7 aprile 2008

Testimonianze dai vari continenti a conclusione dei lavori nell'Aula del Sinodo: "In tutte le società i nonni educano ai valori" (Osservatore)


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Testimonianze dai vari continenti a conclusione dei lavori nell'Aula del Sinodo

In tutte le società i nonni educano ai valori

Il ruolo dei nonni nella cultura africana e in quelle delle tante famiglie di immigrati che lasciano i paesi di origine per dare alle nuove generazioni un futuro migliore; il contributo positivo che essi possono dare a ogni tipo di società, da quelle più tradizionali a quelle in cui le famiglie sono continuamente minacciate. Soprattutto di anziani come "educatori alla fede" si è parlato nelle ultime sessioni della plenaria del Pontificio Consiglio per la Famiglia, conclusasi stamane, sabato 5 aprile, in Vaticano.
L'udienza di Benedetto XVI ai trecento convegnisti è stata infatti preceduta dalle battute finali dei lavori nell'Aula del Sinodo - sul tema "I nonni, la loro testimonianza e presenza nella famiglia" - ai quali sono intervenuti, tra gli altri, i cardinali Christian Wiyghan Tumi, arcivescovo di Douala in Camerun, e Carlo Caffarra, arcivescovo di Bologna; e l'arcivescovo Agostino Marchetto, segretario del Pontificio Consiglio per la Pastorale dei Migranti e degli Itineranti.
Il porporato africano ha analizzato il ruolo dei nonni nella struttura sociale del continente nero: una realtà visibile, soprattutto nei villaggi, dove assicurano continuità generazionale. Essi vivono tutta la vita nella famiglia e anche in età avanzata costituiscono una presenza vivente, dinamica, sono parte della comunità. Tanto che un proverbio afferma: "Quando in Africa un anziano muore, è una biblioteca che brucia".

Stimati da tutti - ha spiegato il cardinale Tumi - i nonni sono fonte di orgoglio per figli e nipoti, riconosciuti per la saggezza e il modo di gestire i problemi, sono mediatori nei conflitti intergenerazionali, sono custodi e garanti della cultura del loro Paese. Ciò comporta che gli anziani in Africa sono una memoria storica, "che racconta il passato, fa rivivere nei nipoti il presente e fa sognare loro il futuro".

Essi, attraverso la testimonianza e l'esempio sono modelli da imitare, capaci di trasmettere valori come la relazione con l'aldilà, il rispetto degli antenati, il senso della famiglia, del bene comune, dell'ospitalità, della condivisione, della solidarietà.
L'enorme contributo sociale dei nonni nelle famiglie dei migranti - spesso monogenitoriali o ricostruite - è stato successivamente messo in luce da monsignor Marchetto. Gli anziani sono soprattutto educatori nella fede nella famiglia araba e in quella sudamericana; ancor più ampio è il loro ruolo in quella cinese. Essi - ha spiegato il segretario del dicastero per i migranti - restano in casa, accudiscono i bambini, svolgono piccoli lavori domestici, si occupano della spesa e di altre commissioni. E soprattutto - ha concluso il relatore - sono un tesoro da cui trarre insegnamento per la vita.
Al cardinale Caffarra è stata affidata una rilettura della Humanae vitae, l'enciclica di Paolo VI di cui ricorre il quarantennale. Nel suo intervento ha denunciato come nell'attuale "supermarket delle religioni, in cui ciascuno prende il prodotto secondo le sue preferenze" il cristianesimo venga messo "sullo stesso piano di ogni altra proposta religiosa". Il porporato ha messo in relazione questa mentalità con la "erosione dei presupposti di verità e antropologici" che stanno alla base dell'enciclica montiniana sulla vita. Essi sono: la persona umana è sostanzialmente una nella composizione di materia e spirito, pertanto il rapporto tra la persona e il corpo non è solo di uso; la dimensione biologica della sessualità umana è linguaggio della persona, dotato di un suo significato proprio, una sua grammatica; la grammatica che regge il linguaggio della persona che è la sessualità è la grammatica del dono di sé, da ciò deriva che il rispetto di questa grammatica esige una profonda, intima integrazione fra eros e agape. Ecco allora l'urgente necessità di una "cura pastorale dei coniugi che vivono il Vangelo del matrimonio".

"La grande sfida - ha concluso Caffarra - che il magistero di Benedetto XVI sta lanciando, ricostruire il patto di amicizia tra la fede e la ragione, costituisce il nodo cruciale dell'evangelizzazione".

Monsignor Tony Anatrella, psicanalista ed esperto in psichiatria sociale, si è soffermato sulla situazione francese. In questo paese l'ottanta per cento degli anziani viene preso in carico dalla propria famiglia, ma "un interrogativo si pone in una società adolescenziale che non è né sensibilizzata, né organizzata a tenere conto di tutte le età della vita: le giovani generazioni avranno lo stesso atteggiamento dei loro predecessori nei confronti dei propri genitori?". Alla domanda provocatoria, una risposta che invita alla speranza. "Anche se esistono oggi casi dolorosi di abbandono o di maltrattamenti - ha detto - le famiglie di oggi non si sono mai così tanto occupate dei loro genitori, accogliendoli spesso presso di loro o visitandoli regolarmente".
Un compito gravoso, soprattutto per le famiglie che non vengono sostenute come si dovrebbe. Quanto al rapporto tra giovani e nonni, il relatore ha sottolineato come "numerosi adulti, tra i cinquanta e i sessant'anni, che si occupano dei propri genitori sanno già che i loro figli non faranno altrettanto". (gianluca biccini)

(©L'Osservatore Romano - 6 aprile 2008)

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