14 aprile 2008

La stampa Usa tra stereotipi e aperture di credito


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La stampa Usa tra stereotipi e aperture di credito

«Time»: un «cultore» di fede e ragione «Washington Post»: un viaggio per rinnovare il ruolo educativo della Chiesa. Ma è già partito il giochino: «a chi giova di più» la visita per le prossime presidenziali?

DA NEW YORK ELENA MOLINARI

La copertina di Time, un inserto speciale del New York Times, un documentario della Cbs. I media Usa aspettano la visita di Benedetto XVI con un misto di curiosità e di be­nigna impazienza. Dalla mole di arti­coli che hanno già pubblicato è chia­ro che prevedono che le tappe del tour americano del Papa attireranno letto­ri e pubblico, e che non possono per­mettersi di perderne un istante. Lo conferma anche la Conferenza epi­scopale statunitense, sommersa da quasi seimila domande di accredito da parte di cronisti, redattori, edito­rialisti ed analisti pronti a registrare ed interpretare ogni parola del Santo Pa­dre.

Il taglio degli approfondimenti finora dedicati alla visita papale è positivo. Nel presentare la fi­gura di Joseph Rat­zinger a un pubblico che lo conosce anco­ra poco, quotidiani, settimanali e televi­sioni hanno teso a metterne in evidenza il rigore intellettuale e la rara preparazio­ne. «Ratzinger ha affinato le sue idee sulla fede e sulla ragione durante de­cenni di insegnamento e ricerca uni­versitaria – ha scritto Time – nel corso di studi e scritti sulla dottrina cattoli­ca e di scambi di vista rispettosi con luminari laici come Jurgen Haber­mas ».

Si nota anche uno sforzo di evitare gli stereotipi e le facili caratterizzazioni, come quella che vorrebbe come prin­cipale scopo della visita del Papa un «richiamo all’ordine» di una Chiesa troppo indipendente o, addirittura, un desiderio di influenzare le elezioni presidenziali.

«Benedetto XVI ha di­mostrato di non partire mai da un ne­gativo o da censure, ma dal sostenere l’insegnamento della Chiesa, da ciò per cui la Chiesa è a favore, non con­tro – sottolinea il vaticanista John Al­len –. Basta pensare ai temi delle sue encicliche: amore e speranza».

E an­che se alcuni responsabili di istituti cattolici hanno fatto trapelare al Wa­shington Post una certa apprensione per quello che il Papa dirà loro il 17 a­prile, quando incontrerà alla Catholic University alcune centinaia di leader del mondo dell’educazione cattolica, lo stesso giornale faceva notare che il viaggio del Papa sarà più che altro un appuntamento per rinnovare il ruolo educativo della Chiesa.
«La verità – commenta Carl Anderson, Cavaliere Supremo dei Cavalieri di Co­lombo – è che nonostante anni di sto­rie molto negative sugli scandali che riguardavano la Chiesa cattolica e la vi­sione del Papa come una sorta di cu­stode severo della dottrina della fede, gli americani hanno una visione mol­to sensata e bilanciata di Benedetto X­VI e della Chiesa». E soprattutto, ag­giunge Anderson, «sono molto aperti ad ascoltare i suoi richiami su come potrebbero vivere la loro fede e prati­carla nella vita quotidiana». Secondo un sondaggio, infatti, il 70 per cento degli americani vuole sentire il Papa parlare di Dio durante la sua visita negli Stati Uniti. E la maggior parte, anche non cattolici, afferma di avere una visione positi­va o molto positiva di Benedetto XVI.

Ma non bisogna stupirsi se Papa Ratzinger avrà comunque dif­ficoltà a sganciarsi dai luoghi comuni e da una lettura politicizzata delle sue parole, visto che già su qualche gior­nale e sito internet impazza il gioco «a chi giova di più» la visita del Papa fra Barack Obama, Hillary Clinton e John McCain.

È però più significativo no­tare che un settimanale di ampia dif­fusione come Time ha preferito met­tere in evidenza l’interesse del Papa non per la politica elettorale, ma per una «società ottimista e diversificata, ed essenzialmente devota, nella qua­le la fede e il dialogo su temi sociali basato sulla fede sono mantenuti vi­tali proprio dalla decisione dei padri fondatori di separare Chiesa e stato'. Un’immagine «filoamericana» del Pa­pa, dunque, quella presentata dal set­timanale dietro una copertina con il volto di Benedetto XVI accompagna­to dalla bandiera a stelle e strisce, di un Pontefice dal quale bisogna soprat­tutto aspettarsi lodi e desiderio di dia­logo con la «sua Chiesa in America».

© Copyright Avvenire, 13 aprile 2008

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