24 ottobre 2007

Mafai: il Parlamento italiano è nullafaciente? Colpa del Papa e del "cardinale" Bagnasco!


Vedi anche:

Reazioni al libro di Luzzatto che mette in dubbio la santità di Padre Pio

Luzzatto (Ebraismo): le stigmate di Padre Pio sono false...chissà che cosa accadrebbe se un cattolico offendesse in questo modo un ebreo...

Martino risponde a Maltese: lo Stato smetta di strangolare la scuola privata

La quarta ossessione di Curzio Maltese: invocare il precariato per gli insegnanti di religione (solo per questi!)

Consiglio di lettura: "Itinerario teologico di Benedetto XVI"

Lettera dei 138 leader islamici: il Papa e i Patriarchi preparano la risposta

Il cardinale Kasper ottimista su un possibile incontro fra Papa Benedetto e Alessio II

La visita del Papa a Napoli: il commento de "Il Mattino" e l'attenzione del Presidente Napolitano

Padre Samir: con la lectio di Ratisbona il dialogo è passato da una specie di cortesia della parole ad un progetto!

Il Papa e i media: una tavola rotonda per analizzarne il complesso rapporto

Rosso Malpelo e le amenità dei giornali sulla visita del Papa a Napoli

Magdi Allam sulla lite sfiorata al tavolo del Papa...

Il giovane Ratzinger, «progressista» conciliante (il commento di Messori all'intervista del Papa sul Concilio)

VISITA PASTORALE DEL PAPA A NAPOLI: LO SPECIALE DEL BLOG

Screzi al tavolo del Papa fra musulmani ed ebrei: Benedetto fa da paciere

SPECIALE: IL MOTU PROPRIO "SUMMORUM PONTIFICUM"

CONSIGLIO DI LETTURA: IL SITO DI FRANCESCO

Leggiamo insieme questo divertente articolo di Miriam Mafai per Repubblica (che oggi ha toccato veramente il punto piu' alto di anticlericalismo). Subito dopo i commenti...
Raffaella


