2 luglio 2008

Magdi Cristiano Allam: "Perché difendo il ministro dell'Interno Maroni". La versione integrale dell'articolo di Allam "tagliato" dal Corriere


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La mia denuncia della censura del Corriere della Sera che ha eliminato un riferimento critico a taluni esponenti della Chiesa cattolica ed organizzazioni cristiane ammalate di relativismo, buonismo e politicamente coretto

autore: Magdi Cristiano Allam (Corriere della Sera,1-7-08)

Cari amici,

Vi propongo la versione integrale del mio commento pubblicato oggi, martedì primo luglio, sul Corriere della Sera a pagina 38 dal titolo "Quanta ipocrisia negli attacchi a Maroni". E' l'unico di quattro interventi odierni del Corriere della Sera a difesa dell'iniziativa del ministro dell'Interno Roberto Maroni di far prendere le impronte digitali a tutti i rom residenti in Italia, compresi i minorenni, al fine di salvaguardare proprio i bambini dalle aberranti condizioni esistenziali a cui sono costretti, nella gran parte dei casi sottratti al dovere della scuola dell'obbligo e ridotti nella schiavitù di chi mendica, ruba o si prostituisce per volontà degli stessi familiari.
Al tempo stesso auspico che, così come d'altro canto è già previsto dal governo con la nuova carta d'identità elettronica a partire dal 2009, che le tecnologie biometriche di identificazione individuale facciale o dell'iride, si applichino a tutti, cittadini e immigrati, indistintamente.

Il Corriere della Sera ha ritenuto, con una decisione che non condivido e che considero lesiva della mia libertà d'espressione, censurare un passaggio del mio commento in cui critico alcuni esponenti della Chiesa cattolica e organizzazioni cristiane. Questo è il testo originale:

"Ciò è avvenuto con l’indecorosa complicità di taluni prelati della Chiesa cattolica ed organizzazioni cristiane impegnate nel sociale che sbandierano a senso unico il vessillo della dignità umana e della giustizia, come se fossero dei valori ad esclusivo appannaggio degli immigrati;".

E questo è il testo pubblicato dal Corriere della Sera:

"Ciò è avvenuto con prese di posizione che sbandierano a senso unico il vessillo della dignità umana e della giustizia, come se fossero dei valori ad esclusivo appannaggio degli immigrati;".
Il Corriere della Sera ha voluto quindi eliminare del tutto il riferimento alla Chiesa cattolica e alle organizzazioni cristiane.

Mi è stato spiegato che avrebbe potuto irritare il cardinale Dionigi Tettamanzi, arcivescovo di Milano, che aveva definito una "violazione dei diritti umani" lo sgombero dei campi dei rom.

La mia critica era in realtà molto più ampia perché purtroppo, l'ideologia deleteria del relativismo, del buonismo e del politicamente corretto è alquanto diffusa in diversi ambienti ecclesiali e cristiani. Penso ad esempio alle sortite della Caritas, della Fondazione Migrantes, della Comunità di S. Egidio, del settimanale "Famiglia Cristiana".
Mi domando come sia possibile che proprio io, che ho aderito liberamente e convintamente alla fede cristiana e ho avuto il dono del battesimo dalle mani del Santo Padre tre mesi fa, venga censurato per delle legittime e documentate critiche ad alcuni esponenti della Chiesa, mentre il Corriere della Sera che non è mai stato un giornale con particolari simpatie per la Chiesa cattolica ricorra alla censura per non irritare la suscettibilità di questo o di tal altro esponente cattolico o cristiano?

Mi domando come mai quando ero musulmano laico e liberale mi si permetteva di criticare anche duramente le posizioni degli integralisti, estremisti e terroristi islamici, mentre oggi - animato dallo stesso spirito libero - mi ritrovo nell'impossibilità di criticare quella parte della Chiesa e della Cristianità che è ammalata di relativismo, buonismo e politicamente corretto?

Cari amici, potrete leggere all'interno il testo originario e integrale del mio commento.

Prima sull’introduzione del reato di immigrazione clandestina e poi sul rilevamento delle impronte digitali dei rom, compresi i minorenni, l’Italia ha dato prova di una grave lacuna del senso dello Stato, della cultura della verità, del bene comune e dell’interesse della collettività. Mettendo in scena l’ennesima vergogna nazionale, a suon di menzogne, insulti e criminalizzazione della controparte da parte di una sinistra, presente nella politica, nella magistratura, nelle forze dell’ordine e nel mondo intellettuale ed accademico, che non riesce a guarire del tutto dal velleitarismo e dal massimalismo ideologico. Ciò è avvenuto con l’indecorosa complicità di taluni prelati della Chiesa cattolica ed organizzazioni cristiane impegnate nel sociale che sbandierano a senso unico il vessillo della dignità umana e della giustizia, come se fossero dei valori ad esclusivo appannaggio degli immigrati; di esponenti della comunità ebraica che hanno evocato la tragedia dell’Olocausto facendo un parallelismo quantomeno azzardato tra Hitler e Berlusconi; di agenzie delle Nazioni Unite che dovrebbero risolvere il dramma degli immigrati, la catastrofe alimentare e la difficile infanzia nel mondo, ma che sono i primi a dare un pessimo esempio sul piano dell’integrità etica e dell’efficienza organizzativa.
Ed è così che in modo assolutamente pretestuoso, all’indirizzo del ministro dell’Interno Roberto Maroni, sono volate delle pesanti condanne, qualificando la decisione di far prendere le impronte digitale dei rom come “nazista”, “xenofoba”, “razzista”, “barbara”. Quanta mistificazione della realtà dei fatti dal momento che si tratta di un provvedimento ampiamente adottato dalle democrazie occidentali, al pari del reato di immigrazione clandestina che esiste in tutti i paesi europei. Quale degenerazione etica all’insegna del buonismo che è esattamente l’opposto del bene comune, traducendosi in un male che è tale sia per gli italiani sia per gli immigrati. E che aberrazione sul piano operativo l’orientamento a imbrigliare, impantanare e affossare l’azione del governo, con l’unico scopo di poter trasformare la sua sconfitta politica in un vantaggio mediatico monetizzabile in un accresciuto consenso popolare per vincere alle prossime elezioni.
L’ipocrisia denunciata da Maroni è l’atteggiamento di chi non vuole vedere che si tratta di un provvedimento che mira ad emancipare i piccoli rom da una diffusa situazione di degrado materiale e di sfruttamento disumano, o di chi limitandosi ad enfatizzare il coinvolgimento di bambini nella strategia della sicurezza nazionale, finisce per far credere che in Italia non ci sarebbe un’emergenza legata alla criminalità e dal deleterio impatto ambientale legati alla presenza dei rom. Eppure si tratta di una realtà a tal punto vera e a tal punto pericolosa che oggi anche i sindaci delle città più buoniste d’Italia, a cominciare da Bologna, Firenze e Torino, non a caso delle tradizionali roccaforti della sinistra, si sono riconvertiti in paladini della “tolleranza zero” nei confronti dell’illegalità. Mentre i sindaci delle città che buoniste non lo sono affatto, a cominciare da Treviso, Verona e Cittadella, guarda caso amministrate dalla Lega Nord, emergono sempre più come un modello a cui far riferimento a livello nazionale perché sono riusciti, ed è questo il risultato veramente significativo, a migliorare la qualità di vita sia degli italiani sia degli immigrati. Perché, questa è la lezione da trarre, solo le regole certe e rispettate tutelano il bene comune e l’interesse della collettività.
Purtroppo l’Italia è diventato il Paese senza regole. Come è possibile che dei circa 160 mila rom insediati sul territorio nazionale, in 70 mila hanno ottenuto la cittadinanza italiana senza conoscere adeguatamente la lingua italiana, ignorando la cultura italiana, disprezzando i nostri valori e violando sistematicamente le nostre leggi? Come è possibile che del 70% dei rom che nascono in Italia, ben il 37% finisce in un piano di inserimento sociale per una condotta di chi si considera non solo estraneo ma persino ostile alla società che gli dà la cittadinanza e l’insieme dei mezzi materiali per sopravvivere?
Ebbene se proprio non ci piacciono le impronte digitali perché evocano la scena del criminale arrestato e sottoposto a crudeli interrogatori, la tecnologia biometrica oggi ci offre una molteplicità di alternative, dal riconoscimento facciale e dell’iride, per nulla invasive. Ed è bene che questa moderna identificazione individuale concerni tutti noi indistintamente. Ma l’importante è agire bene e subito per affrontare e risolvere i problemi seri e attuali che ci riguardano indipendentemente dal fatto che siamo di destra o di sinistra.

Cari amici, andiamo avanti insieme da Protagonisti per l’Italia dei diritti e dei doveri, del bene comune e dell’interesse nazionale, promuovendo un Movimento della Verità, della Vita e della Libertà, per una riforma etica dell’informazione, della società, dell’economia, della cultura e della politica, con i miei migliori auguri di successo e di ogni bene.

Magdi Cristiano Allam

Dal sito degli Amici di Magdi Cristiano Allam

Leggo e resto allibita:

"Mi è stato spiegato che avrebbe potuto irritare il cardinale Dionigi Tettamanzi, arcivescovo di Milano, che aveva definito una "violazione dei diritti umani" lo sgombero dei campi dei rom"

Ah davvero? Sapesse il Corriere quanto siamo "irritati" noi Cattolici quando leggiamo articoli ed editoriali che potrebbero "irritare" Benedetto XVI...
Prendo atto del fatto che il Corriere della sera si preoccupa cosi' tanto dei sentimenti di un cardinale
.
Magari in futuro potrebbe usare lo stesso zelo anche con il Santo Padre sempreche' decida di riprendere a pubblicare qualche articolo sulla sua attivita' considerato il silenzio di questi giorni.
Comunque le riflessioni di Cristiano Allam spiegano molto, ma molto, dell'atteggiamento del Corriere nei confronti di Benedetto XVI e del o, meglio, dei cardinali di Milano
.
Raffaella

10 commenti:

Anonimo ha detto...

tettamanzi ha bisogno di farsi difendere dal corriere?
ratzinger si è sempre difeso da solo.
forse anche per questo LUI è papa.

Anonimo ha detto...

Da zenit leggo che il papa ha inviato un video messaggio ai vescovi della columbia. Non mi pare di aver visto il testo sul blog, così te lo riferisco. Marco

euge ha detto...

Caro anonimo ( senza firma ) non aggiungo altro perchè hai reso benissimo l'idea.
:-))

Anonimo ha detto...

al primo posto sempre e solo l'ideologia...preoccuparsi cari scrittori di Famiglia Cristiana, uomini di chiesa, associazioni buoniste "a parole" dello sfruttamento becero dei bambini (e spesso delle donne) rom, no ehhh???? Se quella di Maroni non piace, si propongano alternative, si accolgano i bimbi in arcivescovado magari, ma non è più tempo di parole, parole, parole...
E perchè queste ingerenze su queste proposte di legge dello stato non intaccano la laicità e altre si?
Comunque, non è la prima volta che un articolo di Allam non viene pubblicato per intero dal Corriere. Ricordo che avvenne anche quando raccontò della sua conversione. Che aspetta a cambiare giornale? Io e qualche altro lettore da domani lo faremo.
Da passante imparziale mi sento di ribadire: libero stato e libera stampa in libera chiesa sempre, non solo quando c'è da attaccare o ignorare Ratzinger

Anonimo ha detto...

tettamanzi ospiti nel suo arcivescovado con vista sul duomo un bel gruppetto di rom e inviti anche la stampa tanto per farsi osannare come sempre.
tanta carità cristiana verso i rom e nessuna verso chi chiede la messa in latino?
e poi c'è chi si chiede perchè le chiese del centro di milano sono deserte.

Anonimo ha detto...

E da quando il Corriere si preoccupa delle opinioni degli uomini di Chiesa?
Per un passante, dubito che se Magdi Cristiano Allam si dimetesse dal Corriere troverebbe un altro giornale pronto ad accoglierlo a braccia aperte. Non a tutti piace quello che dice.
Forse è meglio che continui a scrivere dov'è (anche se non mi sembra che lo trattino con il rispetto che merita).

mariateresa ha detto...

è una brutta storia. E non è la prima volta che succede ad Allam.
Se fosse successo all'Osservatore Romano di tagliare un articolo a un collaboratore , avremmo il direttore dentro a una gogna e miriagrammi di editoriali indignati. E' una bella schifezza laica.
Ricordiamoceli sempre questi due sistemi di valutazione, indipendentemente dalle idee espresse.Che debbono sempre esprimersi.Anche quando non piacciono.

Anonimo ha detto...

Vorrei dire a Magdi "Cristiano" Allam che la difesa dell'identità nazionale e religiosa e quella della sicurezza dei cittadini sono tutte istanze legittime e condivisibili. Ma non hanno nulla a che vedere con quel Vangelo di cui si professa seguace con tanto entusiasmo. E che lo "spogliarsi" di Dio in Gesù crocifisso malfattore va molto al di là del buonismo di cui accusa parte (ahimè piccola...) della Chiesa italiana.
Certamente il Corriere ha censurato le sue parole. Ma non credo che conoscerle aiuterà nessuno a crescere spiritualmente verso quella Verità di cui parla...

Raffaella ha detto...

Io invece, Enri, trovo estremamente istruttivo cio' che e' accaduto perche' ci aiuta a comprendere (se ce ne fosse ancora bisogno...) certi atteggiamenti dei media.
Ora finalmente ha un senso l'indifferenza verso l'apertura dell'Anno Paolino e il grande spazio concesso da certi giornali a determinati cardinali e vescovi.
Tutto cio' serve a renderci molto piu' smaliziati e, purtroppo, piu' cinici e pungenti.
R.

raffaele ha detto...

Credo che un cristiano (ed anzitutto un neoconvertito) dovrebbe evitare di polemizzare aspramente con uomini di Chiesa ed organizzazioni cattoliche. Può esprimere legittimamente la sua opinione, ma con carità cristiana, evitando attacchi diretti.
Non condivido quindi l'atteggiamento di Magdi Allam (che dovrebbe stare più attento a strumentalizzazioni politiche di parte): mi sento più vicino alla comunità di sant'Egidio.