17 aprile 2007

Aggiornamento rassegna stampa del 17 aprile 2007


Vedi anche:

Rassegna stampa del 17 aprile 2007

Che tipo e'il Papa? Risponde chi lo conosce bene...

Gli auguri dell'Osservatore romano

Ratzinger, un Papa gia' nella storia...



AUGURI GIOVANE PAPA

IL FATTO
Dal paese natale di Markt am Inn, al cuore spirituale della regione tedesca fino alla città petrina sono decine le occasioni di preghiera e festa per il Santo Padre

Dalla Baviera a Roma una fede lunga 80 anni

Devozione mariana nel santuario di Altötting
e musica sacra per festeggiare il compleanno del Papa
Concerti nella chiesa dove il Pontefice, nel settembre scorso, depose il suo anello episcopale ai piedi della Vergine


Di Gianni Santamaria

È soprattutto la musica a caratterizzare l'omaggio che la città-santuario bavarese di Altötting, il cuore cattolico della Baviera, rende a Papa Benedetto per i suoi 80 anni, che cadono domani. Ma c'è anche chi ricambia la visita che il Pontefice rese nel settembre di un anno fa al luogo sacro, a lui caro sin dall'infanzia: infatti, il sindaco Herbert Hofauer e i vertici dei gruppi consiliari del piccolo comune di 13 mila abitanti (che in occasione della visita del settembre 2006 conferirono al Papa la cittadinanza onoraria) sono a Roma per partecipare ai festeggiamenti.
Le note hanno risuonato, invece, tra le volte della Stiftskirche (chiesa votiva) ieri sera e lo faranno di nuovo oggi alle 15 e alle 19 nella basilica di Sant'Anna, sempre all'interno del complesso mariano. I biglietti per il concerto di ieri sono stati acquistati in blocco da un ente turistico bavarese. La richiesta di partecipazione è andata talmente oltre le aspettative che si è deciso di prevedere anche la performance serale di oggi, inizialmente non programmata. La musica viene eseguita dalla Neues SimphonieOrchester di Berlino, diretta da Hans-Peter Wiesheu, mentre la parte vocale è curata dalla scuola di musica «Max Keller» di Altötting. Il santuario bavarese è un luogo dove l'aspetto musicale è curatissimo, tanto che esistono ben tre cori, sotto la guida del Kapellmeister Max Brunner: uno che aiuta i pellegrini a seguire la liturgia; un secondo, più piccolo, chiamato Schola Autigensis, specializzato in musica antica; e un terzo di voci bianche. La particolarità del programma è che ripercorre le varie tappe della vita di Ratzinger (Marktl, Traunstein, Aschau, Tittmoning, Frisinga, Monaco, Bonn, Münster, Roma una prima volta per il Concilio, Pentling, Ratisbona, Monaco e, infine, di nuovo, e definitivamente, Roma) utilizzando un musicista significativo per ogni luogo. Tra le varie partiture eseguite, il direttore d'orchestra Wiesheu, che è a nche l'ideatore del concerto, tiene particolarmente a una, visto quanto Benedetto XVI fa per il dialogo tra le religioni: l'esecuzione in lingua ebraica del Salmo 42 nella trasposizione fattane dal musicista bavarese dell'Ottocento Franz Lachner. Altötting stessa è rappresentata con un Lied a Maria di Johann Kaspar Aiblinger (1789-1864) intitolato Davanti all'immagine votiva della Madre di Dio. Tra gli altri autori più famosi, Mozart, Beethoven, Donizetti. Per Ratisbona il programma include Georg Ratzinger - fratello musicista di un Papa che è a sua volta intenditore della materia - con una partitura su testo del filosofo Romano Guardini.
L'idea è simile a quella realizzata dalla città-santuario con una cartina per gli escursionisti, in particolare con la bicicletta, detta «Benediktweg» (la via di Benedetto), nella quale sono indicati diversi itinerari sulle orme del Papa tra i fiumi Inn e Salzach. In questa zona, infatti, il turismo religioso è fiorentissimo - si calcola in un milione di presenze l'anno -, ma mantiene i connotati della spiritualità. I classici negozi di souvenir espongono qualche calendario e le immancabili candele con l'immagine di Papa Benedetto e del suo predecessore. La libreria religiosa è piena degli innumerevoli libri che stanno uscendo sull'illustre bavarese. L'insieme è improntato a sobrietà e devozione a Cristo e alla Madonna, incarnata da un popolo di pellegrini fatto di tedeschi e stranieri, sani e malati, vecchi e giovani.
Il cuore della Baviera è un cuore mariano, che batte al centro della piazza del grande santuario, caratterizzata da numerosi luoghi sacri di notevole bellezza - la chiesa votiva, o quella di Santa Maddalena, dalla facciata giallo pastello, chiesa dei gesuiti ora sotto la cura pastorale dei cappuccini - e anche da palazzi imponenti, come quello dove ha sede l'amministratore diocesano del santuario per conto del vescovo di Passau. Ma, appena mette piede nella spianata, il pellegrino viene immed iatamente calamitato dall'edificio posto quasi nel mezzo, la Cappella delle Grazie. Qui da oltre cinquecento anni vengono deposti gli ex-voto (i più antichi sono stati di recente restaurati e saranno oggetto di una pubblicazione, come ci spiega l'amministratore diocesano monsignor Alois Furtner). Tanti sono stati qui "per grazia ricevuta" o per chiederne una, e si sono inginocchiati nella cappella, dove è custodita la statua gotica della Madonna nera con in braccio Gesù bambino. Tra i vari busti, c'è anche un orante in preghiera tutto d'argento: è l'effigie di Corrado da Parzham, vissuto nell'Ottocento come portinaio dell'adiacente convento dei Cappuccini, ora tra i santi più popolari e venerati della Baviera. A lui è legato uno dei primi ricordi di Ratzinger - nato a Marktl am Inn, a dieci chilometri di distanza - il cui padre faceva parte della Congregazione maschile mariana. «La spiritualità vissuta in famiglia ha avuto un ruolo molto importante per lui», spiega il cappuccino Marinus Parzinger, attuale presidente del pio sodalizio, le cui origini risalgono all'ambiente gesuitico.
Nel 1934 il piccolo Ratzinger era presente alla canonizzazione di fratel Corrado (per coincidenza c'era anche il successore di Ratzinger sulla cattedra di Monaco, il cardinale Friedrich Wetter, ora amministratore apostolico della diocesi in attesa del nuovo arcivescovo). Tante volte il futuro Papa è stato, poi, in questo luogo da sacerdote, vescovo, cardinale e, infine, Papa. Monsignor Furtner ricorda in particolare un pellegrinaggio a piedi da Ratisbona, per il quale la folla era così grande da dover procedere a un'ostensione della statua all'esterno della piccola cappella. Ratzinger era al suo fianco. Nel 2002 celebrò Messa con il fratello e il vescovo di Salisburgo, poi i tre si trattennero a pranzo nel palazzo dell'amministratore.
L'ultimo gesto, assai significativo, durante la visita del settembre scorso. Benedetto XVI depose ai piedi della Vergine l'anello che il fratello Georg e la sorella Maria gli avevano regalato nel 1977 per l'ordinazione episcopale. «Con questo lascito personale - ha commentato il vescovo di Passau Wilhelm Schraml - si è legato per sempre con il cuore della Baviera, con Nostra Signora di Altötting e così anche con gli innumerevoli pellegrini che sono venuti in questo luogo pieno di tradizione».

Avvenire, 15 aprile 2007


L'impressione dominante

Il Papa della fede. Questo è

Francesco Ognibene

A ben guardare, l'indizio decisivo l'ha offerto nel suo nuovo libro su Gesù firmato inizialmente con nome e cognome, come fosse - e lo è - l'umile confessione pubblica di ciò che l'ha guidato lungo tutta la vita: la ricerca del volto di Cristo, di una Persona e non di un'idea astratta, di una presenza viva che è cosa ben differente da un concetto, per quanto ben definito, o da un mito per quanto attraente. «Vultum tuum Domine requiram» - cerco il tuo Volto - è espressione che in Benedetto XVI ritorna alla stessa penna del salmista, la giaculatoria del credente qualunque - sapiente o illetterato che sia - sempre divorato dal desiderio, dal bisogno, dalla nostalgia del suo Signore. Alla fine, questo solo vuole il Papa: vederlo e poi mostrarlo a noi.
Sulla soglia degli ottant'anni (li compirà domani), è come se con il suo stile semplice ormai a noi così familiare e caro ci stesse confidando la verità più intima su di sé: è il Papa della fede, l'uomo credente in ogni sua fibra per il quale il Signore è l'avventura che vale tutta la vita, e che i suoi anni non bastano a esaurire. Certo: la chiamata a succedere a Giovanni Paolo II al timone della barca di Pietro, la più inattesa e onerosa per lui che da tempo desiderava ritirarsi tra i suoi libri, è giunta «in questa ora tarda della mia vita», come ebbe a dire un giorno. Ma la fede per il credente è il respiro stesso dell'esistenza, non è sola riflessione né semplice prassi: è cuore e pensiero, vita a tutto tondo. E a una fede simile non si può resistere.
Ci si chiede talvolta "come fa" Papa Ratzinger a essere così chiaro e preciso nel suo magistero, insieme alto e accessibile, forte, convincente, sereno. È vero che la sua discrezione caratteriale nel lasciar trapelare qualcosa della propria interiorità sembra non favorire chi gli si accosta con mera curiosità. Ma se un segreto in lui si affaccia quando sono ormai due anni che abbiamo imparato a conoscerlo meglio - i suoi due anni di pontificato, che ricorrono giovedì - è il profilo dell'uomo "tutto credente", plasmato dalla fede, e che quella fede propone in modo sempre più persuasivo, come risposta al defilarsi di ogni illusione di autosufficienza umana, sino a renderla percorso plausibile per la ragione che pretenderebbe di esserne la radicale alternativa. Una fede che rivisita tutte le parole del nostro tempo sino a farle diventare nuove, o a smascherarne l'inganno, perché è fondata sulla verità che è Dio stesso. Una fede, ancora, che è l'incedere del cristiano verso una meta che si profila sempre più nitida: «Se resta impressa in voi la santità del Volto di Cristo - ha detto un giorno ai sacerdoti, ma era come se parlasse di sé -, non abbiate timore, anche i fedeli affidati alle vostre cure ne saranno conquistati, trasformati». È la persona stessa del Signore, che ha potentemente parlato per oltre un quarto di secolo nei gesti e nella vita di Papa Wojtyla, a sgorgare ora a fiotti dalla parola e dalla figura di Benedetto XVI, come una sorgente d'acqua della quale non ci si sente mai sazi. Dentro, infatti, non c'è un riuscito congegno filosofico ma il vigore della fede degli apostoli restituita tutta intera dentro la babele dell'era digitale. Questa fede non può rimanere in tasca. Tale è la sua energia nella vita del credente da diventare il suo stesso sguardo sul mondo: non se ne può avere un altro. La radicale contestazione di un relativismo che sembra ormai presidiare tutti gli incroci della post-modernità, zittendo con crescente arroganza ogni dissenso, per Papa Ratzinger è l'inevitabile giudizio - quasi una ribellione - che il «sì» di Dio all'uomo gli impone di pronunciare: «La fede nel Dio dal volto umano - ha detto alla Chiesa italiana nel Convegno ecclesiale di Verona - porta la gioia nel mondo». Ecco il punto: questa fede lo fa annunciatore di gioia. La scorgiamo nei suoi occhi luminosi, che vedono quel Volto sempre cercato e ce lo rimandano.
Forse è per questa gioia, Santo Padre, che la sua fede ci ha conquistati.

