10 novembre 2007

Mons. Marchetto: il Concilio Vaticano II fu un grande evento di sintesi fra tradizione e rinnovamento, non la costituzione di un nuovo Cattolicesimo!


Vedi anche:

Tornielli riporta un paragrafo della nota CEI del 1993: non si concedono locali parrocchiali a chi professa una fede non cristiana

La parrocchia trasformata in moschea e il "parroco star"

Svolta Cattolici-Ortodossi? Il documento di Ravenna propone di ritornare ai cinque patriarcati con il Papa "primus inter pares"

Beatificazione di Antonio Rosmini: contestato per le sue "aperture", fu "riabilitato" nel 2001 dal cardinale Ratzinger

DOMANI IL PAPA INCONTRA LE CONFRATERNITE D'ITALIA: DIRETTA SU TELEPACE E SAT2000

Card. Scola: per il Papa la morale una dottrina su ciò che è la felicità e su come trovarla

Leo, il teologo amico del giovane Ratzinger

Chiesa ed ICI: due articoli illuminanti del Sole 24 ore

Incontro Papa-Re saudita: il commento di padre Samir per Radio Vaticana

Perchè ritenere che chi ha fede debba rinunciare alla ricerca libera della verità, e chi cerca liberamente la verità debba rinunciare alla fede?

Bregantini, il trasferimento contestato. Ma…(di Andrea Tornielli)

Promozione del vescovo di Locri: lo speciale di Avvenire (da leggere perchè certe interviste non si trovano su altri quotidiani)

Dino Boffo (Direttore di Avvenire) risponde alle insinuazioni ed alla bassezze orchestrate intorno alla promozione del vescovo di Locri

Politi "minaccia": la Chiesa è a un bivio! O riconosce l´autonomia di coscienza dei cittadini credenti o si immagina una società che non c´è!

La politica pensi ai problemi veri e faccia tesoro delle esperienze di altri Paesi europei

Coloro che giudicarono la lectio di Ratisbona la pietra tombale del dialogo Chiesa-Islam vedono ora smentite le loro profezie di sventura :-)

VISITA DEL RE DELL'ARABIA SAUDITA AL PAPA: RASSEGNA STAMPA

IL PAPA E L'ISLAM: LO SPECIALE DEL BLOG


Mons. Marchetto: il Concilio Vaticano II, grande evento, sintesi di tradizione e rinnovamento. Critiche al gruppo di Bologna

Il Concilio Ecumenico Vaticano II è stato un grande evento, sintesi di tradizione e rinnovamento e non una rottura col passato, né la creazione di una nuova Chiesa. E’ quanto ha detto stamani mons. Agostino Marchetto, segretario del Pontificio Consiglio della pastorale per i migranti e gli itineranti, intervenendo ad Ancona ad un convegno sulla Chiesa Cattolica nel XX secolo organizzato dal Centro studi oriente-occidente del capoluogo marchigiano. Il servizio di Sergio Centofanti:

Mons. Marchetto ha svolto il suo intervento criticando in particolare quanti hanno voluto vedere nel Concilio Ecumenico Vaticano II una rottura totale con la Tradizione della Chiesa.
Il presule ha contestato soprattutto le interpretazioni offerte dagli studiosi del cosiddetto gruppo di Bologna, guidati da Giuseppe Alberigo, lo storico del cristianesimo scomparso nel giugno scorso.

Questi studiosi – ha detto – “sono riusciti, con ricchezza di mezzi, industriosità di operazioni e larghezza di amicizie, a monopolizzare ed imporre una interpretazione” ideologica che oggi “va per la maggiore” ponendo in contrapposizione Giovanni XXIII e Paolo VI, nonché i documenti conciliari con il cosiddetto spirito del Concilio, fino ad immaginare “una rivoluzione copernicana, il passaggio … ad un altro Cattolicesimo”.

