16 aprile 2008

Il Papa: «Chi è pedofilo non può essere prete»


Vedi anche:

L’antica simpatia del Papa per la democrazia americana (Rondoni)

A colloquio con Massimo Franco sull'evoluzione dei rapporti tra Santa Sede e Stati Uniti: Due «imperi paralleli» (Osservatore)

John Allen trascrive la conferenza stampa del Papa (in inglese)

Il Papa in Usa: mi vergogno dei preti pedofili (Libero)

Il Papa in Usa duro sui preti pedofili: «Profonda vergogna per la Chiesa» (Servizio di Corriere TV)

Benedetto XVI, il diplomatico dell'asse Europa-America (Uboldi per "Il Tempo")

Benedetto XVI: «Gli Stati Uniti sono modello di laicità positiva» (Piccirilli)

Andrea Tornielli: "Religione e laicità negli Usa, quello che ho chiesto al Papa sull'aereo"

BUON COMPLEANNO, SANTO PADRE!

LA DURA CONDANNA DEL PAPA SUI PRETI PEDOFILI: IL VIDEO INTEGRALE

Il Papa: mi vergogno per i preti pedofili. Ratzinger è il cardinale che costrinse la Chiesa a fare i conti con la sporcizia dentro se stessa (Bobbio)

PAPA BENEDETTO NEGLI USA: I VIDEO

Il Papa in Usa: «Mi vergogno dei preti pedofili» (Tornielli)

Prof. Donna Orsuto: "Benedetto XVI va negli USA per sanare le ferite della Chiesa nel Paese" (Zenit)

CHIESA E PEDOFILIA: LA TOLLERANZA ZERO DI PAPA BENEDETTO XVI: LO SPECIALE DEL BLOG

Per il compleanno del Papa...omaggio dell'Osservatore Romano

Benedetto XVI: "La pedofilia del clero è una grande sofferenza per la Chiesa negli Stati Uniti, per la Chiesa in generale e per me personalmente"

Il Papa sui preti pedofili: "E' piu' importante avere buoni preti che avere molti preti"

Papa Benedetto XVI promette: "Mai più preti pedofili, saranno esclusi dal sacerdozio"

VIAGGIO APOSTOLICO DEL PAPA NEGLI USA (15-21 APRILE 2008): LO SPECIALE DEL BLOG

Il Papa: «Chi è pedofilo non può essere prete»

Dal Pontefice «sofferenza» e «vergogna» per lo scandalo di cui si sono macchiati alcuni religiosi statunitensi

Nel discorso sull’aereo anche il ruolo della fede nella società. «Dagli Usa una laicità positiva»

DAL NOSTRO INVIATO A WASHINGTON

SALVATORE MAZZA

«Sofferenza» e «vergogna» per quanto è successo. E ferma determinazione perché non accada «mai più». Perché nella forma­zione dei sacerdoti ci sia più «discerni­mento ».

In volo verso gli Stati Uniti, Be­nedetto XVI affronta la questione dei preti pedofili, che ha lacerato dolorosa­mente la Chiesa americana, e che an­cora la turba.

E lo fa con il suo stile a­perto, senza minimizzare la portata e la gravità delle vicende, che richiedono «giustizia per le vittime», coraggio pa­storale «per far si che questo non acca­da più» e, come terzo livello d’inter­vento, una formazione dei seminaristi in grado di «prevenire» fatti come questi. «È più importante avere buoni preti – dice Papa Ratzinger – che molti preti».

Sono parole importanti quelle che il Pontefice, in viaggio verso gli Stati Uni­ti, pronuncia nella breve conferenza stampa con i giornalisti al seguito. Pa­role che l’America sicuramente atten­deva, da parte del Papa, all’inizio di u­na visita pastorale attesissima anche, e forse soprattutto, in relazione a quanto il Papa ha detto sul più grave scandalo che ha colpito la comunità cattolica sta­tunitense.

Benedetto XVI ne parla come di una «grande sofferenza» non solo per la Chiesa statunitense ma «per la Chiesa in generale e per me personalmente. So le storie di queste vittime – dice – e per me è difficile capire come quei preti abbia­no potuto tradire in questo modo la lo­ro missione, tradire l’amore a Dio e l’a­more per questi bambini. Mi vergogno profondamente e faremo tutto il possi­bile perché questo non accada più».

Secondo il Papa sono tre i livelli a cui bisogna agire. Il primo, ha detto, ri­guarda la giustizia, ovvero «come noi possiamo fare giustizia e aiutare le vit­time ». E dopo aver ricordato che esi­stono «norme adatte», e spiegato di non voler parlare in questo momento «degli omosessuali ma dei pedofili che è un’al­tra cosa», Benedetto XVI ha affermato con forza che «dobbiamo assolutamen­te escludere i pedofili dal ministero sa­cerdotale. Chi si è reso colpevole di pe­dofilia non può essere prete. La pedofi­lia – insiste ancora – è incompatibile con il ministero sacerdotale».

Affermazioni inequivoche, quelle di Be­nedetto XVI. Affermazioni che, se ri­spondono alle attese di una Chiesa smarrita riguardo a questo problema, con altrettanta chiarezza richiamano l’urgenza di un intervento pastorale che – ha spiegato il Papa – «è il livello della guarigione, dell’aiuto e assistenza, è il li­vello della riconciliazione». Di certo, Be­nedetto XVI riconosce che si tratta di «un grande problema pastorale. So che vescovi e preti degli Stati Uniti stanno facendo il possibile per aiutare le vitti­me e far si che questo non accada più». Il secondo livello, che si lega immedia­tamente al successivo, è quello della «prevenzione»: «abbiamo visitato i Se­minari – ha detto Papa Rat­zinger –, faremo tutto il possibile nell’educazione dei seminaristi per una for­mazione profonda, spiri­tuale, umana e intellettua­le ».

Quello che è importante è la capacità di esercitare un accurato discernimento tra i candidati, perché «solo le persone con un profondo amore personale per Cristo, amore sacramentale, possono essere ammesse», così da «escludere che que­ste cose possano accadere ancora. È più importante avere buoni preti che molti preti. Noi – ha insistito per la terza vol­ta – faremo tutto il possibile per guari­re questa ferita».

Certamente, nel colloquio con i giorna­listi non è mancato un ampio accenno alla seconda faccia di questa visita apo­stolica, quella che porterà Benedetto X­VI, venerdì prossimo, a parlare davanti all’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Un organismo «importantis­simo » che secondo Bene­detto XVI «deve ritrovare coscienza della propria missione pacificatrice». A 60 anni dalla Dichiarazio­ne universale dei diritti u­mani che – ha detto – «è la filosofia fondante, il fon­damento umano e spiri­tuale dell’Onu».

«A me – ha insistito Papa Ratzinger – sembra importante che il fondamento dell’Onu sia l’affermazione di diritti che esprimono valori non negoziabili, che precedono tutti gli altri, che sono il fon­damento di tutte le istituzioni». Fonda­mentali – ha insistito ancora – «perché inscritti nell’uomo stesso».

Per questo, secondo il Pontefice, in un momento in cui «c’è una crisi di questi valori» l’incontro con l’Assemblea ge­nerale dell’Onu è un momento molto importante per «salvaguardare i valori comuni su cui è basata la convivenza tra le Nazioni, salvaguardare e svilup­pare la giustizia». Ancora più impor­tante – ha aggiunto – «è che qui si pos­sa registrare una convergenza tra le cul­ture che su quei valori non negoziabili hanno trovato un consenso».

Dal Papa anche una riflessione sul rap­porto tra laicità e fede negli Stati Uniti che, ha detto, costituisce un «modello fondamentale». Negli Stati Uniti – ha ag­giunto il Pontefice – vi è un concetto «di laicità positivo» perché nasce per dare «autenticità e libertà alla fede». «Certa­mente – ha aggiunto – non possiamo importarlo nel contesto europeo; però bisogna osservarlo e prenderlo come e­sempio ».

© Copyright Avvenire, 16 aprile 2008

Nessun commento: