16 luglio 2007
Il Papa a Lorenzago: cronaca della settima giornata
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Cari amici, buona settimana a tutti :-)
Oggi abbiamo molta "carne sul fuoco": leggeremo molti articoli sulle vacanze del Papa, sulla Messa tridentina, sulla lettera del Papa alla Cina e sulla questione dei preti pedofili americani. Iniziamo dalle vacanze del Santo Padre e dall'Angelus di ieri.
Raffaella
Durante l’Angelus riservato ai fedeli della diocesi di Treviso, le lodi di Ratzinger per «lo spettacolo di prati, boschi, vette»
«Qui il mio spirito si rafforza»
E alla messa la preghiera contro discriminazioni di razza o religione
Galan dal papa e poi con Tremonti: «Comune unico per il Centro Cadore»
LORENZAGO. Nonostante l’impegno dell’Angelus davanti a 1500 fra trevigiani e bellunesi e il pranzo con i vescovi, papa Ratzinger anche ieri è uscito per la sua passeggiata. «Di fronte a questo spettacolo di prati, boschi, vette protese verso il cielo - ha detto - sale spontaneo nell’animo il desiderio di lodare Dio per le meraviglie delle sue opere e la nostra ammirazione per queste bellezze naturali si trasforma facilmente in preghiera». Alla messa la preghiera ha riguardato ogni discriminazione per il colore della pelle, nazionalità, lingua o religione. E ieri, dopo l’udienza privata della famiglia Galan dal papa, il governatore del Veneto ha incontrato il sindaco di Lorenzago. Ne è uscita una proposta shock di Tremonti: «Contro gli sprechi e per una maggiore efficienza unifichiamo i comuni. Uno solo per il Centro Cadore».
Lorenzago. L’Angelus di Benedetto XVI riservato ai fedeli della diocesi di Treviso
Le vacanze? «Servono per nutrire lo spirito»
FRANCESCO DAL MAS
LORENZAGO. Gli piacciono un sacco i boschi delle Dolomiti. E le stesse creste. Tanto che anche ieri sera è uscito in passeggiata. Nonostante l’impegno dell’Angelus, davanti a 1500 fra trevigiani e bellunesi e il pranzo in casa con i vescovi. Papa Ratzinger lo dice a tutti coloro che incontra lungo i sentieri che questo posto gli piace un sacco. E ieri lo ha ripetuto in diretta televisiva.
GRATO A LORENZAGO. «Sono grato a quanti mi hanno accolto qui, a Lorenzago - ha detto alla folla di pellegrini riuniti al castello Mirabello e ai milioni di telespettatori che lo seguivano in tivù -, in questo panorama incantevole a cui fanno da sfondo le cime del Cadore e dove è venuto più volte anche il mio amato predecessore, Giovanni Paolo II». Applausi, naturalmente. «Davanti a questo spettacolo di prati, di boschi, di vette protese verso il cielo», ha continuato Benedetto XVI, «sale spontaneo nell’animo il desiderio di lodare Dio per le meraviglie delle sue opere e la nostra ammirazione per queste bellezze naturali si trasforma facilmente in preghiera».
DOPO L’ALBA. Aveva appena fatto l’alba, a Lorenzago, quando il popolo della sicurezza e della protezione civile si mettevano in mobilitazione. Già mezz’ora dopo i primi pellegrini all’ingresso di Villa Piccola. Una lunga, interminabile teoria fino alle 11. Più di 1500 gli ospiti. Altri mille, nel Trevigiano, avevano chiesto di salire. Ma lo spazio era esaurito. Navette trasportavano solo anziani e disabili. Una decina le persone, che al termine della salita di Mirabello si sono accasciate per malore; immediati i soccorsi del Suem.
QUATTRO VESCOVI. Prima dell’Angelus, la messa in castello del vescovo di Treviso, Andrea Bruno Mazzocato, con mons. Andrich di Belluno, l’emerito di Treviso, Magnani, il trevigiano Pasqualotto vescovo in Brasile, alcuni preti della stessa età di Ratzinger. I quattro vescovi sono stati poi trattenuti a pranzo dal papa. In prima fila, tra le autorità, il presidente della Regione Giancarlo Galan, quello della Provincia di Treviso, Muraro, il sindaco di Lorenzago Tremonti. Domenica prossima toccherà ai bellunesi, in piazza Calvi a Lorenzago. I posti disponibili sono almeno 4000. Ieri, per rendere possibile a residenti e villeggianti di Lorenzago di seguire in diretta la messa e l’Angelus è stato messo a disposizione un maxischermo in piazza.
I DISCRIMINATI. Mazzocato ha ricordato il papa come l’esempio del “buon samaritano” e durante la messa si è pregato con forza: «Sii vicino, o Signore, a coloro che sono discriminati per colore della pelle, nazionalità, lingua, religione e fa che ottengano i loro diritti».
E al “buon samaritano” si è richiamato anche il papa: per poi sottolineare il senso vero da dare alle vacanze. «Ogni buon cristiano sa che le vacanze sono tempo opportuno per distendere il fisico ed anche per nutrire lo spirito attraverso spazi più ampi di preghiera e di meditazione, per crescere nel rapporto personale con Cristo e conformarsi sempre più ai suoi insegnamenti».
I PROSSIMI IMPEGNI. Il Papa sta lavorando ma anche riposando. Si prepara, ai piedi del monte Cridola, ai prossimi, gravosi impegni. Dopo il grande appuntamento dell’uno e due settembre a Loreto per l’Agorà dei giovani italiani, la visita pastorale in Austria dal 7 al 9 settembre, il viaggio a Napoli del 21 ottobre, il Papa vorrebbe infatti recarsi anche a Lourdes per il 150esimo anniversario delle Apparizioni Mariane e poi a New York, dove è stato invitato dal segretario generale dell’Onu Ban Ki Moon. Del sesto viaggio, quello a Sidney, ha parlato direttamente lo stesso Pontefice invitando i giovani di tutto il mondo a partecipare alla Gmg dell’anno prossimo in Australia. Venerdì prossimo verrà reso noto il messaggio del Papa per la XXIII Giornata Mondiale della Gioventù, sul tema “Avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni”.
© Copyright Corriere delle Alpi, 16 luglio 2007
Sono arrivati anche da Colonia
LORENZAGO. «Vedendo Lorenzago e le Dolomiti in questa giornata di sole», racconta Joseph Ackermann «mi rendo conto del perché questo sia diventato il paese dei 2 papi. Il panorama è eccezionale e la gente molto cordiale ed affettuosa, perciò ho compreso perché prima Woityla ed adesso il nostro papa tedesco abbiano scelto di venire qui in vacanza». Joseph Ackermann è di Colonia ed ha fatto il viaggio apposta per vedere Papa Ratzinger, complice l’amica Olga Sanvido di Danta, che gli ha fatto da cicerone. Non ha torto l’ospite tedesco, perché per l’appuntamento con il primo Angelus di Benedetto XVI il Cadore tutto, ma Lorenzago in particolare, hanno sfoderato una di quelle giornate che hanno reso famoso nel mondo questo territorio per la sua bellezza e per limpidezza dell’aria. Oltre tutto la temperatura era gradevolissima e solamente che si esponeva al sole aveva dei problemi (qualche malore c’è stato). I fedeli hanno iniziato molto presto ad arrivare: i primi sono stati i pullman organizzati dal Trevigiano, poi i privati, che sono arrivati con tutti i mezzi, compresa la bicicletta. La parte più numerosa proveniva dalla diocesi di Treviso (gruppi da Montebelluna, Riese Pio X, Treviso città), ma alcune famiglie anche da Roma, come Carlo incontrato sulla strada verso Mirabello dove si stava dirigendo di buon passo, e Antonio Piconi, medico chirurgo in vacanza a Cortina con la famiglia, che però non ha condiviso la decisione di due incontri pubblici del Papa. «Vede, a Roma posso vederlo quando voglio. Ero però curioso di vederlo in questo contesto, ma sono rimasto deluso perché sul piazzale del Castello è stato impossibile entrare, perché lasciano passare solamente i fedeli organizzati. Per questo scendo in piazza per seguirlo dal maxischermo. Ritengo però che vedere ed ascoltare il Papa sia un diritto di tutti, e non solamente di una piccola parte di fedeli. Penso che sarebbe stato più opportuno trovare uno spazio più grande, come un campo sportivo nel quale accogliere tutti».
