spesso della necessità di tornare a stupirci. Si riferisce anche alla liturgia?

“Certo. Nell’Eucaristia, che è dono, mistero e sacrificio e non spettacolo, si celebra il sacro banchetto. Dopo il Concilio Vaticano II, effettivamente ci sono state esagerazioni e stravaganze liturgiche che anche oggi, purtroppo, si notano. Questo non significa rinnegare quanto di buono ha fatto il Concilio Vaticano II, ma sono favorevolissimo al Motu Proprio di Benedetto XVI che ha liberalizzato la Messa tridentina”.

Eppure qualcuno parla di ritorno al passato…

“Ma quale ritorno al passato, non diciamo cose insensate! In questa teoria esiste una tremenda contraddizione: la Messa tridentina appartiene alla tradizione della Chiesa, e non può esistere presente senza passato. Il passato fa parte del presente e lancia verso il futuro”.

Che tempi viviamo, Eminenza?

“Il mondo passa da una rissa all’altra. Che fatica! Emergono tensioni ovunque, basti pensare alle guerre, alle povertà diffuse, alle ingiustizie che sono causa di conflitti. Abbiamo bisogno di pace, e la pace non è solo assenza di guerra, ma scambio di vita e condivisione“.

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