27 luglio 2007

Il Papa ai giornalisti: "Non e' il momento per le interviste"


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Complimenti al nostro Papa: sempre piu' bravo e prudente nel gestire il rapporto con i giornalisti. Faccio veramente i complimenti a Papa Benedetto che non si sottrae mai alle domande, alle curiosita' ed ai semplici saluti dei fedeli, ma ha dovuto imparare a sue spese a dosare le parole con la stampa e la televisione.
Francamente un po' mi dispiace perche' Benedetto XVI e' una persona disponibilissima e lo ha dimostrato nei due soggiorni a Les Combes, quando si fermava al famoso "curvone" a salutare i fedeli ed i turisti e rispondeva alle domande dei cronisti, anche a quelle piu' insidiose. L'anno scorso, da Les Combes, rivelo' ai giornalisti che presto avrebbe dato alle stampe il suo primo libro da Papa, spiego' nel dettaglio le mosse della Santa Sede per tentare di risolvere la crisi fra Libano ed Israele, disse per chi aveva tifato ai mondiali con annotazioni personali, annuncio' la sostituzione di Navarro con Padre Lombardi.
Che cosa e' accaduto fra il luglio 2006 ed il luglio 2007? Beh, credo che non sia il caso che lo ricordi, ma non fa mai male mettere qualche puntino sulle "I": Ratisbona, con le malevole interpretazioni della lectio del Papa, che tanto male hanno provocato. C'e' stato poi il viaggio di Benedetto XVI in Turchia presentato preventivamente dai media come un flop ma che si e' trasformato nel piu' grande successo internazionale della Santa Sede (non potro' mai dimenticare il cardinale Bertone che rimprovera severamente un vaticanista, presente a Porta a Porta, perche' aveva tentato di sminuire la portata storica della visita in moschea).
C'e' poi stato il "caso Welby" con tutta la strumentalizzazione politica che ne e' seguita e le accuse mosse dalla carta stampata nei confronti della decisione, scontata, del Vicariato di Roma di non concedere i funerali religiosi pur rispettando e pregando per l'uomo gravemente sofferente.
C'e' poi stato il "caso" dell'arcivescovo di Varsavia, obbligato DAL PAPA alle dimissioni. Anche in quel caso la stampa organizzo' un teatrino niente male.
E non parliamo dei DICO con tutte le accuse, pretestuose ed assurde, di ingerenza da parte della CEI e del Vaticano nella politica italiota.
Ne abbiamo letto uno strascico anche stamattina.
Ed eccoci al viaggio al Brasile, iniziato con una conferenza stampa in cui il Papa, disponibilissimo, offri' articolate e complesse risposte ai cronisti.
I soliti noti (non si capisce come mai abbiano tanto spazio a fronte di colleghi che meriterebbero maggiore attenzione) imbastirono i soliti editoriali pieni di luoghi comuni sminuendo, di fatto, il resto del viaggio. Il Papa non parla dei temi sociali? No, cari giornalisti, siete voi che non riportate le sue parole. E' un po' diverso...
Al ritorno dal viaggio in Brasile, ecco che scoppia il "caso" BBC con speculazioni ed accuse infami da parte dei giornali.
E i vaticanisti? Nel caso del video inglese, stranamente (ma non poi tanto) tacquero pur potendo, con poche parole, smentire tutte le falsita' di cui il Papa fu fatto vittima. Ne abbiamo parlato in questi due post: "Gli articoli che i vaticanisti non hanno scritto..." e "Guardate un po' che cosa ho trovato (Gli articoli che i vaticanisti non hanno scritto 2)".
Veniamo poi alla liberalizzazione della Messa tridentina per cui il Papa e' stato fatto oggetto di ogni genere di critica e di insulto. Ecco anche il documento vaticano sulla Salvezza, scritto dalla Congregazione per la dottrina della fede. Logica vorrebbe che si criticasse il Prefetto, come a suo tempo fu fatto nei confronti del cardinale Ratzinger per la Dominus Jesus, ed invece no: "colpevole" e' sempre e solo Joseph Ratzinger, Prefetto o Papa non fa differenza.
E vogliamo parlare della lettera del Papa alla Cina di cui alcuni quotidiani come Il Corriere, non hanno mai nemmeno parlato forse per paura di lodare troppo il Papa?
E il miglioramento dei rapporti con gli Ortodossi? Silenzio!
E sul dialogo di Benedetto con i sacerdoti cadorini? Poco o nulla.
In queste condizioni, cari giornalisti, non stupitevi se il Papa non e' piu' tanto disponibile a rispondere alle vostre domande, se e' molto prudente e se non vi da' piu' le soddisfazioni di un tempo...
Come dice il Poeta: chi e' causa del suo mal pianga se stesso!
Peccato perche' avevate fra le mani un gioiello di Pontefice, sempre pronto alla risposta ed alla battuta. Pazienza!
Penso che nessuno di noi vorrebbe vedere le proprie parole riportate male e/o travisate
.
Raffaella


PAPA/ BENEDETTO XVI LASCIA LORENZAGO DI CADORE: ARRIVEDERCI
Previsto alle 18.45 l'arrivo a Castel Gandolfo

Lorenzago di Cadore (Belluno), 27 lug. (Apcom) - Benedetto XVI ha lasciato poco prima delle 16.45 la villa di Lorenzago di Cadore (Belluno) dove ha trascorso le vacanze a partire dal 9 luglio. "Arrivederci" ha detto ai rappresentanti della comunità locale che sono saliti al castello di Mirabello per salutarlo. Il papa, per altro, non ha voluto rispondere alle domande dei giornalisti sui dossier che dovrà affrontare al suo ritorno al lavoro. "Non è un momento per interviste ma solo per un saluto", si è limitato a dire ai cronisti.

"Qui è stato molto bello", ha aggiunto, e, a chi gli domandava se pensa di tornare tra le Dolomiti del bellunese l'estate prossima Benedetto XVI ha risposto: "Certo, è così bello qui". La partenza in elicottero da Lorenzago è prevista alle 17. Dopo aver sorvolato la diga del Vajont e il vicino cimitero, l'elicottero atterrerà all'aeroporto di Treviso e di lì il papa si imbarcherà su un aereo che lo porterà all'aeroporto di Roma Ciampino. L'arrivo alla residenza estiva di Castel Gandolfo sui Colli Albani è prevista, infine, alle 18.45.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Questa sera in Cadore ci sentiremo un pò più soli...!

Al prossimo anno Benedetto!

mariateresa ha detto...

purtroppo, cara Raffaella, hai ragione. sarebbe bello tu avessi torto.
non ho niente da aggiungere , ben gli sta.
e basta.