11 marzo 2007

Il conformismo di una certa piazza urlante...


Cari Amici, oggi vorrei, per chiudere la serata, fare una riflessione "a freddo" sulla giornata di ieri.
Lo sdegno non è venuto meno di fronte a certe invettive contro il Papa e la Chiesa da parte di chi pretende tollerenza senza riconoscere la liberta' di espressione altrui.
La manifestazione PROdico o, meglio, CONTROVaticano si è rivelata un sonoro flop, perche' i numeri dei partecipanti non sono certo da trionfo ma, semmai, da concerto di un cantante mediocre.
Ricordo che solo una settimana fa i promotori rilasciavano interviste trionfalistiche ai giornali, in cui si dicevano sicuri di poter raccogliere piu' di centomila presenze a Roma. Poi, piano piano, si e' scegli a ottantamila, a settantamila e, infine, a cinquantamila, traguardo minimo di ogni manifestazione che si rispetti.
Ebbene i numeri della questura parlano chiaro: la "folla" contava ventimila ospiti rumorosi (o forse meno). I promotori hanno tentato, ieri sera, di alzare la posta a cinquantamila, ma oggi sono scesi a piu' miti consigli visto che le foto di questa sorta di carnevale dipingono un quadro impietoso.
Ricordo, solo per essere cattiva, che stamane all'Angelus erano presenti oltre sessantamila fedeli...se la matematica non e' un'opinione.
Fin qui i numeri.
Purtroppo abbiamo assistito ad una degenerazione dei toni della manifestazione sfociati nel piu' becero anticlericalismo degli ultimi tempi.
Non staro' qui a ripetere le frasi ingiuriose che tutti abbiamo letto sugli striscioni e sentito in tv, tuttavia mi sembra doveroso affermare che siamo di fronte ad episodi di intolleranza preoccupante.
I manifestanti chiedevano a gran voce il silenzio della Chiesa e del Papa sui temi etici. E' questa la liberta' di parola e di pensiero costituzionalmente garantita? E' questa la tolleranza di cui si parla tanto, spesso a sproposito? Mi pare che ieri sera si sia sollevato il velo dell'ipocrisia: c'e' una parte (piccolissima per fortuna) del popolo italiano che vorrebbe far tacere chi non la pensa secondo i dettami conformistici del nostro tempo: buonismo, tolleranza, accettazione passiva.
Bene! A me tutto cio' non sta bene. Noto, pero', con piacere che non sta bene nemmeno alla maggiorparte del nostro paese se e' vero che ieri sera, a Roma, c'erano solo i rappresentanti del mondo omosessuale.
E qui arriviamo al punto: via le ipocrisie, via i giri di parole. I DICO sono richiesti solo dalle persone delle stesso sesso che pretendono eguali diritti rispetto alle coppie eterosessuali (assenti in piazza).
Questo e' il problema! Se ne discuta ma senza nascondersi dietro al dito dei DICO.
Una parola sui tre ministri in piazza: non mi pare corretto che rappresentanti del governo se ne stiano seduti a sentire fischiare un loro collega dell'esecutivo (Mastella) cosi' come mi pare singolare che non si siano sentiti in dovere di prendere le distanze dagli insulti al Papa.
Questa e' tolleranza?
E veniamo al ministro Bindi che, a quanto pare, ama farsi intervistare dal "Corriere" (clicca qui) mentre si trova in chiesa (e' gia' la seconda volta).
Non mi permetto di giudicare l'autoassoluzione del ministro sui DICO, ma vorrei che la prossima volta non chiedesse il voto degli elettori presentandosi come "cattolicissima" visto che non disdegna di criticare il Magistero un giorno si' e l'altro pure.
Trovo il suo atteggiamento un po' arrogante (notare l'ultima frase dell'intervista) e comunque mi sarei aspettata da parte della Bindi un segno di solidarieta' al Papa ingiustamente offeso. Niente di tutto cio'...peccato!
Il Presidente del Consiglio, infine, critica i tre ministri manifestanti, ma solo al termine dello show antipapale. Avrebbe parlato cosi' se le presenze fossero state piu' numerose? Che cattiva!!!
Fine del predicozzo.
Preghiamo per il Papa affinche' non fugga davanti ai lupi...
Buona serata
Raffaella

1 commento:

Luisa ha detto...

Non fuggirà Raffaella, non fuggirà!
E se resterà una sola persona a osare prendere la parola per riaffermare i valori fondanti delle nostre società , questa persona sarà lui, Benedetto XVI .
La forza, la chiarezza del suo messaggio trasmesso con la sua maniera dolce e ferma, attira l`attenzione, suscita l`ascolto, la riflessione, e questo non può che disturbare coloro che speravano in un Papa di transizione! Allora non resta loro che l`offesa , la caricatura, l`insulto ,segni evidenti di una reale impotenza , e di una sempre più evidente debolezza.