26 giugno 2007

Le regole del Conclave, una riflessione (di Raffaella)


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Cari amici,vorrei fare con voi una piccola riflessione riguardo al documento pubblicato in giornata dal Vaticano.
Con il motu proprio, datato 11 giugno 2007 e reso noto stamane, il Papa ha voluto abolire la possibilita' di eleggere il Sommo Pontefice a maggioranza semplice.
Ho letto su varie agenzie che tale possibilita' era, in ogni caso, semplicemente teorica. Io non la penso cosi' e vi spiego perche'.
Come dice il saggio: "a pensare male si fa peccato, ma spesso si indovina...".
Perche' dico questo? La ragione e' semplice: sono abituata a fare slalom sulle norme giuridiche e so che esse possono essere molto insidiose.
Facciamo un piccolo calcolo, ovviamente ipotetico.
Supponiamo che in un eventuale conclave (a proposito: il prossimo dovra' svolgersi fra almeno cento anni...)i cardinali elettori siano 120.
Maggioranza qualificata dei due terzi: 80 voti.
D'ora in poi, quindi, il Papa dovra' essere eletto con questo quorum e non con uno minore, anche se occorressero mille scrutini.
Che cosa accadrebbe, invece, se interpretassimo in modo "diabolico" le norme della costituzione "Universi Dominici gregis" di Giovanni Paolo II?
Per i primi 33 o 34 scrutini occorre la maggioranza dei 2/3 dei cardinali elettori.
Nel nostro esempio il quorum e' di 80 voti.
Dopo il 34° scrutinio e tredici giorni di conclave il quorum si abbassa bruscamente a 61 voti (la meta' piu' uno).
Supponiamo che un certo numero di cardinali (diciamo 65) spinga per l'elezione di un determinato candidato, magari perche' la maggioranza di essi e' europea, latinoamericana, australiana, orientale etc. (siamo sempre nel campo delle ipotesi).
Che cosa conviene fare a questa maggioranza di porporati?
Beh, qui il diritto soccorre.
A questa "cordata" basterebbe attendere tredici giorni e 34 scrutini. A quel punto il candidato della maggioranza sarebbe eletto senza colpo ferire.
Ma che cosa accadrebbe? Saremmo sicuramente di fronte ad un "Papa dimezzato" perche' la semplice maggioranza (nel nostro esempio 65 voti) non garantisce un ampio consenso indispensabile al Pontefice per governare.
E' ragionevole supporre che i cardinali, che non hanno votato per quel determinato candidato, faticherebbero ad accettare un'elezione a semplice maggioranza.
Saluto, quindi, con la massima gioia la decisione di Papa Benedetto XVI di voler modificare le norme in questione. Stabilire che il Successore di Pietro sia eletto almeno dai due terzi del Conclave garantisce la collegialita' della scelta e l'armonia nella Chiesa.
Papa Ratzinger e' stato eltto al secondo giorno di conclave e con una numero di voti (a detta di chi ha "spifferato") ben superiore ai due terzi. E' giusto, pero', prevedere il caso in cui non ci sia subito, fra i porporati, un cosi' ampio consenso intorno ad un confratello e la regola maestra deve essere sempre quella della collegialita'.

Raffaella

5 commenti:

francesco ha detto...

sì tutto può essere
secondo me la mens di fondo è più ecclesiale... le scelte nella chiesa andrebbero fatte in maniera unanime e non alla maniera delle nostre democrazie... di fatto è sempre stato questo il "gioco" dei cardinali elettori e non strane tattiche di alleanze...
in questa prospettiva i 2/3 sono più vicini all'idea di unanimità, mentre il 50%+1 potrebbe spingere a contrapposizioni deleterie per la chiesa
il papa ha a cura il bonum animarum che la suprema legge della chiesa
francesco

euge ha detto...

Già Raffaella ma a parte i commenti dei detrattori e si perchè quelli sono sempre in agguato, sappiamo bene che se Benedetto XVI fa una cosa la fa a ragion veduta e non per passare il tempo!!!!!!!!!!!! quindi, anch'io accolgo questo Motu Proprio che come quello per la messa in latino è mosso da ragioni ben precise e valide.

Eugenia - Sempre con Benedetto XVI

mariateresa ha detto...

cara, mi dispiace di avverti allertata, basandomi sul blog di Rodari , su una notizia fuffa, non avevo motivo di credere a una balla. Il motu proprio riguardava altro e non la messa in latino.
Sono d'accordo con te sulle considerazioni che fai sul motu proprio,quello effettivamente emanato.
Sullo stato di salute della Chiesa sono convinta che lui (Benedetto) la sa lunga e questo provvedimento vuole evidentemente evitare colpi di mano unilaterali, di qualsiasi colore.
Quanto alla messa in latino, per le notizie che sono filtrate, mi sembra che sia una possibiltà in più per quei fratelli nella fede che vogliono continuare a seguire il vecchio rito.
Non riesco proprio a immaginare come tanti che ammettono strappi addirittura ai principi che sono architrave della dottrina sociale cattolica e su questioni gravissime , possano ora fare i difficili o gli intolleranti o i conservatori (nel senso di conservare) verso chi vuole chiedere qusto tipo di messa,avendo raccolto almeno 30 adesioni (così dicono le indiscrezioni di stampa).
Se conosco i miei polli,si dirà che quello che conta è il significato "simbolico", tutto in chiave di rinnegamento del Concilio.....
E invece quello che ne ricavo io è che il significato simbolico che se ne può ricavare è che c'è una possibilità di scelta in più.
E quindi una crescita.
Questi piangoloni ci sfineranno per un bel po',ma io, non so perchè, non sono preoccupata....
Con un po'di fantasia, potremmo scrivere noi stessi i futuri articoli di Melloni,Bianchi & c e altri minori (non mi fate ridere su Augias che di messe deve essere un esperto, sic) ,non perchè siano commentatori disprezzabili,per carità, ma perchè sono prevedibili come il tuono dopo il lampo.
La prevedibilità però, per quanto io rimugini,non mi sembra un pregio. Anche se condita con un linguaggio involuto.
Posso naturalmente sbagliarmi,anzi, sinceramente lo spero. Vedremo.
Buonanotte a tutti gli amici del blog.

euge ha detto...

Hai ragione mariateresa quando dici che è una possibilità in più per quei fratelli nella fede che desiderano celebrare secondo il Messale di Pio V; molti si ostinano a credere e a dire che il Messale di Pio V è vietato non è vietato proprio nulla tanto è vero che fino ad ora si poteva celebrare con il Messale di Pio V, facendo la richiesta al Vescovo Diocesano ora con il Motu Proprio di prossima uscita, basterà che almeno trenta persone ne facciano richiesta al proprio parroco........ e qui cominciano i dolori di pancia ( per così dire ) infatti, mi viene il sospetto che il problema sia proprio questo..... quanti parroci per così dire " moderni " attuali conoscono e sapranno celebrale secondo il Messale di Pio V?????? secondo me molto pochi e la pura è che invece le richieste superino le aspettative!!!!!!!!!!!!!! Altro che strappo con il Concilio Vaticano II altro che conservatore ed altre stupidaggini secondo me la paura è quella che ho espresso; e mettiamoci in mente una buona volta, che Lefevre e la sua giustificazione non centrano proprio nulla!!!!!!!!!!!!
A domani Eugenia - sempre con Benedetto XVI -

Anonimo ha detto...

Ciao a tutti e grazie per le considerazioni ed i commenti :-)
Mariateresa, hai fatto benissimo a segnalarmi l'avviso di Rodari. In effetti un motu proprio e' stato pubblicato :-)
Un abbraccio a tutti.
Raffaella