13 aprile 2007

Anticipazioni su "Gesu' di Nazaret" (parte seconda)


Vedi anche:

PRESENTATO IL LIBRO DEL PAPA

«Gesù di Nazaret» di Papa Benedetto XVI-Joseph Ratzinger

Riportiamo altre agenzie di stampa avvertendo che si tratta di riduzioni del testo. Prendiamole con beneficio di inventario fino a lunedi',quando avremo a disposizione il libro del Papa.
Raffaella


Esce il libro del Papa 'Gesu' di Nazaret'. "Ognuno e' libero di contraddirmi"

Roma, 13 aprile 2007

E' stato presentato in Vaticano il libro di Benedetto XVI, 'Gesù di Nazaret' (Rizzoli) che sarà in vendita nelle librerie da lunedì 16 aprile, giorno dell'ottantesimo compleanno di Papa Ratzinger. A presentare il volume il cardinale Christoph Schoenborn, arcivescovo di Vienna, il sindaco di Venezia Massimo Cacciari, il teologo valdese Daniele Garrone. Molti cardinali, molti giornalisti, monsignor Georg Gaenswein, segretario personale del Papa, e anche i due senatori a vita, Francesco Cossiga e Giulio Andreotti.

Nelle librerie, ha reso noto la Rizzoli, arriveranno 350 mila copie. In Germania l'editore Herder ha stampato 250 mila copie del volume. E sono già 22 le edizioni straniere. In Spagna, il libro, sarà stampato anche in lingua catalana.

Caso più unico che raro di un Pontefice regnante che ha usato "tutti i momenti liberi", come scrive egli stesso nella premessa, per comporre un volume su Gesù Cristo, il libro mostra il suo desiderio di "tornare al Vangelo" e al Gesù "autentico".

"Ma noi conosciamo davvero Gesù? Lo capiamo? Non dobbiamo forse impegnarci a conoscerlo in un modo completamente nuovo, ieri come oggi?", si domanda.

"Non è atto magisteriale"

"Questo libro non è in alcun modo un atto magisteriale - tiene a precisare il Papa - perciò ognuno è libero di contraddirmi". Il libro porta nella copertina la doppia firma, Joseph Ratzinger e Benedetto XVI ed è inteso come la prima parte di un'opera in due volumi. In 447 pagine, il Papa analizza la vita di Gesù dal battesimo alla trasfigurazione.

Dieci i capitoli: Il battesimo di Gesù. Le tentazioni di Gesù. Il discorso della montagna. La preghiera del Signore (il Padre nostro). I discepoli. Il messaggio delle parabole. Le grandi immagini giovannee. Due momenti importanti nel cammino di Gesù: la confessione di Pietro e la trasfigurazione. Le affermazioni di Gesù su se stesso.

Lodi e bacchettate

Benedetto XVI lo aveva chiarito fin dall'annuncio che sarebbe uscito il suo libro: il volume potrà essere discusso liberamente da chiunque, poichè non vincola all'infallibilità pontificia, non trattandosi di un testo inserito nel Magistero Papale nè in atti ufficiali del Mandato Petrino.

Ovviamente a questa concessione corrisponde una contropartita: se è il libro del "professor Ratzinger" possono trovare spazio nelle sue 446 pagine citazioni in lode e anche bacchettate. E infatti nei dieci capitoli non mancano nè le une nè le altre.

A godere delle lodi papali è per primo lo scrittore cattolico Vittorio Messori, del quale a pagina 46 e' citato "l'importante libro 'Pati' sotto Ponzio Pilato'". E' un debito di riconoscenza quello saldato con queste parole: Messori è infatti il coautore del libro di Joseph Ratzinger più venduto fino all'elezione, "Rapporto sulla fede", una coraggiosa requisitoria sui danni delle forzature post-conciliari; oltre che coautore del primo libro di Papa Wojtyla, "Varcare la soglia della speranza".

Una citazione con lode che spicca ancora di più perché nel suo libro dedicato ai Vangeli il Pontefice non cita invece teologi e biblisti italiani di grande fama, come il card. Carlo Maria Martini, l'arcivescovo Bruno Forte e mons. Gianfranco Ravasi. E' citato invece, con lode però implicita, il cardinale di Vienna Christoph Schoenborn, al quale del resto è stata affidata oggi la presentazione del libro. Citazioni anche di Buddha, Confucio, Ghandi, Goethe, Martin Buber e del preposito generale dei gesuiti padre Peter Hans Kolvenbach.