SE IL PD NON PARLA DEI VALORI ETICI

MIRIAM MAFAI

Uno studioso americano, Richard Florida, sostiene, cifre alla mano, che tecnologia, talento e tolleranza (le tre T) sono fattori di sviluppo egualmente importanti. Le città più tolleranti, quelle più aperte alle diversità familiari e sessuali, sarebbero secondo le ricerche dello studioso americano, non solo le più dinamiche, ma anche quelle più «family-friendly» e «child-friendly».
Come dire che non c´è contraddizione tra politiche a sostegno delle famiglie tradizionali e il riconoscimento dei diritti delle unioni omosessuali. Ho trovato questa citazione delle ricerche di Richard Florida in una lettera con la quale Walter Veltroni rispondeva a Paola Concia e Andrea Benedino, due esponenti del Gayleft che gli chiedevano di precisare gli impegni del Partito democratico nei confronti del loro movimento. Lo scambio di lettere, che risale a poche settimane fa, conferma la posizione già espressa da Veltroni nel discorso al Lingotto, a favore del «pieno riconoscimento, come in tutte le altre grandi democrazie, dei diritti delle persone che si amano e convivono».
E tuttavia, nel corso della campagna per le primarie che ha contrassegnato le passate settimane e che ha portato allo straordinario esito di domenica scorsa, si è parlato assai poco di quelle questioni che ormai vengono definite «eticamente sensibili». Si è avuta, anzi, l´impressione che questi venissero considerati problemi troppo controversi, pericolosi e dunque da evitare. Ora, tuttavia, a primarie concluse e alla vigilia dell´Assemblea Costituente prevista per sabato prossimo a Milano non sarà più possibile seguire questa linea di prudenza o reticenza. La stessa Assemblea, per quanto ne sappiamo, sarà chiamata, nelle forme che lì saranno decise, a elaborare uno Statuto del nuovo partito e a preparare una sua Carta dei Valori.
Non sarà possibile, in quella sede, ignorare o sottovalutare i nuovi diritti civili, e dunque i problemi generalmente definiti «eticamente sensibili». È ancora aperta, ad esempio, di fronte al Senato, la regolamentazione delle convivenze tra coppie etero ed omosessuali, (giunta con i cosiddetti Dico ad un primo anche se controverso approdo). Di fronte al Senato è altrettanto aperta la questione del cosiddetto «testamento biologico», riproposto dalla recente sentenza della Corte di Cassazione con la quale si invita il tribunale di merito a riesaminare la dolorosa questione di Eluana Englaro, la giovane che giace da quindici anni in coma irreversibile. Ma altri problemi «eticamente sensibili» si proporranno nei prossimi mesi al dibattito della pubblica opinione e ai nostri parlamentari (sempre che l´attuale legislatura non conosca una fine prematura). Citiamo tra quelli ancora aperti, la necessaria revisione della legge 40 sulla fecondazione assistita, già richiesta nel marzo di quest´anno anche da un gruppo di senatori della Casa delle Libertà e contraddetta da una limpida sentenza del Tribunale di Cagliari che ha consentito a una coppia il ricorso alla diagnosi preimpianto degli embrioni.
Alla prudenza di cui finora hanno dato prova i contraenti del patto che ha portato alla formazione del Partito democratico, corrisponde un crescente interesse e puntuale intervento delle autorità ecclesiastiche su problemi di grande spessore politico e sociale. Ultimo in ordine di tempo il messaggio che Papa Ratzinger ha inviato venerdì scorso ai partecipanti alle Settimane sociali di Pisa, per denunciare lo scandalo del lavoro precario, che impedisce ai giovani, di crearsi un futuro e costruirsi una loro famiglia. Il messaggio è stato salutato con entusiasmo dagli esponenti della cosiddetta «sinistra radicale» che hanno promosso la importante manifestazione di Roma contro il precariato e contro il cosiddetto «protocollo sul welfare», già concordato dal governo e dai sindacati e approvato da un referendum al quale avevano partecipato più di 5 milioni di lavoratori. Il Pontefice, che evidentemente può ignorare le cosiddette «compatibilità» che ossessionano il presidente del Consiglio e il suo ministro delle Finanze chiede di più. E gli organizzatori della manifestazione di sabato hanno salutato con legittimo entusiasmo il messaggio. «Con questo Papa» commentava Franco Giordano, segretario di Rifondazione Comunista «ci può essere un terreno unitario perché la sua è una critica al capitalismo»
Il presidente della Cei, monsignor Bagnasco, ha voluto tuttavia specificare che il messaggio del Pontefice va inteso e assunto nella sua totalità. Con quel messaggio, ha affermato, «la Chiesa ribadisce il diritto al lavoro stabile sicuro e dignitoso, come premessa alla formazione di una famiglia, fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna. Vita e matrimonio» ha insistito il presidente della Cei «sono valori non negoziabili, ovvero non riconducibili al processo di secolarizzazione e relativizzazione. Su questo la parola dei pastori sarà sempre una parola chiara, ferma e rispettosa».
Vita e matrimonio valori «non negoziabili»: non si parli più dunque, di regolarizzazione delle convivenze tra omosessuali, non si parli più della possibilità di rivedere la legge sulla fecondazione assistita, non si parli più del destino della povera Eluana Englaro e del diritto di ognuno di noi di disporre della propria «fine vita». Ancora una volta Papa Ratzinger ci ricorda che la Chiesa e solo la Chiesa è la depositaria della verità e dell´etica.
A ben vedere dunque il Pontefice, con il suo messaggio sulla dignità del lavoro e contro il lavoro precario propone uno scambio: la Chiesa è disponibile a sostenere i diritti sociali dei lavoratori, a schierarsi dalla loro parte a condizione che questi rinuncino a battersi per il riconoscimento e l´allargamento dei cosiddetti diritti civili. Un silenzioso, mai codificato scambio di questo tipo ebbe luogo nel nostro paese per un lungo periodo del secolo scorso. Ma quella fase si è chiusa molto tempo fa, con l´approvazione della legge sul divorzio, l´esplodere del movimento femminista, e, insieme, il venir meno della vecchia organizzazione del lavoro in fabbrica. Siamo entrati da tempo anche nel nostro paese in una nuova fase, contrassegnata dall´emergere di nuovi bisogni non più riconducibili alla propria condizione sociale. Per questo, ormai diritti civili e diritti sociali non possono essere considerati in contrapposizione né classificati in ordine di priorità. Né può essere accettato lo scambio che ci propongono Papa Ratzinger e il cardinal Bagnasco.

