26 giugno 2007
Qualche indiscrezione sulle nomine curiali
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Prendiamo tutto con "beneficio di inventario" e ricordiamo che nessuno aveva previsto la nomina del cardinale Tauran a Presidente del Consiglio per il dialogo inter-religioso.
Come sempre, anche ieri, il Papa ha spiazzato tutti :-)
Raffaella
IN ARRIVO UNA NUOVA ONDATA DI NOMINE DI BENEDETTO XVI
Congregazione della Fede il grande favorito è Scola
Il «progressista» monsignor Ravasi candidato al Pontificio Consiglio per la Cultura
MARCO TOSATTI
CITTÀ DEL VATICANO
Benedetto XVI risuscita il ministero per il Dialogo tra le religioni affidandolo a un cardinale di grande peso, Jean-Louis Tauran, già ministro degli Esteri e «Bibliotecario» di Santa Romana Chiesa; e intanto nei Sacri Palazzi è cominciata una silenziosa battaglia per due posti di grande prestigio e importanza: la Congregazione per la Dottrina della Fede, dove Ratzinger ha regnato da Prefetto per oltre ventitré anni, e il Pontificio Consiglio per la Cultura, nelle mani del cardinale Paul Poupard, che però ad agosto compirà settantasette anni. E’ Gianfranco Ravasi, Prefetto della Biblioteca Ambrosiana, il candidato in «pole position» per succedergli, fortemente appoggiato dall’ala «progressista». Monsignor Ravasi, grande studioso, è stato al centro di varie ipotesi di incarichi episcopali, mai concretizzate. C’è chi dice che alcune sue affermazioni sulla Resurrezione non siano state molto apprezzate dall’allora cardinale Joseph Ratzinger, Prefetto della Fede.
Si è parlato di lui per Assisi, quando monsignor Goretti stava per rassegnare il mandato (ma poi è stato scelto monsignor Sorrentino); e si è fatto il suo nome anche per Loreto, prima che ci andasse Danzi. Ora voci autorevoli accreditano la tesi secondo cui una forte corrente italo-curiale, di area progressista, lo vorrebbe successore di Poupard alla Cultura. Anche se sarebbe inusuale che qualcuno che non è neanche vescovo diventasse «capo dicastero» di un posto con dignità cardinalizia.
Fra l’altro, la sua nomina renderebbe ancora più cospicua la presenza dei milanesi in Curia. Attualmente ci sono: Nicora, cardinale e capo dicastero; Coccopalmerio, capo dicastero e futuro cardinale; Viganò, capo dell’Ufficio del Personale della Santa Sede, uno dei posti di maggior responsabilità e potere, anche se non appariscenti; Di Mauro, Delegato Speciale dell’Apsa, Amministrazione Patrimonio Sede apostolica. E da ieri è milanese anche il Prefetto della Biblioteca Apostolica, Cesare Pasini. E allora c’è chi propone altri nomi: il cardinale canadese Marc Ouellet; lo spagnolo arcivescovo di Toledo, cardinale Canizares; e anche il vescovo di San Marino, Luigi Negri.
Antonio Canizares, molto stimato da Papa Ratzinger, è però possibile candidato anche a un altro posto: quello di Prefetto della Congregazione della Dottrina della Fede. Se va in porto l’operazione voluta dal Papa e dal cardinale Bertone di mandare Levada a New York, si apre il problema della successione. Oltre ad Angelo Amato, l’attuale segretario, salesiano come Bertone, si parla appunto di Canizares. Molti però scommettono sul patriarca di Venezia, Angelo Scola, molto stimato dal Papa, e in un certo senso in attesa di una compensazione, dopo che presidente della Cei è diventato Bagnasco. Benedetto XVI l’avrebbe voluto a capo dei vescovi italiani, ed è stato costretto a rinunciare. Ma sulla Dottrina della Fede può muoversi con maggiore libertà.
Molto significativa anche la nomina di Tauran; l’esperienza diplomatica del porporato francese (vissuto a lungo in Libano) è un segnale importante, soprattutto verso l’Islam, e probabilmente la crisi di Ratisbona, con la citazione di una frase molto dura verso Maometto da parte del Pontefice, non è estranea a una scelta di così alto livello.
Lunedì 9 luglio Benedetto XVI parte per Lorenzago di Cadore; forse prima delle vacanze avverranno altri spostamenti, in particolare quello di monsignor Claudio Maria Celli, segretario dell’Apsa, molto vicino al cardinale Silvestrini, a presidente del pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, al posto di monsignor Foley, destinato a sostituire il cardinale Carlo Furno come Gran Maestro dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro. E si attende la pubblicazione di due documenti importanti: una lettera ai cattolici cinesi, che potrebbe essere un punto miliare nei rapporti con Pechino, e il «Motu Proprio» per liberalizzare la messa di San Pio V, entrambi definiti «imminenti» da voci autorevoli.
© Copyright La Stampa, 26 giugno 2007
Vorrei ricordare a Tosatti che i testi delle meditazioni della Via Crucis 2007 sono stati scritti proprio da Mons. Ravasi. Credo, quindi, che il Papa nutra una certa stima per questo biblista.
Ovviamente si fa riferimento alla lectio di Ratisbona per giustificare la nomina di Tauran...peccato!
Inoltre il Papa non e' stato "costretto" a rinunciare al cardinale Scola per la presidenza della CEI. Semplicemente ha voluto ascoltare la voce dei Vescovi italiani, pur non essendo obbligato, visto che il Santo Padre procede alla nomina diretta del Presidente della CEI in quanto Primate d'Italia.
Raffaella
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1 commento:
Condivido il tuo commento Raffaella ma, forse Tosatti non è abbastanza informato!!!!!!!!!!!!!!!!!
Eugenia
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