31 maggio 2008

Sydney: tutte le tappe di Benedetto XVI (Mazza e Muolo)


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Sydney: tutte le tappe di Benedetto XVI

Diffuso ieri dalla Santa Sede il programma del viaggio papale in Australia per la 23ª Gmg
Il Pontefice incontrerà anche i rappresentanti delle altre fedi, pranzerà con dodici giovani e pregherà all’ippodromo cittadino di Randwick con più di mezzo milione di persone

DA ROMA

SALVATORE MAZZA

Otto giorni, più due di viaggio, dal 12 al 21 luglio, con un «salto» di otto ore di fuso orario.
È quanto si appresta ad affrontare Benedetto XVI quando, tra poco più di quaranta giorni, partirà per il viaggio apostolico più lungo temporalmente, e più lontano geograficamente, del suo pontificato, che lo porterà in Australia in occasione della 23ª Giornata mondiale della gioventù che si svolgerà a Sydney.

Dieci giorni piuttosto fitti, durante i quali il Pontefice pronuncerà nove discorsi e terrà due omelie.

Secondo il programma ufficiale, pubblicato ieri dalla Sala stampa della Santa Sede, Papa Ratzinger partirà dall’aeroporto romano di Fiumicino alle 10 di sabato 12 luglio, mentre l’arrivo in Australia, senza scali intermedi, è previsto la mattina di domenica 13 all’aeroporto militare di Darwin, sulla costa settentrionale. Di qui, sempre in aereo, si recherà a Richmond, località a circa 60 chilometri da Sydney, dove trascorrerà un periodo di riposo privato fino alla mattina di giovedì 17 luglio, che gli consentirà di ricuperare il salto di fuso orario. La stessa mattina del 17 si terrà la cerimonia ufficiale di benvenuto nella Government House di Sydney. L’evento sarà seguito da una visita di preghiera alla Mary Mackillop Memorial Chapel, dalla visita al governatore generale e dall’incontro con il primo ministro nella Admiralty House. Da qui il Pontefice si trasferirà alla St. Mary’s Cathedral House e, nel primo pomeriggio, al molo di Rose Bay, dove sarà accolto con danze e canti tradizionali da parte degli aborigeni, prima di imbarcarsi sulla nave «Sydney 2000» per il trasferimento via mare al molo di Barangaroo East Darling Harbour. È qui che avverrà il primo incontro di Benedetto XVI con i giovani giunti da tutto il mondo per l’occasione, i quali gli dedicheranno una loro festa di benvenuto. La mattina del 18, dopo la notte trascorsa alla St. Mary’s Cathedral House e la celebrazione della Messa in privato alle 7.30, si aprirà con le udienze al governatore del New South Wales, al premier del New South Wales e al sindaco di Sydney, con le rispettive famiglie, nella Reception Hall della residenza. Al termine, a piedi, il Papa raggiungerà la cripta della cattedrale, in cui avrà luogo l’incontro con le altre confessioni cristiane e, a seguire, nella sala capitolare, quello con i rappresentanti di altre religioni. Nel pomeriggio, dopo il pranzo con un gruppo di 12 giovani, Benedetto XVI pronuncerà la preghiera di inizio della Via Crucis che i giovani animeranno a partire dal piazzale antistante la Cattedrale lungo le vie della città, e ne seguirà poi lo svolgimento in televisione.
L’ultimo incontro della giornata lo avrà quindi con un gruppo di giovani disadattati nella comunità di recupero dell’università di Notre Dame, nella chiesa del Sacro Cuore dello stesso ateneo. Sabato 19 luglio inizierà con la Messa celebrata da Papa Ratzinger in Cattedrale assieme ai presuli australiani, i seminaristi e i novizi, durante la quale verrà anche consacrato il nuovo altare, e alla fine della mattina pranzerà con i presuli del continente e con il seguito. In serata, alle 18.30, si trasferirà quindi all’ippodromo di Randwick a Sydney, dove saranno radunati tutti i giovani presenti per la Gmg, che entrerà nel vivo con la veglia. Secondo il programma Benedetto XVI la seguirà per due ore, dalle 19 alle 21, e quindi rientrerà nella sua residenza per la notte. Il mattino dopo ritornerà all’ippodromo, questa volta in elicottero, per celebrare la Messa conclusiva della 23ª Giornata mondiale della gioventù al termine della quale annuncerà la sede del prossimo raduno mondiale. Nel tardo pomeriggio, nella Cattedrale, incontrerà i benefattori e gli organizzatori della Gmg. Nell’ultimo giorno in terra australiana, il 21 luglio, il Papa si congederà dalla St. Mary’s Cathedral e raggiungerà il parco detto «Domain», dove saluterà i volontari che avranno prestato servizio per la Giornata. Quindi, la tradizionale cerimonia di congedo all’aeroporto internazionale di Sydney. L’arrivo del Papa a Roma, all’aeroporto di Ciampino, è previsto per le 11 di sera.
Il volo durerà complessivamente circa ventuno ore, compreso il breve scalo tecnico all’aeroporto australiano di Darwin. Questo in Australia sarà il nono viaggio apostolico compiuto da Benedetto XVI fuori dai confini italiani, e il secondo programmato in occasione di una Giornata mondiale della gioventù, dopo quello a Colonia, in Germania, nell’agosto del 2005, a quattro mesi dalla sua elezione a Pontefice e primo in assoluto del suo pontificato. Si prevede che nella città australiana, ad attendere il Papa, ai due eventi che concluderanno la Gmg, la veglia di sabato e la Messa di domenica, saranno presenti circa mezzo milione di giovani di tutto il mondo: tra loro migliaia di giovani italiani assieme a numerosi vescovi.

