29 giugno 2008
Il Papa apre solennemente l'Anno Paolino con Bartolomeo I ed i Pastori: "La Chiesa non difende una causa" (Agi)
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ARTICOLI E COMMENTI SU SAN PAOLO APOSTOLO E L'ANNO PAOLINO
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Riceviamo e con grande gioia pubblichiamo questa bella sintesi di Salvatore Izzo sulla cerimonia di apertura dell'Anno Paolino.
Grazie ancora :-)
R.
ANNO PAOLINO: PAPA ACCENDE ANNO PAOLINO
Salvatore Izzo
(AGI) - CdV, 28 giu.
All'indomani della sua nomina, il nuovo cardinale vicario Agostino Vallini e' gia' nella pienezza dei suoi poteri. Ed e' stato lui ad accogliere Benedetto XVI al suo arrivo alla Basilica di San Paolo, dove il Papa aprira' tra pochi minuti la porta santa per dichiarare l'inizio dell'Anno Paolino. Al rito ha assistito anche il sindaco di Roma Gianni Alemanno, che proprio questa mattina era stato ricevuto dal Papa in Vaticano insieme alla moglie e al figlio.
Tra i numerosi cardinali presenti, nelle prime file hanno trovato posto anche l'ex vicario Camillo Ruini, il decano del Collegio Cardinalizio Angelo Sodano e il segretario di Stato Tarcisio Bertone.
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ANNO PAOLINO: PAPA ACCENDE CERO CON BARTOLOMEO E PASTORI
(AGI) - CdV, 28 giu.
E' stato all'insegna di un rinnovato dialogo ecumenico il primo gesto di Benedetto XVI al suo arrivo alla Basilica di San Paolo per la solenne liturgia di apertura dell'Anno Paolino. Il Papa ha infatti trovato ad attenderlo il Patriarca Ecumenico Bartolomeo I e i delegati fraterni delle altre confessioni cristiane, che insieme ai monaci benedettini dell'abbazia hanno raggiunto in processione il quadriportico della Basilica dove - davanti alla statua dell'Apostolo Paolo - il Papa ha acceso il primo cero del braciere che ardera' per tutto il corso dell’Anno Paolino. Dopo di Lui anche il Patriarca Ecumenico e il Rappresentante del Primate Anglicano hanno acceso un cero. Quindi la processione ha varcato la Porta Paolina ed e' entrata in Basilica.
''Siamo qui riuniti - ha esordito il Pontefice all'omelia - non per riflettere su una storia passata, irrevocabilmente superata. Paolo vuole parlare con noi oggi. Per questo ho voluto indire questo speciale Anno Paolino: per ascoltarlo e per apprendere ora da lui, quale nostro maestro, la fede e la verita', in cui sono radicate le ragioni dell'unita' tra i discepoli di Cristo''.
''In questa prospettiva - ha spiegato Benedetto XVI ai 3 mila fedeli presenti - ho voluto accendere, per questo bimillenario della nascita dell’Apostolo, una speciale 'Fiamma Paolina', che restera' accesa durante tutto l'anno nello speciale braciere posto nel quadriportico''.
''Riportaci insieme da tutte le divisioni'', e' stata poi la preghiera di Benedetto XVI per l'unita' dei cristiani all'apertura dell'Anno Paolino, che intende celebrare i duemila anni della nascita dell'apostolo delle genti. Lo stesso desiderio di unita' e' poi emerso anche nelle brevi parole che, dopo il Papa, ha pronunciato il patriarca ecumenico Bartolomeo I.
In sintonia con le celebrazioni della Chiesa cattolica, l'Anno paolino e' stato aperto oggi pomeriggio anche a Damasco, la citta' della conversione dell'Apostolo, dove, riferisce AsiaNews, ''coinvolge tutte le comunita' cristiane: cattolici, ortodossi e protestanti. A proclamare l'apertura dell'Anno, a nome di tutei le comunita' cristiane della citta', il patriarca greco-ortodosso di Antiochia, Ignazio IV, mentre il patriarca greco-melchita cattolico di Antiochia, Gregorio III, era presente a Roma nella Basilica di San Paolo. In Turchia, ove oggi e' Tarso, citta' natale di San Paolo, l'Anno e' stato aperto con qualche giorno di anticipo, il 22: a Tarso al giorno d'oggi, ufficialmente non ci sono cristiani, ne' chiese. Per questo e' stato chiesto di poter utilizzare la vecchia chiesa di San Paolo, ufficialmente un museo, come molte altre chiese in Turchia.
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ANNO PAOLINO: PAPA, LA VERITA' SI PAGA CON LA SOFFERENZA
(AGI) - CdV, 28 giu.
''In un mondo in cui la menzogna e' potente, la verita' si paga con la sofferenza''. Benedetto XVI ha attualizzato con queste parole il martirio di San Paolo, che fu decapitato a Roma per non aver voluto rinnegare il Signore.
''Chi vuole schivare la sofferenza, tenerla lontana da se', tiene lontana - ha spiegato il Papa nell'omelia della solenne celebrazione di apertura dell'Anno Polino - la vita stessa e la sua grandezza; non puo' essere servitore della verita' e cosi' servitore della fede. Non c'e' amore - ha scandito il Pontefice - senza sofferenza, senza la sofferenza della rinuncia a se stessi, della trasformazione e purificazione dell'io per la vera liberta'. La' dove non c'e' niente che valga che per esso si soffra, anche la stessa vita perde il suo valore''.
''L'Eucaristia - ha aggiunto - si fonda nel sacrificio di Gesu' per noi, e' nata dalla sofferenza dell'amore, che nella Croce ha trovato il suo culmine. Di questo amore che si dona noi viviamo. Esso ci da' il coraggio e la forza di soffrire con Cristo e per Lui in questo mondo, sapendo che proprio cosi' la nostra vita diventa grande e matura e vera''.
Secondo Papa Ratzinger proprio in San Paolo si e' dunque ''compiuta la profezia fatta ad Anania nell'ora della chiamata: 'io gli mostrero' quanto dovra' soffrire per il mio nome'. La sua sofferenza - ha affermato - lo rende credibile come maestro di verita', che non cerca il proprio tornaconto, la propria gloria, l’appagamento personale, ma si impegna per Colui che ci ha amati e ha dato se stesso per tutti noi''.
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ANNO PAOLINO:PAPA, LA CHIESA NON DIFENDE UNA CAUSA
(AGI) - CdV, 28 giu
''La Chiesa non e' un'associazione che difende una causa''. Lo ha ricordato Benedetto XVI nell'omelia del rito di apertura dell'Anno Paolino. ''La Chiesa - ha spiegato - non vuole promuovere una certa causa. In essa non si tratta di una causa. In essa si tratta della persona di Gesu' Cristo, che anche da Risorto e' rimasto carne''.
''Da molti - ha continato il Papa - Paolo viene presentato come uomo combattivo che sa maneggiare la spada della parola. Di fatto, sul suo cammino di apostolo non sono mancate le dispute. E non ha cercato un'armonia superficiale''. Infatti, ''la verita' era per lui troppo grande per essere disposto a sacrificarla in vista di un successo esterno. La verita' che aveva sperimentato nell'incontro con il Risorto ben meritava per lui la lotta, la persecuzione''.
Salvatore Izzo
(AGI)
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