29 novembre 2007

Concistoro 2007: "Dal Papa tra emozione e tradizione" (Alessandra Borghese per "Quotidiano net")


Vedi anche:

CONCISTORI PER LA CREAZIONE DI NUOVI CARDINALI: LO SPECIALE DEL BLOG

Autobiografia di Günter Grass, L'Osservatore: poteva risparmiarsi i condizionali visto che il Papa raccontò la sua prigionia molti anni fa...

Agenzia Aciprensa: il 90 per cento dei Newyorkesi ha una buona opinione sul Papa

Enciclica "Spe salvi": il Papa non poteva farci regalo migliore per il prossimo Natale

Il messaggio del Papa per la Giornata dei migranti e dei rifugiati: i commenti del Corriere della Sera e della Gazzetta del sud

La storica Galeotti per l'Osservatore: il mondo è caratterizzato dalla differenza sessuale, elemento decisivo "per comprendere la realtà e se stesse"

IRAN: ''TIME'', TEHERAN GUARDA AL PAPA PER IMPEDIRE CONFLITTO CON USA

Chiavi di lettura dell’azione internazionale della Santa Sede (Mons. Parolin a Zenit)

Card. Antonelli per l'Osservatore Romano: "Il traguardo dell'uomo che voleva diventare Dio"

Cresce la richiesta per l'insegnamento della religione cattolica in Italia

Sylvie Menard: «Io, oncologa con il cancro, dico no all’eutanasia» (Avvenire)

Oggi si pensa che il Cristianesimo sia nato in Europa, ma la realtà è più complessa: la sua radice è a Gerusalemme!

L'enciclica "Spe salvi" sarà diffusa in allegato a Famiglia Cristiana del 6 dicembre

Per i giovani migranti è sentita la "difficoltà della duplice appartenenza": mantenere la cultura di origine e desiderio di inserirsi nella società

Mons. Pezzi: "Io, pastore italiano missionario a Mosca"

Mons. Atuire a Curzio Maltese: "Usiamo gli aiuti per il bene comune l´Italia dovrebbe ringraziare la Chiesa"

Il cardinale Bagnasco critica i media: video di Sky

Card. Bagnasco all'Osservatore Romano: in Italia la Chiesa è amata dal popolo. Non meravigliano gli attacchi sistematici dei media volti a denigrarla

Rosso "malpela" :-) la Spinelli, Melloni, due monaci di Bose e un coniglio anonimo

Ratzinger e Küng, "il gatto e la volpe" della teologia tedesca. Intervista di Piergiorgio Odifreddi a Hans Küng ("Se la scienza ignora Dio", Espresso)

La speranza del Papa pessimista, ovvero i banali e superati pregiudizi su Benedetto XVI (Eco di Bergamo)

L'ENCICLICA "SPE SALVI": LO SPECIALE DEL BLOG

LO SGUARDO DI ALESSANDRA BORGHESE

Dal papa tra emozione e tradizione

La nomina di 23 nuovi cardinali è stata una grande festa per tutta la chiesa cattolica. I nuovi cardinali e i fedeli insieme per le "visite di calore" del concistoro

di Alessandra Borghese

Roma,29 novembre 2007- Lo scorso fine settimana si è svolto a Roma il secondo concistoro indetto da papa Benedetto XVI. La nomina di 23 nuovi cardinali è stata una grande festa per tutta la chiesa cattolica. Un programma pienissimo per i nuovi eletti, segnato da un curato cerimoniale, momenti di folclore popolare e molto affetto comunitario.

Le immagini delle splendide cerimonie per l’imposizione della berretta rossa e la santa messa con il dono dell’anello da parte del Papa ai neo cardinali hanno fatto il giro del mondo e ci hanno portato indietro nel tempo. Per molti sembrerà forse anacronistico che la Chiesa continui a celebrare degli appuntamenti fondamentali, come ad esempio un concistoro, con tanta cura dei dettagli. Alcuni potranno invece interrogarsi sull’utilità di proporre ai tempi di internet un rituale così solenne e antico. Altri ancora invece avranno apprezzato il gusto e il senso profondo di tanti simboli tenuti vivi nei secoli grazie ad una continuità nella tradizione per la cura della liturgia.

Tra i vari appuntamenti che segnavano l’agenda vaticana il più singolare si è svolto nel pomeriggio di sabato 24 novembre. Sempre secondo un’antica consuetudine il Palazzo Apostolico ha aperto il pesantissimo Portone di Bronzo ("la porta della casa del Papa" come lo stesso Benedetto XVI l’ha chiamata) per accogliere migliaia di fedeli desiderosi di salutare i nuovi porporati. Sono le così dette "visite di calore" o "visite di cortesia" interpretate di volta in volta secondo la dinamica del cuore, dell’affetto e dell’improvvisazione.

Da una parte i nuovi cardinali con il loro nuovissimi abiti rosso luccicante, disposti ognuno in una stanza diversa con a disposizione una poltrona, un tavolino con una bottiglia d’acqua e alcuni bicchieri di plastica. Dall’altra i fedeli, gli amici i familiari che dalle prime ore del pomeriggio già premono per varcare la soglia dei cancelli. Una situazione unica dove si può ascoltare la banda della Gendarmeria Vaticana, vedere i polacchi di Zakopene in costume, i brasiliani indossare gli abiti delle diverse confraternite, gli ambasciatori e i prelati aggirarsi affannosamente tra i saloni per non perdere il ritmo incessante dei saluti. Così nella grande Sala delle Benedizioni si trovano vicini tra loro il Patriarca di Bagdad, il nuovo cardinale di Bombay, quello di Dakar, il giovane brasiliano di San Paolo e quello del Texas, l’arcivescovo di Nairobi e l’emerito primate d’Argentina. Basta un occhiata generale per avere subito un chiaro, veloce e limpido assaggio dell’universalità della chiesa cattolica. Un affollamento di pastori e fedeli dove gli abiti tradizionali africani si mischiano con i sari indiani, gli stivali argentini con le cappe arabe.

Tra gli splendidi saloni si respira un’atmosfera euforica e frizzante paragonabile a quella di un backstage da concerto rock dove i fan si ritrovano per avere l’autografo dei cantanti. I cardinali sorridono, salutano e posano per le fotografie di rito, poi distribuiscono con naturalezza la loro immaginetta ricordo, ognuno lo fa secondo il proprio stile e carisma. Per un pomeriggio la festa popolare diventa parte integrante di un antica tradizione.

Nelle sontuose, inaccessibili e silenziose sale del Palazzo Apostolico si vedono zainetti per terra, signore che trascinano dei pesantissimi trolley con dentro regali e souvenir, bambini che corrono gioiosi qua e là. Sono scene di vita che ci ricordano che la Chiesa, malgrado le difficoltà e le contraddizioni, è viva e rimarrà tale finché ci sarà un popolo al seguito dell’unico vero Signore regnante, Gesù Cristo.
Ma ciò che forse più resterà impresso nei cuori dei presenti sono le parole pronunciate dal Papa nel ricordare quale sia il vero compito dei nuovi "principi della Chiesa": niente arrivismo ma servizio e umiltà "perché la vera grandezza cristiana non consiste nel dominare ma nel servire".
Un compito difficile ma non impossibile.

© Copyright Quotidiano.net, 29 novembre 2007

Nessun commento: