23 novembre 2007

Pensieri alti e qualche buco di troppo: Rosso Malpelo risponde (per le rime) a Barbara Spinelli :-)


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Pensieri alti e qualche buco di troppo

Spinelli: illustre cognome di un padre dell'Europa e di sua figlia Barbara. E alti pensieri che però non sono ciambelle, e col buco si abbassano. Ieri ("Stampa", pp. 1 e 10) " "La Chiesa e le tentazioni del dopo Dc" " Barbara Spinelli su 20 anni di Chiesa in Italia. Sunto ambizioso " fede e politica, chiesa e società, diritto e morale " ma strumenti impari.
A lei oggi la Chiesa in Italia «appare sicura di sé, animata da certezze intense su questioni che per molti non sono così certe"». Ma è così da 2000 anni! Infatti lei riconosce che era tale anche con Giovanni Paolo II, ma poi aggiunge che ora «la diligente impalcatura dottrinale» di Benedetto rende la cosa «granitica e imperturbabile» proprio sul terreno più critico della laicità, e i «principi non negoziabili» diventano ancora più duri. Opinioni.

Con supplemento psicologico: per lei oggi alla radice di tutto c'è nientemeno che il «pessimismo profondo» di Benedetto XVI con le sue «angosce», che qualcuno le dice essere vere «ossessioni».

Di lì, dunque, ombre nerissime sul panorama ecclesiale: «confusioni dello spirito postconciliare», «arretramenti» in liturgia ed ecumenismo e «mal-essere» di una Chiesa che cerca «una strada» dopo la fine della Dc. Eccolo, allora, «il trauma che affligge gli uomini di Chiesa in Italia»: è" la fine della Dc! Ma no? Ma sì!

Che dire? Forse basterebbe guardare come appare sereno, quando si fa vedere, Benedetto XVI e come si muove e parla il suo segretario di Stato. Infelici? Tristi? Ossessionati? Pessimisti ad oltranza? Dubbio: o noi non siamo all'altezza di certa lucidità, o nei pensieri alti c'è qualche buco.

© Copyright Avvenire, 23 novembre 2007

7 commenti:

mariateresa ha detto...

Molto carino. Questo vezzo di vedere gli uomini di Chiesa in uno stato di ansia parossistica deve essere una mania. Qualche giorno fa, rispondendo a Bobba che notava, come chiunque potrebbe fare se non avesse delle fette prosciutto sugli occhi, che diversi sondaggi segnalano la disaffezione dei cattolici verso la sinistra e con numeri importanti, il nostro Politi (che tiene per buono solo il solito sondaggio IPSOS), rispondendo, ha ritirato fuori la storia del referendum dicendo che Ruini consigliò l'astensione perchè era "terrorizzato". Nientemeno.
Batteva i denti dalla fifa, anzi i denti sembravano nacchere tanto era la paura.
Ma va là....

Anonimo ha detto...

Ciao Mariateresa :-))
Il sondaggio IPSOS potrebbe tranquillamente sostituire il prezzemolo nei nostri orti...
Sai che paura...anche il cardinale Ruini appare sempre sereno e ottimista.
Non sara' che questo vezzo di dipingere gli uomini di Chiesa come pessimisti ed impauriti sia una proiezione dei commentatori? :-))

Anonimo ha detto...

Nell'intervista che Odifreddi fa a Kung e pubblicata sull'Espresso, il matematico ateologo che confonde di matematici con gli astrologi, ribadisce l'accusa che Ratzinger ha tolto la cattedra al suo ex-amico, alla Jago. Come matematico, non saprei, ma come giornalista è poco informato, e non è il solo, purtroppo.

Anonimo ha detto...

Quando Kung perse la cattedra, il prefetto della Congregazione per la dottrina della fede era il cardinale Seper.
Odifreddi non sa leggere le date?

malapenna ha detto...

Ecco un altro classico dell'ateologia: le interviste ad Hans Kung
E' divertente poi notare come Giovanni Paolo II passi dall'essere un "grande Papa" ad un quasi fantoccio nelle mani del cardinale Ratzinger, tutte le volte che ha dovuto prendere una decisione per alcuni impopolare (vedi scomuniche).
Se Giovanni Paolo II fosse stato concorde con gli orientamenti dottrinali di Hans Kung, quest'ultimo avrebbe abbandonato la sua cattedra solo al momento della pensione. Evidentemente, il Papa allora in carica non gradiva le sue idee per la Chiesa a lui affidata. Se ne faccia una ragione e lasci l'ardua sentenza ai posteri, senza rimandarci continuamente a quando lui, figlio di commerciante, sgommava con l'alfa romeo mentre il figlio del gendarme girava in bicicletta .
I nostri cari ateologi continuano a non capire una cosa: o provano a ragionare sui contenuti ratzingeriani, confutandoli col pensiero, possibilmente al suo livello, e senza limitarsi a darci dei cretini o corrono il rischio di passare le giornate tra inchieste sull'otto per mille e interviste ad Hans Kung che ripete astiosamente sempre gli stessi episodi.
Non ho mai capito perchè papa Ratzinger abbia deciso di incontrarlo, dopo la sua elezione, visto l'evidente, odioso risentimento che questa persona ha sempre nutrito nei suoi confronti, al di là delle differenti vedute. Giovanni Paolo II evidentemente era stato ancora una volta "profetico" nel non volerlo mai incontrare.

gemma ha detto...

A volte mi chiedo come sia possibile non rendersi conto della discrepanza tra i discorsi dei giornali e quelli del mondo.
Per la strada, nei bar, nelle sale d'attesa, dovunque, si sentono gli stessi discorsi e grida d'allarme sul disagio giovanile, sulla deriva dei principii, sulla mancanza di ideali e prospettive. E mentre il Papa almeno prova a rispondere con la speranza, costoro che fanno? Scrivono editoriali a puntate non sullo stato della società ma su quello della chiesa e le sue presunte ossessioni.
La rivendicazione perenne della cattedra di Kung poi, francamente mi sta stancando. Non ce l'hanno proprio un suo libro che abbiano letto da citare ? O la sua teologia da contrapporre a quella di Ratzinger, visto che lo danno per il più grande teologo contemporaneo?

Anonimo ha detto...

Sta messo male Kung per rilasciare interviste ad un ignorantone come Odifreddi, che giustamente Fo ha candidato al Nobel per la matematica, che non esiste. Putroppo il matematico impertinente sta nelle grazie di Veltroni che lo candida o lo finanzia, per cui ci toccherà rimpiangere sia Prodi che Berlusconi, che, almeno, non sono così analfabeti.In altre interviste Kung accusa i bavaresi in blocco di essere retrogradi, specialmente se figli di sbirri. Cordialmente, Eufemia.