12 ottobre 2007

Andrea Tornielli intervista "Michela": «Io, sfuggita a Satana»


Vedi anche:

La casa del Papa è aperta a tutti

Esclusiva di Petrus: in preparazione un documento-istruzione sulla giusta interpretazione del motu proprio "Summorum Pontificum"

La cultura cattolica impari a rapportarsi con la forza della corrente ratzingeriana

Sacri Palazzi: indiscrezioni (da Il Foglio)

Oggi solo "Repubblica", "Giornale" e "Avvenire" si sono degnati di parlare della lettera degli Imam al Papa...come chiamare questo comportamento?

Il terzo e ultimo giornale a parlare della lettera degli Imam: Avvenire!

Politi commenta la lettera degli Imam al Papa ma dimentica completamente Ratisbona

LA LECTIO MAGISTRALIS DI RATISBONA

Lettera degli Imam al Papa: il commento de "Il Giornale"

Per Curzio Maltese & C.: e' ora di studiare quanto risparmia lo Stato grazie alla vituperata Chiesa Cattolica (dossier scuole paritarie)

Rosso Malpelo profetico su Maltese e l'AGESC diffonde i dati sul denaro risparmiato dallo Stato grazie alle scuole private

La terza ossessione di Curzio Maltese: fare la vittima (questa volta ha esagerato!)

I frutti di Ratisbona: intellettuali e muftì scrivono al Papa

Alessandra Borghese: il mio viaggio in Austria con Papa Benedetto

Scontro fra Ortodossi: i Russi abbandonano i lavori di Ravenna (Tornielli e L'Indipendente)

Il Papa all'ambasciatore sudcoreano: bene il dialogo fra le due Coree. Distruggere gli embrioni non promuove la salute!

La Commissione Ecclesia Dei studia "il caso milanese". Il dispiacere del Papa per la resistenza di alcune diocesi al motu proprio

Benedetto, il Papa della Ragione

Sette e possessione diabolica:il racconto di un ex adepta salvata dal cardinale Ratzinger

Calendario delle Celebrazioni presiedute dal Santo Padre (novembre 2007- gennaio 2008)

Oggi, alle 18, celebrazione della Messa tridentina all'Università Cattolica di Milano

Il Papa: il gioco del calcio diventi sempre più strumento di educazione ai valori etici e spirituali della vita

SPECIALE: IL MOTU PROPRIO "SUMMORUM PONTIFICUM"

CONSIGLIO DI LETTURA: IL SITO DI FRANCESCO


«Io, sfuggita a Satana Mi dicevano: devi uccidere»

di Andrea Tornielli

Si fa chiamare Michela, ma il suo vero nome è top secret. Contattarla è stato difficilissimo, perché vive nascosta e protetta nel più totale anonimato. La sua è una storia terribile ma lei ha avuto il coraggio di renderla pubblica nel libro Fuggita da Satana. Questa è la prima intervista che concede.

Come si è avvicinata al satanismo?

«Venivo da un periodo di grande sofferenza; la persona che amavo era mancata quattro giorni prima del nostro matrimonio. Ma questa era solo la punta dell’iceberg di una lunga serie di sofferenze e abbandoni, cominciati sin dalla mia nascita. Mamma e papà mi avevano abbandonato alle cure di un istituto, dove ho subito violenze di ogni genere, sono stata adottata ma la famiglia adottiva non era preparata a gestire il rapporto con una figlia con traumi così dolorosi. Dopo questo ennesimo abbandono ho dichiarato guerra a Dio, quasi urlando “se ci sei io ti distruggo!”».

Come ha combattuto questa guerra?

«Ho iniziato a cercare risposte nelle varie filosofie orientali, mi sono avvicinata al reiki, sino a quando una persona di questo ambiente mi ha proposto di sottopormi ad una terapia psicanalitica. All’inizio andavo solo un giorno alla settimana, poi fino a quattro volte alla settimana, e una sera mi sono trovata a partecipare alla mia prima messa nera. La persona dalla quale mi facevo seguire era un’adepta della setta, e tramite ripetute sedute di ipnosi mi aveva indotto a compiere questo passo, senza che io ne fossi consapevole».

