20 maggio 2007
Rassegna stampa del 20 maggio 2007
Vedi anche:
Il duro editoriale di "Avvenire"
"Colpevoli di crimini enormi" (Benedetto XVI ai preti pedofili)
Buona domenica, cari amici.
Fino a pochi minuti fa ero molto dubbiosa sull'opportunita' di pubblicare in questo blog i tre articoli che seguono, ma, alla fine, ho deciso di renderli noti in modo che sia possibile discuterne senza reticenze.
In fondo proprio in questi pezzi giornalistici si nasconde la chiave per smontare ad una ad una le accuse, assurde, mosse al Papa ed al Vaticano.
Troverete il mio commento dopo gli articoli in questione, ma gia' da ora vorrei che rifletteste su qualche punto: perche' essi (gli articoli) non sono stati scritti dai vaticanisti del Corriere e di Repubblica (Accattoli, Politi e La Rocca)?
Perche' si e' scelto di affidare questo lavoro cosi' delicato a persone che non conoscono bene il Vaticano e il Papa?
Come mai vengono citati i documenti del Sant'Uffizio ma non il motu proprio papale del 2001?
Forse per rafforzare le accuse contro Papa Ratzinger?
Perche' si parla preventivamente di una censura se il Vaticano non si e' espresso?
E infine: i media pensano che gli Italiani siano cosi' sciocchi da non capire che tutta la polemica nasce dal successo del family day?
Rispondiamo alle domande e leggiamo quanto segue.
Raffaella
Santoro ha acquisito i diritti per "Annozero" ma c´è imbarazzo tra i vertici dell´azienda
Inchiesta sui preti pedofili in forse sulla Rai il video Bbc
E "l´Avvenire" attacca: "Infami calunnie"
SILVIA FUMAROLA
ROMA - Il consigliere di amministrazione della Rai Sandro Curzi promette che si batterà perché vada in onda. «Dobbiamo imitare la Bbc, la citiamo sempre come un modello? Quale migliore occasione trasmettere l´inchiesta inglese sul Vaticano e i preti pedofili. D´altronde, è dimostrato, la cosa che va meglio sono proprio le inchieste». La Rai si prepara ad affrontare il caso Bbc: Michele Santoro ha chiesto di acquistare il reportage "Sex crimes and the Vatican" l´inchiesta sul coinvolgimento di sacerdoti cattolici in alcune vicende di abusi sessuali, in cui viene citato anche Papa Benedetto XVI, all´epoca ancora cardinale, quale garante dei preti accusati. Vuole proporre l´inchiesta ad "Annozero", giovedì su RaiDue nella puntata dedicata alla pedofilia. Realizzato dalla Bbc, il filmato è finito su Internet il 5 maggio diventando il video più visto su Google, da oltre 100 mila persone. Trattativa con la tv pubblica inglese chiusa (costo sui 25mila euro, nel rispetto del budget della trasmissione di RaiDue), finora nessun «no» ufficiale alla messa in onda, ma l´operazione Bbc, di fatto, non è chiusa. L´atto formale d´acquisto è passato su diverse scrivanie. Tra scuse e intoppi burocratici, sembra che in Rai nessuno voglia assumersi la responsabilità di firmarlo. Adesso più che mai, alla luce della durissima presa di posizione dell´Avvenire che definisce il video «infame calunnia via Internet» ai danni «della Chiesa e di Ratzinger». Il documentario crea imbarazzo a Viale Mazzini, preoccupa i vertici per le ripercussioni che può avere nei rapporti col Vaticano. L´Avvenire respinge l´accusa «rivolta a Joseph Ratzinger di essere stato niente meno che il responsabile massimo della copertura di crimini pedofili commessi da sacerdoti in varie parti del globo, in quanto "garante" per 20 anni - da quando fu nominato prefetto vaticano - del testo Crimen sollicitationis, che è un´istruzione emanata in realtà dal Sant´Uffizio il 16 marzo 1962».
Secondo Avvenire, «quel documento veniva presentato dalla Bbc come un marchingegno furbesco, escogitato dal Vaticano per coprire reati di pedofilia, quando invece si trattava di un´importante istruzione atta ad "istruire" i casi canonici e portare alla riduzione allo stato laicale i presbiteri coinvolti in nefandezze pedofile». «Insomma» ribadisce il quotidiano della Cei «un insieme di norme rigorose, che nulla aveva a che fare con la volontà di insabbiare potenziali scandali». Domani il caso verrà discusso in Rai. Mentre Curzi promette di battersi perché vada in onda, la trappola burocratica potrebbe fermare Santoro (anche se gli amici scommettono che sarebbe pronto a fare la puntata lo stesso, denunciando la censura). "Annozero" è un programma d´informazione, dipende solo formalmente dal direttore di RaiDue Antonio Marano. In periodo elettorale, quindi durante la par condicio, è ricondotto alla testata giornalistica, non il Tg2 ma il Tg3 (da cui dipendono ben 13 trasmissioni, tra cui una sola della seconda rete, appunto "Annozero"). Il direttore del Tg3 Antonio Di Bella è tenuto a sovrintendere sulla presenza di soggetti politici (la lista degli ospiti viene consegnata 48 ore prima della puntata). Ma la par condicio stavolta non c´entra. A questo punto l´ultima parola spetta al direttore generale della Rai Claudio Cappon.
Repubblica, 20 maggio 2007
Bene bene bene...siete caduti in trappola!!!
Se il Crimen sollicitationis e' del 1962, che cosa c'entra Joseph Ratzinger? Forse vi riferite alla lettera ai Vescovi del 2001? Si'? E allora come fate a dire che il cardinale Ratzinger ne e' stato il garante per 20 anni? Se la matematica non e' un'opinione, mi pare che dal 2001 al 2005 (anno dell'elezione di Benedetto XVI) siano trascorsi 4 anni e non 20. O mi sbaglio e siamo nel 2021?
I conti, come vedete, cari amici, non tornano e tutta la faccenda mi sembra molto pretestuosa e sospetta anche e soprattutto perche' salta fuori proprio ora...
E c'e' un altro dato da segnalare: e' stato proprio in questi ultimi anni (dal 2001) che la Chiesa ha iniziato a condannare severamente il crimine della pedofilia. Non mi pare, dunque, che si possa accusare il cardinale Ratzinger, ora Papa, di avere insabbiato alcunche' dal momento che e' proprio grazie a lui se oggi siamo qui a parlare della "sporcizia" nella Chiesa. O mi sbaglio?
Raffaella
Video su Chiesa e pedofilia E scoppia un caso Santoro
Il giornalista vuole mandare sulla Rai l'inchiesta della Bbc La Cei: spazzatura. Da viale Mazzini non c'è ancora il sì
Andrea Garibaldi
ROMA — «Sex crimes and Vatican», cioè «Crimini sessuali e Vaticano», è un' inchiesta tv di 39 minuti. Michele Santoro vuole acquistarla per costruirci attorno una puntata di «Annozero», ma i vertici Rai per ora non lo hanno autorizzato.
Avvenire, il quotidiano dei vescovi, ieri in prima pagina definiva il documentario roba «da bidone della spazzatura». Insomma, prima che qualcuno decida di metterlo in onda la Chiesa avverte che quel lavoro è una vergogna e lo scontro sarebbe durissimo. Nel maremoto che già regna in Rai nessuno finora ha preso posizione. Né Marano, direttore di Rai2, secondo il quale Santoro non dipende da lui, né Di Bella, direttore del Tg3, che è responsabile di «Annozero» solo per la par condicio pre-elettorale. Tutto, quindi, nelle mani del direttore generale Cappon.
Far trasmettere il filmato significa incidente grave con il Vaticano, vietare l'acquisto vuol dire mandare Santoro in trincea: il giornalista potrebbe denunciare la censura in diretta. Terze vie non si intravedono, il caso è pronto.
Il tema terribile di cui parliamo è la pedofilia violenta di alcuni preti in Irlanda, negli Usa, in Brasile. In «Sex crimes» la Chiesa cattolica viene accusata di aver voluto coprire i suoi ministri di culto colpevoli di abusi sessuali su minori. In particolare, l'ex cardinale Ratzinger, oggi Benedetto XVI, viene accusato di aver avallato questa politica di copertura e segretezza e di aver accentrato in Vaticano ogni indagine. Il video non è nuovo e porta un marchio prestigioso, Bbc, che lo ha trasmesso nell'ottobre 2006. Ora, nella scia dei contrasti laici-cattolici, quelli di «Bispensiero», portale siciliano degli amici di Beppe Grillo, hanno deciso di sottotitolare «Sex crimes» e di caricarlo — inizi di questo mese — su Video Google. Risultato: è da giorni il filmato più visto in quel sito.
I trentanove minuti ricordano più lo stile Michael Moore, aggressivo e con una tesi da dimostrare, piuttosto che la equidistanza del giornalismo anglosassone.
Il conduttore è Colm O'Gorman, vittima delle violenze di un sacerdote irlandese nel 2002. Gorman si sposta negli Usa per padre O'Grady, che al processo confessò di aver violentato trenta bambini e bambine e poi in Brasile e in California con altre vicende di preti e abusi sessuali. Ma il cuore bruciante del documentario riguarda la «Crimen sollicitationis», documento del 1962, con il quale — secondo la Bbc — il Vaticano stabiliva «come mettere a tacere le accuse di abusi sessuali», «obbligava vittime, preti e testimoni alla segretezza assoluta, pena la scomunica».
Ed ecco il punto: «Joseph Ratzinger, prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, impose per 20 anni l'applicazione del "Crimen"» ed emanò un seguito, secondo il quale «ogni accusa andava vagliata esclusivamente in Vaticano». Il documentario si conclude così: «Il Vaticano non ha risposto alle richieste di interviste».
Avvenire ribatte: «Ognuno si consola come vuole dinanzi alla vitalità cattolica documentata sabato scorso in piazza San Giovanni». Poi cominciano le correzioni: «"Crimen sollicitationis" è un'istruzione emanata dal Sant'Uffizio nel 1962 e in quel tempo Ratzinger era ancora teologo impegnato in Germania... Il documento era atto a istruire i casi canonici e portare allo stato laicale i presbiteri coinvolti in nefandezze pedofile... obbligava chiunque fosse a conoscenza di un uso del confessionale per abusi sessuali a denunciare il tutto, pena la scomunica... Ratzinger, diventato più tardi prefetto della Congregazione, firma una Lettera ai Vescovi dove si prevede che il delitto commesso da un chierico contro un minore di diciotto anni, sia di competenza diretta della Congregazione stessa. Segno della volontà di dare il massimo rilievo a certi reati». Dunque: «I calunniatori dovrebbero chinare il capo e chiedere scusa».
Michele Santoro, invece, vorrebbe partire da «Sex crimes» per discutere, con clamore. La sua struttura ha contattato la Bbc ed esiste già un prezzo del video, attorno ai ventimila euro. Come avvenne per il «Codice da Vinci», parlare di questo video non fa che aumentare la curiosità. Storica o morbosa.
Corriere della sera, 20 maggio 2007
Idem come sopra!
Perche' non controlliamo almeno la coerenza delle date e dei tempi?
Riconosco al Corriere il fatto che ammetta che l'inchiesta non e' condotta obiettivamente e che abbia evidenziato il punto in cui "Avvenire" afferma che l'avocazione dei processi da parte del Vaticano sia una garanzia di legalita', proprio per evitare insabbiamenti.
Mi pare che quello di Santoro sia una sorta di "ultimatum": o mi fate mandare in onda il video o denuncio la censura.
Come da manuale...
Raffaella
Il consigliere udc Staderini: volgare attacco al Papa Va impedito a ogni costo
Paolo Conti
ROMA — E così domani, lunedì, al suo rientro da Nairobi (dove ha inaugurato la sede di corrispondenza Rai africana) il direttore generale Claudio Cappon si ritroverà sul tavolo un bel regalo di rientro: il nuovo caso Santoro per di più questa volta collegato al Vaticano, anzi direttamente alla persona di Benedetto XVI. Diciamo la benzina ideale per quell'incendio politico che già sta divampando intorno alla Rai, e nella Rai. In queste ore la macchina burocratica della tv pubblica si è mossa come non mai. Premessa. Siamo in par condicio per la campagna elettorale e ci si muove con cautela. Aggiungiamoci l'incognita vaticana. Ed ecco la trafila. La richiesta di autorizzazione per l'acquisto del filmato voluto da Michele Santoro (20.000 euro circa, cifra bassa per un prodotto del genere, con una mediazione affidata a un'agenzia internazionale milanese competente in diritti tv internazionali) prima è finita sul tavolo di Antonio Marano, direttore di Raidue, area leghista.
E Marano ha risposto: non ho alcun permesso da rilasciare, chiedete al direttore del Tg competente, per di più ricordatevi che Michele ha sempre detto di dipendere dalla direzione generale. Altro chiarimento necessario per capire cosa sta accadendo. Durante la par condicio, gli approfondimenti «dipendono» da un direttore di Tg che controlla l'equilibrio politico: di qui l'accenno di Marano. Il direttore del Tg2, Mauro Mazza, non intende assolutamente «controllare» Santoro su Raidue: e così Michele è finito «sotto» Antonio Di Bella, direttore del Tg3.
Di Bella ha risposto già alla direzione generale: per quanto riguarda strettamente la par condicio, io non ho ostacoli. Sia ben chiaro però che non sono io il responsabile editoriale della trasmissione di Santoro. E così l'acquisto è ancora fermo sul tavolo di Lorenza Lei, direttore delle Risorse televisive. Con grande irritazione di Santoro che rivendica la propria autonomia negli acquisti e nelle scelte editoriali. Lunedì deciderà Cappon. Nel frattempo le voci alla Rai si inseguono. Due scuole di pensiero. Prima: Santoro vuole rifare il martire politico. Seconda: macché, l'asse Cappon-Giancarlo Leone vicedirettore generale (responsabile del palinsesto) non vuole «incidenti» col Vaticano... Chi ha ragione?
La divisione si riscontra anche in Consiglio. Sandro Curzi, consigliere Verdi-Rifondazione: «Michele mi ha chiamato per chiedermi un consiglio. Gli ho detto: se è roba seria vai avanti». Non c'è pericolo di rovinare i rapporti con la Santa Sede? «In Gran Bretagna e negli Stati Uniti si è parlato molto di questo tema. La Rai può farlo ovviamente con le dovute attenzioni professionali. E poi tutti ci chiedono di tornare alle inchieste, di adeguarci allo stile Bbc...».
Furioso invece il cattolico Marco Staderini, Udc: «Ho saputo del caso, lunedì ne parlerò col direttore generale. Mi batterò per impedire a tutti i costi la messa in onda. Bisogna ribadire che i vincoli aziendali valgono per tutti, anche per Santoro. E in questomomento storico- politico, simili servizi sono una scelta sbagliata. Sarebbe solo un attacco volgare e inaccettabile al Papa. Mi auguro che il buonsenso prevalga e l'equilibrio editoriale e aziendale impongano a Santoro di rispettare quelle elementari regole che ha sempre trasgredito. Sono stato critico con lui. Se stavolta insistesse lo sarei ancora di più...». Ma sì, il caso è già scoppiato.
Corriere della sera, 20 maggio 2007
Solo 20mila euro? Ci siamo chiesti perche'? Forse perche' il materiale non e' poi cosi' esplosivo essendo stato smentito e fatto a pezzi, punto per punto, dai Vescovi inglesi e dal Vaticano?
Attenzione agli autogol!
Raffaella
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4 commenti:
cara Raffaella, ormai la campagna messa in moto da alcuni zelanti è messa in moto. Se l'ipotesi fosse quella di una trasmissione seria sulla pedofilia anche in relazione agli uomini di chiesa non ci sarebbe niente di male. Però con la presenza di un contraddittorio,non con l'obiettivo della ghigliottina mediatica. Quando mai e su quale argomento Santoro ha permesso un contraddittorio reale? io non lo guardo più da tempo, cosa danno trasmissioni come le sue? Sono sfogatoi.
Impedirgli di parlare non servirà perchè come ho avuto già modo di dirti, questa gente è specializzata nel vittimismo e nel ruolo del perseguitato. Quindi? Quindi, oltre ad averne piene le rotundas , credo che sia meglio che lui faccia la sua trasmissione stile Comitato di salute pubblica con tanto di tricoteuses mentre dall'altra parte occorrono nervi saldi e controargomenti che non mancano di certo. Anche se non potranno essere espressi nella trasmissione di sicuro. E' da quando è stato eletto Benedetto che sempre i soliti noti tirano fuori queste storie e il loro ruolo strumentale e pretestuoso è evidente. Ci sono ormai "picchi" ciclici sul web intorno a questi argomenti e questo non credo sarà l'ultimo.Io credo che molti di costoro non conoscano l'effetto paradosso che nel mio dialetto si chiama "dai a cal can". Quando si esagera a bastonare qualcuno, quel qualcuno alla fine può ispirare simpatia e solidarietà.
Buona domenica.
Ciao Mariateresa, come al solito le tue analisi sono lucide ed obiettive.
Non vedo nemmeno io Santoro perche' la sua faziosita' ed il vizio di sovrapporsi all'ospite e' evidente.
Purtroppo non sono molto ottimista sulla trasmissione. Spero che ci sia spazio per un approfondimento sincero e non per un urlatoio mediatico.
Raffaella
Vi ringrazio per questa seria documentazione.
Ricordo altresì che la bbc è da tempo impegnata in precise campagne politico/culturali, specialmente contro Benedetto XVI, ed il mito della sua "neutralità" è grandemente sbiadito.
Per esempio, l'ira musulmana contro il discorso del Santo Padre a Ratisbona scoppiò dopo che l'emittente inglese tradusse in arabo ed altre lingue di paesi a maggioranza musulmana, un suo fazioso servizio.
L'azienda televisiva ha anche richiamato una sua conduttrice che portava al collo una piccola croce.
Grazie!
Non so il tuo nome ma ti ringrazio per l'intervento.
Purtroppo il discorso di Ratisbona non ha insegnato proprio nulla e la campagna contro il Papa continua.
Mi auguro solo che la gente per bene non si lasci traviare da certe ridicole insinuazioni...
Ciao
Raffaella
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