4 luglio 2008

Belluno: torna la Messa tridentina. Domenica la prima funzione si terrà a Villa di Sedico (Arboit)


Vedi anche:

SPECIALE: IL MOTU PROPRIO "SUMMORUM PONTIFICUM"

La proposta : "Benedetto XVI e Alessio II s´incontrino a Bari" (Tummino)

Gli atei all'attacco del Papa che legge la Bibbia in TV. Come mai ce l'hanno solo con il Papa e non con gli Ebrei, i Protestanti e gli Ortodossi?

Ingrid Betancourt: saro' ricevuta da Benedetto XVI la prossima settimana

“Papa Pacelli beato”? Gli ebrei: che errore (Galeazzi)

Novena per il nostro amico Germano

Il Papa riconosce il martirio di un sacerdote ucciso nelle Foibe (Agi)

UN COMITATO PER PIO XII: COMUNICATO STAMPA ED APPELLO

A colloquio con l'arcivescovo Monterisi, segretario del Collegio cardinalizio: "Accanto al Papa per servire l'universalità della Chiesa" (Osservatore)

Benedetto XVI ha intenzione di modificare il rito della Santa Messa? (Ingrao)

Il Papa accolto festosamente a Castel Gandolfo: Benedetto non si è affacciato dal balcone ma è uscito dal cortile (Radio Vaticana)

In due libri con il Pontefice sui passi di san Paolo (Liut)

PAPA INAUGURERA' LETTURA BIBBIA IN TV IL 5 OTTOBRE

La parola di Papa Benedetto affascina il mondo. Dai discorsi alle omelie l’attenzione per gli interventi di Ratzinger non conosce confini (Mazza)

La chiamata di Vallini conferma l'indirizzo complessivo del Pontificato di Papa Ratzinger: la Chiesa stia lontana dalla politica (Pugliarello)

Il Papa: "Lo scopo dell'Anno Paolino è imparare da san Paolo, imparare la fede, imparare Cristo, imparare finalmente la strada della retta vita" (Catechesi udienza generale)

Tutti a Sydney per abbracciare il Papa (Lorenzoni)

Il confronto con le culture e le religioni secondo i Padri della Chiesa: "La verità si dimostra mettendola in pratica" (Mons. Amato per l'Osservatore)

Magdi Cristiano Allam: "Perché difendo il ministro dell'Interno Maroni". La versione integrale dell'articolo di Allam "tagliato" dal Corriere

Torna la messa in latino, come quarant’anni fa

Domenica la prima funzione si terrà a Villa di Sedico, pronto il coro gregoriano

Sarà celebrata alle 8,30 nella chiesa dei santi Gervasio e Protasio A farla don Costantino

di Cristian Arboit

BELLUNO. Esattamente come quarant’anni fa. In provincia di Belluno torna la messa celebrata e cantata in latino. Il vescovo Andrich ha così raccolto la richiesta dell’associazione Una Voce. Si comincia dalla parrocchia di Villa di Sedico, dove la “nuova” - si fa per dire - funzione terrà banco ogni domenica mattina alle 8,30. Non solo la messa sarà celebrata in latino, ma il parroco girerà le spalle ai fedeli. Un tuffo nel passato che - assicurano i membri di Una Voce - farà riscoprire a molti «una nuova dimensione della spiritualità». Ora si punta a Belluno città.
Si ritorna al latino. Il vescovo Andrich ha concesso a un gruppo di fedeli la possibilità di celebrare ogni domenica una messa secondo il rito pre-conciliare. Una decisione storica.
Sono passati infatti oltre quarant’anni da quando il Concilio Vaticano II mise in cantina il rito latino-gregoriano, optando per la messa celebrata e cantata in italiano. Una scelta, specchio dei tempi, che per decenni ha fatto discutere teologi e fedeli nostalgici, che in parte se n’erano fatti una ragione.
Ma a riaprire il dibattito è stato esattamente un anno fa l’inatteso motu proprio di papa Benedetto XVI, documento con cui si esortano le parrocchie a prevedere oltre alle funzioni in lingua volgare anche il rito latino per i fedeli che ne facciano richiesta. E’ così che, in barba alla spirito della secolarizzazione introdotto dal concilio di papa Giovanni XXII, molti vescovi - anche i più riluttanti e perplessi - hanno dovuto capitolare.
Tra questi il titolare della diocesi di Belluno-Feltre Giuseppe Andrich che pochi giorni fa ha accolto la richiesta dell’associazione Una Voce, realtà laica nata con lo scopo di riportare in auge il vecchio rito, definito più gradevole ma anche più efficace in termini spirituali. «Il vescovo all’inizio era un po’ perplesso. Non è stato facile convincerlo», afferma il delegato per Belluno Mirco Rabini.
Che la decisione episcopale non sia stata leggera, lo si capisce dal luogo dove la nuova messa - e nuova si fa per dire - sarà celebrata. Si tratta della chiesa parrocchiale di Villa di Sedico, zona centrale sì ma fino a un certo punto. Per il momento l’associazione ringrazia Andrich, ma non nasconde l’intenzione di puntare su Belluno città, dove potrebbe essere intercettato un maggiore numero di fedeli.
La prima messa tridentina si terrà domenica prossima alle 8,30 del mattino nella chiesa dedicata ai Santi Gervasio e Protasio. La funzione, celebrata da don Costantino De Martin, sarà accompagnata da un coro amatoriale. Ovviamente gregoriano.
Intanto i membri di “Una Voce” ieri presenti in massa alla presentazione della messa - per loro un’autentica conquista - si stanno scervellando per recuperare testi e melodie adatte per l’occasione. Ma chi pensa a delle polverose biblioteche - a mo’ “Il nome della Rosa” - rimarrà interdetto. «Su internet c’è di tutto. Possiamo anche scaricare dei canti». O tempora, o mores.

© Copyright Corriere delle Alpi, 3 luglio 2008

Resto sempre un po' basita di fronte a questi articoli.
Sono ovviamente contenta per i fedeli della provincia di Belluno ma leggo che sarebbe stato il vescovo a dare l'autorizzazione.
A me risulta che essa non sia piu' necessaria vigente il motu proprio Summorum Pontificum ma tant'e'...


Spettacolare questa frase:

E’ così che, in barba alla spirito della secolarizzazione introdotto dal concilio di papa Giovanni XXII, molti vescovi - anche i più riluttanti e perplessi - hanno dovuto capitolare.

I vescovi? Che c'entrano? Giovanni XXII? Nel Concilio e' stato introdotto lo spirito di secolarizzazione?
Andiamo bene...

R.

3 commenti:

Luisa ha detto...

Effettivamente Raffaella, i vescovi intervengono solo se i parroci rifiutano o pongono problemi....ma il percorso dei gruppi di fedeli che desiderano il rito tridentino è un vero percorso da combattente, tanti i rifiuti, gli ostacoli, le difficoltà da parte di parroci...allora si rivolgono al vescovo che si rivela lui stesso disobbediente al Papa e rende impossibile l`applicazione del Motu Proprio.
Il comportamento di troppi vescovi di fronte al Motu Proprio di Benedetto XVI è un vero scandalo anche per la fede dei semplici.
Quando ascolto i vari vescovi promettere obbedienza al Papa, al momento della loro consacrazione, mi domando se quella promessa, quel "volo" non è diventato una semplice formula da dimenticare al più presto possibile.

mariateresa ha detto...

credo che, al di là delle convinzioni liturgiche dei singoli vescovi, abbia un suo grosso peso la questione del potere. I vescovi non vogliono perderlo.E' la loro piccola fetta di importanza e non se la sentono di abbozzare. Insomma, a volte ho l'impressione che più che la litirgia pesino questioni umane, molto umane.
La grande libertà di esternazione e di comportamento dei vescovi (peraltro assai discutibile) dimostra, se ce n'era bisogno, che la Chiesa non è certo il Soviet Supremo.

euge ha detto...

mariateresa hai perfettamente ragione........... per certi la litergia è l'ultimo dei pensieri in realtà forse dietro questo osteggiare il Motu Proprio c'è la problematica di perdere il potere decisionale oltre che la probabile e quasi scontata da parte dei sacerdoti, mancata conoscienza della lingua latina! La chiesa è fatta di uomini e lo sappiamo ma, questi uomini, dovrebbero essere consapevoli di essere ministri di Dio dando il buon esempio; ovviamente ciò non significa essere santi.