© Copyright Repubblica, 24 ottobre 2007

Cardinale Bagnasco? Lo sara' ma per adesso e' Monsignore :-)
Mafai...Mafai...Mafai, Le dico la verita': La considero una donna intelligente ma, con tutto il rispetto, questa volta ha segnato tutta una serie di autogol da fare invidia alla squadra del mio oratorio :-)
Quindi, se ho ben capito, Lei pensa che il Papa abbia "accettato" di parlare di precariato solo per barattare l'affossamento dei DICO? Mi meraviglio di Lei, cara Mafai! Ma non lo sa che i DICO sono stati affossati da mesi e non dal Papa ma dal Senato della Repubblica che anche ieri sera ha rischiato di mandare il governo a gambe all'aria? Non prendiamoci in giro, cara Mafai: in tante, tantissine, altre occasioni il Papa si e' scagliato contro il capitalismo sfenato e ha esortato i politici a fare di piu' per i giovani, ma evidentemente Lei ed il Suo giornale eravate impegnati a scagliarvi contro la Chiesa per altri motivi (vero Maltese?).
Se la maggioranza che sostiene il governo non ha i voti necessari per approvare certe leggi, se La prenda con la politica, con la legge elettorale, con il mago Othelma, ma non tiri in ballo il Papa!
Troppo comodo addossare al Pontefice colpe che hanno solo i politici...
L'aborto ed il divorzio sono una conquista? Ne e' sicura? Io no visto come sta andando la societa'...
Sa una cosa? Ho sentito fior di femministe dire a Ferrara, a Otto e mezzo (l'unica trasmissione in cui si parla di problemi seri e non di reality show) che, oggi, avrebbero problemi di coscienza a confermare la legge sull'aborto...
Cara Mafai, che cosa La turba? La legge 40? Le diro' due cose: innanzitutto c'e' stato un referendum per cui consiglierei ai politici di tenerne conto ed inoltre una revisione delle norme non e' nemmeno nel programma di centrosinistra...
Forse dovrebbe rassegnarsi...e non dia la colpa al Papa!

Raffaella

3 commenti:

Giallo Limone ha detto...

..."disporre della propria "fine vita". colgo l'occasione per porre un dubbio che mi ronza in testa. se, per ipotesi, qualcuno che conosciamo cade in depressione e vuole suicidarsi, noi glielo permetteremmo? o se qualcuno rimane gravemente menomato in un incidente stradale e vuole farla finita, noi gli diremmo: ok, come vuoi!...? non cercheremmo di aiutarlo perchè superi questo momento? non lo copriremmo con le nostre attenzioni, con il nostro amore? l'eutanasia non è altro che permettere un suicidio? non siamo sullo stesso livello? sono questi i valori più "dinamici", per una società più «family-friendly» e «child-friendly»? con questo, il massimo rispetto e solidarietà per tutte quelle famiglie che attraversano questi episodi drammatici della vita.

Anonimo ha detto...

Beh questa poi il parlamento è inefficiente per colpa del Papa ........ io direi che è inefficiente e basta e che il Papa non centra proprio nulla; non facciamo ricadere le colpe di un governo che si regge sui voti dei senatori a vita sul Papa. Il Papa e la chiesa hanno il sacrosanto diritto di parlare e di intervenire quando si tratta di morale e quando soprattutto, si parla dell'importanza e della difesa della vita umana. Se la Mafai la pensa diversamente perchè è atea impenitente dalla testa ai piedi è un suo problema ma, eviti di coinvolgere coloro che devono difendere quei valori non negoziabili che per troppo tempo sono stati abbandonati nelle mani di gente che pensa ancora di disporre della propria esistenza e di chi soffre come meglio crede perchè tanto quando si è morti tutto è finito! Questo governo ha le sue crepe ben visibili è inutile che si nascondano dietro un dito................. il Papa va lasciato fuori da simili giochetti di palazzo e da vergognose e non più tollerabili, magheggi politici.
Claudio68

Anonimo ha detto...

grande claudio 68 ;)