10 novembre 2007

La parrocchia trasformata in moschea e il "parroco star"


Vedi anche:

Svolta Cattolici-Ortodossi? Il documento di Ravenna propone di ritornare ai cinque patriarcati con il Papa "primus inter pares"

Beatificazione di Antonio Rosmini: contestato per le sue "aperture", fu "riabilitato" nel 2001 dal cardinale Ratzinger

DOMANI IL PAPA INCONTRA LE CONFRATERNITE D'ITALIA: DIRETTA SU TELEPACE E SAT2000

Card. Scola: per il Papa la morale una dottrina su ciò che è la felicità e su come trovarla

Leo, il teologo amico del giovane Ratzinger

Chiesa ed ICI: due articoli illuminanti del Sole 24 ore

Incontro Papa-Re saudita: il commento di padre Samir per Radio Vaticana

Perchè ritenere che chi ha fede debba rinunciare alla ricerca libera della verità, e chi cerca liberamente la verità debba rinunciare alla fede?

Bregantini, il trasferimento contestato. Ma…(di Andrea Tornielli)

Promozione del vescovo di Locri: lo speciale di Avvenire (da leggere perchè certe interviste non si trovano su altri quotidiani)

Dino Boffo (Direttore di Avvenire) risponde alle insinuazioni ed alla bassezze orchestrate intorno alla promozione del vescovo di Locri

Politi "minaccia": la Chiesa è a un bivio! O riconosce l´autonomia di coscienza dei cittadini credenti o si immagina una società che non c´è!

La politica pensi ai problemi veri e faccia tesoro delle esperienze di altri Paesi europei

Coloro che giudicarono la lectio di Ratisbona la pietra tombale del dialogo Chiesa-Islam vedono ora smentite le loro profezie di sventura :-)

VISITA DEL RE DELL'ARABIA SAUDITA AL PAPA: RASSEGNA STAMPA

IL PAPA E L'ISLAM: LO SPECIALE DEL BLOG

Cari amici, ieri si e' saputo che un parroco della provincia di Treviso ha deciso di concedere ai musulmani i locali della parrocchia affinche' potessero pregare il venerdi'.
Non commentero' questa iniziativa perche' aspetto la parola del vescovo di Treviso (nessuno di noi puo' sapere se sia lecito o meno per un parroco trevigiano concedere locali parrocchiali ad altre religioni), pero' vorrei evidenziare la dichiarazione ai giornali (ovviamente!) di don Aldo Danieli: «Comunque, se (il vescovo) me lo avesse proibito non avrei obbedito».
No comment...solo una grande tristezza...

Raffaella


Moschea part time nell´oratorio

L´iniziativa di un parroco vicino a Treviso. Insorge la Lega

Bossi: "Con la fede non si scherza" Il sacerdote difende l´iniziativa, il vescovo tace

ORIANA LISO

MILANO - L´esperimento è di oltre un anno fa, quando il parroco della chiesa di Santa Maria Assunta, don Aldo Danieli, aveva messo l´oratorio a disposizione dei tanti musulmani che vivono a Ponzano Veneto, per il Ramadan. Poi l´eccezione è diventata regola: ogni venerdì i locali della parrocchia si trasformano in moschea per la preghiera e le riunioni degli immigrati, non solo quelli della frazione Paderno. Una scelta unica in Italia che il prete difende, il vescovo non commenta, la Lega attacca: «Non credo che chi frequenta quella parrocchia sia felice di quanto accade», tuona il leader leghista Umberto Bossi. E, dopo aver saputo della parrocchia di don Aldo - la storia è stata raccontata a Roma, in un convegno dell´Auser - rilancia il suo compagno di partito, il vicepresidente del Veneto Luca Zaia: «La posizione di questo parroco non è in linea con il comune sentire della Chiesa, intervenga il vescovo».
Ponzano Veneto, regno dei Benetton, ha oltre seicento stranieri (232 famiglie, per la maggior parte dell´Africa settentrionale e dell´Est europeo) su 11.400 residenti. Ecco perché don Aldo, 69 anni, non si è fatto problemi e ha offerto le stanze (l´oratorio con cucina) a circa duecento musulmani, molti di più durante le ricorrenze. «È inutile parlare tanto di dialogo se poi gli sbattiamo la porta in faccia: papa Wojtyla li ha chiamati "cari fratelli musulmani" e per me sono tutti figli di Dio», taglia corto. E non risparmia una frecciata ai "suoi" fedeli: «Preferisco i musulmani che pregano ai cristiani che bestemmiano. E gli oratori, del resto, rischiano di fare le ragnatele».
Ma non sono stati soltanto i parrocchiani di don Aldo, all´inizio, a essere contrari, con tanto di mail di dure critiche. Anche il vescovo di Treviso e la Curia avevano parlato - ad altri - delle loro perplessità.