Che cosa cercava nella setta?

Io nella setta non cercavo niente, mi ci sono trovata. Non è che una persona si alza alla mattina e decide di entrare in una setta perché ha particolari bisogni, è stato il frutto di un percorso che indubbiamente aveva annullato la mia capacità di decidere. Di sicuro questa persona aveva fatto leva sui miei bisogni, consci e inconsci, da colmare. Una cosa è certa, avrei dato tutto l’oro del mondo (e all’epoca guadagnavo davvero molto) per avere solo cinque minuti di felicità vera, per avere insomma l’esperienza dell’amore, quello vero».

L’esperienza che descrive nel libro è terribile: a lei è stato chiesto di uccidere...

«Era la notte di Natale di qualche anno fa. Ero arrivata ad un punto, all’interno della setta, in cui potevo raggiungere un livello ancora più alto, un potere maggiore, a patto che facessi per loro qualcosa che avrebbe garantito la mia fedeltà. Mi fu detto che a Roma c’era una ragazza, una certa Chiara Amirante che aveva da poco aperto una comunità, “Nuovi Orizzonti”, per accogliere i più disperati, vittime di drammatici circoli viziosi, eroina, carcere alcolismo. La ritenevano pericolosa perché aveva aiutato molte persone ad uscire da certi ambienti. Per questo mi chiesero di ucciderla e di distruggere tutta la sua opera»

Che cosa l’ha fermata?

«Quando sono arrivata a Trigoria, nella periferia di Roma, la prima sede della comunità, conobbi subito proprio lei, Chiara, che mi abbracciò e mi disse: “Finalmente sei a casa”. È l’abbraccio che capovolge la mia vita, l’abbraccio di una madre, di una sorella, di un’amica, di qualcuno che in quel momento mi ha voluto bene così com’ero. Avevo scoperto che Dio è amore e perdona tutto, anche la mia volontà di fargli guerra».

Nel libro lei afferma che tra i satanisti ci sono personaggi importanti? Può dire qualcosa di più?

«No, ma confermo quello che ho scritto».

Che cosa significa uscire da una setta satanica?

«Per uscire dalla setta serve innanzitutto la volontà, per sottoporsi a lunghi e dolorosi esorcismi. Volontà di ricostruire tutta la mia persona, sia dal punto di vista fisico, psicologico e spirituale. Ho dovuto sottopormi ad una psicoterapia, per ricostruire la mia psiche alterata e danneggiata. La vera libertà ho scoperto che non sta nel fare ciò che si vuole, e ciò che il mondo ti propone - tutte le volte che ho seguito questo tipo di libertà ho raccolto morte, solitudine e disperazione - ma sta nell’obbedienza alla volontà di Dio. Quando ho cominciato a vivere questo ho sperimentato la pienezza della gioia. Io non ho paura, perché confido in Dio, e cerco di di portare l’amore a chi non ha l’ha conosciuto».

© Copyright Il Giornale, 12 ottobre 2007

1 commento:

Blog creator ha detto...

Finalmente! Ma è ancora poco, molto poco, mi aspetto di più dai giornalisti cattolici.
Anche perchè la testimonianza di 'Michela' è vera! Vera.

Bene a Tornielli che ha visto lungo. Continui, non si fermi alla cronaca. Lui ha i mezzi.

Nel libro ci sono aspetti terrificanti:
1 i riti macabri, omicidi, violenze su bambini, donne uomini.
2 le date della Chiesa: vituperate e dai satanisti non prese 'di sottogamba' per dirla alla piacentina.
3 L'Eucaristia Santissima.
Sfregi inenarrabili!
Eppure li fanno; apriamo molto gli occhi! Ci sono importantissimi appigli nel libro per riuscire a farci una idea di questo mondo satanico che sottovalutiamo.

Continuiamo la battaglia dello Spirito, siamo dalla parte giusta: la destra di Dio che non può vacillare!