21 maggio 2007

Aggiornamento della rassegna stampa del 21 maggio 2007 (2)


Vedi anche:

Rassegna stampa del 21 maggio 2007

Aggiornamento della rassegna stampa del 21 maggio 2007 (1)

"Gesu' di Nazaret": ipotesi sui rotoli di Qumran


In occasione della giornata delle comunicazioni, il Papa invita i media a rispettare la famiglia e a educare i bimbi a scegliere

Benedetto XVI bandisce i programmi tv violenti e volgari

Città del Vaticano

«I programmi che inculcano violenza e comportamenti anti-sociali o volgarizzano la sessualità umana sono inaccettabili, tanto più se proposti ai minori». Ha i toni di un vero e proprio anatema contro la tv violenta e volgare, unito all'esortazione ad aiutare i bambini a scegliere i programmi più adeguati, il richiamo alle responsabilità dei mass media lanciato da Benedetto XVI in occasione della 41. Giornata mondiale delle Comunicazioni sociali, che ieri la Chiesa celebra sul tema "I bambini e i mezzi di comunicazione: una sfida per l'educazione".

«Rinnovo l'appello ai responsabili dell'industria dei media e agli operatori della comunicazione sociale, affinché salvaguardino il bene comune, rispettino la verità e proteggano la dignità della persona e della famiglia», ha detto il Pontefice affacciandosi per la recita del Regina Coeli dal suo appartamento su Piazza San Pietro. Secondo papa Ratzinger, «le sfide educative del mondo attuale sono spesso collegate all'influsso dei mass-media, che fanno concorrenza alla scuola, alla Chiesa e, addirittura, alla famiglia». In questo contesto, ha proseguito, «è essenziale un'adeguata formazione all'uso corretto dei media: i genitori, gli insegnanti e la comunità ecclesiale sono chiamati a collaborare per educare i bambini e i ragazzi ad essere selettivi e a maturare un atteggiamento critico, coltivando il gusto per ciò che è esteticamente e moralmente valido». Ma anche i media, ha scandito il Pontefice, «devono recare il loro contributo a questo impegno educativo, promuovendo la dignità della persona umana, il matrimonio e la famiglia, le conquiste e i traguardi della civiltà».

Dinanzi ai fedeli riuniti sul sagrato vaticano, Benedetto XVI ha sintetizzato i temi del suo messaggio per la 41. Giornata mondiale, pubblicato nel gennaio scorso, con l'appello ai mass-media a promuovere «la dignità fondamentale dell'essere umano» e «il rispetto per le necessità della famiglia» e dei bambini. Il Papa poneva l'accento sia sulle «responsabilità dei media come industria» sia sul «bisogno di una partecipazione attiva e critica» da parte dei fruitori, rilevando che «l'adeguata formazione ad un uso corretto dei media è essenziale per lo sviluppo culturale, morale e spirituale dei bambini» e che «educare i bambini ad essere selettivi nell'uso dei media è responsabilità dei genitori, della Chiesa e della scuola».

L'appello del Papa è stato immediatamente fatto proprio da Luca Borgomeo, presidente dell'associazione di telespettatori di matrice cattolica Aiart. «Siamo con il Papa - ha detto - quando afferma che i mass media devono difendere la famiglia e il matrimonio. Troppo spesso non ci si accorge, o non si mette sufficientemente il luce, che giornali, tv e radio contribuiscono a disgregare la famiglia, dando soprattutto ai giovani modelli sbagliati, che delegittimano l'unione tra un uomo e una donna fondata sul matrimonio».

Il Gazzettino nord est, 21 maggio 2007


Il Papa: vi supplico, deponete le armi

di FRANCA GIANSOLDATI

CITTA’ DEL VATICANO - Benedetto XVI «è sgomento». Il deterioramento della situazione a Gaza ha indotto Papa Ratzinger, al termine del Regina Coeli, a levare la voce per implorare Hamas e Fatah: riponete le armi. Medesimo appello lo ha rivolto al governo israeliano a «moderare» l’esercito che ha sferrato un’azione difensiva per neutralizzare le postazioni controllate da Hamas dalle quali partono razzi Qassam sulle vicine cittadine israeliane. Solo negli ultimi sei giorni sono piovuti su Sderot non meno di 200 razzi Qassam. Il «sanguinoso deterioramento» di cui parla il pontefice rischia di far colare a picco le ultime speranze legate alla ripresa dei negoziati dopo l’accordo della Mecca. «Ancora una volta nel nome di Dio, supplico che si ponga termine a questa tragica violenza» ha detto manifestando vicinanza ad entrambe le popolazioni. «Faccio appello al senso di responsabilità di tutte le autorità palestinesi affinché nel dialogo e con fermezza riprendano il faticoso cammino dell’intesa, neutralizzando i violenti». Quello di ieri è stato l’ultimo intervento del pontefice in tema di politica mediorientale. Dieci righe di testo costruite col bilancino, nell’evidente preoccupazione di garantire neutralità alla Chiesa cattolica locale stretta com’è tra l’incudine (Hamas) e il martello (Israele). Sullo stesso piano sono stati collocati Hamas e Fatah così come il governo israeliano per avere reagito alla pioggia di razzi Qassam. «Io mi chiedo solo come avrebbe reagito qualsiasi altro governo davanti ad un bombardamento a tappeto del genere. I razzi intendono uccidere indiscriminatamente gente innocente» ha commentato l’ambasciatore israeliano presso la Santa Sede, Oded Ben Hur. La scorsa settimana una nota dell’ambasciata denunciava il venir meno delle condizioni di sicurezza della popolazione israeliana al confine con Gaza a causa degli «attacchi terroristici». Il caos regna sovrano. Padre Manuel Musallam, parroco di Gaza, ha raccontato che si spara persino sulle ambulanze. La sua peranza è che «Israele consenta all’esercito egiziano di entrare a Gaza per fermare gli scontri».

Il Messaggero, 21 maggio 2007


Il Papa: no alla tv violenta e volgare, la famiglia va difesa

CITTA’ DEL VATICANO - Vade retro tv spazzatura. Tutti i programmi televisivi che «inculcano violenza e comportamenti anti-sociali o volgarizzano la sessualità umana sono inaccettabili». Lo ha denunciato Papa Ratzinger davanti una piazza san Pietro gremita di fedeli. Quello di ieri è stato un Regina Coeli dedicato ad una riflessione a tutto campo sul potere educativo dei mass media ed alla responsabilità che grava tanto sugli editori così come sui giornalisti. «Rivolgo l’appello ai responsabili dell’industria dei media e agli operatori della comunicazione sociale, affinché salvaguardino il bene comune, rispettino la verità e proteggano la dignità della persona e della famiglia». L’occasione per ritornare su un argomento che (dal numero di interventi dall’inizio del suo pontificato) sembra stargli particolarmente a cuore, è la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, quest’anno dedicata ai bambini («una sfida per l'educazione»). Anche stavolta al centro è stata collocata la famiglia. «Le sfide educative del mondo attuale sono spesso collegate all’influsso dei mass media che fanno concorrenza alla scuola, alla Chiesa e addirittura ai genitori» ha detto Papa Ratzinger. Anche in passato non ha esitato a levare vibranti esortazioni al settore della comunicazione per favorire programmi «moralmente ed esteticamente validi». E’ dai media che possono arrivare gravi danni alla famiglia e al matrimonio quando vengono presentate «una visione inadeguata o persino distorta della vita, della famiglia stessa, della religione e della morale». L’invito che stavolta il pontefice ha rivolto ai genitori è di aiutare i propri figli ad usare con sapienza tv e internet, abituandoli ad essere più «selettivi» e a maturare un «atteggiamento critico». Alcuni mesi fa al Pontificio Consiglio per le Comunicazioni Sociali manifestava le sue personali preoccupazioni non troppo differenti da quelle «di una madre, un padre, un insegnante o un responsabile pubblico». Il ruolo dei mass media «pervade e permea» talmente tanto la cultura moderna da non poter divenire motivo di riflessione per «tutti coloro che hanno a cuore il bene della società civile».
F.GIA.

Il Messaggero, 21 maggio 2007


Benedetto XVI: «Basta violenze a Gaza»
Intervento del Papa Chiesta moderazione al governo israeliano ma la violenza continua

ALCESTE SANTINI

Un fermo e preoccupato «appello al senso di responsabilità» è stato rivolto all'Angelus da Benedetto XVI a tutte le autorità palestinesi perché, superando i loro contrasti interni che potrebbero preludere ad una guerra civile, «riprendano il faticoso cammino dell'intesa» messo oggi ad un serio rischio. «Un invito alla moderazione»» è stato rivolto al Governo israeliano perché non sia tentato a reagire con una massiccia forza militare ai lanci Qassam sul Negev. Ma è stata rivolta pure una pressante «esortazione» alla Comunità internazionale a «moltiplicare l'impegno a favore del rilancio del negoziato», messo in pericolo dall'esplosiva situazione che si è creata, capovolgendo alcune incoraggianti aspettative dei giorni scorsi. Benedetto XVI, dopo aver letto con apprensione il resoconto sull'aggravarsi della situazione in Terra Santa e sui possibili riflessi negativi nel Libano e sull'area mediorientale fattogli dal Nunzio apostolico Antonio Franco, ha deciso ieri di lanciare il suo appello: «Ancora una volta in nome di Dio supplico che si ponga termine a questa tragica violenza, mentre alle provate popolazioni palestinesi e israeliana desidero esprimere la mia solidale vicinanza ed assicurare il mio orante ricordo». Ha, quindi, rilevato, entrando nel merito della pericolosa situazione che è venuta a crearsi negli ultimi giorni, che «gli scontri tra fazioni palestinesi nella Striscia di Gaza e i lanci di razzi contro gli abitanti delle vicine città israeliane, ai quali si è reagito con l'intervento armato, stanno provocando un sanguinoso deterioramento della situazione, che lascia sgomenti». Negli ultimi decenni sono stati molti gli appelli dei Pontefici perché, finalmente, fosse impressa una svolta alle tensioni ed agli scontri tra israeliani e palestinesi degli ultimi cinquant'anni. E, se le speranze suscitate dagli accordi di Oslo del 1993 con tutto quello che ne era seguito erano state ridimensionate, è anche vero che, dopo i recenti impegni degli Stati Uniti e dell'Unione Europea per rilanciare il dialogo per raggiungere tra i due popoli un'intesa, sembrava essersi aperta una prospettiva per trovare un'intesa tra israeliani e palestinesi. È dalla prospettiva allarmante che Benedetto XVI è partito per richiamare con fermezza al senso di responsabilità i dirigenti di Hamas e Fatah perché si impegnino a «neutralizzare i violenti» perché la situazione, già fortemente rischiosa, non sfugga di mano. E, dall'altra, ha invitato il Governo israeliano alla moderazione nel senso di evitare, in questo delicato momento, reazioni militari particolarmente forti da provocare reazioni ancora più inconsulte da parte palestinese. Contemporaneamente, si è rivolto alla Comunità internazionale, in particolare agli Stati Uniti e all'Unione Europea, perché facciano sentire la loro voce a favore del rilancio del negoziato, come unica via possibile per evitare il peggio e riportare tutti al tavolo del dialogo e del negoziato costruttivi. Il Patriarca di Gerusalemme e dei Latini, S. B. Michel Sabbah, che da sempre si è adoperato per la causa dei palestinesi e per il dialogo tra questi e il Governo israeliano, ha fatto pressione, oltre al Nunzio, sul Papa perché lanciasse l'appello di ieri. E si è reso conto, con grande preoccupazione, che l'attuale lotta fratricida tra palestinesi, se non sarà subito corretta e superata, si risolverà in un tragico boomerang che peserà sul loro futuro.

Il Mattino, 21 maggio 2007

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