2 ottobre 2007

Il gioco laicista: tentare di dividere la Chiesa


Vedi anche:

Alessio II a Strasburgo: inaccettabile relegare la religione fuori dalla sfera pubblica

Rosso Malpelo: Severino al galoppo di un cavillo

E' MORTO MONS. DANZI, ARCIVESCOVO DI LORETO

Don Marini che diventa cerimoniere per obbedienza al Papa

ALESSIO II AL PAPA: DIFENDIAMO INSIEME I VALORI CRISTIANI (intervista esclusiva a Le Figaro)

VISITA PASTORALE DEL PAPA A LORETO (1-2 SETTEMBRE 2007): LO SPECIALE DEL BLOG

ERRATA CORRIGE: ARTICOLO DI IGNAZIO INGRAO

IL RIAVVICINAMENTO FRA CATTOLICI E ORTODOSSI

Il Papa ed il capitalismo: due opinioni a confronto

Don Guido Marini e la stima del Papa per la curia genovese

Consigli di lettura: Giovanni Miccoli, "In difesa della fede. La Chiesa di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI"

ALESSIO II: POTREI INCONTRARE PAPA BENEDETTO XVI TRA 1-2 ANNI

Una Messa per il Papa in San Pietro il 10 ottobre...

Messa tridentina: il commento di Salvatore Izzo

Chiesa e pedofilia: il Papa esige tollerenza zero (articolo "sorprendente" di Ingrao)

Chi può scrivere meglio la biografia del Papa se non il suo gatto Chico?

Nota Sir: i giochini mediatici sono inutili perchè la Chiesa non si può fare “intimidire”

Rosso Malpelo: Repubblica eviti di farsi aiutare dai radicali in fatto di conti!

IL PAPA NOMINA GUIDO MARINI NUOVO MAESTRO DELLE CELEBRAZIONI LITURGICHE PONTIFICIE

Indiscrezioni: Mons. Ranjith al posto del cardinale Arinze al Culto divino?

A "Gesu' di Nazaret" il Gran Premio Capri San Michele 2007

Il coraggio del Papa, l'articolo di Politi ed il solito Pannella...

Messa tridentina, Enzo Bianchi: la Messa antica era un monumento della fede

E' durante la vita che bisogna ravvedersi, farlo dopo non serve a nulla

Messa tridentina: il Papa potrebbe dare il buon esempio il 2 dicembre

SPECIALE: IL MOTU PROPRIO "SUMMORUM PONTIFICUM"

CONSIGLIO DI LETTURA: IL SITO DI FRANCESCO

PARADIGMA LAICISTA BEN NOTO

VORREBBERO DIVIDERCI POI DEPREDARE

GIUSEPPE DALLA TORRE

Nel crescendo di attacchi rivol­ti alla Chiesa che si registra da qualche tempo a questa parte si no­ta l’insinuarsi, nell’argomentare po­lemico, di una lama diretta a pene­trare nel corpo ecclesiale: la pre­sunzione dell’esistenza di un con­flitto tra fedeli e gerarchia, tra clero e vescovi, tra base e vertici.
Si cominciò almeno un anno fa, quando da un giornale romano no­to per le sue posizioni laiciste si ven­ne in qualche modo a sollecitare u­na conflittualità all’interno della comunità ecclesiale allorché, tor­nandosi ancora una volta su prete­se ingerenze politiche della gerar­chia, si scriveva tra l’altro: «chi do­vrebbe reagire in primissima linea a questa sciagurata tentazione do­vrebbe essere il laicato cattolico che invece è incomprensibilmente si­lente », e si aggiungeva: «salvo rare e oscillanti eccezioni il laicato catto­lico sta assistendo alla sistematica distruzione delle sue autonomie dentro e fuori del perimetro reli­gioso ». Lo stesso giornale nei giorni scorsi, con un intervento sui 'costi della Chiesa' di cui Carlo Cardia ha stig­matizzato la disinformazione, pro­seguiva nell’insinuare una conflit­tualità che non c’è, ma che eviden­temente con gran desiderio si vor­rebbe. Il fatto è che tutta la disser­tazione sui pretesi costi per gli ita­liani era in realtà – in cauda vene­num! – diretta a dire qualcos’altro: e cioè che nel mondo cattolico «è in corso da anni un coraggioso, dolo­roso e censuratissimo dibattito sul 'come' le gerarchie vaticane usano il danaro dell’otto per mille 'per troncare e sopire il dissenso nella Chiesa'».
Davvero commuove tanta preoc­cupazione di certi atei non devoti per la buona salute interna di una istituzione, la Chiesa, di cui peraltro vedrebbero volentieri la scompar­sa. Ma il fenomeno non è nuovo.
Quello di attaccarla cercando di at­tizzare al suo interno contrapposi­zioni e conflitti tra Chiesa di popo­lo e Chiesa-autorità, tra 'basso cle­ro' ed 'alto clero', è un vezzo non di oggi. Le derive giacobine della Ri­voluzione francese, con i loro esiti il­liberali, crearono con grande abilità questo posticcio paradigma; i go­verni anticlericali dell’Ottocento, e non solo in Italia, vi tornarono su per legittimare in qualche modo le proprie politiche di depredazione della proprietà ecclesiastica, con e­vidente spregio d’ogni diritto; i re­gimi comunisti del Novecento tro­varono al riguardo un repertorio or­mai ben collaudato, e se ne serviro­no per creare e assoggettare le loro chiese nazionali, cancellando ogni libertà religiosa.
Dunque nulla di nuovo sotto il so­le. A volte il ricorso a questo para­digma è venuto a causa di quella che - con riferimento all’età liberale - Je­molo denunciava come 'la chime­ra del rinnovamento religioso at­traverso le leggi dello Stato'; altre volte è stato lo schermo di una vo­lontà politica diretta ad assoggetta­re l’istituzione ecclesiastica alla ra­gion di Stato; più spesso è stato u­sato come grimaldello per far im­plodere dall’interno la società ec­clesiastica, col fine di indebolirla o addirittura farla morire.
In realtà, si tratta di un modo di pen­sare che svela una radicale incom­prensione della realtà della Chiesa, che non può concepirsi in termini di contrapposizione dei fedeli ri­spetto alla gerarchia, ma semmai in un differente modo e grado di par­tecipare, tutti, alla stessa missione. Soprattutto lascia trasparire, dietro la rasserenante maschera della lai­cità, i tratti aggressivi dell’autenti­co laicismo.

© Copyright Avvenire, 2 ottobre 2007

Giustissimo! Tuttavia anche certi sacerdoti e vescovi dovrebbero evitare di alimentare le contrapposizioni di cui si ciba la stampa...a ciascuno il suo!
Raffaella

2 commenti:

francesco ha detto...

toh! qualcuno che dice le stesse cose su cui mi son battuto io recentemente...
guarda tu...

Utnapishtim ha detto...

mi faccio modestamente interprete dei punti di vista dei non cattolici in italia:
- agli anticlericali militanti non interessano i dissensi interni alla Chiesa, anche perchè non li vedono o non li capiscono, dal momento che per loro tutto ciò che non è aggressione alla Chiesa è collusione con essa.
- i laici che vedono nella chiesa il nemico delle lotte politiche e sociali per le quali si battono, vedono i dissensi solo quando riguardano le politiche sociali ed etiche e ai loro occhi dimostrano che anche nella chiesa ci sono individui che, nonostante la deplorevole affiliazione, sono degni di rispetto e dialogo.
- i laici "simpatizzanti" vedono il dissenso nella Chiesa come un segno di vitalità e fermento, che potrebbe anche significare che, prima o poi, la Chiesa si decida a ridurre o abbandonare la rigida ed struttura autoritaristica che si trascina dietro ormai con fatica.

Per tutti quelli sopra riportati gli eventuali dissensi e dibattiti sulla messa tridentina interessano molto, ma moooolto meno, della morte dell'orso marsicano :)