15 luglio 2008

Preghiera, musica e lavoro. Il Papa si prepara all’incontro (Mazza)


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Preghiera, musica e lavoro Il Papa si prepara all’incontro

Nella pace del «Kenthurst Study Centre», a 40 chilometri da Sydney, Benedetto XVI sta “limando” i discorsi che pronuncerà da giovedì

DAL NOSTRO INVIATO A SYDNEY

SALVATORE MAZZA

Il Kenthurst Study Centre, in questi gior­ni, lo puoi vedere solo da lontano. Im­merso nel suo parco di 25 acri, circonda­to da eucalipti e, soprattutto, da una sorve­glianza tanto ferrea quanto discreta, proteg­ge inflessibile la privacy dell’ospite più illu­stre che mai abbia avuto. Inutile provare, con « pass » o senza, ad avvicinarsi più di tanto. L’unica strada che venga indicata è quella del ritorno.
Da domenica pomeriggio è qui, a quaranta chilometri dal centro di Sydney, che Bene­detto XVI sta passando i suoi primi giorni in Australia. Tre giorni di riposo programmati dopo il salto di oltre sedicimila chilometri e otto fusi orari, e prima degli appuntamenti di questa Giornata mondiale della gioventù, che già hanno iniziato a vivere nel ribollen­te entusiasmo delle decine di migliaia di ra­gazze e ragazzi arrivati da tutto il mondo a invadere la capitale del Nuovo Galles del Sud. Non vedono l’ora di incontrare il Papa. E con la stessa ansia il Papa aspetta di in­contrare loro. Degli ultimi preparativi della Gmg, di come sono andate e stanno andando le cose Bene­detto XVI ha parlato ieri a pranzo con il car­dinale George Pell, arcivescovo di Sydney, e monsignor Anthony Fisher, coordinatore del Comitato organizzatore, arrivati al Kenthur­st Study Centre a metà di una giornata che Pa­pa Ratzinger ha trascorso tranquillamente, secondo i suoi consueti ritmi 'romani'. Mes­sa in privato al mattino, concelebrata con i suoi due segretari e i due sacerdoti del Cen­tro, che è gestito dall’Opus Dei, davanti alla decina di persone dello staff. Quindi cola­zione, una breve passeggiata nel parco, e poi tempo dedicato al lavoro – ancora a limare i discorsi che pronuncerà da giovedì in poi. «Il Papa – ha detto il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi, raccontando ieri sera la prima giornata in ter­ra australiana del Pontefice – è piuttosto si­stematico nell’organizzare la sua giornata». E il fatto in sé dimostra, se mai ce ne fosse bi­sogno, che «è tranquillo e sereno», come lo mostrano le prime immagini diffuse dalla sua residenza. E «per coloro – ha chiosato Lom­bardi – che si sono fatti preoccupazioni per la sua salute, non ce ne sono».
Messa in privato, cena alle 19 e riposo era sta­to il programma di Benedetto XVI la sera di domenica al Kenthurst Study Centre, dov’e­ra arrivato in auto direttamente dall’aero­porto militare di Richmond. Nessuna ceri­monia ufficiale di benvenuto, in omaggio al programma ' leggero' previsto per i primi giorni: ad accogliere il Papa c’erano il primo ministro australiano, il laburista Kevin Rudd, e il cardinale Pell, con altre autorità locali. A Darwin, invece, unico scalo nella lunga tra­svolata, il primo ad accoglierlo in territorio australiano era stato il vescovo diocesano monsignor Eugene Hurley, che l’avrebbe ac­compagnato nell’ultima tratta del viaggio. Di Hurley, per la cronaca, anche il primo dono per il Papa, una copia della Aboriginal Ma­donna, il dipinto di Maria venerato dalle po­polazioni aborigene del continente.
Ieri, dopo il pranzo con Pell e Fisher, Bene­detto XVI è tornato a uscire – complice la splendida giornata di sole che ha fatto di­menticare che qui è inverno – per una nuo­va passeggiata, che ha poi ripetuto, più tardi nel pomeriggio e molto più lunga, dopo un altro spazio dedicato al lavoro. Il Papa s’è spinto fino al piccolo laghetto della tenuta e a un cappellina dove s’è fermato a recitare il rosario. Alle 17, rientrato nel centro, un grup­po di sette concertisti, il Simphony Fellows of Sydney, gli ha offerto un concerto per archi con musiche di Mozart, Schubert e Schu­mann.
Questa, insomma, è stata la giornata del Pa­pa. E uguale sarà quella di oggi, «prevedibil­mente », ha detto Lombardi. Il quale, per in­ciso, ha smentito la notizia, riportata da un giornale australiano, di un tentativo di 'irru­zione' nel Centro da parte non si sa bene di chi, e collegato all’infortunio occorso a un poliziotto: l’uomo «s’è fatto male da solo – ha precisato Lombardi – e non c’è stato nessun tentativo di entrare nella residenza papale».

© Copyright Avvenire, 15 luglio 2008

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