30 novembre 2007

Il Papa regala speranza: “Il cielo non è vuoto” (Tosatti per "La Stampa")


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Il Papa regala speranza “Il cielo non è vuoto”

Oggi la nuova enciclica: paradiso e inferno sono reali

MARCO TOSATTI

CITTÀ DEL VATICANO
«Il cielo non è vuoto»: è questa la rassicurazione di Benedetto XVI ai cristiani - e non - contenuta nell'enciclica che viene resa pubblica questa mattina in Vaticano, la «Spe Salvi», «Salvati grazie alla speranza».

Dio esiste, e si occupa dell’uomo, in questa vita e in quella futura. E di conseguenza sono una realtà, e non un mito, sia il Paradiso sia l’Inferno.

Quasi a sorpresa - sono passate poche settimane dall’annuncio alla presentazione - papa Ratzinger offre la sua seconda enciclica, dopo la «Deus Caritas Est», e in attesa della terza, a carattere sociale, attesa entro Pasqua.
Sono settantanove pagine, tutte incentrate su una preoccupazione: attualizzare il Vangelo nel mondo di oggi, per dare una risposta all’angoscia dell’uomo, ai suoi interrogativi su ciò che succede dopo la morte. Il cristiano, proprio in virtù della fede «non teme per l’avvenire»; e nel mondo di oggi, ricco di «drammi umani», la risposta è una sola: «rafforzare la speranza che si fonda sulla fede».
Sant’Agostino è probabilmente il personaggio cristiano più citato, e non c’è da stupirsene, sia per l’amore che gli porta Benedetto XVI, sia per il percorso spirituale che il vescovo di Ippona ha compiuto. Ma un ruolo di rilievo lo occupano anche san Bernardo di Chiaravalle, la santa Bakhita, la schiava sudanese, e il cardinale vietnamita Nguyen Van Thuan, che ha passato una larga parte della sua esistenza in un «gulag» comunista. Benedetto XVI lo cita ad esempio, perché è stato capace di dare una risposta cristiana nella sofferenza in cui era immerso. Invece Bakhita merita un posto esemplare, nel documento di papa Ratzinger, perché si trovava, e si sentiva piccola rispetto al mondo dei bianchi in cui viveva; ma aveva un risorsa che gli altri intorno a lei non avevano, e cioè la fede.
Benedetto XVI compie anche una critica al marxismo: le strutture della società sono importanti, ma non sufficienti a risolvere il problema del senso dell’esistenza, e dell’umana felicità. Così come critiche serrate vengono mosse alla scienza, quando vive nella presunzione di offrire una speranza limitata alla materia. La speranza cristiana come antidoto al vuoto prodotto dalla caduta delle ideologie, e per ridare un orizzonte di senso all’umanità disorientata: è questa la ricetta di papa Ratzinger.

© Copyright La Stampa, 30 novembre 2007

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