9 novembre 2007

DOMANI IL PAPA INCONTRA LE CONFRATERNITE D'ITALIA: DIRETTA SU TELEPACE E SAT2000

10:00 In diretta dal Vaticano: SANTA MESSA per la Confederazione delle Confraternite delle Diocesi d'Italia, presieduta da Mons. Armando Brambilla

12:00 In diretta dal Vaticano: Udienza del Santo Padre BENEDETTO XVI alla Confederazione delle Confraternite delle Diocesi d'Italia

3 commenti:

Giallo Limone ha detto...

ci sarò anch'io :-)

Anonimo ha detto...

Ciao Tommaso, aspettiamo la telecronaca in differita :-)

Anonimo ha detto...

Letta questa? (dal Gazzettino di Padova di mercoledì).
Caro vescovo, mi permetta di chiamarla in questo modo, invece che con il tradizionale "eccellenza". Tra mercoledì 7 e venerdì 9 incontrerà, ad Asiago, i sacerdoti della diocesi. "Preti in un mondo che cambia" s'intitola il convegno. L'appuntamento è importante. Da osservatore di fatti ecclesiastici ho l'impertinenza di rivolgerle un'esortazione: lo utilizzi bene. Non si accontenti delle belle parole. Promuova invece, caro vescovo, un rilancio morale, un rinnovamento cristiano, uno scatto eroico della sua Chiesa. L'esigenza di una primavera dello spirito è avvertita da tanti suoi fedeli. Nell'ultimo periodo hanno vissuto tra l'autunno e l'inverno. Hanno sofferto il freddo della tristezza, dell'amarezza. Si sono preccupati per la realtà della diocesi. Parroci infedeli e in tribunale... Cappellani alla chitarra con derive adolescenziali, con il cuore tenero... Quando certi fatti finiscono sui giornali, ecco lo scandalo. Ma non è tanto il clamore dei casi isolati a intristire i credenti. È il quadro nel suo insieme. Quello che si vede, quello che si sente. Nelle parrocchie, perfino in curia. Atteggiamenti e abbigliamenti disinvolti invece di comportamenti esemplari, vizi capitali più che virtù cardinali, passioni terrene e interessi patrimoniali anteposti al bene dell'anima, delle anime. L'omertà, il coprire situazioni imbarazzanti, il fingere sorpresa nel momento in cui vengono alla luce episodi che si conoscono da tempo non serve a sciogliere i nodi. Approfitti di Asiago, caro vescovo, per un atto di coraggio, di saggezza, di verità; per un'operazione "chiese pulite". Ricordi ai preti la vocazione all'oltre, affettivamente ed effettivamente, non al testosterone o alla bottega. La sua prima omelia, nel settembre 1989, stigmatizzò la città delle banche e degli affari. La Chiesa delle banche e degli affari non è migliore. Padova ha un disperato bisogno di buoni ministri, non di mestieranti del culto, di sacerdoti santi. Li preferiamo anche nelle redazioni, mi creda, ai padre Ralph, ai don Abbondio, ai Marcinkus in salsa diocesana. «Ci sono tanti bravi preti» ha detto recentemente. Alcuni, però, confidano di sentirsi soli, stanchi, sfiduciati. Comunichi loro più vicinanza e sostegno: saranno le gemme della stagione nuova. Estirpi l'erbaccia, i fiori secchi. E metta fine al vittimismo di chi vede in azione chissà quali complotti. "Chi è causa del suo mal pianga se stesso". O no? Il suo motto recita: "Recapitulare omnia in Christo". Caro vescovo, cominci dai suoi collaboratori più stretti, dai suoi preti. Se torneranno a crederci loro, sarà più facile convincere anche noi. Léon Bertoletti