7 maggio 2007
Le Guardie Svizzere preparano il pane per Papa Benedetto...
Grazie alla nostra Luisa, possiamo leggere questa bellissima intervista al Vice Comandante delle Guardie Svizzere, che ci mostra un lato adorabile del nostro Papa.
Grazie ancora a Luisa!
Raffaella
Papa Benedetto, un uomo caloroso!
Vaticano. Il Vice Comandante delle Guardie Svizzere Pontificie , Jean Daniel Pitteloud ci parla delle differenze di stile fra i due Papi, Giovanni Paolo e Benedetto XVI… “Con Giovanni Paolo II ho avuto più che altro un rapporto protocollare, perche quando sono arrivato, nel 1999, la sua salute era già indebolita, mentre con Benedetto XVI, il rapporto è più conviviale, perché le Guardie hanno con lui una conoscenza di lunga data, visto che egli abitava vicino al Vaticano già quando era cardinale...".
Alla vigilia del giuramento delle nuove Guardie Svizzere del Vaticano, il loro Vice Comandante, Jean Daniel Pitteloud, spiega le differenze di stile fra i due Papi, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI.
Pitteloud parteciperà naturalmente oggi, insieme al consigliere federale Samuel Schmid, al giuramento di 38 nuove Guardie, di cui 11 Romandi.
Si raggiungerà quindi il numero di 25 Romandi su un effettivo di 110 Guardie.
I francofoni non sono mai stati tanto numerosi.
Il Giuramento
“I Papi non hanno mai assistito al giuramento delle Guardie, è il sostituto alla Segreteria di Stato che assiste a nome del Santo Padre. Benedetto XVI legge il suo discorso durante l’udienza delle 11 del mattino – essa ha avuto luogo eccezionalmente già sabato – davanti alle Guardie accompagnate dai loro parenti, ma anche dalle famiglie delle Guardie più anziane. Il Papa scambia qualche parola con ciascuno dei presenti e fa persino delle domande personali.
Giovanni Paolo II, malato, non leggeva più il suo discorso all’udienza . Un membro della Segreteria di Stato ne leggeva una parte. Poi il testo era consegnato al comandante che lo trasmetteva alle reclute. Verso la fine del suo Pontificato, Giovanni Paolo II, malato, non poteva più parlare con le nuove Guardie”.
Il rapporto con Papa Wojtyla e Papa Ratzinger
“Con Giovanni Paolo II ho avuto un rapporto protocollare, perche’ quando sono arrivato, nel 1999, la sua salute era già molto indebolita. Non ho mai potuto discutere con lui. Le Guardie erano là per svolgere il loro servizio, discretamente, senza mai mettersi troppo in avanti.
Con Benedetto XVI è diverso. Egli dialoga con tutti. Benedetto XVI viene da noi e noi possiamo andare da lui. Benedetto XVI è molto caloroso, forse perchè è bavarese" .
Lo sguardo profondo dell’uno, la semplicità di comunicazione dell’altro.
“Ciò che mi ha più colpito con Giovanni Paolo II era la profondità dello sguardo, in Benedetto XVI è la semplicità del suo linguaggio. Gli occhi di Giovanni Paolo II ci penetravano. Incontrando Benedetto XVI, si ha l’impressione che egli abbia un linguaggio accessibile a tutti. Le Guardie lo comprendono più facilmente. In breve, la comunicazione è più facile con Benedetto XVI. In effetti il suo essere tedesco facilita i contatti con le Guardie di origine tedesca. Il Papa parla loro nella propria lingua e ciò le conforta psicologicamente. Benedetto scherza anche in tedesco, ciò che non poteva fare Giovanni Paolo II, anche se parlava il tedesco cosiccome il francese e l`italiano.
Un approccio più facile
“E’ anche più facile avvicinare Benedetto XVI perché noi lo conoscevamo anche da cardinale al contrario del suo predecessore.. la casa del cardinale tedesco si trovava di fronte al quartiere svizzero del Vaticano...
Noi potevamo guardare nel suo appartamento!
A Castelgandolfo, la sua residenza estiva, dove l’ambiente è più familiare, i soldati preparano il pane per il Papa e glielo portano nei suoi appartamenti. Nei giardini del Castello le Guardie hanno la possibilità di avvicinarlo e di parlargli quando fa la passeggiata quotidiana. Per i suoi 80 anni, la nostra fanfara gli ha offerto un piccolo concerto".
Piu’ lavoro
“Il numero di ore di lavoro delle Guardie è aumentato con l’elezione di Benedetto XVI...
Secondo le nostre statistiche ciascuna Guardia assume una decina di ore straordinarie al mese, per un totale di circa 185 ore. Durante le udienze generali del mercoledi’ con Giovanni Paolo II, erano presenti fra i 15mila ed i 20mila pellegrini. Ora, sono presenti fra i 30mila e i 40mila fedeli. Dunque abbiamo bisogno di una ventina di guardie in uniforme supplementari per assicurare l’ordine in Piazza San Pietro. I Tedeschi vengono più facilmente a Roma per vedere il “loro” Papa rispetto ai Polacchi ai tempi di Wojtyla.
La vita non è cambiata
“Non è perché abbiamo un nuovo Papa che tutto cambia! Il taccuino dei turni non è stato modificato, il protocollo è rimasto lo stesso, le nostre norme interne sono rimaste le stesse e anche le nostre ferie, 30 giorni all’anno. L’atmosfera all’interno della Guardia è quindi rimasta molto serena. E poi una cosa e’ sicura: il nuovo Papa non ha certo l’intenzione di rimandarci in Svizzera. La nostra missione è stata riconfermata il 22 gennaio 2006 in occasione del 500° anniversario della fondazione della Guardia Svizzera Pontificia. Ripartiamo per altri 500 anni!”
Le Matin, 6 maggio 2007
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento