15 aprile 2007
Il compleanno del Papa, rassegna stampa del 15 aprile 2007 (parte prima)
Compleanno
Un orso di peluche per il Pontefice
Tante lettere, regali, scritti e libri. E anche un orso gigante di peluche per gli 80 anni di Joseph Ratzinger. A rivelarlo è il suo segretario personale, monsignor Georg Gaenswein, in una intervista al programma tedesco della Radio Vaticana. «Arrivano moltissime lettere e molti piccoli doni - racconta don Georg - come cd, fiori, libri, scritti e sicuramente arriveranno ancora tante, tante cose. Per quanto riguarda i doni, il Papa ha detto esplicitamente che preferisce non accettare regali personali: chi vuole fargli un regalo - afferma il segretario tedesco - può fare un’offerta che egli poi utilizzerà per uno scopo che renderà noto. Il regalo più curioso è stato un orso enorme, di pezza, che non è venuto dalla Germania ma dall’Italia.
La Stampa, 15 aprile 2007
L'OMAGGIO DI MINA A PAPA BENEDETTO
La mia torta per Papa Ratzinger
Far sobbollire il latte, montare i tuorli con lo zucchero, mischiare al latte caldo e montare a bagnomaria senza far bollire. Mischiare al resto la gelatina, precedentemente bagnata, assieme alla marmellata di sambuco.
Raffreddare in acqua fredda e, prima che la massa sia indurita del tutto, unire la panna montata e mischiare bene. Mettere il pan di Spagna in una teglia da 18 centimetri e decorare lateralmente con alcuni biscotti. Versare la massa nello stampo, lisciare e mettere in frigo per tre ore. Togliere dalla forma e decorare con menta.
Questa è la Bayerische Holler-Charlotte, la torta che cucinerò domani per Lei, Santo Padre, in occasione del Suo ottantesimo compleanno. Per farLe gli auguri e per aggiungere dolcezza al Suo sorriso che irradia serenità, nonostante i tempi non siano tanto allegri.
Certamente Lei ricorderà una torta come questa, quando la Sua famiglia festeggiava i Suoi compleanni, da bambino. Sarà stata di squisita fattura, visto che Sua madre Maria era stata cuoca d’albergo e visto anche che il latte e la panna della Baviera di allora erano senza dubbio migliori di quelli che sono oggi in commercio.
Attraverso l’aroma della marmellata di sambuco e delle decorazioni con la menta potrà forse riassaporare il gusto di quei tempi felici trascorsi in Baviera con i fratelli Georg e Maria e col padre che portava il Suo stesso nome. Prima che si scatenasse l’inferno della guerra.
Vorrei riportarLa a quei giorni, non per amore del passato, ma perché credo che nel tempo dell’infanzia ci sia già tutto l’evolversi della vita di un uomo. C’è una foto che La ritrae da bambino che ci mostra che in quei Suoi occhi curiosi era già contenuto il desiderio di andare a fondo di ogni questione. Si nota un’innata timidezza, un sorriso appena accennato e soprattutto una cartella, più grande delle sue spalle, che contiene già tutto quello che avrebbe poi studiato nella Sua vita.
Da quello sguardo curioso e umile e da quella cartella zeppa è partito tutto. Il peso che oggi Le grava sulle spalle è mille volte più grande, ma credo che Lei sia in grado di reggerlo perché non si lascia trasportare dalle contingenze e dalle mode. Lei sa bene che ogni questione richiede ponderatezza e circospezione. Portare il peso della Chiesa e sentire l’urgenza dei destini dell’uomo metterebbe paura a chiunque. Non a Lei, che conserva occhi da bambino e mente da gigante.
Ah, dimenticavo, Santità, la torta la mangeremo noi. La strada per arrivare al Suo cuore è brevissima, ma per arrivare nelle Sue mani ci potrebbe mettere una decina d’anni e credo che il sapore ne risentirebbe.
MINA
La Stampa, 15 aprile 2007
Oggi e domani programma su Raiuno
La prima biografia di Joseph Ratzinger
Roma«Benedetto XVI – Il Papa dell'amicizia con Dio» è il titolo del programma che la Struttura Rai Vaticano dedica a Joseph Ratzinger, il teologo diventato Pontefice che dopodomani compirà ottant'anni. Cento minuti divisi in due parti: la prima va in onda oggi su Raiuno a partire dalle 10:30, la seconda domani dalle 9 sempre su Raiuno. Si tratta, probabilmente, della prima biografia al mondo su papa Benedetto XVI. Dalla nascita a Marktl sull'Inn in Baviera il 16 aprile 1927 ai nostri giorni. Un anno di lavoro con immagini raccolte negli archivi fotografici delle facoltà di teologia dove ha insegnato il professor Ratzinger (Frisinga, Munster, Bonn, Tubinga, Ratisbona), negli archivi dell'arcidiocesi di Monaco e Frisinga. La biografia è arricchita da alcune testimonianze degli amici di Ratzinger. Dal prefetto di studi del seminarista Joseph Ratzinger ai vicini di casa; dallo scrittore Vittorio Messori al teologo Hans Küng.
Gazzetta del sud, 14 aprile 2007
Gli auguri dei cardinali
Poupard: «La candeline del padre di famiglia»
DOMANI, seconda domenica di Pasqua e festa della Divina Misericordia, sarà lo stesso Benedetto XVI a presiedere sul sagrato di San Pietro la messa in occasione del suo 80° compleanno, che cade il 16 aprile. Alla vigilia di questo evento alcuni dei cardinali più vicini a Papa Ratzinger hanno pensato di inviare idealmente degli auguri speciali a Benedetto XVI. «Il compleanno del padre di famiglia - ci dice il cardinale Paul Poupard, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, Presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso - è un'occasione molto cara ai figli per esprimergli il loro amore. Nella gioiosa celebrazione dell'80° compleanno, mi rivolgo alla Santità Vostra con il cuore colmo di gratitudine per le tante dimostrazioni di paterna accoglienza, di incontro, di dialogo offerte a tutto il mondo. Nel grande coro di attestazioni di affetto e di riconoscenza, di gioia e di fedeltà, Le giungano, Padre Santo, i miei auguri più cordiali, unitamente al grazie dal più profondo del cuore per il Suo prezioso ministero pastorale per il bene di tutta la Santa Chiesa di Dio». «Possa continuare - prosegue il cardinale Poupard - la sua opera di pace e di riconciliazione fra i popoli, di dialogo e di incontro tra le culture e le religioni. Grazie per l'affabile testimonianza e la amabilità che ci rincuora ogni giorno. Il Signore Le conceda di guidare sapientemente la Chiesa e di continuare a trasmetterci quella forza di cui abbiamo costantemente bisogno per rendere ragione davanti agli uomini, con dolcezza e rispetto, della speranza che è in noi. Santo Padre, ora l'augurio si fa filiale preghiera: La Trinità Santissima La illumini e La benedica; la Vergine Maria, Madre della Chiesa, La accompagni e Le faccia sentire sempre la dolcezza della sua materna consolazione. Ad multos annos, Santità». A sua volta il Cardinale Javier Lozano Barragan, presidente del Pontificio consiglio per la Pastorale della Salute invia al Pontefice i suoi auguri speciali «esprimiamo al Santo Padre i nostri più devoti auguri e vivi complimenti, e visto che ci occupiamo di salute gli auguriamo di mantenere il suo vigore fermo e solido per continuare, come ha fatto sin ora, in questa missione alta e nel contempo difficile che gli è stata affidata e che sta portando avanti con grande capacità». «Il mio augurio - prosegue Il cardinale messicano - è di una vita lunga che sia ancora a favore e beneficio di tutta la Chiesa, che vede in Benedetto XVI un pastore chiaro e profondo. Una vera e propria guida, una luce e una coscienza per tutto il mondo, che ci illumina passo a passo nelle questioni più irte e difficili, come quelle trattate dal nostro dicastero, nella vere e proprie frontiere della vita, della sofferenza e della stessa morte, guardando con fiducia ed abbandono alla resurrezione di Cristo che riassume in sé il significato di tutta la nostra esistenza». Anche dalla Palestina arrivano gli auguri a Papa Benedetto XVI dal cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli, che sta guidando il pellegrinaggio della sua diocesi sui luoghi santi «In Terra Santa, dove ci troviamo come pellegrini di speranza, abbiamo pregato come diocesi di Napoli per sua Santità Benedetto XVI in occasione del suo ottantesimo compleanno. Qui, nella terra che ha visto realizzarsi tutte le promesse di Dio all'umanità, abbiamo chiesto al Signore di realizzare gli auspici di pace del Pontefice e di rendere per molti anni ancora il suo Ministero Petrino fonte di riconciliazione, segno di amore, simbolo di speranza per ogni popolo, che ancora soffre, per ogni uomo tormentato, per ogni famiglia in difficoltà, per ogni giovane alla ricerca di Cristo». G. S.
Il Tempo, 14 aprile 2007
Lunedì il compleanno del Papa. Domani celebrerà una messa «speciale» in San Pietro
di GIUSEPPE DE CARLI
LUNEDÌ Joseph Ratzinger compirà 80 anni. E domani, per la prima volta a livello mondiale, la messa papale verrà trasmessa in alta definizione. In collegamento con il Centro Televisivo Vaticano e in collaborazione con Sky Tg24, il canale satellitare manderà in onda la messa che il Santo Padre celebrerà in Piazza San Pietro, a partire dalle 9,55: anticipando di fatto di un giorno il suo compleanno. «Sono un umile lavoratore nella vigna del Signore». Si presenta così il 19 aprile 2005 alle 17,58 dalla loggia centrale della Basilica Vaticana. Sorride appena e gesticola. Un timido di carattere sul palcoscenico del mondo. Un tedesco dopo un polacco. Il cardinale-decano. Un uomo di 78 anni. L'unico vescovo creato cardinale da Paolo VI sui 115 cardinali di nomina wojtyliana che entrano nel primo conclave del Terzo millennio. L'architrave del pontificato di Giovanni Paolo II. Un Papa-teologo, dopo un Papa filosofo. Un uomo dotto che spezza il pane della scienza teologica nella semplicità di una quotidiana catechesi. «Aiutatemi perché io non fugga davanti ai lupi». E poi quel nome «Benedetto», e la scelta di non mettere nello stemma il triregno; il fulgore del rito dell'inizio del suo ministero apostolico. Stupisce Joseph Ratzinger diventato Papa. Già da piccolo (nasce a Marktl sull'Inn in Baviera il 16 aprile 1927) è un enfant prodige. Si appassiona di latino e greco, ama la musica, attraverso libri devozionali comincia ad apprezzare la liturgia. Il padre, Joseph, per sfuggire al nazismo cambia 14 volte Paese. Ad appena 16 anni, Joseph viene arruolato di forza nel servizio di contraerea a Monaco, dove non sparerà un colpo. Disertore, viene fatto prigioniero dagli americani e nel campo di raccolta si difende dagli orrori della guerra componendo versi in esametri greci. Entra in seminario a Frisinga e nel 1951 diventa prete ordinato da quel cardinale Von Faulhaber che, da bambino, lo aveva fatto sognare quando se lo trovò davanti all'asilo. I superiori decidono che la sua vocazione è quella dello studioso e del teologo. Dopo la tesi di laurea, la libera docenza, ottenuta non senza contrasti. Inizia la carriera accademica e la sua fama di «teologo illuminato e progressista» si espande. A Roma segue il Concilio Vaticano II indetto da Papa Giovanni XXIII e si lega ai grandi pensatori di una Chiesa che si affaccia sul mare in tempesta della modernità. Si trasferisce a Ratisbona, la città, agognata, un luogo dell'anima. Ma Paolo VI ha altri progetti su di lui. Lo nomina arcivescovo di Monaco e Frisinga e, subito dopo, cardinale (1977). Partecipa ai due conclavi del 1978. Scocca la scintilla dell'amicizia col polacco Karol Wojtyla, Giovanni Paolo II. Nel 1982 è Prefetto della Congregazione della Dottrina della Fede, l'ex-sant'Uffizio. La teologia della liberazione, il caso monsignor Lefebvre, gli sbandamenti della Chiesa post-conciliare, il no alla comunione ai divorziati risposati, il no alle donne-prete, la pedofilia del clero, le manipolazioni genetiche, la rivolta dei teologi delle grandi università dell'Europa del Nord, il rischio di «protestantizzare» la Chiesa cattolica, il Terzo segreto di Fatima, il gigantismo del Giubileo. Da Prefetto, Ratzinger si trova alle prese con dossier scottanti, con argomenti nuovi, con sfide impreviste. Il «Prefetto di ferro» lo definiscono i generosi, il «panzerkardinal» i più critici. Alla morte di Giovanni Paolo II i conclavisti guardano a lui come all'unico in grado di prendere il timone di un pontificato grandioso come quello del suo predecessore. Sceglie di essere se stesso. «Riforme di velluto» in Curia e viaggi, pochi, ma mirati. A Colonia con un milione di giovani. In Polonia nella patria di Wojtyla, con quella drammatica invocazione al campo di concentramento di Auschwitz- irkenau; a Valencia per la famiglia; nella sua amata Baviera e, infine, il più elettrico e teso dei viaggi: nella islamica Turchia con quella straordinaria sosta di preghiera nella Moschea Blu di Istanbul. C'è anche uno «stile B16». è il suo modo di essere Papa, persino nel vestire, nei paramenti che indossa, nei copricapo che porta, nelle vesti: cotta e stola, casule, piviali e croci pettorali. Un senso di levità e di spirituale leggerezza, di antico e nuovo. Un Papa che è una sintesi perfetta di tradizione e post-moderno che, rinuncia al triregno nel suo complicatissimo stemma, che si definisce «una bestia da soma» e che spiazza tutti con l'autoironia: «Per fare il Papa - dirà - non bisogna mai prendersi troppo sul serio». Infine, le immagini più segrete. Una giornata con Papa BenEdetto XVI in quell'«appartamento» che un muro secolare di riservatezza ha nascosto agli occhi del mondo. Ne esce un ritratto inedito, dai risvolti umanissimi di un Papa che alterna a momenti intensi e prolungati di preghiera al lavoro. Alla Terza Loggia dove ci sono i suoi libri e domina incontrastato il silenzio. È in questo ambiente che si muovono, in sincronia, i due segretari particolari: padre Georg e padre Mietek, le quattro «Memores Domini», l'aiutante di camera.
Il Tempo, 14 aprile 2007
La Capitale si mobilita
Messe speciali nelle parrocchie
di DAMIANA VERUCCI
TANTE preghiere, altrettante cartoline di auguri, offerte dei fedeli da destinare all'elemoseria del Papa. Ma anche molti messaggi di amore e di speranza diretti a Benedetto XVI nel giorno del suo imminente compleanno. Le parrocchie della capitale si mobilitano. Alcuni sacerdoti hanno deciso di sospendere parte delle attività di tutti i giorni e hanno preparato Messe appositamente dedicate che oggi e domani raccoglieranno centinaia di parrocchiani. «Una trentina di persone della nostra comunità parteciperà a nome della parrocchia alla Messa del Papa in Vaticano - racconta P. Alberto Manunza di San Giuseppe all'Aurelio - chi invece resterà qui domenica pregherà insieme a noi per augurare a Benedetto XVI un felice compleanno. Decine di fedeli hanno voluto poi testimoniare il loro affetto al Papa inviando alcune cartoline di auguri che abbiamo provveduto a distribuire con su scritti diversi messaggi di amore». Anche la parrocchia Gesù Divino Maestro, a Trionfale, manderà un gruppo di 50 persone a pregare con il Papa in Vaticano. «Ci sono molti giovani che non vogliono mancare a questo appuntamento - spiega il parroco, P. Mario Laurenti - a me in questa occasione piacerebbe chiedere al Papa di venire a visitare la nostra parrocchia il prossimo settembre quando consacreremo il nuovo altare». A San Salvatore in Lauro, invece, oggi si riuniranno tutti i gruppi di preghiera di Padre Pio per una grande Messa in onore di Ratzinger che il parroco don Pietro Bongiovanni ha organizzato e che conterà la partecipazione di almeno mille fedeli. Come regalo per il Pontefice, poi, don Pietro fa sapere di aver preparato una colletta per l'elemoseria del Papa. «Un riconoscimento alla sua grande generosità e sensibilità per chi soffre e ha bisogno del suo amore». «Chiediamo in questa occasione a Sua Santità - è il messaggio del parroco di San Francesco Saverio alla Garbatella - che continui a guidarci in quella che è la vita del Vangelo».
Il Tempo, 14 aprile 2007
Gli 80 anni del papa. Messa in piazza San Pietro con la diocesi di Roma
di Mattia Bianchi
Una messa in piazza San Pietro che anticipa di un giorno l'80mo compleanno di Benedetto XVI. E la preghiera si conferma per il papa il linguaggio naturale per vivere una tappa importante della vita. Gli auguri del fratello e del cardinale Bertone.
CITTA' DEL VATICANO - Una messa in piazza San Pietro che anticipa di un giorno l'80mo compleanno di Benedetto XVI. E la preghiera si conferma per il papa il linguaggio naturale per vivere una tappa importante della vita. Stamani, a partire dalle 10, sarà la diocesi di Roma a festeggiare il suo vescovo, con una celebrazione semplice insieme a fedeli, vescovi e cardinali, in una domenica significativa, dedicata per volere di Giovanni Paolo II alla Divina Misericordia. Nella lettera a tutti i fedeli di Roma, il cardinale vicario, Camillo Ruini, scrive che “sarà questo per noi un giorno particolarmente lieto, nel quale ringrazieremo il Signore per il dono che ci sarà fatto con il nostro Vescovo e Papa benedetto XVI. Sarà anche il giorno in cui, in un clima intensamente pasquale, pregheremo con il Papa e per il Papa, chiedendo per Lui l'abbondanza delle benedizioni divine”.
Il rito si aprirà con il saluto del decano del collegio cardinalizio, Angelo Sodano, ex segretario di Stato, che concelebrerà insieme ai capi dicastero di tutta la curia. Non mancano le curiosità, a cominciare dall'uso per la prima volta di due nuovi oggetti liturgici. Si tratta di una croce processionale in smalto realizzata dal laboratorio di oreficeria dell'abbazia benedettina di Silos, in Spagna, e di un evangeliario ornato da formelle d'oro e pietre preziose, donato al papa dal cardinale di Monaco di Baviera, Friedrich Wetter. La celebrazione sarà anche la prima messa ripresa in alta definizione dal Centro Televisivo Vaticano, che ha voluto dedicare agli 80 anni di Benedetto XVI la produzione inaugurale del nuovo standard televisivo, realizzata con la collaborazione delle Missioni Salesiane. Con l'avvio della sperimentazione, le riprese dell'attività del papa e degli eventi più importanti verranno gradualmente realizzate in alta definizione.
Intanto, in vista della festa di domani (il papa è nato il 16 aprile 1927), in Vaticano cominciano ad arrivare gli auguri di persone vicine al pontefice. Come il fratello, mons. Georg Ratzinger, che prega perché “si rinnovi ogni giorno la missione di essere sempre messaggero del bello, messaggero della fede in questo mondo, nel servizio per la gloria di Dio”. Da parte sua, il segretario di Stato, cardinale Tarcisio Bertone, ringrazia il papa per “il suo esempio e i suoi insegnamenti”. “Come suo Segretario di Stato – scrive nel suo messaggio pubblicato dall'Osservatore Romano - posso testimoniare come Egli porta avanti il peso che Iddio ha posto sulle sue spalle, un peso che va oltre le forze umane: il mandato cioè di reggere il gregge di Cristo come Pastore della Chiesa universale, grazie al suo saldo radicamento in Cristo, sostenuto da una intensa vita di preghiera e di unione personale con Dio”.
Korazym
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