Avvenire, 15 aprile 2007


GLI 80 ANNI DEL PAPA

Un concerto per dire grazie

«La musica voce della bellezza»
Sulle note di Mozart e Dvorak l’omaggio al Papa

Da Roma Mimmo Muolo

Auguri anche in musica per Benedetto XVI. In tutti i sensi. Nell’aula "Paolo VI", dove si svolge infatti il concerto in onore del Pontefice nel giorno del suo compleanno, non risuonano solo le note di Gabrieli, Mozart e Dvorak, eseguite con maestria dall’orchestra radiosinfonica di Stoccarda (Swr), diretta dal Maestro Gustavo Dudamel. Ma anche un affettuoso e corale «tanti auguri a te» intonato a una sola voce dal pubblico presente. Così i fedeli si sono stretti intorno a Papa Ratzinger, al termine del concerto, e quelli di origine tedesca gli hanno anche dedicato alcune melodie tipiche della sua terra.
Il Papa del resto non ha fatto mistero del suo amore per questa arte. «Nel guardare indietro alla mia vita – ha infatti sottolineato nel suo breve discorso in italiano e in tedesco – ringrazio Iddio per avermi posto accanto la musica quasi come una compagna di viaggio, che sempre mi ha offerto conforto e gioia. Ringrazio anche le persone che, fin dai primi anni della mia infanzia, mi hanno avvicinato a questa fonte di ispirazione e di serenità. Ringrazio coloro che uniscono musica e preghiera nella lode armoniosa di Dio e delle sue opere: essi ci aiutano a glorificare il Creatore e Redentore del mondo, che è opera meravigliosa delle sue mani».
Di qui l’auspicio del Pontefice: «Che la grandezza e la bellezza della musica possano donare anche a voi, cari amici, nuova e continua ispirazione per costruire un mondo di amore, di solidarietà e di pace. Per questo – ha proseguito – invoco su noi, qui convenuti stasera in Vaticano, e su tutti coloro che sono collegati con noi mediante la radio e la televisione la costante protezione di Dio, di quel Dio d’amore che desidera continuamente accendere nei nostri cuori la fiamma del bene e alimentarla con la sua Grazia».
Non è mancato poi un accenno alla fruizione musicale sempre maggiore della musica. «L’universalità della musica – ha infatti notato – è oggi particolarmente accentuata grazie agli strumenti elettronici e digita li della comunicazione. Quante persone nei più diversi Paesi hanno la possibilità di prendere parte, nelle loro abitazioni, a questa esecuzione musicale o anche di riviverla in seguito! Sono convinto che la musica – e qui penso in particolare al grande Mozart e naturalmente a molti altri compositori – sia veramente il linguaggio universale della bellezza, capace di unire fra loro gli uomini di buona volontà su tutta la terra e di portarli ad alzare lo sguardo verso l’Alto ed ad aprirsi al Bene e al Bello assoluti, che hanno la loro ultima sorgente in Dio stesso».
Infine il Papa ha ringraziato il primo ministro del land del Baden-Wuerttemberg, Guenther Oettinger, ricordando il periodo della sua docenza all’Università di Tubinga, il direttore generale della Radio del Sud Ovest (Swr), Peter Voss, ed espresso lodi per gli esecutori, il direttore Dudamel e la solista (al violino) Hilary Hahn.

Avvenire, 17 aprile 2007


gli incontri

Domenica: festa di popolo in piazza
Ieri il pranzo con i cardinali


Da Roma Salvatore Mazza

Una festa in piazza. Festa della memoria e della riconoscenza. Dell’amore e della misericordia «di cui oggi il mondo ha tanto bisogno». Del Papa e con il Papa, in un giorno speciale. Col suo «grazie» finale «di tutto cuore» al «Signore» e a «tutti voi». Per concludere «con la preghiera del santo Papa Leone Magno, quella preghiera che, proprio trent’anni fa, scrissi sull’immagine-ricordo della mia consacrazione episcopale: Pregate il nostro buon Dio, affinché voglia nei nostri giorni rafforzare la fede, moltiplicare l’amore e aumentare la pace. Egli renda me, suo misero servo, sufficiente per il suo compito e utile per la vostra edificazione e mi conceda uno svolgimento del servizio tale che, insieme con il tempo donato, cresca la mia dedizione».
Oltre cinquantamila persone, domenica scorsa, hanno raccolto direttamente in piazza San Pietro queste parole pronunciate da Benedetto XVI all’omelia della Messa presieduta alla vigilia del suo 80° compleanno. Messa che Papa Ratzinger ha concelebrato con sessanta cardinali, gli arcivescovi e vescovi Capi dicastero della Curia romana, i vescovi ausiliari e una rappresentanza dei presbiteri della diocesi di Roma, e aperta dall’indirizzo di omaggio rivoltogli, a nome di tutti, dal cardinale decano del Sacro Collegio, Angelo Sodano: «Il traguardo degli ottant’anni del Padre – ha detto – diviene un motivo di gaudio spirituale per tutti i suoi figli, accorsi oggi numerosi a questa storica piazza, per esprimere i sentimenti della loro comune devozione... Sì, Padre Santo, ci senta a Lei vicini in questo giorno e continui a guidarci con l’amore di sempre... Chinandosi, come Buon Samaritano, su tanti uomini piagati nel corpo e nello spirito – ha aggiunto Sodano – ella voglia guidarci a compiere quelle opere di misericordia materiale e spirituale, di cui hanno tanto bisogno gli uomini d’oggi, soprattutto i poveri, gli ammalati e tutti coloro che soffrono per le prove della vita».
A migliaia, come accennato, i romani hanno risposto all’invito rivolto loro per l’occasione dal cardinale vicario Camillo Ruini. Tra i presenti, anche una delegazione del Patriarcato ecumenico di Costantinopoli, guidata da Ioannis Zizioulas, metropolita di Pergamo, inviato personalmente da Bartolomeo I. All’omelia – che pubblichiamo integralmente a pagina 6 – ha voluto in particolare sottolineare la coincidenza, già accennata da Sodano, della celebrazione con la Festa della Divina Misericordia, fissata da Giovanni Paolo II nella prima domenica dopo Pasqua. Nella parola «misericordia», ha detto tra gli applausi Papa Ratzinger, Wojtyla «trovava riassunto e nuovamente interpretato per il nostro tempo l’intero mistero della Redenzione. Egli visse sotto due regimi dittatoriali e, nel contatto con povertà, necessità e violenza, sperimentò profondamente la potenza delle tenebre, da cui è insidiato il mondo anche in questo nostro tempo. Ma sperimentò pure, e non meno fortemente, la presenza di Dio che si oppone a tutte queste forze con il suo potere totalmente diverso e divino: con il potere della misericordia».
È infatti «la misericordia che pone un limite al male. In essa si esprime la natura tutta peculiare di Dio – la sua santità, il potere della verità e dell’amore». Terminata la celebrazione, al Regina Coeli, Benedetto XVI ha ancora ricordato come la pace «è il dono che Cristo ha lasciato ai suoi amici come benedizione destinata a tutti gli uomini e a tutti i popoli. Non la pace secondo la mentalità del "mondo", come equilibrio di forze, ma una realtà nuova, frutto dell’Amore di Dio, della sua Misericordia». Al termine, il Pontefice s’è ritirato nel Palazzo apostolico, dove ieri, nella Sala Ducale, a pranzo, ha festeggiato il suo compleanno con i membri del collegio cardinalizio.

Avvenire, 17 aprile 2007


In Germania il Papa supera Harry Potter

In Germania Josef Ratzinger batte Harry Potter: il «Gesù di Nazaret» del Papa, approdato ieri nelle librerie tedesche, figura già in testa alla classifica di Amazon.de, il grande portale di vendita di libri online. Il responsabile vendite Tahir Hussain ha spiegato alla «Frankfurter Allgemeine Zeitung» che da venerdì scorso le prenotazioni del nuovo libro di Ratzinger hanno scalzato in testa allla lista dei bestseller il settimo volume di Harry Potter, al primo posto nelle vendite dal dicembre 2006. Non è la prima volta che Josef Ratzinger riesce nella non facile impresa di battere Harry Potter: nell’aprile 2005 il volume del Papa «Il sale della Terra» aveva scavalcato in vetta alla classifica «Harry Potter and the Half-Blood Prince». Il libro del Papa su Gesù è uscito ieri anche in Italia, da Rizzoli, con un lancio di 350.000 copie, ed è già stato boom di vendite.

Avvenire, 17 aprile 2007


In udienza il teologo di Costantinopoli

Da Ioannis di Pergamo gli auguri di Bartolomeo I. «Speriamo che a Ravenna in ottobre si possa affrontare insieme la questione del Primato»

Da Roma Salvatore Mazza

Pronti al dialogo. Anche «ad affrontare la questione del Primato». Magari spingendo un po’ sull’acceleratore a Ravenna, quando, dal 7 al 15 ottobre, nel prossimo incontro della Commissione mista cattolico-ortodossa, «potrebbe finalmente essere approvato il documento congiunto su sinodalità e autorità nella Chiesa». "Propedeutico", per così dire, rispetto alla questione del Primato. Perché «un Primato ci deve essere, non può esserci un Sinodo senza un Primus; quello che va visto insieme è la "struttura" di questo Primato».
È probabilmente non casuale che il patriarca di Costantinopoli abbia inviato lui, a Roma, per portare al Papa i suoi auguri di buon compleanno e una sua lettera personale. Ioannis Zizioulas, metropolita di Pergamo, è probabilmente il più autorevole teologo del mondo ortodosso, membro della Commissione mista. Domenica era in piazza San Pietro durante la celebrazione della Messa, ieri mattina ha incontrato personalmente Benedetto XVI, al quale ha consegnato, tra, l’altro, l’invito del patriarca di Costantinopoli al Convegno sull’ambiente che si svolgerà sul Mar Artico il prossimo settembre. Ma, molto probabilmente, al centro del colloquio di ieri c’è stato il prossimo incontro di Ravenna: a Istanbul, ricevendo Benedetto XVI lo scorso novembre al Fanar, Bartolomeo I propose al Papa di andare insieme ad aprire la nuova sessione della Commissione mista. «In quella occasione il Pontefice – ricorda Zizioulas – si disse d’accordo, adesso speriamo che quell’idea si possa realizzare». Secondo il metropolita, nel cammino del dialogo ecumenico Ravenna si profila come una tappa potenzialmente decisiva, soprattutto se quel documento vedrà finalmente la luce: «Vi si cominciò a lavorare già nel 1993, poi per varie vicissitudini i lavori sulla bozza hanno prima iniziato a zoppicare e poi si sono fermati. A Belgrado (dove lo scorso settembre s’è tenuta la riunione della Commissione mista dopo cinque anni di "stop", ndr) per la prima volta erano presenti tutte le Chiese ortodosse, e si è deciso di provare a riprendere quella strada: d’altra parte credo che sia il momento di cercare di andare in questa direzione, e affrontare le questioni vere. Tutte le altre possono essere risolte abbastanza facilmente». Certo, questo non significa che il cammino da fare sia semplice. C’è di mezzo il ruolo del Sinodo, i suoi poteri, i rapporti tra Chiese locali e Chiesa universale. E, peraltro, se Zizioulas è «convinto» che un accordo sul Primato «possa essere raggiunto», non tutti nello stesso mondo ortodosso condividono questa visione. «Secondo il Patriarcato di Mosca, per esempio, le Chiese sono unite nella fede e nei sacramenti, ma istituzionalmente non c’è bisogno di un’unità. Con queste premesse – osserva – temo non sia orientato ad accettare un primato, così come del resto non accetta il primato di Costantinopoli, che pure, a Belgrado, è stato votato dalle altre Chiese ortodosse come espressione dell’unità ortodossa». Ma con tutto questo, o nonostante, «spero che a Ravenna quel documento sia approvato». Del resto, ricorda ancora Zizioulas, «quando il dialogo iniziò, iniziò nella convinzione che, sulla base del Concilio Vaticano II era possibile raggiungere un accordo».
Di tutto questo, come detto, Zizioulas ha molto probabilmente parlato ieri direttamente con il Papa. Consegnandogli anche, come accennato all’inizio, un nuovo invito per il meeting annuale che Bartolomeo I, dal 1999, promuove in autunno sui temi ambientali «che appaiono sempre più decisivi», osserva il metropolita. «Speriamo che il Papa possa intervenire – conclude – anche se sappiamo che i suoi impegni non rendono la cosa facile».

