3 novembre 2008
Pedofilia nella Chiesa: la svolta attesa e coraggiosa di Benedetto XVI (Cesare Fiumi)
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Grazie alla nostra Gemma possiamo leggere l'articolo di Cesare Fiumi per "Il Corriere della sera Magazine" che riconosce il grande coraggio del Papa nell'affrontare in prima persona la piaga della pedofilia nella Chiesa.
E' un articolo importante ed onesto che pero' contiene molti nomi e cognomi.
Ho lasciato quello di Lelio Cantini perche' la dura condanna del Papa e' pubblica e definitiva.
Ho sostituito i nomi delle altre persone citate nell'articolo con le iniziali perche' siamo ancora ai processi di primo grado e non si tratta, quindi, di sentenze passate in giudicato.
Grazie a Gemma per il grande lavoro :-)
R.
La storia
Di Cesare Fiumi
Quel parroco è indegno: va cacciato
A Firenze, dopo 14 anni di abusi su giovani fedeli, una condanna religiosa che suona troppo blanda: ma Benedetto XVI riapre l’inchiesta e “spreta” il pedofilo.
Lo aveva detto lo scorso luglio, usando parole dure e chiare. Inattese, aveva commentato qualcuno con una punta di fastidio, come se Benedetto XVI avesse dovuto parlare “vergogna”, “misfatti” e “condivisioneper la sofferenza e il dolore delle vittime”, senza però andare oltre.
Senza varcare la soglia della condanna.
E invece a Sydney,alla Giornata Mondiale della Gioventù, il Papa era andato oltre eccome, mandando in frantumi un tabù: dichiarando, davanti ai ragazzi volati fin lì, che i preti pedofili “devono essere portati davanti alla giustizia”. Non solo quella divina, anche alla sbarra degli uomini.
Lo aveva detto e, la settimana scorsa, Benedetto XVI ha fatto, in qualche modo, le veci dei tribunali italiani – scrivendo la parola fine a una vicenda nella quale lo Stato, mai chiamato in causa, non poteva intervenire – e spretando don Lelio Cantini.
Storia abbietta e terribile quella del prete fiorentino della Regina della Pace, oggi 85enne, che per quattordici anni, dal 73 all’87, ha abusato di tanti suoi giovani parrocchiani. Storia venuta alla luce solo nel 2004, quando le vittime hanno infine trovato l’ascolto della Chiesa. Storia dapprima socchiusa con: il classico trasferimento, il divieto di celebrare messa in pubblico; le litanie da recitare alla Madonna. E storia oggi riaperta e conclusa con una sentenza della Congregazione della Fede che al prete non fa sconti e non sparge quella nebbia da incensiere che per troppo tempo ha velato vicende simili. “Abuso plurimo e aggravato nei confronti dei minori, delitto di sollecitazione a rapporti sessuali in occasione della Confessione”, questo e molto altro si legge nella notifica che ha spinto il Papa a cacciare quel prete dalla Chiesa, rendendo pubbliche le motivazioni. Un gesto che infrange certi silenzi curiali che, secondo i giudici, accompagnano ancora le inchieste sui preti pedofili.
Il 2008, su questo fronte, è stato davvero un annus horribilis per la Chiesa italiana. A giugno c’è stata la condanna a 8 anni, in primo grado, di don P. B., già abate di F., reo confesso di 38 casi di violenza sessuale su minori, con strascico di accuse al suo padre spirituale che avrebbe taciuto sapendo. Accuse, più o meno velate, piovute anche a Firenze, sul vescovo ausiliare della città C. M. (“allievo spirituale prediletto” di don Cantini) che infine, dopo la decisione del Papa (“un macigno su chi non ci ha creduto”, dicono le vittime, oggi moralmente risarcite) ha rotto il silenzio. “Sono sbigottito, don Cantini ha tradito la fiducia dei fedeli”.
E prima della sentenza su don B., in aprile, c’era stata la condanna in primo grado a 6 anni e 10 mesi per un parroco ferrarese, accusato di violenza sessuale continuata ai danni di dieci bambine (e anche qui, accuse alla Curia bolognese di essere un “muro di gomma”); poi la condanna in appello a 7 anni e 6 mesi di un parroco di Bolzano (assolto in primo grado), sempre per violenza sessuale continuata su un bambino di 9 anni; e i due anni e 8 mesi, confermati in Appello, a un sacerdote del Varesotto.
Senza contare la storia del parroco di Laglio, don M. S., condannato in primo grado, lo scorso 29 maggio, a 8 annni per violenza sessuale su un minore, in una vicenda che vede indagati, per favoreggiamento personale, il vescovo emerito di C., A. M., e due suoi ex collaboratori: l’attuale vescovo di C. O. C. e monsignor E. B..
Per questo, nell’anno dell’arresto di don C. a Roma e del processo di don G. a Terni, il supplemento di inchiesta – per giunta, in assenza di provvedimento giudiziario – e la “condanna” inflitta dal Papa a don Cantini sono il segno di una svolta attesa e coraggiosa.
© Copyright Corriere della sera Magazine 23 ottobre 2008
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11 commenti:
Tanto cara Raffaella, gli stessi che invocarono all'epoca la punizione di questi orrendi delitti, fra un pò ce li ritroveremo in quelli che definiranno il provvedimento in questione l'ennesima prova priva di sensibilità da parte di un Papa insensibile.
Io invece, approvo questa scelta coraggiosa di Benedetto XVI; chi vuole essere ministro di Dio, non può macchiarsi di simili e reprovevoli delitti. Di attenuanti in passato ne sono state date troppe..... è ora di cambiare registro.
E' meglio essere cauti perché non sono pochi i casi di sacerdoti accusati ingiustamente di abusi sessuali.
Anche la storia del parroco di Laglio (ho avuto modo di parlare con il suo avvocato) è meno chiara di come sembra. Benedetto XVI, comunque, fa bene a essere molto severo nei casi in cui ci siano pochi dubbi.
Moderazione post.
Ricordo che l'argomento "pedofilia ecclesiastica" e' materia molto sensibile per la Chiesa in generale, ma anche per questo blog in particolare.
L'anno scorso fu fatto un lavoro immane di documentazione e di traduzione (dal latino) di vari documenti.
Non saranno accettati, quindi, post "generici" pieni di illazioni ricavate dai mass media.
I fatti smentiscono ricostruzioni parziali.
R.
...
Visto che almeno il Papa si è sbilanciato, sarebbe cristianamente utile pubblicare, anche su questo blog, i nomi dei preti CONDANNATI, nomi che spesso sui giornali vengono omessi.....
I nomi verranno pubblicati solo dopo la sentenza di Cassazione.
Chi e' stato condannato in primo grado e' innocente fino a sentenza irrevocabile di condanna.
R.
Se è vero ciò che dici "...innocente fino a sentenza irrevocabile di condanna." cominciamo a pubblicare i nomi dei preti condannati in via definitiva (non tutti ricorrono in Cassazione come ben sai!!) e di quelli che comunque hanno APERTAMENTE ammesso le loro responsabilità:
1) Don P., condannato con rito abbreviato a 6 anni di reclusione;
2) a Grosseto don Felice Cini ha patteggiato una pena a 2 anni e 6 mesi;
3) ha patteggiato 3 anni di pena don Domenico Mercanti, sacerdote ad Alessandria;
4) ha patteggiato 1 anno e 8 mesi don Roberto Volterra, parroco di Castagnole Piemonte;
5) don Renato Giaccardi, poi condannato col patteggiamento per pedofilia;
6) don Bruno Puleo, ha patteggiato la pena, ha abusato del seminarista xxxx, risarcito con 120 mila euro;
7) il vescovo di Firenze, Ennio Antonelli, accusato da decine di persone di non aver preso provvedimento contro l'anziano don Elio Cantini...ha ammesso di essere stato a conoscenza degli abusi;
8) don Pasquale Scarola da Capua, condannato a due mesi per pedofilia in via definitiva ai danni di una bambina di nove anni;
9) don M. D., missionario condannato a 12 anni di carcere con rito abbreviato;
10) P. B., 46 anni, è stato condannato, con rito abbreviato dopo aver confessato, a otto anni di reclusione;
11) E. M., è stato condannato all’esito del rito abbreviato, a 4 anni di reclusione;
12) don A.Di M., insegnante e anche pedofilo, è stato condannato, in rito abbreviato, a 4 anni e due mesi;
13) ha patteggiato una condanna a 4..600 euro di multa don Pietro Sabatini, 46 anni, rettore del seminario vescovile di Lanusei, accusato di aver scaricato da Internet, pagandole con la carta di credito, immagini a contenuto pedopornografico;
14) condannato a sei anni di carcere [poi ridotti a 4 per patteggiamento, ndr.] don Bruno Tancredi.
... e non cito i casi giudiziari di cui non si sa più nulla dalla stampa .....
Per il patteggiamento ok, per l'abbreviato no perche' e' possibile l'appello e la scelta di questo rito non presuppone, di per se', l'ammissione di colpevolezza.
R.
Ottimo inizio!
Complimeti per la tua scelta!!
:-)
Non serve che pubblichi anche questo momento ... ma oggi, oltre ad essere finalemnte daccordo con te, è anche il primo "complemese" del mio bimbo!
Doppio festeggiamento!!!
Mi sono permessa di pubblicare anche questo commento.
Tantissimi auguri a te, al tuo bambino ed alla mamma :-)
Un abbraccio
Raffaella
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