2 luglio 2008

Sacerdote cattolico ucciso in Nepal


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Religioso assassinato in Nepal

Kathmandu, 1. Un sacerdote salesiano di 62 anni, don John Prakash, è stato ucciso la notte scorsa in Nepal, nella città di Sirsiya, nel distretto orientale di Morang, da un gruppo di uomini armati che hanno fatto scoppiare una bomba. Ne ha dato notizia oggi l'agenzia di stampa AsiaNews, specificando che si tratta del primo sacerdote cattolico ucciso nel Paese, anche se in passato religiosi e religiose hanno subito minacce e rapine. La polizia ha aperto un'inchiesta sull'episodio e un suo portavoce ha dichiarato che tra i sospetti figura il gruppo terroristico Terai Defence Army.
Don Prakash era originario dello Stato indiano del Kerala e svolgeva da dieci anni il suo ministero in Nepal. Era il preside della Don Bosco School e viveva con altri confratelli salesiani nella residenza vicino alla scuola. Don George Kalangara, il vicario parrocchiale, ha dichiarato ad AsiaNews che durante la notte un gruppo di armati è entrato nella residenza dei sacerdoti e ha immobilizzato un altro salesiano, don Matthew, appena arrivato dall'India. Il gruppo ha poi affrontato don Prakash domandandogli denaro. "Poi non sappiamo cosa è successo. Sappiamo solo che è scoppiata una bomba", ha dichiarato don Kalangara.

(©L'Osservatore Romano - 2 luglio 2008)

Sacerdote cattolico ucciso in Nepal

di Redazione

Katmandu. Ieri in Nepal è stato ucciso un sacerdote cattolico. John Prakash, un salesiano indiano, aveva 62 anni. È morto a Sirsiya, nel distretto di Morang, nella parte orientale del Paese. Le forze dell’ordine locali hanno avviato un’inchiesta. I sospetti cadono su un gruppo terroristico. John Prakash lavorava in Nepal da dieci anni. Era il preside della scuola Don Bosco e viveva con altri due sacerdoti nelle vicinanze dell’istituto. George Kalangara, il vicario parrocchiale, ha raccontato ad AsiaNews che uomini armati sono entrati nella residenza immobilizzando uno degli abitanti. Il gruppo ha poi chiesto denaro a padre Prakash. «Poi non sappiamo cosa sia successo, sappiamo soltanto che è scoppiata una bomba». La polizia ha confermato che l’esplosione ha causato danni a tutto l’edificio, inaugurato soltanto un anno fa. Nella stanza del delitto mobili e ventilatori erano rotti. Il gruppo terroristico sospettato è conosciuto sotto il nome di Terai Defence Army. Un agente ha confermato che volantini inneggianti al movimento sono stati trovati nella residenza. In passato, il gruppo aveva chiesto denaro al preside della scuola. La Chiesa cattolica in Nepal conta settemila fedeli su una popolazione di 25 milioni. È la prima volta che un religioso cristiano è ucciso nel Paese.

© Copyright Il Giornale, 2 luglio 2008 consultabile online anche qui.

NEPAL

Assassinato un sacerdote cattolico: il primo nella storia del Nepal

di Kalpit Parajuli

L’ucciso, p. John Prakash, indiano, lavorava in Nepal da 10 anni ed era preside di una scuola salesiana. La polizia sospetta la mano di un’organizzazione terrorista, il Terai Defence Army.

Kathmandu (AsiaNews)

Un sacerdote cattolico, il salesiano John Prakash, 62 anni, è stato ucciso la notte scorsa a Sirsiya (distretto di Morang), nella parte est del Nepal. È il primo sacerdote che viene ucciso nel Paese. La polizia ha aperto un’inchiesta e sospetta che gli autori dell’assassinio siano un gruppo di terroristi.
P. John Prakash, indiano del Kerala, lavorava in Nepal da 10 anni (v. foto). Era il preside della Don Bosco School e viveva con altri due salesiani nella residenza vicino alla scuola. P. George Kalangara, il vicario parrocchiale, ha dichiarato ad AsiaNews che durante la notte un gruppo di armati è entrato nella residenza dei sacerdoti e ha immobilizzato p. Matthew, appena arrivato in comunità dall’India. Un altro sacerdote residente, p. Lazarus Maradi era in viaggio fuori dal Paese. Il gruppo ha poi affrontato p. Prakash domandandogli denaro. “Poi non sappiamo cosa è successo – dice p. Kalangara. Sappiamo solo che è scoppiata una bomba. Quando la polizia è arrivata abbiamo visto segni di lotta. A un lato della stanza vi erano vetri rotti e cose sparse in ogni dove”.
La polizia ha confermato che la bomba ha causato danni a tutto l’edificio, inaugurato solo un anno fa. Nella stanza del delitto mobili e ventilatori erano rotti.
Le forze dell’ordine sospettano che gli autori siano un gruppo terrorista sotterraneo, il Terai Defence Army. Un poliziotto ha confermato ad AsiaNews che dei volantini inneggianti al questo gruppo sono stati trovati nella casa. In passato, almeno 2 volte, il gruppo aveva chiesto denaro al preside della scuola. La polizia ha detto che nella stanza del delitto vi erano banconote per 600 dollari Usa, 3 mila rupie indiane e qualche moneta nepalese sparse sul pavimento.
P. Benjamin Pampackel, un altro salesiano, parlando ad AsiaNews, si cautela da conclusioni affrettate: “Possiamo solo dire che p. John non c’è più. Aspettiamo il rapporto della polizia e l’inchiesta per [capire] la causa reale e i colpevoli dell’incidente”.
Mons. Anthony Sharma, primo vescovo del Nepal, condannando l’assassinio, ha detto ad AsiaNews di non conoscere il gruppo sospettato di averlo compiuto.
L’Associazione delle scuole private del Nepal (Private Boarding School Association of Nepal, Pabson), ha condannato l’uccisione e ha chiesto al governo urgenti azioni contro i colpevoli.
I padri salesiani che lavorano nel distretto di Morang, oltre che nell’educazione, sono impegnati nello sviluppo dei villaggi, nella cura di donne e bambini, nell’addestramento di giovani e personale sanitario, oltre che nel lavoro pastorale.
Questo assassinio è il primo da parte di probabili gruppi terroristi nella storia della Chiesa cattolica in Nepal. In passato, però, altri preti e suore hanno subito minacce e rapine. In una di queste, nel '97, un sacerdote gesuita aveva perso la vita.
La Chiesa cattolica in Nepal conta circa 7 mila fedeli su una popolazione di 25 milioni.

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