Avvenire, 17 aprile 2007


il messaggio

Alessio II: una visione comune sulle sfide che il mondo lancia all’uomo di oggi

«In questo giorno del suo memorabile giubileo desidero specialmente sottolineare il fatto che tutta la sua vita è stata consacrata al servizio della Chiesa». Inizia così il messaggio d’augurio inviato a Benedetto XVI dal patriarca di Mosca e di tutte le Russie. Nella sua lettera, Alessio II sottolinea che il Papa «è un famoso teologo tutto teso alla difesa e all’affermazione dei valori cristiani tradizionali». In qualità di teologo, prosegue il patriarca ortodosso rivolgendosi direttamente a Benedetto XVI «lei è un esempio non solo di un erudito che riflette in categoria teoriche, ma prima di tutto di un cristiano sinceramente e profondamente credente che parla dalla pienezza del cuore». Nel suo messaggio di augurio Alessio II ribadisce poi di condividere molte delle visioni espresse nelle «visioni teologiche» del Pontefice ed evidenzia «la coincidenza della nostre Chiese sulla maggior parte delle questioni attuali che il mondo moderno pone alla cristianità». Proprio questo – conclude Alessio II – «deve diventare il solido fondamento per costruire buoni rapporti e sviluppare una collaborazione utile tra la Chiesa ortodossa russa e la Chiesa cattolica romana».

Avvenire, 17 aprile 2007


VATICANO. Auguri da tutto il mondo, incontri e alla fine un concerto
Gli 80 anni di Benedetto XVI «Ringrazio Dio per la musica»