Alberigo proponeva una sorta di democratizzazione della Chiesa affermando che “l’egemonia del sistema istituzionale sulla vita cristiana… aveva toccato l’apice con la qualifica dogmatica del primato e dell’infallibilità magisteriale del vescovo di Roma”. “Sono invece - asseriva Alberigo - la fede, la comunione e la disponibilità al servizio che fanno la chiesa”.
Mons. Marchetto da parte sua parla di “identità in evoluzione” e di “fedeltà nel rinnovamento”. Il presule ha invitato infine a leggere il discorso di Benedetto XVI alla Curia Romana, il 22 dicembre 2005, in cui il Papa sottolineava come una interpretazione del Vaticano II come rottura con la Chiesa pre-conciliare, favorita dalla “simpatia dei mass-media”, abbia creato solo confusione.
L’esatta interpretazione di quel grande evento ecclesiale – aveva detto il Papa – ha invece “silenziosamente ma sempre più visibilmente” portato frutti.

© Copyright Radio Vaticana


MONS. MARCHETTO ATTACCA 'SCUOLA DI BOLOGNA' SU CONCILIO
L'istituto, che fu guidato da Alberigo, sottolinea la "rottura"

Città del Vaticano, 9 nov. (Apcom) - Il Concilio vaticano II continua a dividere. Osteggiato, ad esempio, dai tradizionalisti lefebvriani, precorso da personalità come Antonio Rosmini, il grande incontro di vescovi di tutto il mondo che, dal 1962 al 1965, ridefinì il rapporto tra la Chiesa cattolica e il mondo, è stato oggetto di studi che lo hanno interpretato ora come una rivoluzione della storia del cattolicesimo, ora come un suo passaggio esente da rotture. Monsignor Angelo Marchetto, segretario del Pontificio Consiglio della pastorale per i migranti e gli itineranti ed autore, nel 2005, del volume 'Il Concilio ecumenico Vaticano II. Contrappunto per la sua storia' (Libreria editrice vaticana) è tornato oggi a dar voce alla seconda interpretazione (propria anche di Papa Ratzinger) e attaccare il 'portavoce' della prima, lo storico del cristianesimo Giuseppe Alberigo, morto lo scorso giugno dopo aver dedicato la sua vita di studioso a comporre la monumentale 'Storia del Concilio vaticano II'.

Il presule, nel corso di un organizzato ad Ancona dal Centro studi oriente-occidente del capoluogo marchigiano, ha contestato le interpretazioni offerte dagli studiosi del cosiddetto gruppo di Bologna (guidato ora dal professore Alberto Melloni, editorialista del 'Corriere della sera'). Questi studiosi - ha detto monsignor Marchetto - "sono riusciti, con ricchezza di mezzi, industriosità di operazioni e larghezza di amicizie, a monopolizzare ed imporre una interpretazione" ideologica che oggi "va per la maggiore" ponendo in contrapposizione Giovanni XXIII e Paolo VI, nonché i documenti conciliari con il cosiddetto spirito del Concilio, fino ad immaginare "una rivoluzione copernicana", il passaggio ad un "altro Cattolicesimo".

Alberigo proponeva una sorta di democratizzazione della Chiesa affermando che "l'egemonia del sistema istituzionale sulla vita cristiana" aveva toccato l'apice con la "qualifica dogmatica del primato e dell'infallibilità magisteriale del vescovo di Roma". Monsignor Marchetto da parte sua parla di "identità in evoluzione" e di "fedeltà nel rinnovamento". Il presule ha invitato infine a leggere il discorso di Benedetto XVI alla Curia Romana, il 22 dicembre 2005, in cui il Papa sottolineava come una interpretazione del Vaticano II come rottura con la Chiesa pre-conciliare, favorita dalla "simpatia dei mass-media", abbia creato solo confusione. L'esatta interpretazione di quel grande evento ecclesiale - aveva detto il Papa - ha invece "silenziosamente ma sempre più visibilmente" portato frutti.

13 commenti:

euge ha detto...

Finalmente qualcuno che ha le idee chiare sul Concilio VaticanoII ........ Probabilmente per molti è stato soltanto un pretesto e lo è tutt'ora, per continuare a sfasciare ciò che ancora di buono c'è nella chiesa. Da pochi il Concilio Vaticano II è stato inteso come sintesi tra tradizione e rinnovamento magari inteso come rielaborazione. Per la maggior parte invece è stata una specie di " rivoluzione" una specie di 68 clericale, che mirava a creare una nuova chiesa ed un nuovo cristianesimo quello fai da te che noi tutti ben conosciamo e che ha portato la chiesa verso una confusione senza precedenti ed ha creato disastri senza precedenti sempre di più trovo adeguate le famose parole di Paolo VI..............
Eugenia

mariateresa ha detto...

buongiorno a tutti.
Oggi sul Foglio c'è un'articolessa su questa faccenda, molto interessante.
Aspettiamoci un Melloni assai ingrifato nei prossimi giorni. Eheheheh

Anonimo ha detto...