© Copyright Avvenire, 31 maggio 2008

I vescovi italiani: un evento di grazia che farà nascere nuovi «missionari»

Bagnasco al termine dell’Assemblea Cei: «Un’esperienza di fede che deve trovare continuità nella vita quotidiana delle nuove generazioni.

Nuova linfa alla pastorale ordinaria per affrontare con efficacia la sfida educativa odierna»

DA ROMA MIMMO MUOLO

A meno di due mesi dalla Giorna­ta mondiale della gioventù di Sydney i vescovi italiani sono cer­ti che anche questa Gmg «sarà al pari del­le precedenti un evento di grazia». Ma, come ha fatto notare il cardinale Angelo Bagnasco, riguardo all’educazione dei giovani va nascendo nelle chiese della Pe­nisola una consapevolezza nuova. Quel­la di una necessaria continuità tra even­ti straordinari e pastorale ordinaria che devono influenzarsi a vicenda. Il presi­dente della Cei ne ha parlato ieri duran­te la conferenza stampa seguita alla fine dei lavori della 58ª Assemblea generale dell’episcopato. «Noi tutti ci auguriamo – ha detto – che i nostri giovani vivano a Sydney, stretti attorno al Papa, una gran­de esperienza di fede e che, una volta tor- nati, possano essere missionari per i loro stessi coetanei. Anche la Gmg, nella sua straordinarietà, può riflettersi nella vita spirituale di tutti i giorni».
Anche in relazione ai piani pastorali per far fronte all’emergenza educativa il por­porato ha messo in evidenza il valore del­la quotidianità. A chi per esempio gli chie­deva quali strade i vescovi intendano se­guire per far fronte al rischio di devianza cui sono esposti oggi molti giovani, il car­dinale Bagnasco ha risposto: «È necessa­rio un potenziamento ed un rilancio del­la pastorale giovanile ordinaria sia all’in­terno delle Chiese locali che dei movi­menti chiamati tutti ad essere punti di ri­ferimento anche per chi non frequenta la Chiesa».
Infine il presidente della Cei si è soffer­mato sul rapporto tra giovani e mezzi del­la comunicazione sociale. «Siamo certi della grande valenza dei mass media nel­la formazione della cultura e dell’educa­zione dei giovani. A questa deve corri­spondere una grande responsabilità di tivù e stampa nel comunicare i fatti». Ad esempio, ha spiegato l’arcivescovo di Ge­nova, «nel dare le notizie deve prevalere il positivo senza ovviamente tacere del negativo. La schiuma negativa esiste, ma in quanto schiuma è superficiale. Per fe­deltà alla realtà va riconosciuto anche quanto c’è di più nobile nei fatti senza cercare a volte con insistenza gli aspetti più deteriori». L’emergenza educativa è stata la questione principale dell’assem­blea. L’argomento, introdotto da una re­lazione dell’arcivescovo di Potenza-Mu­ro Lucano-Marsico Nuovo, monsignor A­gostino Superbo, è stato poi discusso in diversi gruppi di studio che hanno segui­to la ripartizione dei cinque ambiti del Convegno di Verona (affettività, festa e la­voro, fragilità umana, tradizione, cittadi­nanza), e successivamente approfondito in aula. La questione è uno dei possibili temi del prossimo decennio pastorale, ma come ha detto ieri Bagnasco una de­cisione in tal senso sarà presa nel 2009.

© Copyright Avvenire, 31 maggio 2008

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