15 luglio 2008

Aperta la Giornata Mondiale della Gioventù di Sydney. Giovedì l'incontro dei giovani col Papa (Radio Vaticana)


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Aperta la Giornata Mondiale della Gioventù di Sydney. Giovedì l'incontro dei giovani col Papa

I giovani di tutto il mondo, convenuti a Sydney, hanno vissuto oggi un momento di intensa partecipazione spirituale con la Messa d’apertura della XXIII Giornata Mondiale della Gioventù celebrata sul molo di Barangaroo. Proprio in questo luogo della metropoli australiana, giovedì pomeriggio, avverrà il primo incontro dei giovani con Benedetto XVI durante la “Festa dell’Accoglienza”, che già si preannuncia come un avvenimento memorabile non solo per i ragazzi della GMG, ma per tutta la città di Sydney. Alla grande Messa, conclusasi poche ore fa, e presieduta dal cardinale arcivescovo di Sydney, George Pell, hanno preso parte oltre 140 mila giovani. A loro è andato anche il saluto del premier australiano Kevin Rudd che li ha definiti “pellegrini di pace”, portatori di luce nel mondo. La GMG entra dunque nel vivo, come ci racconta da Sydney il nostro inviato, Roberto Piermarini:

Da oggi Sydney è la capitale dei giovani. Per l’occasione la città ha sfoderato una delle sue giornate più belle: un tiepido sole che ha lasciato cadere i suoi raggi dorati sulle acque della splendida baia della metropoli australiana. Sul grande molo di Barangaroo protetto dai grattacieli della city, e dopo uno spettacolo con canti e balli degli aborigeni ed il saluto del premier australiano Rudd, la Messa di inaugurazione della Giornata Mondiale della Gioventù. Ai piedi del palco sovrastato da una croce azzurra luminosa, sullo sfondo della baia solcata dai battelli, migliaia di giovani con le loro bandiere al vento in rappresentanza di 168 Paesi, i loro canti e la loro gioia di vivere. Ma non sono qui per fare coreografia ma per vivere un grande evento di fede. E l’arcivescovo di Sydney, il cardinale Pell che presiede l’Eucaristia, conosce i loro problemi e all’omelia li invita alla speranza:

“If we take God’s hand, He will do the rest…”

“Se prendiamo Dio per mano, sarà lui a condurci. Il segreto è la fiducia. Dio non ci deluderà”, ha detto il porporato il quale si è rivolto a tutti quei giovani che si sentono smarriti, che faticano a sperare, che soffrono a causa dei problemi legati all’alcool, alla droga, alle crisi familiari, alla solitudine, alla scomparsa di una persona cara oppure al vuoto lasciato da un successo effimero. Prendendo spunto dal passo del profeta Ezechiele scelto per la liturgia di oggi, che parla delle “ossa inaridite”, segno di tutti coloro che hanno perso la speranza, il cardinale Pell ha detto che solo lo Spirito Santo può ricoprire i corpi, ridare la vita a tutti noi. Lo Spirito Santo: il solo che può tramutare l’incertezza e la paura, in fede e speranza. La parabola del seminatore del Vangelo, ha dato occasione al porporato per invitare i giovani a pregare per non disperdere il seme che cade sulla terra buona. “Al mondo cieco e sordo che non risponde alla chiamata del Signore” il cardinale ha chiesto ai giovani di rimanere aperti alla potenza dello Spirito per permettere al Signore di operare attraverso di noi. Per non rimanere “neutrali” di fronte alle scelte della vita, ha indicato il linguaggio della Croce, l’unico che ci porta i frutti dello Spirito che sono pace, gioia e generosità verso il prossimo.

“Don’t spend your life sitting….”

“Non passate la vita senza prendere posizione, pensando che sia meglio non scegliere, perché è prestando fede agli impegni presi che potrete vivere in pienezza”, ha esortato il cardinale Pell il quale ha detto ai giovani di essere grati a Dio per aver potuto partecipare a questa Giornata Mondiale della Gioventù nonostante i costi, le distanze e altre difficoltà di ogni genere, per poter rinvigorire la loro fede. Con l’arcivescovo di Sydney hanno concelebrato il cardinale segretario di Stato vaticano, Bertone, mons. Wilson presidente dei vescovi australiani, mons. Fisher coordinatore di questa GMG e il cardinale Rylko presidente del Pontificio Consiglio per i laici che alla fine della Messa ha augurato di cuore a tutti i giovani - che stanno portando la “primavera” dentro questo inverno australiano e che sono la primavera del mondo e della Chiesa - di rivivere qui a Sydney una nuova Pentecoste. La celebrazione di oggi – la cui liturgia è stata accompagnata dalle danze degli aborigeni e da molti elementi etnici – si è conclusa quando era già buio, illuminata dalla luna e dalle miriadi di luci dei grattacieli che si specchiano sulla baia. Seguirà ora il triduo di preparazione alla Veglia ed alla Messa con il Papa, che sarà caratterizzato dal sacramento della riconciliazione, dall’adorazione eucaristica, dalla preghiera presso la Croce della GMG e dalle catechesi. Inoltre, sul palco di Barangaroo che giovedì accoglierà il Papa ed in altri punti della città, è iniziato questa sera il Festival della Gioventù, che prevede 450 tra incontri, mostre e dibattiti sui temi dello sviluppo sostenibile, sessualità, giustizia sociale e dialogo tra fedi.

Continua, intanto, il periodo di riposo del Papa nella residenza di Kenthurst ad una cinquantina di chilometri dalla città. Anche oggi la Messa la mattina, qualche passeggiata tra i boschi e l’ascolto di un concerto dei giovani del Sydney Symphony Fellows.

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