30 aprile 2008

New York, il cardinale contro Giuliani: «Non doveva fare la comunione» (Corriere)


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L'ex sindaco: scelta personale durante la messa del Papa

New York, il cardinale contro Giuliani
«Non doveva fare la comunione»


L'arcivescovo Egan torna sulla visita del Pontefice e attacca Rudy: «È favorevole all'aborto, ha offeso Dio»

Paolo Valentino

DAL NOSTRO INVIATO

WINSTON-SALEM (North Carolina) - Vade retro Rudy Giuliani. Il cardinale Edward M. Egan, vescovo dell'arcidiocesi di New York, ha bacchettato l'ex sindaco della città per aver preso la comunione il 19 aprile scorso, durante la messa di papa Benedetto XVI nella Cattedrale di San Patrizio. Le sue posizioni abortiste mettono infatti Giuliani fuori dall'insegnamento di Santa Romana Chiesa, secondo cui l'aborto «è una grave offesa contro il volere di Dio». In un comunicato ufficiale, il cardinale ha accusato l'ex candidato repubblicano alla Casa Bianca di aver tradito un accordo confidenziale stipulato nel 2000, quando Egan prese la guida della diocesi newyorkese, in base al quale «Giuliani si era impegnato a non prendere l'eucaristia, a causa delle sue note posizioni favorevoli all'aborto».

«Mi rincresce profondamente che invece ciò sia accaduto proprio durante la visita papale qui a New York», ha proseguito monsignor Egan, esprimendo anche il desiderio di incontrare Giuliani, per «insistere che in futuro rispetti l'impegno». Un portavoce dell'ex sindaco, Sunny Mindel, ha spiegato che Giuliani è pronto ad accogliere l'invito del cardinale, ma non ha voluto aggiungere nulla nel merito, spiegando che «la sua fede è un fatto profondamente personale e dovrebbe rimanere confidenziale». L'uscita di Egan segna una svolta, rispetto alla sua tradizionale linea di discrezione sui temi etico-politici. Ancora l'anno scorso, il cardinale aveva dichiarato di «non credere all'ingerenza nel conflitto politico», né all'opportunità di «intervenire sui temi dell'etica e della morale».

A spingerlo a venir fuori, sull'onda della visita del Pontefice, sono state le reazioni negative all'ondata di esponenti politici favorevoli all'aborto, che tra Washington e New York si sono precipitati a comunicarsi sotto gli occhi di milioni di americani, durante le messe oceaniche di papa Ratzinger. Oltre a Giuliani, hanno preso l'eucaristia anche la speaker della Camera dei Rappresentanti, Nancy Pelosi, i senatori Edward Kennedy e John Kerry.

Monsignor Egan è stato chiamato in causa da uno dei più noti editorialisti conservatori, Robert Novak, che sul Washington Post ha definito l'eucaristia per i politici abortisti «un atto di disobbedienza al Papa da parte degli arcivescovi di New York e Washington». Come ha spiegato un portavoce della curia, «il cardinale ha sentito il bisogno di chiarire pubblicamente i termini della sua intesa » con Giuliani: «L'aborto offende il volere di Dio e l'ho ripetuto nelle mie prediche, in interviste e articoli senza compromessi».

Nessun accenno Egan ha fatto alla condizione di divorziato di Giuliani, giunto al terzo matrimonio. Le prime nozze (con una cugina di primo grado) furono annullate dalla Sacra Rota, grazie ai buoni uffici di monsignor Alan Placa, un amico d'infanzia in seguito coinvolto nello scandalo dei preti pedofili. Ma per separarsi nel 2000 dalla seconda moglie, Donna Hannover, Giuliani dovette passare attraverso un divorzio molto polemico, sotto i riflettori dei media. L'opportunità di comunicare o meno chi è favorevole all'aborto è stata molto discussa in questi anni in America, sia tra i vescovi che tra i fedeli. Alcuni gruppi integralisti hanno pubblicato pagine a pagamento sui giornali, con le foto dei congressisti favorevoli all'aborto e un appello al Santo padre: «Non dia la Santa eucaristia a questa gente, poiché le loro mani sono lorde di sangue».

© Copyright Corriere della sera, 30 aprile 2008 consultabile online anche qui.

Beh, era ora! Il chiarimento arriva a quasi due settimane...
R.

1 commento:

gemma ha detto...

beh..se proprio vogliamo dirla tutta allora...chiunque
promuove guerre non del tutto giustificate e contro il parere dell'Onu, forse non ha proprio le mani del tutto pulite...