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Preti gay, Milingo e aspiranti sposi: il Vaticano interpella pure l'esorcista
di Andrea Bevilacqua
Dopo la sospensione dall'incarico comminata dal Vaticano a monsignor Tommaso Scenico a seguito delle riprese tv (mandate in onda da La7) che lo hanno visto protagonista di un colloquio tra gay nel suo ufficio alla congregazione del clero, e dopo che nei giorni scorsi un'altra rimozione di un sacerdote dal suo posto era stata comminata dal vescovo di Padova, Antonio Mattiazzo, a don Sante Sgotti - il parroco di Monterosso che è balzato agli onori della cronaca per aver annunciato pubblicamente il suo amore per una donna e la sua volontà di sposarla, pretendendo però al tempo stesso di mantenere l'incarico di guida della comunità religiosa - si è tornato a parlare oltre il Tevere del problema degli scandali sessuali in cui sono implicati sacerdoti.
Se ne continua a parlare ma l'indicazione che viene dall'alto del palazzo apostolico è quello della «tolleranza zero». Sullo sfondo, infatti, aleggia il fantasma del vescovo africano Emmanuel Milingo e per nessuno motivo si vuole che strascichi come quelli succeduti ai suoi continui “tira e molla” possano ripetersi.
La questione riguarda tutte le diocesi del mondo tanto che, nei giorni scorsi, è stato il bollettino della conferenza episcopale coreana a pubblicare una nota significativa in cui si dichiara, nero su bianco, come Milingo sia «pericoloso per i cattolici sudcoreani», che questi «lo devono evitare e soprattutto non devono farsi coinvolgere nelle sue attività, condannate con chiarezza dalla Chiesa universale». È un'iniziativa inedita, quella della Chiesa di Corea, indirizzata soprattutto al clero locale in modo che siano innanzitutto i preti a comprendere appieno come la condotta di Milingo sia del tutto sbagliata. Milingo, scomunicato dalla Chiesa cattolica per aver illecitamente ordinato quattro vescovi nel settembre del 2006, è apparso nel centro di Seoul all'inizio del 2007. Da allora, non ha mai abbandonato la Corea del Sud (anche oggi pare sia molto attivo in quella zona) se non per brevi visite negli Stati Uniti. L'ex prelato ha chiesto più volte al Vaticano di consentire il matrimonio dei sacerdoti, e ha fondato un movimento, il «Married Priest Now», in cui ordina illecitamente sacerdoti e vescovi sposati. Secondo fonti vaticane confermate anche dall'arcidiocesi di Seoul, Milingo avrebbe ritenuto la Corea come una sorta di suo campo di battaglia privilegiato per portare avanti le proprie idee. Secondo quanto recita il bollettino diocesano di Seoul «in più occasioni, l'ex arcivescovo ha cercato di contattarci, ma non ha mai ricevuto alcuna risposta». «Ora sappiamo che, con l'aiuto finanziario del reverendo Moon, ha qualcosa in mente, ma non sappiamo bene che cosa». Di qui, la necessità di pubblicare l'avvertimento, anche per mettere sul chi va là i sacerdoti più giovani dell'arcidiocesi. In merito a Milingo, recentemente si è pronunciato anche padre Gabriele Amorth, il più grande esorcista su cui possa contare la Chiesa. «Io lo conosco bene», ha detto padre Amorth parlando di Milingo. «Abbiamo fatto vari esorcismi assieme, e le sue cure risultavano efficaci, però poi si è perso. Forse è stato plagiato, forse è posseduto dal demonio, non saprei. Ma mi piacerebbe esorcizzarlo, anche se già so che si rifiuterebbe, è troppo cocciuto. Però, malgrado tutto, io prego per Milingo, spero che si ravveda, che torni in sé e rientri nella Chiesa cattolica». A detta di padre Amorth, uno dei deficit maggiori della Chiesa è quello della mancanza di esorcisti. «L'attacco del demonio è continuo. Siamo oberati di sedute, di incontri, e in più siamo costretti a fare i conti anche con nazioni, come ad esempio la Germania e l'Austria, che non hanno esorcisti». In merito al dibattito intorno sul matrimonio dei preti, il prefetto della congregazione per il clero, il cardinale brasiliano Claudio Hummes, aveva detto parole possibiliste. Successivamente Hummes non diede seguito alle sue dichiarazioni giudicate inopportune. E qualche mese fa, al suo fianco, Ratzinger ha nominato quale segretario della congregazione il genovese e fidato Mauro Piacenza fino ad allora responsabile dei beni culturali e dell'archeologia sacra del Vaticano.
© Copyright Italia Oggi, 16 ottobre 2007
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