12 maggio 2007

Il Papa contro gli spacciatori di droga: Dio vi chiedera' conto del male che fate


Vedi anche:

Aggiornamento della rassegna stampa del 12 maggio 2007(3) e tutti i link ivi segnalati

Conferenza stampa del Papa sull'aereo per il Brasile

VIAGGIO APOSTOLICO IN BRASILE: SPECIALE

VIAGGIO APOSTOLICO IN BRASILE (9-14 MAGGIO 2007)


Duro affondo del Papa contro il traffico di droga

ASCA) - Aparecida, 12 mag - Dalla ''Fattoria della speranza'' a 30 km da Aparecida, per il recupero dei giovani vittime della droga e dell'alcol, Benedetto XVI ha lanciato un duro monito agli spacciatori e un riconoscimento agli operatori dediti in ogni parte del mondo all'opera di recupero. ''Voi - ha detto il Papa alla comunita' delle ''Fattorie della spranza'', riunite per la circostanza da diversi paesi del mondo dove questa esperienza e' operativa dalla fine degli anni settanta - dovete essere gli ambasciatori della speranza! Il Brasile possiede una statistica delle piu' rilevanti per cio' che riguarda la dipendenza chimica delle droghe e degli stupefacenti . E l'America Latina non resta indietro. Percio' dico agli spacciatori che riflettano sul male che stanno facendo a una moltitudine di giovani e di adulti di tutti gli strati sociali: Dio chiedera' loro conto di cio' che hanno fatto. La dignita' umana non puo' essere calpestata in questo modo. Il male provocato riceve la medesima riprovazione che Gesu' espresse per coloro che scandalizzavano i ''piu' piccoli'', i preferiti di Dio''. ''Il mio pensiero - ha aggiunto il pontefice dopo aver ricordato il gran bene operato dalle ''Fattorie della speranza fondate dal francescano Hans Stapel, originario di Paderbon in Germania - va a molte altre istituzioni di tutto il mondo che lavorano per restituire la vita, e una vita nuova, a questi nostri fratelli presenti nella nostra societa', e che Dio ama con un amore preferenziale. Penso pure ai molti gruppi degli Alcoolisti Anonimi e dei Tossicodipendenti Anonimi, e alla Pastorale della Sobrieta' che gia' lavora in molte comunita', fornendo i suoi generosi aiuti in favore della vita''. Ma il discorso di terapia del papa non si e' fermato all'aspetto sanitario. Egli ha infatti sottolineato l'efficacia dell'aiuto che puo' venire da una visione spirituale e cristiana al benessere fisico. Anche con i giovani ne ha parlato, ma specialmente con le suore Clarisse che pregano all'interno della Fattoria. L'incontro con le monache di clausura ha costituito la prima parte della visita a questa Fattoria distante 30 km da Aparecida dove il Papa aprira' domani la V Confenrenza generale dell'episcopato latinoamericano. ''Dove la societa' non vede piu' alcun futuro o speranza, - ha detto Benedetto XVI - i cristiani sono chiamati ad annunziare la forza della Resurrezione: proprio qui, in questa ''Fazenda da Esperanca'', dove risiedono tante persone, specie giovani, che cercano di superare il problema della droga, dell'alcool e della dipendenza dalle sostanze chimiche, si testimonia il Vangelo di Cristo in mezzo a una societa' consumistica lontana da Dio. Com'e' diversa la prospettiva del Creatore nella sua opera! Le suore Clarisse e gli altri Religiosi di clausura - che, nella vita contemplativa, scrutano la grandezza di Dio e scoprono anche la bellezza della creature - possono, con l'autore sacro, contemplare lo stesso Dio, estasiato, ammirato dinanzi alla sua opera, alla sua creatura amata: ''Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona!''. ''Non bisogna mai perdere la speranza! - ha poi detto Papa Ratzinger - . Carissime Sorelle, siate coloro che proclamano che ''la speranza non delude'' (Rm 5,5). Il dolore del Crocifisso, che pervase l'anima di Maria ai piedi della Croce, consoli tanti cuori materni e paterni che piangono di dolore per i loro figli ancora tossicodipendenti. Annunziate col silenzio oblativo della preghiera, silenzio eloquente che il Padre ascolta; annunziate il messaggio dell'amore che vince il dolore, la droga e la morte. Annunziate Gesu' Cristo, essere umano come noi, sofferente come noi, che prese su di se' i nostri peccati per liberarci da essi!''. Dopo le testimonianze personali di alcuni giovani, il Papa ha ricevuto dai fondatori della struttura un volume dal titolo ''Da Esquina para o Mundo'' (dal quartiere al mondo), doni di giovani ospiti delle ''Fazendas'' in Asia, Africa, America Centrale, America Latina e Brasile, e ''l'anello della solidarieta''' dei minori di strada che vivono nelle varie sedi della Comunita'. ''A tutti voi che vi trovate in fase di ricupero, nonche' a coloro che si sono ristabiliti, ai volontari, alle famiglie, agli ex-ricoverati e ai benefattori di tutte le ''fazendas'' rappresentate in questa occasione per questo appuntamento con il Papa - ha detto Benedetto XVI - vorrei dire: Pace e Bene!'' La Chiesa di oggi , ha concluso il Papa, ''deve ravvivare in se stessa la coscienza del compito di riproporre al mondo la voce di Colui che disse: ''Io sono la luce del mondo; chi segue me, non cammina nelle tenebre, ma avra' la luce della vita'' (Gv 8,12). Da parte sua, la missione del Papa e' di rinnovare nei cuori questa luce che non si offusca, perche' vuole illuminare l'intimo delle anime che cercano il vero bene e la pace, che il mondo non puo' dare. Una luce come questa abbisogna solo di un cuore aperto agli aneliti divini. Dio non costringe, non opprime la liberta' individuale; solo chiede l'apertura di quel sacrario della nostra coscienza attraverso cui passano tutte le aspirazioni piu' nobili, ma anche gli affetti e le passioni disordinati che offuscano il messaggio dell'Altissimo''. E una finale ricetta completa per guarire dalla droga: ''A mezzo di una terapia, che include l'assistenza medica, psicologica e pedagogica, ma anche molta preghiera, lavoro manuale e disciplina, sono gia' numerose le persone, soprattutto giovani, che sono riuscite a liberarsi dalla dipendenza chimica e dall'alcool e a ricuperare il senso della vita''.

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