15 luglio 2007

Mostra blasfema a Milano: il sindaco reagisce, la curia? Tace!


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Cari amici, probabilmente in questi giorni avrete sentito parlare di una mostra blasfema denominata "Vade retro", il cui promotore e' il noto critico d'arte nonche' assessore alla cultura del comune di Milano, Vittorio Sgarbi.
In questo blog non e' stata scritta una parola su quel discutibilissimo "evento" per non fare pubblicita' a chi non se lo merita. Tuttavia e' di ieri la notizia che il sindaco Moratti ha deciso, saggiamente, di cancellare quella mostra motivando il suo provvedimento con queste parole: La mostra Vade retro «feriva chi ha dei valori. Erano solo brutte immagini. La città non merita provocazioni sterili. I milanesi non possono essere offesi da immagini blasfeme, religiose o di minori in un contesto quasi pornografico».
Possiamo, dunque, parlare, genericamente, della cosa senza riferimenti specifici a nessuna delle "opere d'arte" (io ho un concetto molto diverso di arte), nemmeno a quella scultura che assomiglierebbe a Papa Benedetto.
Non e' ora di smetterla con queste provocazioni? Bene ha fatto il sindaco di Milano a reagire di fronte all'ennesima trovata blasfema ed anticlericale.
Mi fa piacere che un amministratore abbia avuto il coraggio di reagire e di prendere una decisione scomoda, ma importante nonche' coerente.
Piccolo orgoglio: si tratta di una donna e non e' un caso...infatti non si e' lasciata condizionare nemmeno dal leader del suo partito a cui Sgarbi si era rivolgo per un appoggio. Ovviamente l'assessore rifiuta di dimettersi e chiama il sindaco "suor Letizia". Ben venga!
Cio' che piu' mi urta, pero', e' che la curia della diocesi piu' grande d'Europa non abbia speso una parola per stigmatizzare certe "opere d'arte" ne' prima ne' dopo la decisione del sindaco.
E' mai possibile che si debba accettare di tutto tenendo saldamente la bocca chiusa? Non sono affatto soddisfatta del comportamento tenuto dall'arcidiocesi a cui (sic) appartengo.
In casi analoghi (ne abbiamo parlato nel blog qui) i cardinali Caffarra e Scola hanno reagito in modo encomiabile.
Peccato che, spesso, a Milano si scelga il silenzio...
Ma leggiamo un bellissimo editoriale di Mons. Alessandro Maggiolini, Vescovo emerito di Como
.
Raffaella

«Suor Letizia»? Meglio lei dei vescovi

di Alessandro Maggiolini

Per ipotesi, mettiamo che, non dico a Brera, ma a Palazzo Reale o in un sottoscala di uno scantinato di una casa in disfacimento: per ipotesi, mettiamo che un artista, o un critico d’arte, organizzi un’esposizione che costituisca vilipendio a Maometto o a qualche suo discendente, fosse pure per la lunghezza della barba sbagliata: e sbagliata senza intenzioni profanatorie. Non c’è troppo da immaginare: si può essere sicuri che gli uomini di arte più celebrati tappezzerebbero con un manifesto enorme le mura più visibili dei palazzi milanesi.

Bisogna riconoscere un merito a Sgarbi: ha capito che ormai il pensiero unico, a cui si allineano i lettori della stampa propagandistica, non si scandalizza più per le raffigurazioni infernali o delle anime del Purgatorio o delle orge più che boccaccesce, ma per le immagini magari un po’ sdolcinate di Santa Teresa del Bambin Gesù, di Simeone lo stilita o di Santa Gemma Galgani in una sua posa mistica.

Tanto vale buttarsi sul Papa, sulla Madonna, su quella inezia che è l’immagine di Cristo. Qui non ci sarà quasi nessun musulmano che alzerà la voce a protestare, forse si faticherà anche a trovare qualche cattolico che osi belare un flebile lamento per aver subito un oltraggio: un oltraggio che poi sembra avere la consistenza di uno spillo delle siringhe Pic.

Rimane ancora qualche sbrendolo di rispetto per chi pensa le cose e se le rappresenta in modo diverso dall’artista o dal critico che vuole essere originale?

Chissà poi perché le caricature a soggetto cristiano debbano sempre ricorrere all’inversione dei sessi. Mania? Ecolalia? Carenza di fantasia? Fatto sta che tra poco c’è da aspettarsi qualche raffigurazione di Cristo con gli slip e i reggiseni, se proprio non ci si vuole staccare dagli schemi imposti.

Un grazie sincero alla Moratti - suora o madre di famiglia numerosa che sia - la quale ha avuto il coraggio e la semplicità di difendere la gente semplice. Gli intellettuali - si sa - vogliono sempre delle stramberie. Ma è la gente semplice che vive, che lavora, che fatica, che guadagna a stento per tirare la fine del mese e ha la famiglia da tirare avanti e i figli da educare e cerca a fatica il tempo per poter riposare un poco.

Un grazie meno caloroso ai molti vescovi e sacerdoti - si contino pure le eccezioni, ma non sono troppe - che hanno scorso la notizia della mostra di Sgarbi - come molte altre - senza avere il coraggio di un gemito di sofferenza, se non proprio di protesta.

Lasciamo il Papa da solo a difendersi con un manipolino di incaricati ufficiali? E la fede non c’entra proprio nulla con queste che oggettivamente sono bestemmie? Non si chiede di ripristinare l’Inquisizione, né di trasformare ogni predica in una invettiva astiosa e nevrotica contro chi si pone in conflitto con le nostre idee. Però, mio Dio, con tutto il rispetto reverenziale per il dialogo, se non si vuol giungere a ceffoni, almeno ci si tenga la libertà di dire la propria su fatti pubblici che toccano la religione. O siamo arrivati al punto che non ci interessa più nemmeno difendere il Signore Gesù, la Madonna e il Papa?

Qualcuno ricorda ancora il canto che un cattolico extra corum ci aveva insegnato quando eravamo ragazzi: era Carlo Carretto, che allora era una sorta di gendarme del Papa: «Bianco Padre che da Roma ci sei meta, luce e guida, in ciascun di noi confida; su noi tutto puoi contar; siamo arditi della fede; siamo araldi della croce; al tuo cenno, alla tua voce, un esercito ha l’altar»: su chi può contare oggi il Papa?

© Copyright Il Giornale, 15 luglio 2007

Le voglio bene, Monsignor Maggiolini :-)
Lei e' sempre stato un Vescovo coraggioso, che non ha mai avuto paura di andare controcorrente. So che prova un immenso affetto, ricambiato, per Papa Benedetto
.
Raffaella

24 commenti:

euge ha detto...

Ha proprio ragione Mons. Maggiolini meglio Suor Letizia che la Curia!!!!!!!!!!!!!!!

Ma chissà perchè la Curia di Milano Tace........ forse bisognerebbe chiederselo????!!!!!!
E' vergognoso che nessuno della curia Mmilanese abbia alzato la voce contro questo schifo ma dov'erano????? a fare una scampagnata???????
Eugenia

francesco ha detto...

sinceramente un vescovo che sui giornali se la prende con altri vescovi e li accusa in tal modo non è un gran vescovo, anzi...
né difende davvero la propria chiesa, ma mi sa tanto di chi vuol fare sciovinismo di grana grossa...
io, fossi benedetto xvi, lo convocherei per una bella strigliata...
quanto al problema del "tacere" a me pare evidente che se non ci fosse stato tutto il can can suscitato "ad arte" non sarei andato a vedere le opere incriminate (giustamente messe in evidenza in siti e giornali)... la curia di milano con intelligenza mediatica non ha alimentato il fuoco della pubblicità aggratis... mons. maggiolini, invece, non solo attira ancora l'attenzione sulla cosa, ma addirittura sta al gioco di presentare una chiesa divisa al suo interno... davvero inqualificabile...
francesco

Anonimo ha detto...

Sono ben altri i Vescovi inqualificabili, caro Francesco!
Saggezza mediatica della curia? A me pare che la polemica campeggiasse da una settimana su tutti i giornali e le tv, quindi una chiara, precisa, limpida, serena, presa di posizione della curia (come accaduto a Venezia e a Bologna) avrebbe giovato alle istituzioni e soprattutto ai fedeli che, te lo assicuro perche' vivo qui, hanno la sensazione che il silenzio costante sia un po' troppo assordante.
Ben vengano Vescovi come Mons. Maggiolini che hanno il merito di dare a tutti una bella sveglia!
R.

francesco ha detto...

immaginavo che non fossi d'accordo con me... ma io penso che non di tali vescovi abbiamo bisogno, anzi! questi vescovi non fanno che alimentare le fratture e le spaccature nella chiesa...
l'atteggiamento della curia milanese può essere discutibile (per me è più che comprensibile... perché a livello mediale il silenzio è un linguaggio preciso e altamente parlante), ma è una scelta rispettabile...
io non mi sognerei mai di criticare un mio confratello sulle pagine di giornali anche se fosse in aperto errore... e se anche fossi costretto a farlo sarebbe l'esito di un confronto previo e per una ragione di alto profilo pastorale... qui non mi sembra che ci siano questi elementi, anzi...
capisco la devozione per maggiolini, ma questa non deve chiudere gli occhi su un suo intervento oggettivamente non ecclesiale
francesco

francesco ha detto...

ah! e poi l'inqualificabile è sull'atto e non sul vescovo (non mi permetterei mai di dare un giudizio del genere su una persona e specialmente su un vescovo)... di lui ho soltanto detto che non sarà, forse, un magnus episcopus ma non mi sembra un'accusa personale... nel caso qualcuno l'abbia letta così ne chiedo scusa
francesco

Anonimo ha detto...

Sono d'accordo con te cara Raffaella i Vescovi per così dire a cui Papa Benedetto dovrebbe dare una strigliata sono ben altri!!!!!!! Lei don francesco mi delude ogni giorno che passa; certi affronti verso la religione cattolica non possono e non devono passare impuniti altrimenti, finirà che tra un pò le mostre oscene mascherate da espressioni d'arte le ritroveremo anche negli oratori!!!!!!!! Io non sono di milano e non sta a me giudicare ma, in questo caso la curia milanese ha dimostrato un assenteismo inqualificabile!!!!!!!

Anonimo ha detto...

Beh, io voglio molto bene a Mons. Maggiolini che ho avuto il piacere di incontrare piu' volte.
Il silenzio, secondo me, e' controproducente perche' alimenta la sensazione che a qualcuno non solo non interessi nulla del Papa (cosa gia' molto grave) ma nemmeno delle oscenita' perpetrate nei confronti di Gesu' e della Vergine.
Lasciare sempre correre puo' pagare dal punto di vista mediatico, ma non da quello della chiarezza.

euge ha detto...

Hai ragione Raffaella e condivido pienamente il tuo giudizio!!!!!!!

Eugenia

mariateresa ha detto...

beh, don francesco mi permetto sommessamente di dire la mia.
Non credo, così a pelle, che il vescovo Maggiolini voglia fare dello sciovinismo di grana grossa. Penso che abbia altre priorità e altro in mente in questo momento: è ammalato gravemente di tumore da tempo e credo che meriti rispetto ; non penso proprio Benedetto lo convochi per le cose che ha detto, se lo facesse vuol dire che non lo conosco.
Si può essere d'accordo con Monsignor Maggiolini oppure no, certo.
Ma tutto questo discorso suo, mi scusi, non suona bene.
Inoltre eviterei di dividere le curie in intelligenti e non intelligenti: ci sono dentro degli uomini con i loro pregi e difetti e nient'altro.
Continuare a discernere sulle simpatie e vicinanze politiche o meno , in generale, credo che sia una cosa da mettere in soffitta.
Almeno io l'ho messo in soffitta.

Luisa ha detto...

Chissà poi perchè quando è un vescovo che prende la parola con coraggio con propositi che non vanno nel senso del politicamente ,culturalmente, eccesiasticamente corretto, costui dovrebbe tacere, mentre quando sono vescovi che si mettono sotto la luce dei riflettori mediatici..... spesso con propositi che contestano il Magistero Petrino non vi è nessun problema!
Chissà perchè dovrebbero tacere solo quelli che osano difendere certi valori e dire haut et fort delle verità che riflettono una realtà che è sotto gli occhi di tutti ?
Chi crea divisione, i vescovi che contestano apertamente il Papa o chi lo difende con ardore e fedeltà?
La risposta mi sembra evidente!
Grazie Mons. Maggiolini !

mariateresa ha detto...

Vorrei aggiungere anche questo :
dal suo punto di vista Monsignor Maggiolini coopera all'unità ecclesiale continuando a confessare i fedeli da una sedia a rotelle non rinunciando a un ministero che veramente deve sentire nella pelle.
Questo è il suo modo di essere prete che comunque è ammirevole. Il resto non è poi così importante.
I valori non negoziabili sono un numero veramente limitato e su quelli non dovrebbero, io credo, esserci discussioni.
La sensibilità con cui un uomo che è un prete testimonia nel mondo dovrebbe vederci più indulgenti e meno inclini a vederci dei sottosignificati destabilizzanti.
Se poi questa testimoniana è del tipo di Monsignor Maggiolini credo che non ci sia proprio niente per cui scandalizzarsi.
Se poi la Curia di Milano pensa diverso, beh, pazienza, ma non per questo il Maggiolini è un sobillatore. Si può criticare il Papa, si critica il Papa, beh, si può criticare la Curia di Milano, io credo.

gemma ha detto...

credo non spetti a noi giudicare chi è un grande vescovo e chi no.
Nonsignor Maggiolini merita stima e rispetto come qualunque altro vescovo sedicente progressista che si lascia andare al catastrofismo per ogni decisione papale. Se non sbaglio, non ebbe alcun timore a pronunciarsi nemmeno per il caso Welby, quando prese nettamente posizione contro la decisione del vicariato di Roma di negargli il funerale religioso. Questo per me è un indice di libertà ideologica perchè le leggi della politica e il politicamente corretto nella Chiesa non dovrebbero entrarci. E da che mondo è mondo, chi tace acconsente, tant'è che sono in molti a dirsi che se l'arcivescovo di Milano non ha ritenuto di pronunciarsi, perchè avrebbe dovuto farlo il sindaco?
Intervenire contro la pubblica espressione altrui non è mai bello ma non si può costruire l'espressione del proprio pensiero sul disprezzo di chi la pensa in maniera opposta alla nostra ed è semplicemente questo il concetto che non ci si deve mai stancare di ribadire.
Personalmente non amo e non chiedo la censura ma il richiamo al rispetto quello si, lo pretendo. E se il dibattito è pubblico, anche all'interno della Chiesa, tanto meglio. Ma questo deve valere per tutti.
Quando alcuni su questo e su altri blog dissero che certe esternazioni del cardinale Martini non avrebbero dovuto essere pubbliche ma riguardare un confronto privato tra lui e il Papa, gli stessi che magari criticano Maggiolini e i suoi sfoghi pubblici, dissero che Martini agiva da uomo di chiesa libero, manifestando le sue idee alla luce del sole. Ma forse il dissenso è lecito solo quando è rivolto contro il Papa.

Anonimo ha detto...

Caro don Francesco, perdoni se mi rivolgo a Lei così solo adesso, ma solamente ora ho la certezza matematica che Lei é “un don…” - anche se dovevo aspettarmelo visto il Suo modo sicuro e accattivante di scrivere e la Sua ampia cultura che traspare dai Suoi interventi -, ma veniamo al dunque,può dirmi se questo suo “atteggiamento” particolarmente critico è dettato dal fatto che Lei, don Francesco, è un provocatore di professione…, o lo fa solo per stimolare chi come me partecipa a questo blog!?!

Anonimo ha detto...

Caro Giampaolo temo che questo non lo saprai mai io per conto mio all'inizio non pensavo neanche fosse sicuramente Don ..... come dici tu poi leggendo le sue risposte be..... ho dedotto che lo è. Comunque ancora neanche io sono riuscito a capire se come si dice ci fa o ci è nel senso che non so fino a che punto le sue continue critiche molte volte anche teatrali, siano delle provocazioni oppure delle vere convinzioni; l'unica cosa che posso dirti è che sotto molti aspetti, le sue risposte mi sono parse deludenti, contraddittorie ed un tantino di partito preso. Scusi don francesco ma in più di una volta le sue risposte hanno dato questa impressione!!!!!!!!!!!

francesco ha detto...

io ho voluto rimarcare che non è bello fare come ha fatto mons. maggiolini... che personalmente sia una persona dedita al suo ministero, che sia un santo vescovo... può essere
ma il suo articolo non è - oggettivamente - una cosa corretta: se aveva qualcosa con la curia di milano la chiamava, chiedeva spiegazioni e semmai ne parlava fraternamente al vescovo...
quanto ai miei interventi cerco di essere fedele a quello che in coscienza mi par giusto... certo che su molte cose taccio per carità cristiana, su altre cerco di far capire che le visioni son diverse ecc.
spesso mi accorgo di avere la sindrome del parroco... di far capire a molti in questo blog la posizioni di tanti cristiani onesti, sinceri e che però, per dirne una, la messa tridentina non gli va proprio giù...
qualcuno mi dice che sono libero... sbaglia che ho anch'io le mie fisse, ma è vero che non mi va di farmi ingabbiare, né di far ingabbiare la chiesa e la fede cristiana
certamente ho un "carisma"... quello di bilanciare... i miei amici progressisti mi dicono che sono troppo ciellino e quelli tradizionalisti che sono un rivoluzionario...se uno sbanda da un lato io mi butto dall'altro: è proprio per questo che mio fratello non mi porta più con lui in moto
francesco

Anonimo ha detto...

Don Francesco, avere torto è una faticaccia!!!!!
Abbia ragione!!!!!
Lasci perdere certe posizioni progressiste, la logica del mondo e un atteggiamento un pò demodè di clerico sessantottino!!!!
Glie lo dico con affetto perchè da come scrive mi sembra di vedere aspetti del suo carattere molto più belli...
oltre alle qualità intellettuali che tutti le riconoscono, e che le potrebbero suggerire conclusioni molto diverse su certi argomenti!!!
Dica la verità, molte volte provoca per non farci annoiare...
Non è divertente: mia nonna dice spesso:
"n'ghi shti timbi de mò, s'ha mbashtardite pure li priviti!"
Aridatece Don Camilllo!!!!!!!!!!!

gemma ha detto...

firmo anch'io per don camillo!!!!
(anche per Peppone, per la verità. Avercene....con tutto questo intellettual-anticlerical-chic...)

Anonimo ha detto...

Le auguro una buona notte, Don Francesco, visto che la notte ... porta buon consiglio!!!
A domani!!!

Anonimo ha detto...

W DON CAMILLO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Anonimo ha detto...

W DON CAMILLO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

francesco ha detto...

vabbè cambierò il mio nick in don camillo... io sono democratico: ascolto la base e le obbedisco!
ti ringrazio anonimo dei tuoi consigli che vedrò di tenere in considerazione... ma non so se ci riuscirò
francesco
PS raffaella? che ne dici di camillo I?

Anonimo ha detto...

Camillo I...potrebbe essere un'idea a due condizioni:
1) chi sara' il tuo Peppone?
2) ce l'hai il fucile? :-)

Anonimo ha detto...

Volevo ringraziare Mons. Maggiolini per le sue parole, che condivido; è proprio vero quello che ha scritto.
Quanti di noi cattolici sono ancora disposti a difendere il Signore Gesù, la Madonna ed il Santo Padre?
Siamo in grado di difendere ciò che ci è più caro di fronte al nemico?
Che dire poi, con amarezza, dei sacerdoti, che, invece di perdere tempo (e parecchio) in tante cose oppure in internet a "far capire" ad altri cristiani ciò che devono pensare, non utilizzano il potere che Gesù Cristo ha loro concesso per combattere il nemico(quello vero) nei confessionali?
Grazie ancora Monsignor Maggiolini.
Alberto

euge ha detto...

Caro Alberto, è da un pò di tempo a questa parte, che in molti hanno paura di difendere la religione cristiana, Gesù, la Madonna ed il Papa ( poi non ne parliamo ), secondo me questo deriva un pò permettetemi questa espressione, da un grande senso di menefreghismo dilagante, un pò perchè schierarsi dalla parte di Dio è sempre scomodo, compromettente e poco pratico e poi perchè non è al passo con i tempi; infatti, chi difende a ragione non solo la religione i suoi principi e come hai detto tu Gesù, La Madonna ed il Papa, viene definito " medievale " arretrato, chiuso di mente e quant'altro. Purtroppo, il comportamento dei preti che ovviamente non sono tutti così ma, purtroppo, la maggioranza temo è così, non aiuta non aiuta affatto!!!!!!! Ti faccio un esempio nella mia parrocchia non si è fatto nemmeno il minimo accenno al Motu Proprio e questo già a me sembra gravissimo; come ho avuto modo di scrivere in altri post perchè si avverte giorno dopo giorno, le omelie sono un pianto per non parlare di tutto il resto. Io spero caro Alberto, indipendentemente dal Motu Proprio, che taluni sacerdoti si rendano conto di che cosa sia veramente la loro missione perchè di missione si tratta ......... mentre molto spesso, il prete fa tutto fuorchè quello che deve fare ...... molti per esempio si sentono più manager che preti altri considerano il sacerdozio un lavoro come altri che ha un orario oltre il quale non si va; siamo arrivati a questo ma, la colpa di chie è ?????????? Vedi Alberto io non la darei solo ed interamente ai sacerdoti ma, la distribuirei in parti uguali; a cominciare da chi li prepara in seminario per poi finire ai fedeli che raramente, prendono di petto la situazione lasciando correre come ti avevo detto prima, per ignoranza, menefreghismo, poca praticità e per non sentirsi marchiati con il brutto ed odioso appellativo di medievali ristretti di vedute e ancor peggio bigotti!!!!!!!!!
Eugenia