«Siamo molto contenti della giornata» dicono invece Alfredo Marangon e Mirelda Bonato di Pianezze di Rovigo, mentre stanno acquistando una copia del libro sul soggiorno di Papa Giovanni Paolo II in Cadore. «Noi veniamo da 17 anni in ferie a Lozzo ed ogni volta che a Lorenzago arriva il Papa saliamo per sentire la sua parola. Siamo convinti che anche questo sarà un buon papa, è solo necessario dargli un po’ di tempo».
«Per noi - raccontano Sofia Danieli degli scout di Treviso 3 e Giancarlo De Marco di Treviso 1, mentre scendono dal Mirabello dopo la preghiera - arrivare a Lorenzago per il Papa è stato un grande onore ed abbiamo voluto così testimoniare l’attaccamento del mondo scout al pontefice. Abbiamo appena festeggiato il centenario della nascita degli scout e questo incontro ci è sembrato il miglior modo di concludere la celebrazione».
Vittore Doro
© Copyright Corriere delle Alpi, 16 luglio 2007
Bah, certi commenti mi lasciano veramente di stucco!
R.
L’UDIENZA PRIVATA
La famiglia Galan dal papa «Una gioia grandissima»
LORENZAGO. «Il papa ha preso fra le sue mani la testolina di Margherita, mia figlia, e questa è la gioia più grande che possa capitare ad un padre». Parola di Giancarlo Galan, presidente della Regione.
«Un’emozione unica», conferma la moglie Sandra. La signora si è presentata da Benedetto XVI con il velo nero in testa. Elegantissima.
«Seppur brevemente, ho spiegato al papa che nostra figlia è stata operata al cuore», fa sapere Sandra. «Lui l’ha accarezzata, l’ha baciata».
Con la coppia, la figlia e l’altro figlio di Sandra, c’era anche Teresa, la suocera di Galan.
«Ci vuole sempre una nonna d’aiuto. E lei ci teneva molto alla messa e all’Angelus».
La bimba del presidente della Regione si chiama Margherita Teresa, i nomi delle due nonne. Quanto alle condizioni della piccola, il padre rassicura: «Sta molto bene e questo è il risultato della scienza medica moderna». Galan è emozionato come padre, un po’ deluso come amministratore. «Con papa Wojtyla mi sono potuto intrattenere per 20 minuti, e per ben due volte. In questo caso, invece, il cerimoniale è stato molto rigido, ha dato tempi strettissimi. Mi auguro di poterlo incontrare più a lungo».
In diretta televisiva si è potuto vedere Galan donare al papa un bellissimo crocifisso di cristallo, alto 70 centimetri, opera del maestro vetraio Seguso di Murano. Ai giornalisti che gli chiedevano se aveva invitato il papa a ritornare a Lorenzago, Galan ha risposto: «La Regione insisterà, anche in forza dell’accoglienza entusiastica che ha ricevuto, ma la concorrenza è parecchia».
Galan è stato ricevuto dal sindaco e dalla giunta di Lorenzago, che l’hanno ringraziato per l’impegno dimostrato dalla Regione in questa circostanza. (fdm)
© Copyright Corriere delle Alpi, 16 luglio 2007
Baviera? :-))
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