17 aprile 2007

Aggiornamento rassegna stampa del 17 aprile 2007 (2)


Vedi anche:

Rassegna stampa del 17 aprile 2007

Aggiornamento rassegna stampa del 17 aprile 2007

Che tipo e'il Papa? Risponde chi lo conosce bene...

Gli auguri dell'Osservatore romano

Ratzinger, un Papa gia' nella storia...


La sue parole continuano ad esprimere la vera ragione sociale della chiesa cattolica

di GIUSEPPE DE CARLI

SI PUÒ INIZIARE una «udienza di tabella» con una barzelletta? Sì, si può. Lo ha rivelato ieri sera su Rai1, al termine del concerto dedicato al Papa per i suoi 80 anni, il cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato della Santa Sede. Un’intervista fuori dagli schemi, originale e spumeggiante che dice del grande feeling che corre fra due uomini cui sono affidate le redini della Chiesa cattolica. Eminenza, il mandato di Ratzinger alla Dottrina della Fede ha al suo attivo due record: nell'epoca moderna è stato il più lungo e quello cha ha fatto meno ricorso a sanzioni. È stata una scelta strategica o fa parte dello stile Ratzinger? «Fa parte dello stile Ratzinger che vuole dare le ragioni anche della censura a un libro, a un’opinione che non appare, al confronto con il patrimonio di dottrina di fede della Chiesa cattolica, conforme alla rivelazione cristiana, al Vangelo. Abbiamo dato solo una sanzione e poi l'abbiamo revocata, diciamo così, una scomunica perché c'erano delle negazioni così evidenti e così gravi delle verità cristiane che non ci è stato possibile agire diversamente. Poi quando il teologo, Tissa Balasuriya dello Sri Lanka, ha fatto una ritrattazione abbiamo subito tolto questa scomunica. Il ragionamento, il confronto, leale e serio sulle dottrine, sulle sorgenti, sulle ragioni mi sembra che ha portato a questo atteggiamento, che è un atteggiamento di rispetto reciproco». Lei ha partecipato a tante riunioni dove si confrontavano teologi come Von Balthasar e che erano presiedute da un teologo del calibro di Joseph Ratzinger. Eminenza, non si è mai annoiato? «Assolutamente no, anzi. Non avrei potuto annoiarmi di fronte a queste discussioni e di fronte alle sintesi, cosi limpide della dottrina cristiana, proposte dall'allora cardinale Ratzinger. Per me, la partecipazione alle riunioni della Congregazione per la Dottrina della Fede, era una scuola di teologia aggiornata, aperta e una scuola di vita e di spiritualità». Ora lei è Segretario di Stato e anche Camerlengo di Santa Romana Chiesa. Incontra spesso il Papa. Quando due intellettuali si incontrano, oltre che parlare dei massimi sistemi, non vi capita di affrontare temi, per così dire, più leggeri, come il calcio? Lei poi che è, mi perdoni, un impenitente juventino... «Intanto io sono ben al di sotto del livello di quel grande intellettuale che è Papa Benedetto XVI, Papa Ratzinger. Però, quando ci incontriamo, devo dire che incominciamo i colloqui di tabella del Segretario di Stato col Papa con le ultime barzellette che ho sentito in modo da cominciare con una bella risata, con un momento di serenità: poi ci tuffiamo naturalmente nei problemi più seri e più gravi della vita della Chiesa e della vita del mondo. Parliamo anche di calcio qualche volta. Il Papa quando sente che c'è stata una grande o una bella partita mi chiede cosa ha fatto la Juve. Adesso magari dovremo parlare di come è andata la sfida del Milan col Bayern che era la squadra del cardinale Ratzinger, già arcivescovo di Monaco di Baviera». Forse è una leggenda metropolitana, è vero che appena nominato Segretario di Stato da Genova ha inviato al Papa Benedetto una «sacher torte»? «Intanto a Genova ci sono delle torte raffinate e non solo da arcivescovo di Genova, ma anche come segretario della Congregazione della Dottrina della Fede, quando andavo a pranzo col Papa Giovanni Paolo II e col cardinale Ratzinger, o quando il cardinale Ratzinger veniva a pranzo da me, le mie suore preparavano una buona bavarese, oppure offrivo le specialità delle varie regioni d'Italia». Nessuna «Sacher torte», allora... Risata del Cardinale. Per venire ad argomenti più seri. Perché questo assordante silenzio sulle opere di bene fatte da migliaia di organizzazioni cattoliche nel mondo? «Purtroppo questa, secondo me, è una riduzione che veramente annulla la molteplicità degli interventi di questo fiume di carità, di attenzione. È vero che la Chiesa non è un'agenzia di promozione di diritti civili edi per sé è non un'agenzia sociale, come ha detto il Papa parlando ai sacerdoti di Roma. Però la Chiesa moltiplica nel mondo tante opere di carità. C'è una moltitudine di buoni samaritani che si prendono cura di tutte le piaghe dell'umanità e, a volte, anche nella famosa lettera, la prima lettera enciclica di Papa Benedetto XVI sulla carità e sulle conseguenze della carità, della ispirazione di Dio - Amore, a volte tale impegno viene ridotto, per esempio, a un'espressione sul comportamento dei politici cattolici nella vita sociale, nella vita politica, che è anche un elemento importante della testimonianza cristiana, ma è un frammento di fronte al mosaico immenso della carità della Chiesa. Guai se non ci fosse la Chiesa, non ci fossero tutte le missioni, le opere di carità, le organizzazioni, le associazioni, le Onlus promosse dalla Chiesa e sotto l'ispirazione della carità cristiana». Ma di chi sono le responsabilità? Dei mass-media che mettono il silenziatore, oppure vostra che non riuscite a comunicare? «C'è un problema di comunicazione, lo abbiamo ripetuto tante volte, e cerchiamo di migliorare questa capacità di comunicazione». Non nota un certo risveglio religioso? Le parole di questo Papa scuotono, risvegliano dal torpore le coscienze cristiane. «È vero. Il Papa continua a esprimere la vera ragione sociale della Chiesa, cioè il catechismo, a fare evangelizzazione con un metodo convincente e accattivante. Se tutti lo imitassero, tutti i predicatori, i catechisti, lo imitassero in questo annuncio cristiano pieno di gioia, pieno di convinzione e di entusiasmo, io credo che aumenterebbe non solo la curiosità, la sete di conoscenza, ma anche la gioia dell'essere cristiano». Cosa apprezza di più in Papa Ratzinger? «Da una parte, devo dire, la profondità della conoscenza della verità e della rivelazione cristiana, e dall'altra la semplicità e, direi, la capacità di persuasione. E quindi la capacità di comunicare la tenerezza di Dio, il volto di Dio Amore, di un Dio vicino, di un Dio che cammina con noi, che schioda tutte le nostre infermità e che ci aiuta a ricomprendere in maniera diversa il dolore del mondo e il dolore degli innocenti. Pensiamo solo alle parole che ha pronunciato al termine della Via Crucis, dove ha notato che il peccato più grave è l'insensibilità del cuore. Papa Ratzinger ci invita ad avere un cuore di carne che compatisce tutte le sofferenze e tutte le infermità e si mette accanto agli altri come ogni buon samaritano». In un suo libro di prossima pubblicazione leggo che ha definito così il Papa: «Il Papa ha la freschezza e la spontaneità di un bambino, la sua grandezza è la sua semplicità». «È la verità. È la percezione che io ho avuto da quando l'ho conosciuto ed è la percezione che hanno coloro che lo incontrano da vicino, anche quando lo salutano in un attimo alle udienze generali, vedono gli occhi penetranti di Papa Ratzinger, la capacità di ascolto, di dire la parola giusta e, direi, personalizzata per ciascuno, come se fosse un amico di sempre». Il suo augurio a Papa Benedetto XVI? «Il mio augurio è proprio nella linea di ciò che abbiamo detto. È che sia sempre più compreso nella verità, nella semplicità dei messaggi evangelici, tipicamente evangelici, che vuole comunicare al mondo per cambiare il cuore del mondo».

