16 luglio 2007

Chiesa e pedofilia: operazione trasparenza


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IL PAPA IN CADORE: LO SPECIALE DEL BLOG

Riportiamo qualche articolo sul risarcimento che la diocesi di Los Angeles dovra' versare alle vittime dei preti pedofili. Piu' tardi verra' inserita un'intervista a Mons. Fisichella.
Da notare che la Chiesa ha avviato, a partire dal 2001, un'operazione di assoluta trasparenza i cui frutti stanno venendo alla luce
.
Raffaella


Preti pedofili, risarcimento record: 660 milioni di dollari per 508 vittime

Los Angeles, la chiesa deve anche divulgare dossier riservati sullo scandalo. Le scuse del cardinale Saranno venduti un grattacielo e terreni. «Ma non rischiano di fallire: hanno beni per 4 miliardi»

E. C.

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
WASHINGTON — È il massimo risarcimento concordato (o imposto) dalla giustizia americana nello scandalo dei preti pedofili, esploso 5 anni fa: le 508 vittime riceveranno 660 milioni di dollari, un milione e 300 mila dollari circa a testa. Li verserà l'arcidiocesi di Los Angeles, se l'accordo stipulato dalle parti l'altro ieri verrà avallato dal tribunale, dove domani incominceranno le udienze davanti al giudice Haley Fromholz. Questo processo non chiuderà il drammatico capitolo degli abusi sessuali dei sacerdoti cattolici negli Stati Uniti: da qui a gennaio, se ne apriranno altri in altre diocesi. Ma segnerà una svolta cruciale perché — stando all'accordo — il cardinale di Los Angeles, Roger Mahony, dovrà rendere pubblici alcuni dossier riservati sulla tragedia. Si sa che numerosi preti vennero trasferiti in altre città o Stati e vi commisero nuovi reati, e lo scandalo potrebbe ancora ingigantirsi. Lo stesso cardinale si è scusato pubblicamente con le vittime delle molestie: «Non c'è modo di ridar loro l'innocenza che gli è stata tolta. Non doveva accadere e non accadrà più».
L'accordo è stato annunciato dall'avvocato delle vittime Raymond Boucher, e confermato dal legale dell'arcidiocesi Michael Hennigan. Boucher, che rappresenta 242 violentati, ha dichiarato che se non fosse stato raggiunto «l'arcidiocesi avrebbe pagato un prezzo molto più alto», ma ha elogiato il cardinale Mahony per la disponibilità a gettare luce sulla dolorosa vicenda. Hennigan ha sostenuto che «si è finalmente fatta chiarezza, e la Chiesa potrà adesso riprendere la sua missione». Ma i due avvocati non hanno escluso colpi di scena al processo: i sacerdoti colpevoli potrebbero tentare di bloccare la pubblicazione dei dossier, alcune delle vittime potrebbero rifiutare l'accordo, e il giudice Fromholz potrebbe chiederne una modifica.
Secondo i due legali, il pagamento dei 660 milioni verrà eseguito in parte dall'arcidiocesi, in parte dalle assicurazioni e in parte da una trentina di ordini e di parrocchie. L'arcidiocesi, una delle più ricche d'America, verserà 250 milioni di dollari: per farlo, venderà un grattacielo nel cuore di Los Angeles, Wiltshire avenue, la grande arteria verso Santa Monica, e immobili e terreni alla periferia. Non dovrebbe risentirne molto: il Los Angeles Times, che ha svolto un'inchiesta sui beni e le finanze della Chiesa californiana, ritiene che abbia un «tesoro» di almeno 4 miliardi di dollari. Altre cinque diocesi, tra le più povere, sono invece finite in dissesto a causa dello scandalo: San Diego in California, Tucson in Arizona, Portland nell'Oregon, Davenport nello Iowa e Spokane nello Stato di Washington.

Negli Usa l'accordo ha fatto rumore per l'entità della somma e per la trasparenza della Chiesa, cui molti dubitavano.

David Clohessy, il direttore della Associazione delle vittime dei preti pedofili («Survivors network of people abused by priests»), ha affermato che «tutti i cattolici ci debbono essere grati, perché senza il coraggio dei nostri membri decine di predatori dell'infanzia rimarrebbero ancora nascosti e non sapremmo nulla dei loro protettori».

© Copyright Corriere della sera, 16 luglio 2007


LE DIOCESI AMERICANE SOTTO ACCUSA

Mezzo secolo di abusi. Il ruolo del cardinale Mahony: sacerdoti trasferiti hanno commesso ancora reati

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
WASHINGTON — Steven Sanchez ha 47 anni, è scapolo, fa il consulente finanziario. Da bambino, fu una delle 508 vittime dei preti pedofili di Los Angeles. Come le altre, riceverà 1 milione e 300 mila dollari di risarcimento danni dall'arcidiocesi. Gli hanno chiesto a che cosa gli serviranno i soldi: «Niente — ha risposto — nessun assegno ti può restituire l'innocenza dell'infanzia ».
Mary Ferrell è più anziana, ha 59 anni, è madre e nonna, fu abusata sessualmente dal parroco quando ne aveva 9. «Ho atteso mezzo secolo perché venisse fatta giustizia», ha dichiarato. «Ho vissuto una vita di tormenti, alcool, droga, e a questo la Chiesa non può porre riparo».
Mary Grant ebbe esperienze analoghe, ma esprime un giudizio diverso sull'accordo con l'arcidiocesi: «È una liberazione amara dalla prigione del passato: ci consente di curare le turbe psichiche di chi ancora ne soffre».
Sono testimonianze che illustrano le tragedie personali di uno scandalo orribile, esploso nel 2000, su cui si incominciò a fare luce solo due anni dopo, alla formazione di una Commissione della Conferenza episcopale. Il caso di Los Angeles è il più clamoroso, l'arcidiocesi aveva già pagato 114 milioni di dollari ad altre vittime: sommati ai 660 milioni concordati l'altro ieri fanno 774 milioni, un triste primato. Ma il caso è uno dei tanti delle diocesi americane, dove in 50 anni centinaia di sacerdoti si sono macchiati di colpe infami nei confronti di migliaia di innocenti. La diocesi di Boston ha risarcito 157 milioni di dollari alle vittime, quella di Portland 129 milioni, quella della contea di Orange in California 100 milioni e quella di Covington nel Kentucky 85 milioni. Nei calcoli del New York Times sono complessivamente oltre 1 miliardo e mezzo di dollari, una cifra enorme, ma destinata ad aumentare: il Vaticano, precisa il giornale, non contribuisce ad alcun risarcimento.
È uno dei capitoli più neri della storia della Chiesa cattolica. A Los Angeles, la svolta avviene nel 2003, quando il Parlamento della California approva una legge che permette ai violentati il ricorso in tribunale sebbene il reato sia prescritto. Dall'altro lato dell'America, Boston è in fiamme: un prete pedofilo condannato all'ergastolo sarà ucciso in carcere da un detenuto; il cardinale Bernard Law, un amico di Papa Giovanni Paolo II, si dovrà dimettere per non avere denunciato né punito i sacerdoti colpevoli, ma averli soltanto spostati da una parrocchia all'altra. In California, si fanno avanti le prime vittime.
Come Law, il cardinale Roger Mahony è costretto al mea culpa, ma si rifiuta di aprire i dossier. Svolge un'inchiesta interna e caccia 17 preti. Al pubblico non basta.
Racconta il Los Angeles Times che emergono retroscena inquietanti. Il più grave riguarda un sacerdote, Michael Baker, che anni prima ha ammesso di avere molestato alcuni bambini. Il cardinale lo ha trasferito nel Nuovo Messico, dove il sacerdote ha commesso altri 23 reati. Anne Burke, un ex membro della Commissione istituita dai vescovi, vi vede un momento decisivo. Mahony, riferisce, ha appena saputo di un fatto analogo, antecedente al suo arrivo a Los Angeles nell'85: per ben due decenni, un altro prete, Clinton Hagenbach, aveva impunemente compiuto abusi. L'atteggiamento del cardinale cambia, e l'arcidiocesi non fa più sconti ai preti pedofili. Quando la Procura di Los Angeles elenca 221 nomi di sacerdoti che hanno violentato 570 ragazzi e ragazze, gli avvocati incominciano a dibattere se evitare i processi non sia nell'interesse di tutti.
Qualche anno fa, la Chiesa cattolica americana ha fatto un penoso esame di coscienza. Ha interrogato le sue 202 diocesi ricevendo risposta da 195. Ne ha tratto il seguente quadro. Dal 1950 al 2002 inclusi, circa 4 mila religiosi, il 4% del totale, vennero accusati di molestie sessuali, in genere a danno dei bambini. Il 75% delle accuse fu presentato dal 1960 al 1984, dopo diminuirono nettamente. Ne furono oggetto i preti più anziani, ordinati prima del 1979, il 68% dei casi: di quelli ordinati più tardi venne accusato l'11%. Stando al rapporto, la quasi totalità delle diocesi ne restò colpita, il 95%, e oltre la metà delle comunità religiose, il 60%. Dei sacerdoti denunciati, il 29% fu sospeso, il 29% punito con altri provvedimenti, uno su dieci scagionato.
A quante ammontarono le vittime vere o presunte? Il rapporto parlò di 10.667 persone tra minori e adulti, ma la cifra venne ritenuta bassa. Da allora, le polemiche non si sono assopite, anzi si sono estese alle altre chiese americane, dove ebbero luogo drammi assai simili, sembra peraltro su scala minore. E hanno finito per investire la società americana, dove la lotta contro la pedofilia si sta facendo spietata.

© Copyright Corriere della sera, 16 luglio 2007

Quando fu fatta chiarezza, signori miei? Nel 2002! A quando risare il documento del cardinale Ratzinger che impone tolleranza zero sulla pedofilia nella Chiesa? Al 2001!!! Finalmente e indirettamente si scopre la verita'!
Raffaella


Pedofilia, risarcimento record i preti Usa pagano 660 milioni

MARIO CALABRESI

DAL NOSTRO INVIATO
LOS ANGELES - Un nuovo scandalo pedofilia investe la Chiesa cattolica americana e stabilisce un nuovo record nei risarcimenti che dovrà pagare alle vittime di abusi sessuali da parte di oltre un centinaio di preti. Protagonista di questo nuovo capitolo della storia, cominciata a Boston nel 2002, è la diocesi di Los Angeles che ieri mattina ha annunciato di aver raggiunto un accordo con 508 persone che avevano denunciato di essere state molestate o stuprate dai sacerdoti in un periodo di tempo che va dalla fine degli Anni Trenta ad oggi. L´arcidiocesi, guidata da uno delle personalità più note della Chiesa americana, il cardinale Roger Mahony, pagherà l´astronomica cifra di 660 milioni di dollari, oltre un milione e 200mila dollari per ogni vittima, un milione di euro circa a testa.
L´accordo è giunto all´ultimo momento possibile, alla vigilia del primo dei quindici processi civili che dovevano essere celebrati a Los Angeles a partire proprio da oggi. Il patteggiamento extra - giudiziario, che sarà sottoscritto questa mattina davanti ai giudici tra gli avvocati delle vittime e la diocesi più grande d´America, annulla tutti i dibattimenti previsti.
Le accuse coinvolgono 113 sacerdoti che hanno servito nella diocesi fra il 1930 e il 2003, ma di questi 43 sono morti e 54 non vestono più l´abito talare. Dei sedici rimasti all´interno della Chiesa per 12 non sono stati trovati riscontri sufficienti per sostenere l´accusa di abusi sessuali su minori, mentre quattro erano stati posti sotto processo. L´accordo che verrà firmato oggi prevede che vengano diffusi alcuni documenti riservati, che fino ad oggi l´arcidiocesi aveva rifiutato di rendere pubblici, in cui emergono le colpe di una parte della gerarchia ecclesiastica che per troppo tempo ha cercato di coprire lo scandalo. Il patteggiamento evita però a Mahony di dover comparire sul banco dei testimoni in alcune delle cause. Il cardinale infatti pur avendo dettato severe linee guida a cui devono attenersi tutti gli adulti, sia i religiosi sia gli educatori, che hanno un contatto diretto con i bambini, è stato al centro di severe critiche per i suoi comportamenti negli Anni Ottanta. Dalle carte processuali infatti emerge chiaramente che le gerarchie permisero a decine di sacerdoti di continuare a vestire i paramenti sacri nonostante emergessero accuse nei loro confronti. Mahony rimosse 17 preti indicati come colpevoli di abusi ma è accusato di aver taciuto la storia di Michael Baker, un sacerdote che nel 1986 gli confessò di aver abusato di tre ragazzini parecchi anni prima. Lui lo mandò a curarsi in New Mexico e poi negli anni lo trasferì in nove differenti parrocchie dove Baker però tornò a molestare 23 ragazzini. Oggi il cardinale ammette il grave errore e sottolinea che questo pesa sulla sua coscienza, e nel tentativo di riparare almeno economicamente, già da mesi ha messo in vendita più di cinquanta proprietà della Chiesa e i palazzi dell´amministrazione.
Inoltre altri 114 milioni di dollari erano stati promessi dalla Chiesa di Los Angeles in accordi precedenti portando a un totale di 774 milioni di dollari il totale che la diocesi californiana deve reperire. Nessun aiuto finanziario verrà dal Vaticano e ogni diocesi dovrà fare affidamento sui suoi beni e sulle assicurazioni stipulate negli anni.
Questa storia supera di gran lunga quella famosa della diocesi di Boston che nel 2002 riconobbe 552 casi e pagò 84 milioni di dollari, anche se il record di una singola causa era della Chiesa di Orange sempre in California che nel 2004 pagò 100 milioni a 90 ex ragazzini. Di fronte a questa ondata di cause, negli ultimi anni cinque diocesi americane sono andate in bancarotta tra cui quella di Tucson in Arizona, quella di Portland nell´Oregon e a gennaio quella di San Diego che è fallita.
Da quando il caso degli abusi sessuali sui minori è scoppiato negli Stati Uniti, si sono susseguite a decine le cause delle associazioni delle vittime contro le diverse diocesi. Epicentro dello scandalo fu Boston, il cui arcivescovo, il cardinale Bernard Law, fu costretto alle dimissioni e venne richiamato a Roma dove attualmente è arciprete della basilica di San Giovanni in Laterano.
Ma se a Boston tutto è cominciato a Los Angeles potrebbe essere scritto il capitolo finale. I 660 milioni di dollari metteranno la parola fine a tutte le denunce, ai processi collettivi e alla possibilità di rivalersi contro la Chiesa: nel 2002 infatti lo stato della California approvò una legge che creava una finestra di un anno durante la quale potevano essere presentate denunce senza limiti di tempo, ma con l´accordo di ieri questa finestra si chiuderà per sempre e da domani saranno possibile solo singole denunce per abusi compiuti negli ultimi due anni.