L'unicità della famiglia è nel Vangelo

Nel suo libro, Bendetto XVI ricorda come scaturisca dal Vangelo l'unicità delle famiglia fondata sul matrimonio. "Per la Chiesa nascente come per quella successiva, fin dall'inizio - scrive - è stato fondamentale difendere la famiglia come il cuore di ogni ordinamento sociale". E raccomanda di impegnarsi ancora in questa direzione, cioè "per l'attuazione del quarto comandamento nell'intera ampiezza del suo significato: vediamo oggi - afferma il Pontefice - come la lotta della Chiesa sia incentrata su questo punto".

Ho più fiducia nei Vangeli che nelle inchieste

Con il suo libro "Gesù di Nazareth", Benedetto XVI intende "presentare il Gesù dei Vangeli come il Gesù reale, il Gesù storico in senso vero e proprio". Lo stesso Pontefice lo spiega fin dalla premessa, quando afferma: "Io ho fiducia nei Vangeli". "Sono convinto - scrive - che la figura di Gesù che ne emerge è molto piu' logica e dal punto di vista storico anche più comprensibile delle ricostruzioni con le quali ci siamo dovuti confrontare negli ultimi decenni. Ritengo che proprio questo Gesù, quello dei Vangeli, sia una figura storicamente sensata e convincente".

Il Papa precisa che il suo libro "non è stato scritto contro la moderna esegesi, ma con grande riconoscenza per il molto che ci ha dato e continua a darci". In proposito cita anche il Concilio e la sua apertura alla teoria dei "generi letterari", ma non si risparmia un riferimento polemico riguardo ai danni causati alla fede proprio dalle interpretazioni esegetiche: "i peggiori libri distruttori della figura di Gesù, smantellatori della fede, sono stati intessuti con presunti risultati delle esegesi".

E tanto per essere chiaro, il Papa ricorda che anche il Demonio conosce le Scritture, come dimostra il suo colloquio con Gesù al momento delle tentazioni nel deserto, che "si configura come un dibattito tra due esperti della Scrittura: il Diavolo vi appare come teologo, l'Anticristo è un grande esperto della Bibbia e l'interpretazione della Bibbia può diventare uno strumento dell'Anticristo".

Il Vangelo supera la Torah e rifiuta la Guerra santa

"Gesù siede sulla cattedra di Mosè, ma non come i maestri, che vengono formati al loro incarico nelle scuole; siede li' come il Mosè più grande, che estende l'alleanza a tutti i popoli". Benedetto XVI nel suo libro spiega che "il discorso della Montagna è la nuova Torah portata da Gesu'". Per il Papa, poi, Dio non chiede la "guerra santa" ma neanche "abluzioni rituali o altre osservanze religiose".

Affrontando le 'beatitudini' Papa Ratzinger critica il relativismo della cultura di oggi. "Il pensiero contemporaneo - scrive - tende a dire che ognuno dovrebbe vivere la propria religione, o forse anche l'ateismo in cui si trova. In questo modo arriverebbe alla salvezza. Un'opinione simile - prosegue Ratzinger - presuppone un'immagine molto strana di Dio e una strana idea dell'uomo e del modo corretto dell'essere umano". "Cerchiamo di chiarirci questo punto con un paio di domande pratiche", scrive il Papa. "Forse - si domanda - qualcuno diventa beato o verrà riconosciuto come giusto da Dio perché ha rispettato secondo coscienza i doveri della vendetta del sangue? Perché si è impegnato con forza nella guerra santa? O perché ha offerto in sacrificio determinati animali? O perché ha rispettato abluzioni rituali o altre osservanze religiose? Perché ha dichiarato norma di coscienza le sue opinioni e i suoi desideri e in questo modo ha elevato se stesso a criterio?". "No - risponde il Papa - Dio esige il contrario: esige il risveglio interiore per il suo silenzioso parlarci, che è presente in noi e ci strappa alle mere abitudini conducendoci sulla vie della verità. Esige persone che hanno fame e sete di giustizia - questa è la via aperta a tutti, è la via che approda a Gesù Cristo".

Rainews


SCHOENBORN: LASCIAMO INVENZIONI SU GESU' NELL'OSSARIO
"La rappresentazione di Gesù sarebbe una truffa da preti"

Roma, 13 apr. (APCom) - Il 'Codice da Vinci' e altre "fantasiose" ricostruzioni della figura di Gesù possono rimanere "nell'ossario della storia" dopo che il Papa in persona ha scritto un libro su Cristo: lo afferma - senza mai citare espressamente il romanzo di Dan Brown - il cardinale Christoph Schoenborn, amico ed ex allievo di Ratzinger, presentando 'Gesù di Nazaret' questo pomeriggio in Vaticano.

"Dopo 200 anni di critica storica della Bibbia - ha detto l'arcivescovo di Vienna - possiamo tranquillamente partire dal presupposto, con Joseph Ratzinger/Papa Benedetto, della solida attendibilità storica dei Vangeli. Le innumerevoli immagini fantasiose di Gesù come di un rivoluzionario, un mite riformatore sociale, come l'amante segreto di Maria Maddalena - ha aggiunto - si possono tranquillamente depositare nell'ossario della storia".

Il porporato, affiancato da un protestante (il teologo valdese Daniele Garrone) e un filosofo laico (Massimo Cacciari), ha anche stigmatizzato la 'teoria del complotto' che alligna in molte ricostruzioni della vita di Gesù. "Sul pubblico mercato mediatico si mettono in vendita, senza pausa, 'scoperte' apparentemente nuove, che dovrebbero rivelare una storia completamente diversa del Gesù di Nazareth", ha detto. "La rappresentazione biblica ed ecclesiale della figura di Gesù sarebbe una truffa da preti e un imbroglio della Chiesa. La 'verità' su Gesù verrebbe soffocata da oscuri cospiratori, localizzati con particolare preferenza in Vaticano".

Il dubbio sulla credibilità storica dell'immagine di Gesù dei Vangeli, ha tenuto a sottolineare Schoenborn, "proviene però anche 'dalle proprie linee'. Da più di 200 anni la critica storica della Bibbia ha messo in discussione quasi tutto quello che nella Bibbia si può trovare su Gesù".


CACCIARI: GESU' CREDE NELL'UOMO, UN NON CREDENTE NO
Ha presentato libro con valdese Garrone e card. Schoenborn

Città del Vaticano, 13 apr. (APCom) - Passa dalla fede nell'uomo - più che nella fede in Dio - la differenza tra un credente e un non credente per il filosofo Massimo Cacciari, sindaco di Venezia e ordinario di estetica all'Università vita-salute San Raffaele di Milano, chiamato oggi in Vaticano a presentare il libro su 'Gesù di Nazaret' di Papa Benedetto XVI.

Secondo il filosofo, Gesù "non ha problemi di credere nel padre", perché "è nel seno del padre", ma "crede straordinariamente nell'uomo". "Non è difficile credere in Dio, ma nell'uomo", ha detto. "E' difficile credere che l'uomo sia capax dei", capace di Dio. "Questo io non lo credo - ha aggiunto - il non credente non crede a questo". Con Cacciari hanno presentato il libro il teologo valdese Daniele Garrone e il cardinale Christoph Schoenborn.


LIBRO PAPA: ORMAI CHIARE ANCHE CRUDELTA' DEL CAPITALISMO

(ASCA) - Citta' del Vaticano, 13 apr - Dopo ''le esperienze dei regimi totalitari e dopo il modo brutale con cui essi hanno calpestato gli uomini'', sono ormai chiari anche ''gli abusi del potere economico e, di fronte alla crudelta' del capitalismo che degrada l'uomo a merce, abbiamo cominciato a vedere piu' chiaramente i pericoli della ricchezza''. Lo sottolinea papa Benedetto XVI in un passaggio del suo libro ''Gesu' di Nazareth'' presentato in anteprima in Vaticano. Una ''crudelta''', anche quella dimostrata dal capitalismo, scrive il papa nel capitolo dedicato alle Beatitudini, che ci fa comprendere oggi ''in modo nuovo cosa Gesu' intendeva nel metterci in guardia dalla ricchezza, dal dio Mammona che distrugge l'uomo prendendo alla gola con la sua mano spietata gran parte del mondo''.

CRISTO NON ERA UN RIBELLE, NE' MORALISTA E LIBERALE
Il 'Gesù geniale' è materiale da "romanzi"

Città del Vaticano, 13 apr. (APCom) - Sgombra il campo da dubbi, Benedetto XVI, e nel suo libro "Gesù di Nazaret" spiega senza mezzi termini che Cristo non era né "un ribelle" né "un liberale".

Ricollegando la sua figura alla legge ebraica (Torah), il Papa scrive che "Gesù ci sta davanti non come un ribelle né come un liberale, ma come l'interprete profetico della Torah che egli non abolisce, ma porta a compomento". In un altro passaggio del libro, dedicato alle parabole, Ratzinger torna a criticare la teologia "liberale", una delle correnti protestanti. Un'interpretazione che "fa di Gesù un moralista, il maestro di una morale illuminata e individualista" che "resta carente dal punto di vista teologico e non si avvicina assolutamente alla figura reale di Gesù".

Ancor più sferzante è il capitolo dedicato al battesimo di Cristo, un episodio raccontato a volte come una "esperienza vocazionale" segnata dalla "commozione personale". "Per quanto colta sia la veste che si può dare a questa teoria - scrive il papa - essa è più riconducibile al genere del romanzo che alla vera interpretazione dei testi". Secondo il Papa, invece, "Gesù non appare come un uomo geniale con le sue emozioni, insuccessi e successi". "In tal modo - aggiunge - come individuo di una epoca passata, egli resterebbe in definitiva a una distanza insuperabile rispetto a noi".


CITAZIONI PER GANDI,GOETHE,CONFUCIO E VITTORIO MESSORI
E ancora:Martion Buber e il Superiore dei Gesuiti Kolvenbach

Città del Vaticano, 13 apr. (APCom) - Cita, tra molte personalità del presente e del passato, il mahatma Ghandi, Confucio, il tedesco Johann Wolfgang Goethe, lo scrittore ebreo Martin Buber, Karl Marx, ma anche lo scrittore e saggista Vittorio Messori, Papa Benedetto XVI nel suo libro 'Gesù di Nazareth'.

Messori è tra i pochi autori moderni citati da Papa Ratzinger, che gli tributa anche un encomio, menzionando il suo "importante" volume 'Patì sotto Ponzio Pilato'. Una lunga citazione viene dedicata anche al superiore generale dei gesuiti, padre Peter-Hans Kolvenbach. Il libro sarà in libreria il 16 aprile.


GESU' NON HA PORTATO PACE O BENESSERE MA DIO
Le religioni per la pace? "Un insieme di chiacchiere utopistiche"

Città del Vaticano, 13 apr. (APCom) - "Che cosa ha portato Gesù veramente, se non ha portato la pace nel mondo, il benessere per tutti, un mondo migliore?". Se lo domanda il Papa nel suo primo libro, 'Gesù di Nazaret', da quando è salito sul soglio pontificio. "La risposta - prosegue - è molto semplice: ha portato Dio".

Nel capitolo dedicato alle tentazioni di Cristo, il papa scrive che è, appunto, una tentazione "interpretare il cristianesimo come una ricetta per il progresso e riconoscere il comune benessere come il vero scopo di ogni religione e così anche di quella cristiana".

Menzionando, in un altro punto del volume, il cosiddetto discorso della montagna di Gesù, il Papa tiene a sottolineare la centralità di Dio. "Laddove l'uomo perde di vista Dio - scrive - anche la pace decade e la violenza prende il sopravvento con forme di crudeltà prima inimmaginabili: lo vediamo oggi in modo fin troppo chiaro".

Sempre al tema della pace Benedetto XVI dedica un passaggio del capitolo sul 'Vangelo del regno di Dio'. Ratzinger critica aspramente l'uso politico della religione di chi vorrebbe che le religioni collaborassero per la pace, la giustizia e la salvaguardia del creato. "Osservando con maggiore attenzione, si resta perplessi", scrive: "A un'osservazione più attenta - scrive - l'intero ragionamento si rivela un insieme di chiacchiere utopistiche prive di contenuto reale, a meno che sotto sotto vengano presupposte, come contenuto di questi concetti che tutti devono accogliere, dottrine di partito". Dietro questo atteggiamento, secondo Benedetto XVI, si nasconde un'intenzione chiara: "Dio è sparito, chi agisce è ormai solo l'uomo. Il rispetto delle tradizioni religiose è solo apparente".


ANCHE MARX HA PROMESSO LA SALVEZZA MA HA FALLITO
Tra le "tentazioni" moderne anche Chernobyl e aiuti ai pvs

Città dal Vaticano, 13 apr. (APCom) - Il marxismo, "in modo comprensibilissimo", ha fatto dell'impegno per la giustizia il "cuore della sua promessa di salvezza", ma ha poi avuto un "esito negativo". Lo scrive Papa Benedetto XVI nel suo libro 'Gesù di Nazaret', in libreria lunedì prossimo.

Nel capitolo dedicato alle "tentazioni" di Cristo, Ratzinger cita alcuni esempi di tentazioni moderne. "Il problema dell'alimentazione del mondo, e, più in generale, i problemi sociali, non sono forse il primo e autentico criterio al quale deve essere commisurata la redenzione?", si domanda. Citando poi il marxismo, il Papa precisa: "Laddove Dio è considerato una grandezza secondaria, che si può temporaneamente o stabilmente mettere da parte in nome di cose più importanti, allora falliscono proprio queste presunte cose più importanti".

Tre le altre tentazioni moderne, il Papa cita anche il disastro nucleare di Chernobyl, "espressione sconvolgente della creazione asservita nell'oscurità di Dio" e gli aiuti occidentali ai paesi in via di sviluppo. "Basati su principi puramente tecnico-materiali" che "non solo hanno lasciato da parte Dio, ma hanno anche allontanano gli uomini da lui con l'orgoglio della loro saccenteria". In un brano del libro, anticipato di recente dal 'Corriere della sera', il Papa sostiene che l'Occidente non è riuscito a portare in Africa l'annuncio di Cristo ma vi ha esportato il suo "cinismo".

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