Il Tempo, 17 marzo 2007


Una giornata tra udienze e pranzo con i cardinali
Regali e concerto per il PonteficeUn orsacchiotto e 80 bottiglie di birra. Anche la Loren tra gli ospiti

di FRANCO PASQUA

MILIONI di auguri per gli 80 anni di Benedetto XVI per via telematica. I siti internet dedicati al Papa, ufficiali e non, sono letteralmente impazziti per i troppi contatti. Auguri «di benessere e serenità, insieme ad un sincero incoraggiamento per l’esercizio del Suo Alto magistero -, sono stati rivolti dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che ha espresso al Papa - la riconoscenza per l’affetto da Lei sempre manifestato nei confronti della Nazione italiana». Auguri anche dal presidente del Senato Franco Marini e anche il leader della CdL Silvio Berlusconi ha inviato un messaggio di auguri. Dalla Cina e da tutta l’Asia sono arrivati moltissimi auguri di buon compleanno al Papa. A trasmetterli al Pontefice è stata «AsiaNews», l’agenzia del Pontificio Istituto Missioni Estere, che ha raccolto un migliaio di messaggi di lettere di vescovi, laici, suore di Madre Teresa dei vari paesi, in particolare dell'India e dello Sri Lanka. Nel giorno del suo 80° compleanno, Papa Ratzinger ha voluto a pranzo, nella Sala Ducale del Palazzo Apostolico, tutti i membri del Collegio Cardinalizio presenti a Roma. Tra i regali più curioso un grosso orso di peluche che è stato poi inviato ai picoli ricoveratid el Bambin Gesù e 80 bottiglie di birra inviate dalla Baviera. In mattinata ha ricevuto, dalla sua Baviera, il ministro-presidente Edmund Stoiber e il cardinale Friederich Wetter. Benedetto XVI ha ricevuto in udienza anche il metropolita di Pergamo, Ioannis Zizioulas, inviato dal Patriarca di Bartolomeo I per portare gli auguri a Ratzinger, ed il ministro-presidente di un altro Land tedesco, lo Schleswig Holstein. Nel pomeriggio, in onore del Papa - notoriamente un amante della musica classica e sacra - un concerto eseguito dalla Suedwesrundtfunk su musiche di Giovanni Gabrieli, Wolfgang Amadeus Mozart e Antonin Dvorak all’aula Paolo VI. Tra gli ospiti anche Sophia Loren.

Il Tempo, 17 marzo 2007


Timballo e torta Sacher per gli 80 anni del Papa

Omaggi da tutto il mondo e i cardinali intonano in coro “Tanti auguri a te”

di FRANCA GIANSOLDATI

CITTA’ DEL VATICANO - Niente strudel. Stavolta il tipico dolce bavarese, quello che Benedetto XVI predilige tra tutti, è stato sostituito da una grande Sacher. La torta mitteleuropea più conosciuta al mondo, inventata da un apprendista pasticciere ai tempi del principe Metternich, è stata scelta per chiudere il menù papale. Party davvero esclusivo quello organizzato in Vaticano per gli 80 anni di Ratzinger. Una cinquantina in tutto gli invitati. Il cartoncino d’invito è arrivato ai cardinali residenti a Roma, a qualche vescovo di curia e ad alcuni porporati tedeschi amici di lunga data. Il festeggiato è stato applaudito e coccolato. Non ha spento ovviamente nessuna candelina ma i 49 ospiti hanno intonato in italiano «tanti-auguri-a-te». Chi c’era racconta di un’atmosfera «sciolta» e «molto familiare». Il menù era semplice: timballo di verdure e crema di formaggio, ravioli («solo tre purtroppo. Buonissimi»), seguiti da filetto con verdure, caffè. Il tutto innaffiato da vino italiano e Moet et Chandon per il cin-cin. Non capita tutti i giorni, nemmeno ai cardinali, di sedere al tavolo con Benedetto XVI. Uomo timido e schivo, anche da pontefice ha mantenuto - nel limite del possibile - i ritmi e le abitudini di un tempo. Alle occasioni mondane preferisce gli studi teologici e la preghiera. Nella Sala Ducale, magnifico ambiente nel cuore del Palazzo, l’atmosfera era tutt’altro che ingessata. Visto che non c’erano obblighi di protocollo ognuno poteva sedersi dove voleva. Il Papa ha pranzato nel tavolo d’onore tra il Decano del Collegio cardinalizio, Angelo Sodano (artefice della festa) ed il segretario di Stato, Tarcisio Bertone. Un tempo in queste sale i pontefici ricevevano solennemente i principi e i «duchi di maggior potenza». In dono ha ricevuto 100 mila euro, frutto di una colletta. I soldi serviranno ad aiutare i cristiani sofferenti della Terra Santa. Al termine Ratzinger ha preso la parola per ringraziare commosso, ha salutato uno ad uno i cuochi e i camerieri e solo dopo, nella sala dei Paramenti, si è fermato a parlare coi porporati. Si è congedato dopo un’ora e mezza per non mancare alla salutare passeggiata nei giardini. La sua giornata si è aperta con una manciata di udienze: Stoiber, il teologo ortodosso Ziziulas, un gruppo di fedeli di Monaco col cardinale Wetter. Ma che era festa lo si capiva da qualche giorno. Gli 80 anni di Benedetto XVI hanno infatti costretto le poste vaticane al super-lavoro. Sono piovuti messaggi da ogni dove, compresa una maxi cartolina da Bonn di 136 metri. Auguri anche dai Capi di Stato. Putin gli ha spedito una icona a forma di trittico, la Merkel lo ha invitato a Berlino, il Presidente Napolitano, lo ha ringraziato per l’affetto verso la nazione italiana. Prodi ha affidato alla Radio Vaticana il suo grazie per il messaggio di amore e conciliazione, da Berlusconi l’omeggio per aver donato una primavera di verità e libertà in Europa, infine da Casini la gratitudine perchè la sua parola è sprone per i dc. Nel pomeriggio il concerto nell’Aula Paolo VI. Mozart, Gabrieli e Dvorak in programma. «La musica è stata una mia compagna di viaggio» ha detto. Impossibile per lui nascondere gioia e commozione. Sul suo viso i segni della stanchezza. Tra il pubblico Sofia Loren, bellissima, con la sorella Maria Scicolone. «Mi è stata data una grandissima opportunità, non avrei mai pensato di poter essere presente in questa circostanza. Da cattolica napoletana verace voglio bene al Papa e come si dice a Napoli gli auguro altri 80 anni di buona salute».

Il Messaggero, 17 aprile 2007

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