«Sono più vecchio del mio vescovo, sono stato anche un suo professore, così quando ci siamo incontrati dopo la mia decisione non mi ha detto niente, anche se io non avevo chiesto alcun permesso», racconta il prete che, ad ogni buon conto, aggiunge: «Comunque, se me lo avesse proibito non avrei obbedito».

Una posizione senza mezze misure, anche se il parroco assicura di aver trovato appoggio - «è un processo lento e faticoso», dice - nel consiglio pastorale della chiesa. Il vescovo Andrea Bruno Mazzoccato, però, non vuole commentare.
È in lui che spera Zaia: «Nei loro Paesi non ci prestano certo le moschee per svolgere le nostre funzioni: sono gli immigrati a dover dimostrare che desiderano veramente integrarsi, e per farlo devono cominciare a rispettare le nostre leggi, le nostre tradizioni, la nostra cultura». E Bossi avverte dal palco di un comizio: «Sono cose che possono lasciare un segno negativo tra la gente».

© Copyright Repubblica, 10 novembre 2007


“Ogni venerdì la mia chiesa diventa moschea”

Nel cuore del Veneto
Il parroco contestato dai concittadini


ANNA SANDRI

Ai cristiani che bestemmiano preferisco i musulmani che pregano». Don Aldo Danieli, 69 anni, parroco di Santa Maria Assunta a Paderno di Ponzano Veneto (5 chilometri da Treviso e due curve dopo la sede della Benetton) le cose non le manda a dire. Quando sono cominciate ad arrivargli strane mail, figlie tecnologiche delle lettere anonime, ha affrontato le sue pecorelle a muso duro: «Se coi vostri discorsi pensate di farmi diventare razzista, vi sbagliate».
Non sono bastate le funeste previsioni dei parrocchiani («Quelli prima sgozzano i montoni poi diventano padroni di tutto») e non sono serviti i velati rimproveri della Curia: don Aldo ogni venerdì apre l’oratorio della parrocchia ai musulmani, che qui possono incontrarsi e pregare. Della sua chiesa fa, a tutti gli effetti, una moschea part time. «Ma non è mica un’invenzione mia - assicura - metto in pratica ciò che ci ha chiesto Giovanni Paolo II: non abbiate paura, aprite le porte a Cristo, e Cristo sono anche i musulmani. Lui li chiamava cari fratelli, e chi sono io per non seguire il suo insegnamento?».
Al venerdì 200 persone si riuniscono per la preghiera. Vista l’accoglienza, che non è proprio di tutti i campanili, in tanti giungono da altri paesi. Per la fine del Ramadan si è arrivati a mille presenze. Quando sono iniziate le proteste, don Aldo invece di fare un passo indietro ne ha fatti due in avanti. Ha riunito il Consiglio pastorale e ha spiegato «che non bisogna aver paura».
«Siamo tutti figli di Dio»
Con 11.400 residenti e 650 immigrati divisi in 232 nuclei familiari, la maggior parte nordafricani e dell’Est, quella di don Aldo è una parrocchia di campagna diventata in poco tempo una periferia. A lui, che è stato suo docente, nemmeno il vescovo di Treviso ha avuto il cuore di contestare la scelta. E se anche lo avesse fatto, don Danieli ammette che non avrebbe obbedito facilmente. Le gerarchie ecclesiastiche, per lui, cominciano esattamente dove finiscono: all’altezza di Dio. «Sopra non c’è nulla, sotto siamo tutti uguali».
E poi, insiste don Aldo, da che pulpito predicano i cristiani di Paderno? «L’oratorio fa la muffa perché non ci viene più nessuno e io dovrei negare il diritto di preghiera a chi me l’ha chiesto? Quando i musulmani sono venuti da me mi è sembrato naturale accoglierli. Tanto naturale che non ho domandato autorizzazioni. Siamo tutti figli di Dio, e tanto mi basta».

© Copyright La Stampa, 10 novembre 2007

Nessun commento: