27 ottobre 2007

IL PAPA: IL GRANDE BEETHOVEN RIECHEGGERA' NEL MIO INTIMO


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PAPA/ IL GRANDE BEETHOVEN RIECHEGGERA' NEL MIO INTIMO
Assiste a concerto Orchestra Sinfonica e coro Baviera

Città del Vaticano, 27 ott. (Apcom) - Un "toccante evento musicale" tratteggiato dalle note di Beethoven. Il Papa, amante della musica classica, ha questa sera potuto godere di uno spettacolo unico, assistendo al concerto eseguito dall'Orchestra Sinfonica e dal Coro della Radio Bavarese nell'Aula Paolo VI. In silenzio, l'orecchio fine di Papa Ratzinger ha ascoltato con attenzione l'esibizione del coro. Spettacolo interrotto da lunghi applausi del Pontefice e della platea.

"L'interpretazione sensibile e coinvolgente della IX sinfonia di Beethoven, rinnovata prova del loro eccezionale talento - ha scandito il Papa - riecheggerà ancora per molto tempo nel mio intimo e mi resterà nella memoria come un regalo particolare". "La IX sinfonia" è un "capolavoro imponente" che "appartiene al patrimonio universale dell'umanità" e "suscita sempre di nuovo la mia meraviglia", ha proseguito Benedetto XVI.

"Il travolgente sentimento di gioia trasformato qui in musica - ha poi spiegato ancora il Pontefice - non è qualcosa di leggero e di superficiale: è un sentimento conquistato con fatica, superando il vuoto interno di chi dalla sordità era stato spinto nell'isolamento, le quinte vuote all'inizio del primo movimento e l'irrompere ripetuto di un'atmosfera cupa ne sono l'espressione".


Il papa: Beethoven, patrimonio universale dell'umanità

di Angela Ambrogetti

Concerto di gala per il papa sabato sera in Vaticano. L’Aula Paolo VI ha ospitato l’Orchestra sinfonica e il Coro della Radio Bavarese diretti da Mariss Jansons per l’ esecuzione della IX sinfonia di Beethoven.

CITTA' DEL VATICANO - Concerto di gala per il papa sabato sera in Vaticano. L’Aula Paolo VI ha ospitato l’Orchestra sinfonica e il Coro della Radio Bavarese diretti da Mariss Jansons per l’ esecuzione della IX sinfonia di Beethoven un omaggio al papa del Cardinale Friedrich Wetter del Professore Thomas Gruber . “Una sinfonia, che appartiene al patrimonio universale dell’umanità, - ha detto il papa nel suo discorso di ringraziamento al termine dell’ esecuzione - e suscita sempre di nuovo la mia meraviglia”.
Il papa rilegge la nascita di questo capolavoro alla luce della vicenda personale di Beethoven che “dopo anni di auto-isolamento e di vita ritirata, in cui aveva da combattere con difficoltà interne ed esterne che gli procuravano depressione e profonda amarezza e minacciavano di soffocare la sua creatività artistica, il compositore ormai totalmente sordo, nell’anno 1824, sorprende il pubblico con una composizione che rompe la forma tradizionale della sinfonia e, nella cooperazione di orchestra, coro e solisti, si eleva ad uno straordinario finale di ottimismo e di gioia”.
Ecco il cambiamento. “Il travolgente sentimento di gioia trasformato qui in musica non è qualcosa di leggero e di superficiale: è un sentimento conquistato con fatica”. Il grande compositore aveva imparato un nuovo modo di ascolto. “Mi si affaccia alla mente, ha proseguito il papa- un’espressione misteriosa del profeta Isaia che, parlando di una vittoria della verità e del diritto, diceva: “Udranno in quel giorno i sordi le parole di un libro [cioè parole solamente scritte]; liberati dall’oscurità e dalle tenebre, gli occhi dei ciechi vedranno“ (cfr 29, 18-24). Si accenna così ad una percettività che riceve in dono chi da Dio ottiene la grazia di una liberazione esterna ed interna”.

La conclusione del discorso, porta il papa ad un ricordo significativo di un anno significativo: il 1989 quando il Coro e l’Orchestra della Radio Bavarese, in occasione della “caduta del muro”, diretti da Leonard Bernstein , cambiarono il testo della “Ode alla gioia” in “Libertà, bella scintilla di Dio”. Perché , conclude il papa, “ la vera gioia è radicata in quella libertà che solo Dio può donare. Egli – a volte proprio attraverso periodi di vuoto e di isolamento interni – vuole renderci attenti e capaci di “sentire” la sua presenza silenziosa non solo “sopra la volta stellata”, ma anche nell’intimo del nostro animo. È lì che arde la scintilla dell’amore divino che può liberarci a ciò che siamo veramente.” Nell’ Aula affollatissima molte le personalità civili e religiose . Prima della esecuzione della sinfonia l’ orchestra e il coro hanno eseguito il “ Tu es Petrus” in segno di saluto e di omaggio. Lunghissimi gli applausi al termine di entrambe le esecuzioni.

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5 commenti:

euge ha detto...

Ho avuto modo di vedere la diretta su Telepace una esecuzione perfetta da parte dell'orchestra e del coro. Insuperabile ed emozionante la nona sinfonia di Beethoven che sicuramente un intenditore come Benedetto XVI ha apprezzato nella sua bellezza e forza. Non posso da musicista dilettante, non condividere il fatto che la musica come ha sempre sostenuto Benedetto XVI è un tramite per avvicinarsi a Dio; del resto la musica quella vera, ci permette di manifestare e di esprimere le varie sfumature dell'anima dalla gioia, alla malinconia alla tristezza ed anche al sentimento più bello che l'animo umano possa provare l'amore.
Eugenia

Luisa ha detto...

Euge, da musicista anche dilettante, mi potresti spiegare una cosa?
Ho osservato ieri, che il pubblico apppaludiva fra un movimento e l`altro.
Lo avevo già notato durante il concerto in onore del compleanno del Santo Padre al quale ho assistito. Non ero la sola ad essere infastidita davanti a questi applausi fuori tempo.
Forse è una nuova abitudine, o forse è dovuto all`ignoranza musicale di certi spettatori non abituati ala musica classica.
In questo caso sarebbe bene che gli organizzatori avvertissero il pubblico.
Hai una spiegazione ? Grazie.
Buona domenica!

euge ha detto...

Cara Luisa per quanto ne sò io non si applaude mai nel bel mezzo di una esecuzione anche passando da un movimento all'altro; in genere si aspetta la fine dell'esecuzione e poi si applaude tanto è vero che in occasione del concerto del compleanno, se hai notato anche il Santo Padre era infastidito da queste interruzioni fuori tempo. Non credo che esista una regola ben precisa si tratta di poca cultura musicale e soprattutto di educazione che purtroppo manca, verso manifestazioni come quella di ieri.Anch'io nel mio piccolo, quando ascolto musica e parlo della vera musica, digerisco male se qualcuno mi parla o mi interrompe anche perchè si crea una certa concentrazione che viene interrotta e ti fa perdere la bellezza del pezzo in questione.
Spero di esserti stata utile
Eugenia

Luisa ha detto...

Grazie Euge! Mi consoli..temevo che la mania di appalaudire ( fuori tempo) avesse contagiato anche il pubblico amatore di musica classica!
Devo dire che sono un pò allergica non tanto agli applausi quanto al momento in cui avvengono!
Per esempio mi abituo difficilmente agli applausi durante e dopo le omelie del Santo Padre, anche se interiormente "applaudo" a quattro mani, ho sopratutto bisogno di stare in silenzio un momento e meditare quello che ho ascoltato!
Poi arriviamo alla deriva che si contano, anche per il Papa, il numero degli applausi e la durata! Mah....il Papa come una popstar..o un divo !

euge ha detto...

Cara Luisa, anch'io sono un pò come te gli applausi fuori luogo mi infastidiscono; infatti, anch'io amo interiorizzare certe emozioni e certe senzazioni nella musica come nelle parole ecco perchè a me da fastidio chi parla in chiesa e non soltanto durante la funzione ma, ancor di più quando tu cerchi di raccoglierti per pregare ed invece sei costretta tuo malgrado, a sentirti un coro di bisbiglii intorno che ti deconcetrano da quel momento che dovrebbe essere solo tuo in comunione con Dio come la consacrazione e l'adorazione. Purtroppo, cara Luisa è questione di educazione di rispetto ma, anche di sensibilità. Tante volte, quando mi metto al pianoforte a suonare, non sopporto che qualcuno parli in sottofondo perchè la mia concentrazione è totale con il pezzo che sto suonando che mi può portare a manifestare gioia, tristezza, malinconia o serenità; per questo motivo sostengo che Benedetto XVI ha un cuore sensibilissimo ed un animo altrettando sensibile e gentile e mi incavolo come una iena, qundo lo definiscono l'opposto. Chi ama qualsiasi forma di arte o chi parlandoti arriva nel profondo del tuo cuore non può definirsi davvero ne un insensibile ne tantomeno un freddo e gelido inquisitore dei peccatori!!!!!!!!!
Eugenia