24 maggio 2008

Card. Dias ai Cattolici cinesi: Il papa vi benedice e chiede che siate uniti. Card. Zen: Nelle mani di Maria il destino della Cina e della sua Chiesa


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VATICANO - CINA

Card. Dias ai cattolici cinesi: Il papa vi benedice e chiede che siate uniti

Per la prima volta cattolici ufficiali e sotterranei sono radunati insieme e in pubblico per rispondere all’invito di Benedetto XVI di pregare per la Chiesa di Cina e per la sua missione. Presenti anche cattolici cinesi da Hong Kong, Singapore, Taiwan. Il ricordo dei martiri.

Roma (AsiaNews) – Il primo raduno dei cattolici cinesi in Italia ha ricevuto il saluto e la benedizione del papa, portata dal card. Ivan Dias, prefetto della Congregazione vaticana per l’evangelizzazione dei popoli. L’occasione è stata la Giornata mondiale di preghiera per la Chiesa in Cina, voluta da Benedetto XVI nel giorno in cui i cinesi festeggiano Maria aiuto dei cristiani, venerata nel santuario di Sheshan, vicino a Shanghai.
Il card. Dias ha presieduto la messa nella basilica di Santa Maria Maggiore, insieme a centinaia di sacerdoti cinesi – ufficiali e sotterranei - e di altre nazionalità. Egli ha sottolineato che l’unità espressa oggi dai cinesi è un frutto importante dell’opera di Benedetto XVI. Spesso, cattolici della Chiesa ufficiale, subendo la propaganda del regime, temono di mostrarsi in pubblico legati al papa, per timore di essere accusati di anti-patriottismo; i cattolici della Chiesa sotterranea, non riconosciuta dal governo, tendono ad essere intransigenti verso quelli ufficiali. “In paradiso – ha detto il cardinale nella sua omelia – non vi saranno cattolici ufficiali e sotterranei, perché saremo tutti figli di Dio. Il papa vuole che questa unità si veda anche su questa terra”.
Il porporato ha ricordato “le sofferenze del passato” e ha domandato di perdonare tutte le offese. Ha anche sottolineato i segni di disgelo fra Cina e Vaticano: ha ricordato il concerto dell’orchestra filarmonica di Pechino tenutosi in Vaticano il 7 maggio scorso, che “le autorità governative hanno offerto al Santo Padre”, come anche l’appello e la preghiera del pontefice per le vittime e i sopravvissuti del terremoto nel Sichuan.
La cerimonia si è svolta con solennità, con canti in cinese e con preghiere in italiano e cinese. A sottolineare il carattere religioso e non politico dell’evento, c’è da notare la presenza di alcune centinaia di cattolici amici della Cina e di cinesi d’oltremare. Fra essi alcuni di Hong Kong, Singapore e Taiwan.

Diverse comunità di cinesi emigrati sono partiti coi pullman o in treno da Milano, Treviso, Prato, Firenze, Napoli. Arrivati stamane all’alba a Roma, alcuni di loro hanno visitato la basilica di san Pietro e il Colosseo a ricordo dei martiri cristiani di tutte le epoche, anche della Cina.

Nella preghiera universale durante l’eucaristia, si è pregato per il papa e per le autorità del governo cinese, ma sembra si sia voluto evitare di pregare per i fedeli che sono in carcere. Durante il canone, si sono però ricordati “i martiri, in particolare tutti i martiri della Cina”.

Alla fine della celebrazione tutta l’assemblea ha recitato la preghiera scritta da Benedetto XVI per la Madonna di Sheshan.
Il card. Dias ha ricordato che oggi in tutte le chiese del mondo si è pregato con queste parole e ha invitato ancora una volta i fedeli presenti ad essere uniti e ad evangelizzare la Cina e le comunità di emigrati cinesi in Italia.

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HONG KONG - CINA - VATICANO

Card. Zen: Nelle mani di Maria il destino della Cina e della sua Chiesa

di Joseph Zen

L’autorevole commento del vescovo di Hong Kong ad AsiaNews sul valore della Giornata mondiale di preghiera per la Chiesa in Cina, lanciata da Benedetto XVI per il 24 maggio. Le paure e gli ostacoli di varie autorità locali; la speranza di una “vittoria spirituale”. Solidarietà verso i terremotati del Sichuan.

Hong Kong (AsiaNews)

La Giornata mondiale di preghiera per la Chiesa in Cina, che celebreremo domani, è un gran giorno. In esso affidiamo il destino della Cina e della sua Chiesa alle mani della Madonna. La Madonna ha predilezione per noi ed è molto potente.
La situazione in Cina non è ancora così ottimistica come qualcuno crede. E allora la Madonna è l’unica nostra speranza per buttare giù i muri e toccare i cuori.
Qui a Hong Kong ci siamo preparati alla Giornata di Preghiera voluta dal papa con una novena in tutte le parecchie dedicate a Maria. Nel territorio ve ne sono 15. Ogni sera i fedeli della parrocchia e quelli delle parrocchie vicine si sono incontrati a pregare. Domani concludiamo la novena col raduno nella chiesa dedicata proprio alla Madonna Ausiliatrice. E siccome è la vigilia del Corpus Domini, faremo pure la processione eucaristica. In questi giorni vi è stata una grande partecipazione.
Per quanto riguarda la Cina, ho l’impressione che alcune delle autorità siano troppo nervose per questa Giornata di preghiera. Non solo fanno difficoltà ai pellegrinaggi, ma ordinano a molti di non svolgere alcuna attività pastorale per il mese di maggio, come se questo mese dovesse avvenire la rivoluzione!
Un sacerdote della chiesa clandestina ha detto che dall’inizio di maggio è controllato da 2 poliziotti giorno e notte. Lo seguono perfino quando deve andare dal dottore o dal dentista!

Chissà cosa [le autorità] si immaginano che i cattolici facciano in maggio! Hanno tanta paura.
La nostra è una rivoluzione spirituale, che non fa male a nessuno e fa bene a tutti
.

Questa paura è un elemento negativo, che va in senso contrario a quei gesti di amicizia e di avvicinamento che sono avvenuti in questi mesi, come il concerto della Filarmonica di Pechino e del Coro di Shanghai in Vaticano.
A me sembra che queste due modalità provengano da livelli diversi: quelli positivi vengono dai vertici; quelli negativi da quelli più in basso: questi ultimi temono che si arrivi alla normalizzazione dei rapporti fra Cina e Vaticano perché hanno paura di perdere i vantaggi acquisiti e allora fanno di tutto per mettere il bastone fra le ruote. Ma il Signore e la Madonna vinceranno.
Forse questi quadri intermedi hanno paura anche quando parliamo di “vittoria” perché temono che ci sia una vera e propria guerra. Ma questi non sono i tempi delle guerre religiose!
Noi speriamo in una vittoria spirituale che alla fine va a beneficio di tutti. Quando la Madonna vince, tutti ci guadagniamo.
È importante che fra i quadri del partito si capisca il nostro linguaggio, altrimenti crederanno che noi stiamo andando in battaglia. Per la Lettera del papa hanno usato proprio queste parole: “Attenzione, le armi e gli eserciti son alle porte!” Ma le nostre armi ed eserciti sono spirituali, pieni di benevolenza e perdono.

Vale la pena essere ottimisti. Intanto, è importante continuare ancora per molto tempo a soccorrere le vittime del terremoto nel Sichuan. É una catastrofe di misure enormi. E la Cina si è mostrata aperta, trasparente, aprendo le porte a tutti gli aiuti internazionali. È un buon inizio e speriamo che continui così.

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1 commento:

Anonimo ha detto...

Sono tornato da poco dalla messa e anche noi abbiamo pregato per la Cina, è stato un bel momento di comunione. Il corpo di Cristo di cui ci siamo cibati ci ha avvicinato ai nostri fratelli cinesi. Continuamo a pregare e la Vergine ci aiuterà! Marco