24 novembre 2007

Concistoro 2007: il commento (pessimistico) di Politi


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"L´ecumenismo è un obbligo" ma è gelo con i protestanti

Il Papa al Concistoro. I cardinali chiedono nuovi mea culpa
Dialogo con gli ortodossi Allarme per la crescita delle sette pentecostali

MARCO POLITI

CITTÀ DEL VATICANO - Ponti con gli ortodossi, crepe con il mondo protestante. E grande, allarmata attenzione per la crescita impetuosa dei movimenti neo-evangelici e pentecostali, che hanno raggiunto la cifra di 400 milioni e che specie in America latina tolgono ogni anno alla cattolicità centinaia di migliaia di fedeli (quasi un milione, secondo alcune stime).
Il dialogo con le Chiese cristiane - ha dichiarato il pontefice rivolgendosi ieri al vertice dei cardinali - non è un optional, ma «un sacro obbligo, un mandato di Cristo».
Però il quadro è molto frastagliato e in Vaticano certificano la «fine di una fase nella quale l´unità dei cristiani sembrava a portata di mano». Non è un caso se Benedetto XVI nel suo discorso ai 143 cardinali presenti ha sottolineato soprattutto il ruolo della preghiera. Il dibattito, con oltre trenta interventi, ha esaltato la voglia di andare avanti e di arrivare a «gesti concreti per smuovere le coscienze».
Alcuni porporati hanno incoraggiato la prosecuzione della riflessione autocritica dei «mea culpa» pronunciati da papa Wojtyla. Altri hanno suggerito di stare attenti nella comunicazione «a non ferire la sensibilità degli altri cristiani»: in pratica, non pubblicare documenti come quelli dell´ex Sant´Uffizio da cui traspare l´idea che la Chiesa cattolica sia superiore alle altre. Il cardinale Kasper, relatore, ha detto in particolare che non ha senso «puntare il dito su ciò che i nostri interlocutori non sono», ma semmai bisogna agire in positivo.
Ma non è facile. Quando il cardinale di Londra Murphy O´ Connor ha evocato la visione di un tavolo a cui siedano intorno al pontefice i capi delle Chiesa cristiane, Kasper ha replicato che i grandi patriarchi ortnodossi di Mosca e Costantinopoli sono divisi e sarebbe difficile individuare i leader mondiali delle Chiese protestanti. Nella sua relazione Kasper ha tracciato i tre ambiti dell´attuale dialogo ecumenico: 1. Le antiche Chiese orientali e le Chiese ortodosse;. 2. Le Chiese nate dalla Riforma protestante; 3. I movimenti carismatici e pentecostali che «non si possono ignorare».
È una mappa con luci e ombre. Con il Patriarcato di Mosca «non c´è più gelo ma disgelo», ha detto. Sarebbe utile un incontro tra Benedetto XVI e Alessio II, ma la parte russa non è pronta. In ogni caso, per far proseguire il dialogo, serve una «continua purificazione della memoria storica».
Positivi anche i risultati della riunione cattolico-ortodossa di Ravenna. Nel documento finale, ha rimarcato il porporato, «per la prima volta gli interlocutori ortodossi hanno riconosciuto un livello universale della Chiesa ed hanno ammesso che a questo livello esiste un Protos, un Primate, che può essere soltanto il vescovo di Roma».
Complicatissimo, invece, il rapporto con i protestanti. «Si aprono nuovi fossati», ha detto senza mezzi termini Kasper. Si superano vecchie controverse dottrinali e intanto sorgono divergenze su difesa della vita, matrimonio, famiglia, sessualità.

Di fatto, in Vaticano non accettano che il protestantesimo sia entrato nello spirito della modernità. Per Kasper la testimonianza comune tra cattolici e protestanti è ormai «indebolita se non addirittura impossibilitata». Gli Anglicani, poi, si trovano in una «situazione difficile»: tra la questione delle donne prete e il problema dei vescovi omosessuali.

E intanto, nella frammentazione delle Chiese protestanti storiche, si diffondono rapidamente nel mondo evangelico i movimenti carismatici e pentecostali. È urgente farci i conti: «Non chiediamoci cosa è sbagliato con i Pentecostali - ha esclamato Kasper acutamente - ma domandiamoci cosa è sbagliato nel nostro lavoro pastorale e rinnoviamoci spiritualmente».
Alla fine l´ambito in cui rimane più facile collaborare tra le Chiese cristiane è l´impegno sociale. Papa Ratzinger nelle sua parole conclusive non ha indicato un programmna di lavoro preciso. Si è limitato a considerare positivamente lo spirito di «fraternità» emerso nel mondo cristiano e ha invitato a non temere il secolarismo. Poi ha preannunciato la sua nuova Enciclica sulla speranza.

© Copyright Repubblica, 24 novembre 2007

Politi...Politi...Politi...per fortuna che qualche simpaticone indica Papa Benedetto come quello pessimista! :-)
Innanzitutto, caro Politi, legga anche gli articoli che riportano la notizia di una ripresa del Cattolicesimo in Brasile (che, mi risulta, sia in America Latina).
Ecco un esempio: "Cattolici in ripresa in Brasile: dopo anni di emorragia di fedeli, si assiste ad una concreta controtendenza" .
Mi piacerebbe sapere che cosa significa andare avanti con i "mea culpa". Mi pongo la domanda: solo la Chiesa Cattolica ha bisogno di continua, costante, purificazione? Mi sembra un concetto un tantino superato anche se Politi lo inserisce in ogni articolo con l'agginta dell'aggettivo "wojtylano" per rimarcare la differenza con Papa Benedetto. Peccato che la base teologica dei "mea culpa" sia stata fornita dal prefetto Ratzinger o sbaglio?
Che poi i media interpretino le richieste di perdono come vogliono, e' tutta un'altra storia...
La Congregazione della dottrina della fede dovrebbe stare attenta a non dire tutta la verita' per non ferire il prossimo? Eh si', un bel moto ecumenico di facciata, di coccole ("ma come sei bello"..."no, sei piu' bello tu", "ma quanto ti voglio bene"...."no, io di piu'!).
Continuiamo a costruire giganti dai piedi di argilla? Tante belle parole in una impalcatura pronta a crollare alla prima occasione? Non penso sia la soluzione giusta. E' importante, al contrario, non nascondersi le difficolta'. Solo cosi' il dialogo ha un senso, altrimenti restiamo nel campo della diplomazia molle e pura...
Ma la parte piu' interessante del Suo articolo, caro Politi, e' questa frase:

"Di fatto, in Vaticano non accettano che il protestantesimo sia entrato nello spirito della modernità"

Ecco il vero problema! La Chiesa Cattolica dovrebbe scendere a patti con la modernita'? E che cos'e' la modernita'? E perche' la Chiesa dovrebbe rinunciare al suo Annuncio, quando sa di essere capace di anticipare di anni gli eventi? Pensiamo alla scoperta della possibilita' di rigenerare le cellule staminali senza l'utilizzo di embrioni (essere viventi!). La Chiesa insiste da anni su questa strada e si e' scientificamente dimostrato che ha sempre avuto ragione.
Del resto "Cio' che oggi appare modernissimo, domani sara' passatissimo", tanto per citare Benedetto XVI...

Raffaella

10 commenti:

euge ha detto...

Cara Raffaella nulla di nuovo dalla penna di POliti.........le solite argomentazioni ormai sentite e risentite ma, insomma Politi lo vuole capire o no che ogn8i suo articolo sul Papa è minestra riscaldata???? Poi sempre il tema della modernità nella chiesa ....... La chiesa caro Politi si edifica su basi e principi che non subiscono ne il passato ne il futuro perchè sono principi fondamentali che non si possono snaturare a proprio piacimento ma già lei viene da quel numero di persone che ama la chiesa e la religione fai da te..... Politi Politi non vale neanche leggerli più i suoi articoli sono di una monotonia e di una ripetitività disarmante...... Rifletta sulle parole di Benedetto XVI " Quello che oggi è modernissimo domani sarà passatissimo" rifletta Politi e ne faccia tesoro una volta tanto anche se per lei è impossibile far tesoro delle parole di Benedetto XVI.

mariateresa ha detto...

buongiorno cara, sempre il solito minestrione rancido.
I protestanti sono entrati nella modernità, che bravini, ma "i protestanti " è un termine che non significa nulla. I protestanti storici, quelli europei, sono in crisi grave e non c'è proprio da invidiarli. Invece i pentecostali e simili sono in rapida crescita ovunque , ma che siano in ottimi rapporti con la modernità non direi proprio, soprattutto quelli che danno una lettura fondamentalista della Bibbia, letterale. Insomma l'articolo non è solo parziale, ma disinforma anche, un mirabile connubio.
La Chiesa che vuole Politi , ne emerge, deve essere al passo con la modernitè, qualsiasi cosa significhi (questa frase fa il paio con lo spirito profetico, si dice sempre anche se non si sa cosa voglia dire) , deve chiedere continuamente perdono e vergognarsi come un cane e stare gobba.
Io l'articolo lo capisco così.
A volte mi chiedo perchè li leggiamo.

Anonimo ha detto...

Perchè ci deve sempre far discutere l'articolo di Politi? Hai ragione, Raffaella, la frase più bella è che il Vaticano non accetta la modernità degli anglicani. Peccato che tanti anglicani sono esasperati da questa "modernità" tanto da ritornare alla fede cattolica. Poi bisogna intendersi sul significato di modernità. Se è moderno poter far tutto, sposarsi tra persone dello stesso sesso, avere figli, diventare preti solo per una domenica, poi farà il prete il mio amico o la mia amica... Interessante...
L'ecumenismo avviene nel dialogo franco e sincero. Con i protestanti per me ora è impossibile un dialogo, neanche su temi sociali e morali (più praticabile con l'Islam e Ebraismo). Certo, ci unisce, cosa non da poco la fede in Gesù Cristo, ma c'è ancora molto da fare con i protestanti. Altro grande problema con cui bisogna fare i conti subito sono le nuove sette. Come disse il Papa esse significano che c'è sete di Dio, e la Chiesa cattolica deve far fronte a questa esigenza.
Voglio proprio vedere cosa dice politi quando ci sarà (me lo auguro con tutto il cuore) un passo importante con gli ortodossi. Saluti a tutti, Marco

mariateresa ha detto...

voglio aggiungere un'osservazione sulla frase evidenziata da Raffaella. Qualcuno sviluppi il concetto "spirito" della modernità.Qualcuno audace e creativo ne illustri i contorni e le caratteristiche.
Fate conto che sia un tema, come quelli che ci davano a scuola, ad esempio "Illustri lo studente lo spirito del romantisismo".
Mi piacerebbere proprio che qualcuno si cimenti nell'impresa.

Anonimo ha detto...

Bel tema, cara Mariateresa! Il candidato ricordi di partire dalle parole di San Paolo: "Non conformatevi alla mentalità di questo secolo, ma trasformatevi rinnovando la vostra mente, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto"
(San Paolo, Lettera ai Romani).

Evidentemente gia' duemila anni fa qualcuno insisteva affinche' ci si conformasse alla "modernità".
:-)

euge ha detto...

Hai ragione Raffaella....... ma chissà perchè poi la strada da seguire e suguita nel corso dei secoli è rimasta la stessa.....
:-)))))

Luisa ha detto...

Condivido completamente il commento di maria teresa.Oggi non ha più senso parlare di protestantesimo, come se fosse un blocco unito, con un`identità ben definita, ed effettivamente i gruppi che gravitano nella galassia protestante e che crescono sono i più fondamentalisti..altro che sposare la modernità !
L`altra settimana a Basilea il rappresentante della Cominità protestante ha applaudito la decisione di un tribunale civile che ha annullato la sospensione che il vescovo Koch aveva deciso contro un sacerdote ,per motivi più che giustificati. Nella loro argomentazione i protestanti hanno paragonato la fede cattolica alla sharia musulmana dicendo che non si può permettere che sia la Chiesa a decidere per la vita dei civili...mica male no ? sharia e fede catttilica sullo stesso piano!
Mons. Koch ha risposto con una lettera coraggiosa ,che ha fatto le prime pagine dei giornali...sono cose che non succedono da voi in Italia....ma che sono realtà in Svizzera e altrove.
Su tutti i temi etici morali citati dal card. Kasper il fossato si allarga, è una realtà...c`è chi cammina con il tempo sposandone i costumi e le mantalità dominanti del momento e è chi difende i valori fondanti del cristianesimo che sono immutabili .
L`articolo di Politi è inqualificabile o piuttosto sì direi che un lampante e caricaturale esempio di disinformazione.

Luisa ha detto...

...fede catttilica...e altri errorini..i miei occhi stamattina sono già stanchi...scusate...

mariateresa ha detto...

Vi segnalo ancora una volta il valdese Di Lecce che mi piace leggere dal sito icn news, il network protestante.
L'articolo è lungo e non banale come l'articolo puffo di Repubblica, il link è :
http://www.icn-news.com/?do=news&id=1907
Vi segnalo questo passo solo per sottolineare che le cose che dice Politi sono quantomeno opinabili se non peggio:

"Mentre l'ala carismatica rifiuta il confronto con la cultura laica contemporanea, anzi la disprezza e la combatte chiudendosi in un orgoglioso ed egoistico fortino da difendere acriticamente, l'ala storica al contrario subisce un netto complesso di inferiorità che la porta ad accettare inconsciamente e supinamente la concezione "residuale" della fede religiosa tanto diffusa nella società occidentale contemporanea. Per apparire più à la page, rinuncia ai temi forti dell'evangelizzazione e della critica dell'umanesimo dal punto di vista biblico; inoltre non sa cogliere il rischio gravissimo per la fede cristiana rappresentato dalle correnti relativiste, vincenti nella cultura attuale, lasciandone la critica a chi vuole confondere, per i propri fini di intervento politico diretto, il relativismo con il pluralismo."

Anonimo ha detto...

Grazie Mariateresa :-)