Grazie Mariateresa :-)
L'articolo sara' disponibile dopo le 13 e non mancheremo di leggerlo e commentarlo!

euge ha detto...

Hai ragione Mariateresa su Melloni.................. io prevedo anche travasi di bile!!!!!!
Eugenia

francesco ha detto...

Mons. Marchetto fa parte della fronda anti-bolognese e le cose sono risapute (il volume citato è di qualche anno fa)... - sarà lui il "deus ex machina" del cattivo magister? chissà, l'ipotesi sembra non essere peregrina -
l'unico problema è che la "scuola di Bologna" (ma che vorrà dire?) non ha mai inteso dire che il Concilio Vaticano Secondo è stata una totale rottura con la Chiesa precedente... è proprio questo il gioco di mons. Marchetto & co.: identificare i lavori dell'officina bolognese con l'ermeneutica della discontinuità... cosa che basta leggere gli scritti, la monumentale storia per rendersene conto...
ci sono altri teologi e altre opere che in maniera più forte vanno in quella direzione (dai tradizionalisti come il celebre documento sponsorizzato dai cardinali Ottaviano e Bacci fino alla celebre tesi di A. Acerbi... ecc)
il vizio bolognese è altrove e, a mio parere, non è stato ancora ben individuato...
e allora questo accanimento di mons. Marchetto mi fa davvero pensare solo ad un gioco di potere e all'invidia degli ambienti accademici... come dire: abbattiamo l'autorità delle opere dell'officina bolognese e affermiamo la nostra idea... il gioco è davvero brutto
peccato che poi spuntino gli Stenico di turno ad abbattere i birilli!!!!

PS Melloni si arrabbierà e scriverà qualcosa un po' avvelenata ...ma se non possiamo apprezzarlo come opinionista cattolico, a livello storiografico è mille volte superiore all'episodicità di mons. Marchetto... eh eh eh

mariateresa ha detto...

Aspettiamo di leggere Melloni . Può darsi che lei, Francesco, abbia ragione e che Marchetto ispiri Magister,e chi lo sa?, ma allora? Perchè Melloni è uno storico che è ispirato solo dallo Spirito Santo? Non mi dica che non ha nessun mentore, come si dice, a parte gli amici degli amici nei giornali. Di Melloni leggo solo sporadicamente, di Alberigo invece ho letto di più e francamente mi sembra essere un tantino sopra, anche se discutibile e molto umorale. Credo che la sua mancanza si sentirà.
Non so dove sia esattamente il punto debole della scuola di Bologna, diciamo che quelli che ne sono usciti hanno denunciato una certa qual tendenza alla fossilizzazione ideologica,come se fosse nato una sorta di partito preso, così mi è parso. E così mi pare quando nel mio piccolo leggo Melloni.

mariateresa ha detto...

ma che caspita c'entra Stenico?

euge ha detto...

Cara Mariateresa bella domanda la tua........ forse Francesco dall'alto della sua sapienza ci potrà spiegare cosa centrano con il Concilio Stenico ed i birilli........... ( forse si tratta di un sottilissimo filo conduttore talmente sottile da vederlo solo lui ) non trovi?

Luisa ha detto...

Effettivamente quando Melloni dice che il Motu proprio di Papa Benedetto è uno schiaffo al Concilio Vaticano II,non si esprime forse in degno erede di Alberigo (forse uno scalino più in basso,senza trono e senza corona d`alloro) ?
Lo spirito del concilio è una creazione di quegli intellettuali e sappiamo quanto male abbia fatto e stia ancora facendo alla Chiesa, monopolizzando a beneficio di una certa ideologia dei testi che sono ancora tutti da riscoprire se non scoprire.
Ci vuole francesco per negare l`evidenza con la sua solita superiorità,che da arrogante finisce per diventare noiosa ,scontata,e oso dirlo leggermente da adolescente in crisi.
Constato divertita.. che francesco non ha ritenuto opportuno rispondere a chi fra di noi aveva reagito davanti al suo commento su Mons.Ranjith....silenzio radio

Luisa ha detto...

Effettivamente quando Melloni dice che il Motu proprio di Papa Benedetto è uno schiaffo al Concilio Vaticano II,non si esprime forse in degno erede di Alberigo (forse uno scalino più in basso,senza trono e senza corona d`alloro) ?
Di quale CV II ,il vero quello che Papa Benedetto ha vissuto dall`interno o quello di Alberigo e compagni?
Lo spirito del concilio è una creazione di quegli intellettuali e sappiamo quanto male abbia fatto e stia ancora facendo alla Chiesa, monopolizzando a beneficio di una certa ideologia dei testi che sono ancora tutti da riscoprire se non scoprire.
Ci vuole francesco,(ma non è il solo), per negare l`evidenza con la sua solita "superiorità",che da arrogante finisce per diventare noiosa ,scontata, prevedibile ....
(Constato divertita del resto che francesco non ha ritenuto opportuno rispondere a chi fra di noi aveva reagito davanti al suo commento su Mons.Ranjith....silenzio radio.)
Se c`è finalmente chi si oppone apertamente alla scuola di Bologna ne sono più che soddisfatta, questi intellettuali e chi a loro si riferiva, hanno avuto il monopolio durante troppi anni, hanno assoggettito il CV II alle loro interpretazioni ideologiche, i danni da loro arrecati, li vediamo nella Liturgia, nei seminari, nella formazione dei sacerdoti. Non abbiamo ancora finito di pagare il pesante tributo di quest`ermeneutica della rottura.

Luisa ha detto...

Lo avrete capito ,non sono un asse della tastiera.Il primo messaggio è partito troppo in fretta. nel secondo ho soppresso" l`adolescente in crisi" per francesco...non lo trovavo gentile, e poi immagino che l`adolescenza francesco l`abbia "dépassée" da un pezzo....ancorchè c`è chi resta a lungo adolescente in certi comportamenti, ma senza dubbio non è il caso del nostro amico.

francesco ha detto...

con amarezza che su certi temi bisogna adeguarsi alla moda del momento e non si può ragionare serenamente (e seriamente)... e allora è inutile dialogare

però siccome sono allergico ad ogni dogmatismo... allora mi "diverto" a sparigliare... a esser fuori dal coro
soprattutto quando sono ferite le verità e persone degne...

quanto a all'affaire stenico... è che siamo in zona "curia romana" e stenico sembra fosse parte proprio degli avversari della scuola di bologna ecc. ...e allora uno cerca di fare il birillo, ma alla fine succede che l'imprevisto ti butta a terra

la questione è che come ogni visione anche quella dell'officina bolognese è limitata--- ma da qui a negarle ogni validità mi pare eccessivo e solo strumentale... insomma. mi puzza

euge ha detto...

Come sempre la tua " chiarezza " è sconvolgenta caro Francesco....... beh mi pare che certa puzza come la chiami tu la senti solo tu....... è innegabile che il significato vero del Concilio è stato e continua ad essere snaturato e stravolto da coloro che cercano di usarlo per creare confusione nella chiesa una confusione attualmente dilagante che Benedetto XVI sta cercando in tutti i modi di cancellare. Ancora non siamo riusciti a capire caro Francesco se ci fai o ci sei..... nel senso che non si riesce a capire dai tuoi post, quanto tu ti senta vicino a questo Papa e quanto no........ in più di una volta ti sei pronunciato apertamente contro alle sue direttive come è successo per il Motu proprio basta leggere i tuoi precedenti post. Quando qualcuno ti ha chiesto delucidazioni, ti sei rifugiato dietro a questi post che sembrano più dei messaggi in codice o dei velati slogan piuttosto che vere e sensate risposte. Francamente non riesco a comprendere il tuo comportamento....... comunque grazie per aver risposto ancora una volta facendo capire niente ed il contrario di niente.
Eugenia