22 giugno 2007
La persecuzione dei Cristiani? Non solo in Iraq. E l'Europa? Tace (acconsentendo)
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Su segnalazione (preziosissima) della nostra amica Mariateresa possiamo leggere questo interessante articolo di Europa sulla persecuzione ed i rischi in cui incorrono i Cristiani: non solo in Iraq o nei paesi islamici, ma in molte parti del mondo nel silenzio pressoche' totale dei moderni conformisti benpensanti a senso unico.
Raffaella
Cristiani a rischio. Non solo in Iraq
VLADIMIR
Se non fosse una tragedia, ci sarebbe da ridere. Giorni fa, un non meglio precisato “rapporto dei servizi segreti britannici” ha fatto arrivare sulle pagine dei nostri giornali la notizia che duecento milioni di cristiani, in maggioranza cattolici, sono in pericolo di vita perché discriminati e perseguitati. La colpa è dei soliti islamici.
E infatti, anche ieri, abbiamo dovuto prendere nota delle ennesime stazioni della via crucis che i cristiani, con i cattolici in prima fila, stanno subendo in Iraq, in Turchia, nella striscia di Gaza e in altre contrade all’ombra della mezzaluna.
Servizi segreti a parte, chi aveva occhi per vedere e orecchie per sentire sapeva benissimo che la stessa notizia viene data, tra la disattenzione generale, da almeno dieci anni, ogni anno, dall’apposita commissione Onu che monitorizza la libertà religiosa nel nostro pianeta.
Con alcune annotazioni, importanti.
E cioè che quello che subiscono i cristiani in Medio Oriente tocca anche a centinaia di migliaia di islamici, discriminati e perseguitati, magari solo perché “minoranza”, anche in Turchia e in Israele. E che quello che succede ai cristiani nei paesi islamici, impallidisce di fronte a quello che stanno subendo, cristiani e musulmani, nella maggioranza degli stati indiani, ormai da almeno vent’anni quasi tutti dediti a dotarsi di una legislazione “anticonversione” tanto pretestuosa quanto infame. E lo stesso accade, nel Sud Est asiatico, in quei paesi buddisti che i bonaccioni nostrani continuano a descrivere come unicamente animati da pace, amore e fantasie sessuali libere.
Tanto per provare a toglierci la trave che abbiamo negli occhi pure noi, a Sarajevo, nel Kosovo, siamo proprio sicuri che le forze e le autorità multinazionali che la stanno governando hanno condotto politiche di uguaglianza anche a favore delle minoranze cristiane e dei loro luoghi di culto?
E perché l’Unione Europea, che così prontamente condanna il Vaticano ogni volta che una predica del papa non piace ai soliti anticattolici nordeuropei e mediterranei, non ha ancora trovato tempo per spendere una parola contro quelle leggi che impediscono a un cattolico di essere capo di stato, e spesso pure di governo, in Olanda, Regno Unito, Svezia, Norvegia, Danimarca e Grecia?
E quanta insipienza politica c’è nella testa di quei ministri e di quei amministratori (assunti, magari, nella militanza di centrosinistra solo in forza dell’italico principio del “parente di”) che neanche riescono a immaginare la tranvata che danno sulle gengive del loro elettorato quando patrocinano mostre con la “madonna che piange sperma” e danze con il Cristo sadomaso.
Con quali forze il centrosinistra pensa di poter combattere la battaglia per i diritti umani? Non rischiamo di rinchiudere le nostre belle teorie sui “diritti per tutti” nelle retrovie di un pensiero filosofico e sociale sgangherato e antistorico?
In un’Italia dove l’ateismo è in calo e dove, quando cresce il livello di istruzione cresce anche il desiderio di religione, la maggioranza dei cattolici elettori (che non sono mai stati democristiani), ereditano la religiosità popolare (non per nulla, Angelo Guglielmi, sulla bestemmia bolognese, la città della madonna di San Luca, è stato lapidario: è una stupidata) ma hanno anche una religiosità “raggiunta”, conseguita come effetto di diverse cause scatenanti, spesso còlta, matura, curiosa, a volte intrisa di misticismo, sempre bisognosa di osmosi con la realtà sociale dei bisogni.
Sono coloro che non ci cascano quando i soliti “servizi segreti” vendono ai giornali la pera cotta delle persecuzione islamica propedeutica a quel “conflitto di civiltà”, peraltro veementemente negato dalla Chiesa, che ritorna di moda prima di tutte quelle alchimie politiche (o irenismo petrolifero) con le quali scegliamo i paesi dove mandare i bombardieri occidentali e gli esportatori di democrazia.
Ma sono anche coloro che non amano espellere la loro fede religiosa dagli scenari sociali e politici dove, con così tanta fatica, l’Occidente crede di poter combattere la battaglia per i diritti umani. Su questi diritti, essi hanno dal reticolo delle ventisettemila parrocchie un racconto sociale ben diverso da quello che le prevenzioni anticattoliche della nostra politica ama rappresentare, anche sul tema dell’immigrazione e su quello istituzionale.
Insultarli, essere sempre e comunque ”indifferenti” quando si tratta di persecuzioni anticristiane da noi e nel mondo, significa solo consegnare le disgrazie dei cristiani, e quelle degli immigrati islamici da noi, nella mani della destra.
Qualche settimana fa, alla festa della Madonna Ausiliatrice, a Torino, alla fine della processione, il cardinale Poletto ha esclamato per ben tre volte «la Chiesa è attaccata!». Il silenzio che ne è seguito, francamente, faceva paura.
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Grande, grandissimo, articolo!!!
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1 commento:
ciao Raffaella,
hai voglia di fare pubblicità (se così si vuole dire) allo spazio di riflessione sul Vangelo offerto dal mio blog?
ti ringrazio.....
ti mando una mail di invito
carissimi Amici,
nell'ottica di un utilizzo più consapevole ed efficace, che stimoli ed aiuti anche l'incontro tra diverse sensibilità, fuori e dentro la Chiesa, vi propongo una iniziativa nella quale credo molto, e che sto sostenendo attraverso il mio Blog.
L'iniziativa consiste nel commento "comunitario" e libero, del Vangelo che la celebrazione domenicale propone ai fedeli cattolici.
Sarebbe mio desiderio riuscire a confrontarmi con molte persone attraverso la Rete, ed offrire questo sapzio di riflessione sulla Parola, a tutti, cattolici e non.
Spero che questo mio invito possa essere accolto.
Grazie di cuore
don paolo Padrini
Questo è il blog sul quale commentare insieme la Parola.
passineldeserto.blogosfere.it
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