20 marzo 2007

Il cardinale Bertone bacchetta di santa ragione i mass media


Questa sera il cardinale Tarcisio Bertone ha incontrato alcuni rappresentanti del mondo della finanza, dell'economia e dell'imprenditoria milanese.
Ha parlato in modo straordinario della figura di Papa Ratzinger, bacchettando sonoramente i media che offrono agli utenti una visione distorta del ruolo e dell'atteggiamento di Benedetto XVI.
Secondo voi troveremo una sintesi di questo intervento sui giornali di domani? Si accettano scommesse...

Raffaella


CARD.BERTONE: CAPIRE PAPA RATZINGER OLTRE IL FALSO CLICHE' MEDIATICO

(ASCA) - Milano, 20 mar - Un Ratzinger al di fuori di ''un certo cliche' falso'' di persona intransigente, scorbutica, oscurantista e interventista che gli e' stato cucito prima da cardinale e ora come papa. Lo ha descritto questa sera con motivati accenti, lontani dalla vecchia apologetica, davanti a una platea scelta di banchieri, accademici economisti, imprenditori e i direttori dei quotidiani milanesi, il cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato, che Benedetto XVI si e' scelto da poco piu' di 6 mesi classificandolo persona ''fedele e capace''. Davanti ai big dell'economia, invitato dall'associazione Etica e Finanza, Bertone ha snocciolato in 20 cartelle un papa Ratzinger alternativo, quasi sempre oscurato o attaccato dai media come avversario irriducibile della modernita'. Chi lo conosce bene - ha detto Bertone - lo considera invece un uomo mite, un uomo del dialogo anche con i laici, capace di offrire con dolcezza e senza prevaricare il suo magistero ''chiaro, preciso ma dolce e convincente''. Bertone ricorda che a Benedetto XVI e' stato chiesto di amministrare la Chiesa a 78 anni. ''Lo votarono - ricorda - dalla sinistra e dalla destra, se cosi' si puo' dire. Ed egli ha subito teso la mano a sinistra e a destra''. Si pensi ad Hans Kung e ai seguaci di Lefebvre. Ma Bertone insiste specialmente sul rapporto con Kung. ''Oggi i due anziani colleghi restano consapevoli della continuita' e discontinuita' del concilio'' ma sono pure consapevoli dei gravi problemi che attanagliano il pianeta. In papa Benedetto ''resta, nel rapporto con gli Stati e con le societa' civili - rileva Bertone - la percezione tutta nordica, e in senso lato riformata, della distinzione fra la sfera della politica e quella della religione, che non attutisce pero' il dissenso deciso con le politiche pubbliche che toccano il nocciolo moralmente irrinunciabile della difesa della vita. Il primato della vita sta diventando il motivo piu' frequente negli interventi papali, dal no assoluto alla guerra e alla violenza, alle manipolazioni genetiche e alla condanna dell'eutanasia, ma soprattutto la proposta della visione cristiana della famiglia''. Di fronte ad una societa' ''in cui si vendono piu' libri sugli amori della Maddalena (Codice da Vinci) che copie della Bibbia'', oppure un vangelo apocrifo ingolosisce piu' del Cantico dei Cantici, ''la reazione di Benedetto XVI - annota Bertone - e' pacata, i toni sono sereni. La sua prima enciclica Deus caritas est e' una smentita alla rappresentazione malevolmente passatista, maschilista e sessuofoba, che una parte della cultura contemporanea attribuisce alla chiesa di Roma''. Centrale rimane pure per cogliere gli orientamenti di papa Ratzinger l'enciclica sull'amore. Bertone offre poi una chiave di lettura dei primi due anni di pontificato citando in particolare la lotta contro il relativismo, la visione dell'Europa, la tutela dell'identita' cristiana. Tre elementi che vanno tuttavia considerati in una visione ampia e non gretta da parte del Pontefice. Egli non si discosta mai da una lettura religiosa e teologica dei problemi anche quando sembra chiamata in causa la politica. Ratzinger pensa infatti piu' a una chiesa della testimonianza cristiana che a una chiesa che rappresenti una politica. La fede e' un dono talmente importante e trasformante che se viene vissuta con coerenza ispira naturalmente l'intero agire dell'uomo e quindi anche la politica a essere coerente con i principi evangelici. Pure il relativismo cosi' allarmante per Ratzinger viene considerato e valutato nella sua pericolista' specialmente in rapporto alla fede cristiana in quanto il relativismo mette in crisi la stessa validita' di Gesu'. Pur richimandosi alle radici cristiane d'Europa, Ratzinger pero' ''non vuole cadere nell'errore di costruire un cattolicesimo politico, ne' in Europa e neppure nel resto del mondo. La fede non indica immediatamente ricette politiche''. ''E' stato notato - ha detto Bertone - un obiettivo, un timore che attraversa tutta l'opera ratzingeriana. E' la questione dell'identita' della fede ovvero il timore per l'identita' del cattolicesimo'' che ormai appare circondato da ''una nebbia di incertezza senza pari nella storia''. ''Mi sembra quindi - aggiunge Bertone - che l'obiettivo centrale del Magistero e del Ministero di Papa Benedetto sia quello di recuperare l'identita' cristiana nella sua autenticita' e di spiegare e confermare l'intelligibilita' della Fede in un contesto di secolarismo diffuso''. Ma la fede di Ratzinger e' fiducia in un Dio vivente ''che ci ha amati fino alla morte'', non e' un Dio anonimo e crudele. Bertone rievocando i viaggi apostolici del papa nel 2006 tocca pure due momenti difficili: il rapporto con l'islam messo in crisi dalla ''frase equivocata'' a Ratisbona, cui segui' un momento non facile da superare e poi quasi cancellato dal viaggio in Turchia; e la questione della famiglia, con la questione delle convivenze. La chiesa si interessa a questo tema perche' si interessa dell'uomo che e' immagine di Dio. Dio che rimane centrale nella predicazione di Papa Ratzinger. Lo e' stato pure nel viaggio in Germania senza riuscire ''a bucare gli schermi'' televisivi. Benedetto XVI in definitiva - ha sostenuto il suo cardinale segretario di Stato - deve essere compreso come colui che vuole presentare il cristianesimo come gioia e amicizia, con Dio e con gli altri. Per questo, ''il suo approccio alle persone, ai gruppi, alle moltitudini e' sereno, luminoso''. E la gente pare capirlo perche' accorre numerosa alle sue catechesi del mercoledi' e alla recita domenicale dell'Angelus.

2 commenti:

Luisa ha detto...

Mi ricordo il giorno dell`insediamento ufficiale del cardinal Bertone a Segretario di Stato, mi ricordo il suo passo svelto che lo portò verso il Papa, le braccia aperte e un sorriso colmo di calore sul volto. E fui felice di sapere vicino a Papa Benedetto un uomo fidato che gli voleva bene.
Spero che il cardinal Bertone saprà, poco a poco, rimuovere dalla Segreteria di Stato tutti coloro che mettono ancora dei bastoni nelle ruote a Benedetto XVI, e che apparentemente non hanno ancora digerito la loro perdita di potere.

Anonimo ha detto...

Cara Luisa, varrebbe la pena di incorniciare questo tuo post :-)
La strada e' ancora lunga ed in salita, ma sappiamo che il cardinale Bertone e' fedele collaboratore del Papa. Personalmente sono molto grata a Don Tarcisio.
Ciao