9 marzo 2007

La televisione e il mondo cattolico...


Stamattina sui giornali non si parla molto del Papa, della Chiesa e dei Vescovi, ma si pone l'accento sulla manifestazione proDICO di domani. Non e' questa la sede per parlare di contrapposizioni politiche, in quanto questo blog nasce per discutere di tematiche serie che riguardano l'attivita' pontificia e il Magistero di Benedetto XVI.
Mi interessa, pero', porre l'accento sull'atteggiamento ormai apertamente anticattolico che investe, salvo lodevoli eccezioni, la nostra televisione oltre che (ma questo gia' si sapeva) la grande stampa.

Vorrei segnalare tre episodi su cui vale la pena fare una riflessione (della faziosita' di Augias abbiamo gia' parlato ieri).

Innanzitutto mi sembra che non si parli molto della tristissima vicenda (ne tratteremo successivamente in un post apposito, magari nel pomeriggio) di quel povero bambino, GENETICAMENTE SANO, sopravvissuto ad un "aborto terapeutico". Mi pare strano che i media non si gettino a capofitto su questa vicenda, sicuramente da "auditel". Perche'? Forse perche' si ha paura di dare in qualche modo ragione al Papa, che mette in guardia dai rischi dell'eugenetica, della ricerca del figlio perfetto, dall'aborto un po' troppo facile? Chissa'...

E veniamo al secondo episodio a cui non ho assistito personalmente ma che mi e' stato raccontato da una cara amica e di cui ho letto ampie descrizioni sui giornali.
Vedi ad esempio qui.
Mi risulta che nella trasmissione "Anno zero" che si sia sparato a zero (appunto) sulla Chiesa nel tentativo di indirizzare il pubblico verso il seguente pensiero unico: i DICO sono necessari alla societa'.
Mi risulta anche che il Ministro Mastella sia stato invitato come unico rappresentante contrario alla regolamentazione delle unioni civili e che sia stato oggetto di violenti attacchi sia da parte del pubblico sia, cosa gravissima, da parte di un urlante Santoro.
Sono passate poi immagini di cortei omosessuali culminanti in una gita nei pressi di San Pietro in cui, con somma mestizia, ci si lamentava dicendo che finche' esistono quelle cose la' (la Croce e la cupola di Michelangelo) l'Italia non sara' mai al passo con gli altri Stati europei. Bella Europa quella che disprezza la Croce di Cristo! Bella tolleranza da parte di questi gruppi che ritengono, giustamente, di avere il diritto di parlare, ma che pretenderebbero il silenzio della Chiesa e del Papa.
Si e' poi passati alla volgarita' e quindi all'abbandono (giustissimo) della trasmissione da parte di Mastella su cui si sono abbattuti gli strali del conduttore.
Che esempio edificante di televisione di servizio! E pensare che io pago il canone e sono cattolica. Non c'e' un conflitto di interesse? Chiedero' al Ministro delle pari opportunita'...

Ed eccoci al terzo episodio che ho potuto vedere di persona.
Nella trasmissione "Controcorrente" di skytg24. condotta da Corrado Formigli, ex collaboratore di Santoro, si e' parlato di coppie di fatto.
Peccato che il senatore Rocco Buttiglione fosse stato invitato per parlare della nomina di Mons. Bagnasco alla Presidenza della CEI e non per discutere di DICO.
Il senatore ha espresso la sua contrarieta' al conduttore per questo "inganno", ma Formigli, imbarazzato (per essere stato "ripreso" in diretta?) e' andato avanti per la sua strada promettendo poi che si sarebbe parlato di CEI. Errore...non c'era il tempo!
Mi pare che tutto cio' sia inaccettabile: scrivero' al Ministro Mastella e al senatore Buttiglione per esprimere solidarieta' per quanto accaduto ieri e per spronarli nel proseguire nella difesa della famiglia.

E questa sarebbe l'ingerenza della Chiesa nella vita italiana? Questo sarebbe il giusto spazio che le compete?
A me pare che siamo di fronte a una "dittatura mediatica" portatrice del pensiero unico che nulla ha a che vedere con la liberta' di espressione, segnatamente dei Cattolici.
Tutti hanno il diritto di dire la propria, di attaccare Chiesa e Papa (vedi Cecchi Paone), di fare commenti di ogni tipo, di polemizzare per trovare spazio in tv e sui giornali, ma la Chiesa deve tacere.
Come giustamente affermava Giuliano Ferrara ieri sera, nella bellissima puntata di "Otto e mezzo", siamo di fronte al paradosso per cui Dario Fo rivendica per i pacifisti il diritto di esprimere il dissenso rispetto alla missioni militari, ma nega lo stesso diritto alla Chiesa.
Due pesi e due misure? Due magigni e due misure!


In tutta questa ondata di luoghi comuni, l'unica trasmissione che si salva e' proprio quella di Ferrara. Chi ha seguito la puntata, ieri sera, ha capito la differenza di approccio della Bindi (un "filino" arrogante nel giudicare l'operato del cardinale Ruini) e di Bobba (concetti chiari ma non espressi con la forza necessaria) ed ha compreso che il pontificato di Ratzinger si basa sull'unione indissolubile fra fede e ragione.
Non e' poco in un'epoca piena di banalita'...
Raffaella

3 commenti:

Luisa ha detto...

Sottoscrivo il tuo post dall`inizio sino alla fine, cara Raffaella e ti ringrazio , per il tuo coraggio
( perchè oggi ci vuole coraggio per andare contro la dittatura del pensiero unico), sì i veri anticonformisti siamo diventati noi cattolici!
Più esattamente i cattolici che sostengono il Magistero della Chiesa ,perchè purtroppo anche nel clero e in certo laicato cattolico,( ma con il cuore che batta a sinistra...espressione non mia ma che trovo particolarmante ben azzeccata), troviamo esponenti del pensar giusto , conforme e unico, come si vorrebbe farci credere.
Oggi la libertà di pensiero e espressione esiste se sei dalla parte giusta ovvero dalla parte di quel pensiero che i media vorrebbero imporre come unico. La tolleranza esiste per tutti, salvo per la Chiesa e coloro che la sostengono, qui tolleranza 0 ! Per la Chiesa e solo per lei esiste il dovere di tacere, condannata al silenzio !
Ebbene diventeremo forse una minoranza ma saremo in resistenza e la storia ci ha insegnato quale e quanta forza esiste nelle minoranze che resistono!

Anonimo ha detto...

Ciao Luisa, grazie per il tuo prezioso contributo.
Il Papa ha un grande dono: riesce ad intuire cio' che accadra' con anni, se non decenni, di anticipo.
Leggendo i libri del professore e poi del cardinale Ratzinger, si intuisce che da anni egli immagina un Cristianesimo di minoranza.
Diventeremo come il granello di senape, un piccolo semino, insignificante, ma tanto importante per il mondo, perche' da quel piccolo granello puo' nascere una pianta e poi un albero forte e maestoso.
Probabilmente diventeremo sempre piu' minoranza, ma ben consci del significato del messaggio di Cristo.
La Chiesa non è e non puo' essere solo filantropia, ma ha l'obbligo di essere testimone di Cristo, pietra dello scandalo.
E' vero: siamo diventati noi cattolici gli anticonformisti. Siamo noi che oggi dobbiamo faticare per farci sentire in tv e per spiegare le nostre ragioni.
Pazienza...vorra' dire che dovremo adattarci e trovare altri sistemi di comunicazione.
E' troppo comodo affermare di essere cattolici se poi si considera quella del Papa una voce come le altre.
La mia consolazione è che la maschera è caduta ed è davanti ai nostri occhi.
Ciao

lapis ha detto...

Ieri sera ho seguito con grande interesse la puntata di "Otto e mezzo" e, anzi, colgo l'occasione per ringraziare Raffaella di avecela segnalata. Dal mio punto di vista, in due parole, meglio un ateo dalle idee chiare come Severino, che almeno sta al suo posto in modo intelligente, piuttosto che una cattolica all'"acqua di Rosy" come la Bindi che, dopo aver detto aria fritta per tutta la durata della trasmissione, alla fine ha concluso, anche lei in linea con la nuova ortodossia baudesca, auspicando una Chiesa "più misericordiosa e vicina alla gente" (più chiara di così la critica al Cardinale Ruini e al Papa non poteva essere).
Che il cattolicesimo non sia solo filantropia ma che debba sempre nutrirsi dell'Eucaristia ce lo ha insegnato Madre Teresa, che non ha mai trovato contraddittorio il fatto di interrompere la cura dei poveri per la messa e la comunione e quando è stata invitata a fondare una sua missione in uno stato a maggioranza islamica ha posto come condizione imprescindibile la presenza di un sacerdote e di un tabernacolo perché, come diceva lei, senza Gesù non possiamo fare nulla.
Comunque ho l'impressione che per il futuro non si tratterà solo di definire o ri-definire il ruolo dei cattolici tra filantropia e/o impegno politico, parlando a voce più o meno alta: si tratterà di decidere se siamo disposti o no a finire in galera per aver pubblicamente sostenuto la morale cattolica (ormai ritenuta chiaramente incompatibile con le "conquiste" della nostra società), sia in un'aula parlamentare o in una scuola, o in un ufficio o in qualsiasi locale pubblico.
Scusate, ma dopo l'assaggio di Anno Zero di ieri sera la vedo proprio grigia... buona serata a tutti.