Città del Vaticano. Manifestazioni d’affetto, omaggi, messaggi da tutto il mondo. Ma il regalo più bello è la musica, quella di Mozart, di cui non vorrebbe mai fare a meno. Benedetto XVI ha festeggiato ieri 80 anni tra un susseguirsi di attestazioni augurali, culminate nel concerto in suo onore nella Sala Nervi con l’Orchestra sinfonica della Radio di Stoccarda diretta dal giovane maestro venezuelano Gustavo Dudamel.
Tra i messaggi, quello del capo dello Stato Giorgio Napolitano, che ha espresso «riconoscenza» per l’affetto «sempre manifestato nei confronti della Nazione italiana, i cui profondi ed antichi legami con la Santa Sede sono alimentati dalla condivisione dei valori della pace e della promozione della dignità dell’uomo».
Poi quello di George W. Bush, che ha definito il Papa «un grande leader morale che offre un poderoso messaggio d’amore, di fede e di ragione». Auguri, tra gli altri, da Romano Prodi e Vladimir Putin, dal presidente federale tedesco Horst Kohler, dal cancelliere Angela Merkel, dal patriarca di Mosca Alessio II.
Al mattino il Papa ha ricevuto i presidenti della Baviera Edmund Stoiber e dello Schleswig-Holstein, Peter Harry Carstensen, e una delegazione della diocesi di Monaco, guidata dal cardinale Friedrich Wetter. Significativo l’incontro col metropolita Joannis di Pergamo, uno dei massimi teologi ortodossi, che ha rinnovato a Benedetto XVI gli auguri del patriarca di Costantinopoli Bartolomeo I.
A pranzo Benedetto XVI si è intrattenuto con i cardinali nella Sala Ducale. È apparso in «ottima forma» e ha parlato del suo libro «Gesù di Nazaret», da ieri in libreria, augurandosi di essere meglio «capito per quello che vuole comunicare al mondo», ha riferito in un’intervista il cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone.
Il momento più alto della festa è stato il concerto nell’Aula Paolo VI. In platea anche Sofia Loren, seduta nel parterre delle autorità sulla stessa prima fila di Gianni Letta. Al termine, tra gli applausi dopo essersi congratulato con il maestro Dudamel e con la solista di violino Hilary Hahn, il Papa ha voluto ripetere un suo attestato di incessante amore per la musica.
«Nel guardare indietro alla mia vita», ha detto, «ringrazio Iddio per avermi posto accanto la musica quasi come una compagna di viaggio, che sempre mi ha offerto conforto e gioia. Ecco il mio auspicio: che la grandezza e la bellezza della musica possano donare anche a voi, cari amici, nuova e continua ispirazione per costruire un mondo di amore, di solidarietà e di pace». Il Papa ha ringraziato «anche le persone che, fin dai primi anni della mia infanzia, mi hanno avvicinato a questa fonte di ispirazione e di serenità».

Il Giornale di Vicenza, 17 aprile 2007


Una giornata tra udienze e pranzo con i cardinali
Regali e concerto per il PonteficeUn orsacchiotto e 80 bottiglie di birra. Anche la Loren tra gli ospiti

di FRANCO PASQUA

MILIONI di auguri per gli 80 anni di Benedetto XVI per via telematica. I siti internet dedicati al Papa, ufficiali e non, sono letteralmente impazziti per i troppi contatti. Auguri «di benessere e serenità, insieme ad un sincero incoraggiamento per l’esercizio del Suo Alto magistero -, sono stati rivolti dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che ha espresso al Papa - la riconoscenza per l’affetto da Lei sempre manifestato nei confronti della Nazione italiana». Auguri anche dal presidente del Senato Franco Marini e anche il leader della CdL Silvio Berlusconi ha inviato un messaggio di auguri. Dalla Cina e da tutta l’Asia sono arrivati moltissimi auguri di buon compleanno al Papa. A trasmetterli al Pontefice è stata «AsiaNews», l’agenzia del Pontificio Istituto Missioni Estere, che ha raccolto un migliaio di messaggi di lettere di vescovi, laici, suore di Madre Teresa dei vari paesi, in particolare dell'India e dello Sri Lanka. Nel giorno del suo 80° compleanno, Papa Ratzinger ha voluto a pranzo, nella Sala Ducale del Palazzo Apostolico, tutti i membri del Collegio Cardinalizio presenti a Roma. Tra i regali più curioso un grosso orso di peluche che è stato poi inviato ai picoli ricoveratid el Bambin Gesù e 80 bottiglie di birra inviate dalla Baviera. In mattinata ha ricevuto, dalla sua Baviera, il ministro-presidente Edmund Stoiber e il cardinale Friederich Wetter. Benedetto XVI ha ricevuto in udienza anche il metropolita di Pergamo, Ioannis Zizioulas, inviato dal Patriarca di Bartolomeo I per portare gli auguri a Ratzinger, ed il ministro-presidente di un altro Land tedesco, lo Schleswig Holstein. Nel pomeriggio, in onore del Papa - notoriamente un amante della musica classica e sacra - un concerto eseguito dalla Suedwesrundtfunk su musiche di Giovanni Gabrieli, Wolfgang Amadeus Mozart e Antonin Dvorak all’aula Paolo VI. Tra gli ospiti anche Sophia Loren.

Il Tempo, 17 aprile 2007

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