24 giugno 2007

La conversione al cattolicesimo non e' uno spot


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Rassegna stampa del 24 giugno 2007

Aggiornamento della rassegna stampa del 24 giugno 2007 (1)

Il Papa riceve Tony Blair

LE IMMAGINI DELL'INCONTRO FRA PAPA E BLAIR

VISITA DI BLAIR: VIDEO DI SKYTG24

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IL COMMENTO DI LUIGI ACCATTOLI

E' ancora possibile tollerare il vilipendio della religione cattolica? (2)

Pubblichiamo una interessante riflessione di Paolo Francia. Dopo l'articolo potete leggere il mio commento.
Raffaella


COMMENTO

Il più sofferto segreto di Tony

di PAOLO FRANCIA

NON VIENE certo dalla protesta per l’ordinazione di qualche tempo fa a vescovi della Chiesa anglicana di una donna e di un sacerdote gay dichiarato, vicenda che provocò un esodo di fedeli, la scelta di Tony Blair di convertirsi al cattolicesimo. L’attribuiscono alla moglie, rigida praticante che ha voluto educare nel cattolicesimo i quattro figli; e certamente l’influenza di Cherie non è da sottovalutarsi.
Ma è più probabile che sia la conclusione di un percorso intimistico tutto proprio, maturato nel tempo, tenuto segreto per ‘ragioni di Stato’ (mai l’Inghilterra ha avuto un premier cattolico) e portato a compimento nel momento dell’abbandono della guida del Paese dopo un decennio difficile, turbolento e contraddittorio che peraltro ha collocato Blair fra i leader unanimemente considerati fra i migliori di sempre.
L’incontro con Benedetto XVI, che segue di poche settimane quello di Bush, completa per un gioco del destino il quadro temporale delle visite al Papa dei due responsabili della guerra all’Iraq, che Giovanni Paolo II osteggiò, la prima e la seconda volta, con tutte le sue forze e che nella sua replica (della prima non furono responsabili né Bush figlio, né Blair) ha raggiunto livelli di imprevedibile e incalcolabile gravità.
L’inizio della vita ‘ufficiale’ di Blair da cattolico potrebbe essere la richiesta di perdono al Papa per le decine di migliaia di morti in Irak, ma l’eventualità, peraltro poco probabile, resterà per sempre chiusa nel segreto dell’incontro con Ratzinger. Piuttosto è possibile che rappresenti la prova dell’intendimento, espresso dal primo ministro di Londra, di uscire comunque dalla vita politica, nonostante le pressioni dell’amico Bush e di altri perché accetti altri importanti incarichi. Si vedrà.
Per la chiesa anglicana è un colpo all’immagine; ma i suoi problemi sono ben altri, dopo la fuga di alcuni vescovi e molti preti e praticanti per la larga apertura al sacerdozio femminile e per la atavica difficoltà di tenere sotto una guida comune, dall’Inghilterra agli Stati Uniti all’Africa le diverse istanze, mentre sembra pure rafforzarsi la reviviscenza della tradizione cattolica all’interno.
I rapporti con Roma sono relativamente buoni e le divergenze, anche teologiche e dottrinali, assai più contenute di quelle con gli ortodossi. Gli anglicani nel mondo sono stimati in 80 milioni e in taluni Paesi patiscono anche la maggiore autorevolezza riconosciuta alla Chiesa cattolica.
Per Benedetto XVI, impegnato sulla via dell’ecumenismo e desideroso di smussare il più possibile i punti di divisione all’interno del variegato mondo cristiano, la conversione di Blair è ovviamente positiva. Ma non ne farà uno ‘spot’. Non è nel carattere dell’uomo che è succeduto a Giovanni Paolo II; né è interesse della Chiesa di Roma dare l’immagine di voler enfatizzare l’ingresso nelle sue schiere di un personaggio così importante. Blair, mai stato cattolico prima, non è paragonabile al figliol prodigo del Vangelo, rampollo di un ricco ma pur sempre uno qualunque. Meglio considerarlo una delle tante pecorelle vaganti nel mondo che prima o poi trova la strada dell’ovile.

© Copyright Quotidiano nazionale, 24 giugno 2007

Mi sembra che Paolo Francia abbia colto perfettamente il carattere di Benedetto XVI. Egli non fara' mai uno spot della conversione (per ora eventuale) di Tony Blair.
Il Papa e' una persona delicatissima che non ama i fronzoli ed i facili ammiccamenti dei mass media.
Per questo e' ancora piu' apprezzabile.
Noi possiamo pregare che presto la Chiesa cattolica e quella anglicana trovino l'unita' visto che li divide uno scisma "di comodo" e non una frattura teologica
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Raffaella

1 commento:

euge ha detto...

Cara Raffaella, non posso che condividere il tuo post. E' chiaro che la conversione di una persona è prima di tutto una cosa privata e sicuramente, non è una notizia da sbandierare ai quattro venti. Come hai detto tu giustamente, Papa Benedetto è molto attento a queste cose perchè egli stesso è molto riservato.Speriamo in un riavvicinamento anche qui!!!!!!!