7 aprile 2008

"Casi religiosi": Magdi e Giuliano, Rula e Afef (L'Opinione)


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Casi religiosi

Magdi e Giuliano, Rula e Afef

di Paolo Pillitteri

Due sono gli eventi “religiosi” di questo periodo: la conversione e il Battesimo “papale” di Magdi Allam e la campagna elettorale di Giuliano Ferrara contro l ’aborto.
Due “casi” sotto il segno del cattolicesimo. Non se ne vedevano da decenni. Non sono vicende uguali, ma hanno suscitato reazioni analoghe, critiche durissime, intolleranze inimmaginabili. Si cita sempre la massima di Voltaire: “non sono d’accordo con le tue idee, ma darei la mia vita perchè tu possa esprimerle”, sapendo, tuttavia, che dal dire al fare sacrifici del genere, c’è di mezzo il mare.

E la paura. Paura di che? Nel caso di Magdi Allam, battezzato e cresimato in mondovisione da Papa Ratzinger, la paura è quella delle reazioni di un Islam che, secondo lo stesso Cristiano Magdi, è un blocco unico di intransigente settarismo, non esistendo più quello moderato. Vero? Falso? Esagerato?Parliamone, si diceva una volta.

Invece, le repliche, sia di Afef Jnifen che di Rula Jebreal, sorvolano su questo snodo centrale, puntando contro l’eccessiva mediatizzazione dell’evento in San Pietro che confermerebbe una precisa strategia cattolica, alla luce del famoso discorso di Ratisbona, ispirata ad “una riconfermata sicurezza nella superiorità della fede cristiana” (R.Jebreal, su L’Unità) con conseguente maggiore aggressività contro altre confessioni, in primis l’Islam.

Più drastica Afef Tronchetti Provera che, sulla “Stampa”, ha stigmatizzato Magdi Allam e la sua scelta che “incita all’odio e ostacola il dialogo”. Quanto a Ferrara ,i commenti critici nei suoi confronti si incardinano su due teorie: che è sbagliato fare dell’aborto un tema di campagna elettorale e che, così facendo, uno (cioè l’Elefantino) se le va a cercare. E le trova: le uova in faccia, le bottigliate, gli insulti in piazza e in teatro, ecc. E il tutto senza nemmeno la “benedizione” della Chiesa che dall’alto della sua saggezza millenaria è quanto meno prudente.

La critica a Giuliano è doppia: di opportunità e di contenuti, mentre quella a Magdi Allam individua nella spettacolarizzazione della sua conversione un colpo mortale al dialogo interreligioso. In ogni caso, le narrazioni cattoliche dei due protagonisti sarebbero molto, molto, molto politicamente scorrette. Certo, un tema come quello dell’aborto non è opportuno buttarlo dentro il fuoco di una vicenda elettorale, ma, dal momento che c’è, vale anche in questo caso il diritto ad esprimere idee diverse, opposte, contrastanti, scorrette politicamente e anche “offensive” per la cultura dei diritti consolidata nel mondo della donna. Non è, però, Ferrara che mette in pericolo la democrazia, quanto, piuttosto, le manifestazioni fanatiche e violente viste in questi giorni. L’insofferenza e l’intolleranza, peraltro, sono frequenti nelle reazioni di quell’Islam del dialogo così decantato da Afef e Rula.

Checchè ne pensino le due signore, peraltro privilegiate rispetto a milioni di donne islamiche che non godono nei loro paesi di libertà religiosa e di pensiero, l’effetto conversione di Allam è poca cosa in confronto all’espulsione sistematica del cattolicesimo dal mondo mussulmano, il quale - a differenza della cultura della libertà derivata dalla tradizione giudaico cristiana - non sopporta critiche al Profeta, vignette anti-islam, film blasfemi e, ovviamente, scritti e iconografie inneggianti all’ateismo, pena le fatwa, gli annunci di morte e le ridicole minacce diplomatiche di sistemi invero poco adusi alla libertà religiosa e di pensiero. E poco propensi alla condanna dei loro fondamentalisti in Servizio Permanente Effettivo.

© Copyright L'Opinione delle Libertà, 7 aprile 2008

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