19 ottobre 2007

Il Papa, la Chiesa e la politica: ipocrisie e doppiopesismi (ovvero: il Papa può parlare ma solo quando ci conviene...)


Cari amici, questo post rimarra' ben evidente nel blog a futura e vergognosa memoria. Esso verra' riproposto ogni volta che certi politici affermeranno che il Papa non deve interferire con la politica italiana!
Come sappiamo, ieri Benedetto XVI ha inviato un messaggio a monsignor Angelo Bagnasco in occasione dell'apertura della Settimana Sociale dei Cattolici Italiani. Nel messaggio il Pontefice condanna il precariato che compromette il futuro della societa'.
Tanto e' bastato ad una certa parte politica per arruolare il Papa nelle fila dei no-global.
Mi fa molto piacere che politici, sempre critici verso il Papa sui valori etici, ora invitino il Parlamento ad ascoltare Benedetto ed a allinearsi (come direbbe Politi!) alle sue parole.
Anche noi siamo convinti che il Papa vada ascoltato...SEMPRE E NON SOLO QUANDO FA COMODO!
Diciamoci la verita': il problema non e' se il Papa possa o non possa parlare ma se cio' che dice e' politicamente corretto e conforme ad un certo modo di interpretare la societa'.
Ecco la raccolta dei post (l'elenco sara' via via aggiornato):


Quando la precarietà del lavoro non permette ai giovani di costruire una loro famiglia, lo sviluppo della società risulta seriamente compromesso
(Messaggio del Santo Padre a monsignor Angelo Bagnasco in occasione dell'apertura della Settimana Sociale dei Cattolici Italiani)

IL PAPA COMMETTE "GRAVE INGERENZA" MA QUESTA VOLTA...VIENE APPLAUDITO!

Papa e precariato: gli articoli del Corriere della sera e di Libero

Papa e precariato: la tentazione di fare lo spezzatino (da Korazym)

Navarro Valls: non è la prima volta che Papa Benedetto si occupa del lavoro

Contraddizioni laiciste: prima si denigra il Papa e poi lo si usa come spot

Politi confuso: non sa se dare ragione al Papa o "minacciare" le gerarchie ecclesiastiche considerate partito politico

Di Giacomo: il Papa non benedice alcun partito!

Papa e precariato: i commenti de "La Stampa" e "Repubblica"

Don D'Ercole: non si possono prendere stralci di discorsi papali quando li si ritengono funzionali alle proprie battaglie

Altre reazioni allo strano caso "Papa+precariato" :-)

Papa e precariato: i commenti de "Il Messaggero" e "Il Mattino"

IL PAPA CHE VORREBBERO I LAICISTI (da "Il Timone")

Papa e precariato, Avvenire prende in giro i giornaloni

FINE DELLA "LUNA DI MIELE"

Quel "monello" di Papa Benedetto che non ci lascia mai in santa, laicistica, pace...:-)

Menapace: Giovanni XXIII e Paolo VI non interferivano sull'aborto. Che scoperta! La legge e' del 1978!

Giovanni Paolo II parlò di obiezione di coscienza per i farmacisti nella "Evangelium Vitae", ma Liberazione & C. non lo sanno...studiate!

La "democrazia" di Liberazione: dare del fascista a chi (Papa compreso) la pensa diversamente dai moderni conformismi comunisti

RIPARTENZA PER LA LUNA DI MIELE

Sansonetti (direttore di Liberazione) "arruola" il Papa su La7 (solo martedì gli dava del fascista)

ANGELUS DEL PAPA CONTRO IL RAZZISMO: "OSANNA" DA CHI DI SOLITO DI SCAGLIA CONTRO BENEDETTO XVI:

Il Papa: "Una delle grandi conquiste dell’umanità è il superamento del razzismo"

Vedi anche:

I privilegi del partico radicale: Curzio Maltese intervenga immediatamente! :-)

6 commenti:

mariateresa ha detto...

Buongiorno cara. Immaginavo qualcosa del genere ma veramente questa volta la realtà supera la fantasia. Non si ha paura di rendersi ridicoli.Questo fatto la dice lunga sulle basi culturali di certi partiti e movimenti che vivono come gli animali parassiti su altri animali perchè non sono in grado di nutrirsi da soli.
Leggi i nomi delle varie dichiarazioni e ti chiedi se stai sognando. Consiglio caldamente lo strillone di Korazym di questa mattina.

Anonimo ha detto...

Grazie Mariateresa :-))
La cosa "divertente" e' che il Papa venga arruolato da chi, fino a ieri, gli ordinava di tacere in quanto capo di uno Stato straniero :-)

Anonimo ha detto...

Dice il Papa:
“Quando la precarietà del lavoro non permette ai giovani di costruire una loro famiglia, lo sviluppo autentico e completo della società risulta seriamente compromesso.”
Ed è subito… polverone. E che polverone!

Io sono ateo e pure anticlericale (non mi faccio mancare niente!), eppure non trovo nulla di strano o disdicevole che il Papa – o chi per lui, dall’interno della Chiesa – esprima il suo pensiero, eserciti il suo magistero e orienti i cattolici; in fondo è un atto di fedeltà al “pasci le mie pecore”. Parli pure liberamente, il Papa, ed esorti i cattolici a far tesoro delle sue parole e a “viverle” senza riserve: non c’è nessuna ingerenza.

Altra cosa, invece, è la pretesa che le propria fede diventi obbligo morale o, - peggio – dettato normativo, anche per chi non la condivide: anche i non credenti o i diversamente credenti hanno dei diritti. In questo caso, in presenza della pretesa di regolare la vita dello Stato e di “tutti” i cittadini sulla base delle proprie convinzioni o del proprio credo religioso, c’è “ingerenza”. Mi sembra facile; o no? A Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio.

Parli dunque, il Papa, quando, come e a chi vuole; dov’è il problema? Trovo sicuramente deprecabile l’atteggiamento di chi, seguendo una logica di “comodo”, una volta condanna e l’altra “approfitta” delle esternazioni papali. Delle due l’una: o sempre “contro”, o sempre “pro”: l’opportunismo è da bandire.

Il Papa ha detto…. Forte, chiaro e senza possibilità di fraintendimenti. Il dibattito si accende e le tirate di giacchetta si sprecano; quasi quasi lo si aspetta alla manifestazione di domani, anche senza la bandiera d’ordinanza (Epifani se ne avrebbe a male; un sacco!). Il clamore dei commenti suscita le comprensibili reazioni dei cattolici. Anche in questo blog.

Scrive Raffaella:
“Cari amici, questo post rimarra' ben evidente nel blog a futura e vergognosa memoria. Esso verra' riproposto ogni volta che certi politici affermeranno che il Papa non deve interferire con la politica italiana!” (Raffaella)

e commenta mariateresa:
“Questo fatto la dice lunga sulle basi culturali di certi partiti e movimenti che vivono come gli animali parassiti su altri animali perchè non sono in grado di nutrirsi da soli.”

Toste, anzi, tostissime. Ma con chi ce l’hanno? Con i ridicoli opportunisti che tentano – miserevolmente – di “arruolare” il Papa, di farne un embedded della causa o con i “chierici scomunicati” di Comunione e liberazione? Lo chiedo perché sembra passare in sottordine l’evidente, insanabile frattura tra le parole di Benedetto XVI e le tesi sostenute da “Tempi” (nr 42 del 18.10.2007: lo stesso giorno in cui sono rimbombate le parole del Papa). “Tempi” propone due articoli in cui il lavoro precario è “assolto”, praticamente beatificato, ma distanti anni luce dalla “linea Ratzinger”.

Un piccolo “saggio”

Chiede “Tempi”:
Per consentire ai 58enni di oggi di andare in pensione a Natale il governo spenderà 10 miliardi di euro, soldi che otterrà aumentando i contributi a carico dei giovani precari. Non le pare quindi pretestuosa la continua polemica sul precariato? Tanto più che solo in Italia la flessibilità viene dipinta come un mostro piuttosto che come una necessità dei tempi: la legge Biagi non ha agito forse in tal senso, aprendo il mercato piuttosto che gestire un esistente che non consentiva livelli occupazionali da anni Sessanta?

Risponde Tiraboschi (l’allievo di Marco Biagi):
Quella del precariato è una polemica non solo pretestuosa ma anche dannosa. A forza di dire ai nostri giovani che sono precari e che non avranno un futuro previdenziale li demotiviamo e non li aiutiamo a capire che gavetta e sacrificio sono armi vincenti per sopravvivere in un mercato del lavoro molto competitivo.
http://www.tempi.it/archivio_dett.aspx?idarchivio=13286 (suggerisco la lettura integrale dell’articolo: illuminante)

La domanda… si risponde da sé; e la risposta è pefettamente appiattita sulla domanda; che duetto.

Ma non è tutto qui. Sempre sullo stesso numero di “Tempi” (consiglio di dare un’occhiata anche alla necro-copertina), fa capolino un altro articolo in cui si esalta il precariato: una vera panacea!
Lo si trova qui: http://www.tempi.it/archivio_dett.aspx?idarchivio=13287; leggere per credere.

Sulla “imparzialità” di Tempi non possiamo aver dubbi ma solo e ben fondate certezze: è il settimanale di Comunione e liberazione, un movimento non marginale nell’arcipelago cattolico. Un movimento che ha fatto della precarizzazione un business lucrosissimo, un movimento che sulla “interinalizzazione” ci campa, e come ci campa! Un movimento che non disdegna di fare utili affittando manodopera il cui stato di precarietà endemica “non permette… di costruire una loro famiglia”, compromettendo “lo sviluppo autentico e completo della società”.
Uno dei movimenti, come dice mariateresa, che: “vivono come gli animali parassiti su altri animali…”.

Immagino la faccia di Amicone che, dopo aver licenziato il numero 42, s’è trovato sui denti le parole del Papa. Una tranvata memorabile, altro che le polemichette sull’opportunismo dei laicisti filo-papalini a giorni alterni. Una “scomunica” in tempo reale. E appena dopo la modesta comparsata a Exit, non ci voleva proprio; o sarà, invece, salutare? Nell’attesa, ognuno veda di districarsi tra… travi e pagliuzze.
random

Anonimo ha detto...

Ce l'abbiamo con i politici che hanno fatto dell'ipocrisia il loro metodo di condotta.
Quante alle accuse a CL, ciascuno si prenda le sue responsabilita' perche' non abbiamo modo di verificare la veridicita' di quanto scritto.

Anonimo ha detto...

Dice Raffaella:
1. “Ce l'abbiamo con i politici che hanno fatto dell'ipocrisia il loro metodo di condotta.”
Come non essere d’accordo? Va considerato, però, che in questo caso non se ne salva quasi nessuno; a destra come a sinistra.

2. “Quanto alle accuse a CL, ciascuno si prenda le sue responsabilita' perche' non abbiamo modo di verificare la veridicita' di quanto scritto.”
Questo mi delude un po’; ho indicato i links agli articoli citati, a chi faccia riferimento e quale sia la linea editoriale di “Tempi” lo sanno anche i sassi; e che Cl sia uno degli operatori più rilevanti nel mondo delle “agenzie interinali” (e non solo) è cosa talmente risaputa che non ha bisogno di essere “provata” (conosci Obiettivo lavoro?). E, comunque, una rapida verifica è a portata di click; non serve altro. L’unico vero ostacolo potrebbe essere una forte, grave e persistente “sordità selettiva”; mi auguro non sia il tuo caso: anche se vissuto da fronti diversi, il confronto può essere “degno” se non mancano lealtà e onestà intellettuale. E rispetto reciproco.
Buon week end, random

Anonimo ha detto...

Il confronto e' sempre positivo :-)