© Copyright Repubblica, 16 luglio 2007

Quando scoppio' il caso "Boston"? Nel 2002! E il documento vaticano a quando risale? Al 2001! Qualcuno avra' ancora il coraggio di parlare di insabbiamenti?


Il Vaticano

La Santa Sede non contribuirà in alcun modo le chiese americane venderanno il patrimonio

ORAZIO LA ROCCA

CITTÀ DEL VATICANO - La Santa Sede non contribuirà in nessun modo al pagamento degli indennizzi per le vittime dei preti pedofili. Come già avvenuto in casi simili, l´arcidiocesi di Los Angeles dovrà pagare i 660 milioni di dollari vendendo parte del suo patrimonio (immobili, titoli, donazioni...) che ammonta a circa 4 miliardi di dollari. Altre strade percorribili, il ricorso a coperture assicurative o alla "protezione" della dichiarazione di bancarotta, seguendo l´esempio delle diocesi di San Diego, Davenport nell´Iowa, Portland in Oregon, Spokane nello stato di Washington e Tucson in Arizona. Ma, nella storia dello scandalo dei preti pedofili scoppiato 5 anni fa a Boston, l´indennizzo di Los Angeles è il più alto, autentico record della vergogna preceduto dai 100 milioni già pagati dalla diocesi di Orange, California, e dagli 85 milioni di Covington, Kentucky. Le azioni legali per gli abusi sessuali sono già costati alla Chiesa cattolica Usa 1,5 miliardi di dollari, che, comunque, non intaccheranno le finanze vaticane e, tantomeno, il contributo dell´8 per mille dell´imponibile Irpef della Chiesa italiana.

© Copyright Repubblica, 16 luglio 2007

E perche' la Santa Sede dovrebbe contribuire?
Ieri uno zelante parlamentare di un noto partito, di cui e' pietoso e saggio tacere anche il nome, aveva proclamato ai quattro venti la notiziona: l'8 per mille degli Italiani servira' ad aiutare le diocesi americane!
Quanta malafede o forse si tratta, semplicemente, di "disperazione elettorale"?

R.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Cara Raffaella se vai sul Corriere trovi riportata tale oscenità. Grazie per il tuo lavoro

Anonimo ha detto...

Grazie a te :-)))