31 maggio 2008
Padre Lombardi: "Il Papa ha il coraggio di dire la verità" (Radio Vaticana)
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Il Papa ha il coraggio di dire la verità: così padre Federico Lombardi al Convegno dei media cattolici di Stati Uniti e Canada
Padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa della Santa Sede, della Radio Vaticana e del Centro Televisivo Vaticano, si è soffermato ieri, a Toronto, sul rapporto tra il Papa e i mezzi di informazione durante il convegno annuale dei media cattolici di Stati Uniti e Canada. Benedetto XVI – ha spiegato padre Lombardi – non evita questioni delicate ed “ha il coraggio di dire la verità”. Il servizio di Amedeo Lomonaco:
Padre Lombardi ha affermato che il Papa segue con interesse l’impatto di un suo messaggio, gli echi di un suo discorso. E dopo ogni viaggio apostolico all’estero anche Benedetto XVI, come Giovanni Paolo II, si riunisce in Vaticano con i responsabili dei mezzi di comunicazione per capire quali siano state le sottolineature, le interpretazioni e le chiavi di lettura da parte dei media. Benedetto XVI – ha detto padre Lombardi – cerca di capire e prendere atto delle dinamiche della comunicazione nel mondo di oggi, senza peraltro lasciarsene intimorire o condizionare”. “Anche noi come comunicatori – ha aggiunto – non dobbiamo lasciarci troppo condizionare dal mito di una comunicazione che pensa di dover essere sempre conflittuale per risultare efficace”. Bisogna essere realisti e denunciare il male: in questo, Benedetto XVI – ha affermato padre Lombardi – rifiuta i compromessi: “La sua critica al relativismo è netta ed il Pontefice è convinto che siano in gioco valori molto importanti per l’uomo, la società e il suo futuro”. Principi fondamentali richiamati dal Papa anche nel recente discorso alle Nazioni Unite a New York, dove il Santo Padre non ha usato frasi ad effetto per suscitare sensazione. Per rispondere alle sfide della comunicazione – ha sottolineato padre Lombardi - bisogna avere il coraggio di dire la verità con chiarezza, avere fiducia nella ragione e pazienza nel comunicare messaggi robusti.
Perché “la via migliore – ha osservato il direttore della nostra emittente – è quella che sa evitare allo stesso tempo gli scogli dell’ottimismo ingenuo e del pessimismo radicale che non crede alla presenza e alla potenza dell’opera della grazia”. Benedetto XVI – ha concluso il direttore della Sala Stampa della Santa Sede – non è solo più un grande maestro, diventa sempre più anche un pastore di accattivante umanità”; “a noi tocca, come comunicatori, saper valorizzare e far cogliere sempre meglio questi aspetti, che un’immagine precedente assai parziale della sua personalità metteva in ombra”.
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